COME SBARAZZARSI DELLE BRUTTE ABITUDINI - L'origine dei comportamenti sgradevoli, le loro cause e i suggerimenti per liberarsene
Autore: | ANN GADD |
Formato: | 14,5 X 21,5 |
Pagine: | 225 |
Anno: | 2007 |
Editore: | ARMENIA |
L'Autore Ann Gadd, è un autore di 10 libri tradotti in 14 lingue diverse e uno dei più venduti del Sud Africa e una delle artiste più popolari. Ha facilitato "Create Yourself" Ha lavorato in laboratori d'arte per otto anni, così come laboratori di relazioni umane. E maestra di Reiki, è stata anche conduttrice di un'agenzia pubblicitaria, fumettista, illustratrice di libri per bambini e campionessa di vela. |
COME SBARAZZARSI DELLE BRUTTE ABITUDINI - L'origine dei comportamenti sgradevoli, le loro cause e i suggerimenti per liberarsene
RETROCOPERTINA
Perdere le chiavi, rimandare gli impegni, ma se le unghie, russare, arrivare in ritardo, mare venti sigarette al giorno: sono solo alcuni dei comportamenti comuni a molte persone. Talvolta però gli individui in questione nemmeno si accorgono di avere queste brutte abitudini, che procurano sicuramente un sollievo temporaneo dall'ansia, ma a lungo andare possono risultare irritanti o nocive.
Questo libro - già pubblicato con il titolo Le cattive abitudini che non riusciamo a perdere - offre esaurienti spiegazioni in materia e mostra come liberarsi da semplici cattive abitudini, ma anche da disturbi ossessivo-compulsivi. Spesso, infatti, un comportamento inconscio è la manifestazione fisica di uno stato emotivo di disagio psichico, la dimostrazione che si è spezzato il nostro equilibrio interiore e che sussistono dei problemi. Analizzando un'abitudine possiamo capire perché ci stiamo precludendo la possibilità di essere delle persone sane e felici.
INTRODUZIONE
I filosofi si incontrano nei posti più impensati. Prendiamo, per esempio, Bert, il proprietario di un hotel sito in una zona sperduta del Taskei, sulla costa orientale dell' Africa.
Un giorno, mentre cercavo un po' di frescura dal torrido caldo africano all'interno del bar dell'hotel, ho incontrato Bert. Se ne stava seduto, con indosso un abito che avrei giudicato di un paio di taglie più grande del dovuto. Vedendomi, dopo aver tratto una lunga e pensierosa sorsata da una bottiglia, mi disse: «Non hai idea di quanta gente, quanti turisti arrivino fin quaggiù e non escano mai dall'hotel».
La cosa, ovviamente, mi sorprese: ma come - mi chiedevo - uno si sobbarca un viaggio così impegnativo e poi non gli importa niente di dare almeno un'occhiata al paesaggio! Forse la pensavo così perché, anche dopo aver vissuto un'avventura a tratti semplicemente scomoda e in altri momenti addirittura terribile, ora la ripercorrevo con un sorriso divertito.
Avevo vinto i timori nei confronti del mondo che mi stava attorno.
Ricordo che ci eravamo avventurati lungo un percorso che solo per comodità linguistica si poteva definire una strada, visto che non era niente più che una serie di pozzanghere collegate fra loro da un sentiero di sabbia e rocce. Quando, a causa di una profonda buca, eravamo stati costretti a fermarci, la nostra Land Rover era stata presa d'assalto da una ventina di abitanti del posto che si erano sistemati ovunque, persino sul tetto e, anche se il fuori strada stava letteralmente scoppiando, eravamo riusciti a riprendere il nostro percorso. Inutile ricordare quanta fatica fosse costato all'autista proseguire in sicurezza, soprattutto quando si era costretti a scendere lungo pendii inclinati di almeno 60 gradi. A questo era seguita una lunga camminata in mezzo ad un sottobosco infestato da ogni specie di mefitici insetti che sembrava non aspettassero altro che assalire sprovveduti turisti. Senza scordare, infine, lo spavento che mi ero presa quando, nelle acque di un lago, ero stata puntata da una serpe d'acqua lunga più di un metro...
Alla fin fine, potevo anche comprendere perché l'hotel era in grado di esercitare un'attrazione magnetica tutta sua. Quanti fra noi non hanno mai avuto il fegato di esplorare l'ambiente che gli sta attorno per paura di incappare in ciò che non hanno alcuna intenzione di incontrare? Crediamo sia più confortevole rilassarci, semplicemente bordeggiando intorno al nostro io emozionale piuttosto che analizzare in profondità le sue manifestazioni, illudendoci che questo ci possa in qualche modo rendere più sereni.
Raramente comprendere si rivela un processo indolore. Infatti, più siamo consapevoli, meno diventiamo capaci di essere fedeli ai nostri soliti stili di vita. Scoprire nuovi aspetti della realtà fisica che ci circonda è senz'altro eccitante; farlo nei confronti del nostro mondo emotivo, interiore, potrebbe rivelarsi inquietante. Ecco perché questo libro non è facile da leggere. Perché nasce per mettere in luce i nostri lati oscuri e, il più delle volte, non siamo preparati a una simile rivelazione e reagiamo con ostilità, contrastando tutte quelle idee in grado di minacciare l'immagine che ci siamo creati di noi stessi.
Per lato oscuro intendo quella dimensione dentro di noi in cui abbia- mo ricacciato tutti i nostri aspetti più intimi che non siamo capaci di accettare o che società, familiari ed amici ci consigliano di nascondere.
Sono aspetti che ci portiamo sempre appresso, a volte persino inconsapevoli della loro esistenza. Lampi negativi che si materializzano all'improvviso in noi, sovente quando meno ce lo aspettiamo. E così - esattamente come la gran parte dei turisti che frequentano l'hotel di Bert - facciamo a meno di esplorare, nella speranza che evitando questo disagio esso possa scomparire.
Eppure, credetemi, è proprio nei nostri lati oscuri che si nascondono pepite d'oro di grande valore. Ed è solo avendo il coraggio di lavorarci sopra, portandoli finalmente alla luce, che si è in grado di raggiungere la vera pace e il completamento di sé. Proprio come il nostro lungo percorso nella savana africana, anche questo non è affatto agevole, però l'acquisizione di una più profonda consapevolezza di noi stessi è un premio che merita il nostro sacrificio. Leggendo delle vostre abitudini o del vostro consolidato stile di vita, riconoscendovi, potreste irritarvi e respingere ogni osservazione; ma questo è soltanto il sintomo dell'intima necessità di andare incontro ad un cambiamento e, lo sappiamo, cambiare è per un essere umano una prospettiva così poco desiderabile quanto può esserlo una bella doccia gelida in pieno inverno!
La vita è ben più che una quotidiana battaglia per sopravvivere. Ha a che fare con la ricerca di noi stessi, la pienezza (santità) del nostro io. Per raggiungere questa realizzazione, tuttavia, per comprendere chi siamo veramente, il più delle volte siamo costretti ad arrampicarci lungo la scalinata delle nostre percezioni ormai sedimentate. Questo libro vuole essere uno strumento per aiutarci in questo non facile processo.
Immagino che molti di voi non accetteranno di mettersi al lavoro secondo le indicazioni riportate in queste pagine. Ok, va benissimo. Ma a chi di voi ha invece la perseveranza ed il coraggio di farlo auguro di raggiungere, grazie a questo viaggio faticoso, una dimensione di più profonda consapevolezza, comprensione, gioia e piena serenità.
INDICE
Ringraziamenti
Introduzione
PRIMA PARTE
Che cosa sono le abitudini
1. Che cosa sono le abitudini e perché nascono
2. Stress e abitudini
3. Che differenza passa fra un'abitudine, una dipendenza ed un disturbo ossessivo-compulsivo (DOC)?
4. Come sbarazzarsi delle abitudini
SECONDA PARTE
5. Passiamo in rassegna le cattive abitudini più comuni
6. Il respiro della vita
7. Toh: mangiati questo!
8. Fammelo ancora una volta
9. Comportamenti che si acquisiscono con gli anni
10. Dire le cose come stanno
10. Brutte abitudini
11. Bambini e capricci
12. Meglio tardi che mai
13. Il gioco che siamo chiamati a giocare
14. Abitudini che fanno male
Bibliografia