VIAGGIO STRAORDINARIO AL CENTRO DEL CERVELLO
Autore: | JEAN-DIDIER-VINCENT |
Formato: | 13,5 X 20 |
Pagine: | 525 |
Anno: | 2008 |
Editore: | PONTE ALLE GRAZIE |
L'Autore Jean-Didier Vincent , e nato il 7 giugno 1935 a Libourne, è stato professore di Fisiologia presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia, dell'Uni versità di Parigi. Nel periodo 1991-2004 e stato Direttore dell'Istituto di Neurobiologia Alfred Fessard il CNRS. E 'membro del Istituto dal 18 novembre 2003 ( Accademia delle Scienze) e membro della Accademia di Medicina. |
VIAGGIO STRAORDINARIO AL CENTRO DEL CERVELLO
RETROCOPERTINA
L’avventura più esotica ed esaltante che possiamo vivere oggi è dentro la nostra scatola cranica.
Grazie all'impetuoso progresso delle neuroscienze, negli ultimi anni si è spalancato davanti a noi un continente incredibilmente affascinante e complesso, al centro del quale vi sono il cervello e le sue cellule, neuroni e sinapsi dove prendono vita tutte le nostre azioni (e reazioni): mangiare, bere e dormire, ma anche ridere e innamorarsi. Niente di meglio, per orientarsi in un simile viaggio, di un libro pensato come una vera e propria guida e di un accompagnatore del calibro di Jean-Didier Vincent.
Con tutta la sua autorevolezza di studioso di fama mondiale e il contributo di esperti di diverse discipline, con una buona dose di humour e il giusto senso della suspense, ci prenderà per mano alla scoperta del cervello e di tutte le sue meraviglie, ma anche delle sue insidie e dei misteri che tiene ancora in serbo per noi. Pronti a partire?
PRIMA DI PARTIRE
Il cervello è indispensabile alla vita. Quando smette di funzionare, si muore. Da sempre si sa che per uccidere un uomo basta tagliargli la testa ... o affondargli una lama nel cuore. Ne è nata una lunga disputa su dove collocare la sede dell' anima: per molto tempo è sembrato che fosse il cuore a ospitarla; e ancora oggi gli innamorati sulla corteccia degli alberi non incidono cervelli, ma cuori con i loro nomi. La vittoria finale, però, è toccata al cervello, e non è così vero quello che si crede comunemente, cioè che nel cambio ci siamo persi qualcosa. E ciò che spero di dimostrare con questo libro.
Il cervello è il luogo dove risiede l'«io» del corpo. L'uomo può dire «io» grazie al cervello, che percepisce qualsiasi cosa accada nel corpo e attraverso il corpo, con tutto il corredo di dolore e di piacere. E tutti i ricordi, tutti i modi di essere, tutte le disposizioni e tutti i comportamenti che normalmente costituiscono la nostra identità, cioè quell'«io» di cui siamo rivestiti, sono altrettanti prodotti del nostro cervello. Non bisogna poi dimenticare che è a un «tu» che si rivolge questo «io », cioè a un altro cervello, portavoce di un' altra carne con il suo carico di dolore e di piacere. Infine il cervello, sul quale si basano l'individualità e l'io, è anche la base del «noi », della società umana. In questo libro vedremo quindi intrecciarsi due fili conduttori: il primo è costituito dal piacere e dal suo compagno dolore, che governano l'insieme delle nostre azioni e delle nostre visioni del mondo; il secondo è «l'altro», perché anche il bisogno e il riconoscimento del prossimo sono componenti essenziali dell' essere umano.
Lo stesso cervello che si fa carico del destino individuale è sicuramente la base dell'intelligenza, ma anche luogo di passioni innominabili e rifugio della bestia immonda che può rendere gli umani esseri da cui è bene stare lontani. Agente al servizio dell'intelletto, punto di partenza della nostra libertà, è lui a dettar legge sul corpo, e non c'è entità superiore che abbia voce in capitolo sulle sue decisioni e inclinazioni. Ma questa carne su cui regna da sovrano assoluto esercita di rimando su di lui un'influenza da cui non è in grado di prescindere, spinto da bisogni, desideri e necessità - come tutti i tiranni, del resto. Spesso si crede di rompere con il vecchio dualismo corpo/anima limitandosi a sostituire quest'ultima con il cervello, come se la sede della nostra intelligenza, della nostra identità, della nostra grandezza, isolata nel cranio, non fosse parte integrante del corpo; come se non fosse prima di tutto la chiave della nostra incarnazione.
Un dualismo dei cui miasmi spero di aver sgombrato completamente questo libro. Per questo, come vedremo, ho preferito insistere su ciò che nel cervello ha a che vedere con le funzioni vitali più elementari, piuttosto che con le «facoltà intellettuali». Noi parliamo, pensiamo, scriviamo libri e sinfonie, ma anche questi prodotti «superiori» non sarebbero possibili se non fossimo fatti di carne, esseri che percepiscono, che provano piacere e dolore. Il cervello non è un' entità disincarnata che si rappresenta il mondo, né un computer che controlla miracolosamente la macchina del corpo: è il centro del nostro agire nel mondo. Questo è il cervello che vi propongo di visitare.Non aspettatevi di incontrare «lo spirito» durante questo viaggio. Lo spirito non è mai dove ci si aspetta di trovarlo. «E l'anima, Brigitte?» si chiedeva in uno dei suoi libri 1'eminente professor Jean Bernard. Brigitte cerca sempre la risposta; si è sposata e ha avuto dei bambini. E agli specialisti della radiodiagnostica cerebrale che pretendono di farci vedere il «pensiero» all'opera nei neuroni, ricorderò che una cartina non è un territorio, e un'immagine non è spirito. Nel suo L'Ameet le système nerveux il grande psichiatra svizzero Auguste Forel affermava che «l'anima e l'attività del cervello sono una cosa sola».
Questo è il punto di vista che adotterò fino a prova contraria, cioè finché non sarà dimostrato che esistono anime senza cervello e cervelli senz' anima. Sarà un cervello tutto azione, quello che voglio farvi scoprire.
Come può una simile cattedrale ergersi nei 1500 millimetri cubi di un cranio umano? Cercheremo di svelare questo mistero. Non c'è da meravigliarsi che il cervello continui a ispirare una sorta di sacro stupore e di diffidenza; la sua scoperta e la sua esplorazione sono successive a quelle dell' America. Prima, quella terra incognita era lasciata alla mera speculazione e alle superstizioni. Quasi intoccabile. Spesso ci facciamo scrupoli a far studiare il cervello ai bambini. Troppo complesso, si dice. Ma non è forse irrazionale rifiutarsi di conoscere come funziona uno strumento che ci serve ad agire, ad amare, a conoscere? Sarebbe come fare un viaggio in Egitto saltando la visita alle Piramidi, attraversare Roma evitando il Colosseo o Atene distogliendo lo sguardo dall' Acropoli. Ecco cosa mi ha portato a proporre una specie di guida per viaggiare all'interno del cervello.
Partiamo allora alla volta della capitale e sede del governo e di tutte le istituzioni, ministeri, assemblee e tribunali che fanno funzionare il corpo. Visiteremo luoghi celebri come l'area di Broca, dove la parola è sovrana, angolini alla moda come l'ipotalamo e i suoi centri del piacere, e luoghi della memoria come l'ippocampo. Andremo nei luoghi dove si soddisfano i nostri desideri più semplici come mangiare, bere e dormire, e in altri luoghi meno confessabili.
Tenteremo di percorrere passaggi segreti, di aprire porte sbarrate. L'escursione non è senza rischi: sarà bene prepararsi a reagire in modo adeguato. li cervello talvolta è malato, e può diventare la causa dei più svariati tipi di disturbi, di cui il visitatore dovrà essere informato.
Il cervello di cui vi propongo la visita è il vostro cervello, unico nel suo genere e nello stesso tempo simile a tutti gli altri. Conoscerlo meglio vi permetterà di conoscere meglio voi stessi e di imparare a gestire meglio i rapporti del vostro corpo con la vostra «testa». Un cervello malato si cura, e può guarire. Questo libro ha come scopo anche di aiutare coloro che soffrono. «Conoscere il proprio cervello per rispettarne le regole igieniche» concludeva Auguste Forel, «è dovere di ciascuno nei confronti della propria anima».
Partiamo, allora. E prima di saperne di più sui luoghi dove si dorme, si mangia e si beve, e su dove e come passeggiare nei quartieri alti, cominciamo con un po' di geografia di questo strano paese dentro di noi e con qualche nozione sui suoi abitanti. I più curiosi troveranno in appendice una piccola storia della scoperta di questa contrada e delle discussioni che l'hanno animata. Alcuni invitati, qua e là, ci raggiungeranno per farci da guida in questo o quel luogo particolare.
INDICE
Cap. 1 - Il paesaggio celebrale
Cap.2 - Compagni di viaggio
Cap. 3 - Clima e stagioni
Cap. 4 - Dormire
Cap. 5 – Mangiare
Cap. 6 – Hypothalamus Restaurant
Cap.7 – Bere
Cap.8 – Morire di sete
Cap. 9 – La valle dei piaceri
Cap. 10 – Ridere e compagnia bella
Cap. 11 – Viale Pavlov
Cap. 12 – Le vie dell’amore
Cap. 13 – Il salone delle belle arti
Cap. 14 – Il granaio dei ricordi
Cap. 15 – Il cervello delle facoltà
Cap. 16 – Il cervello dell’azione
Cap. 17 – Il cervello dell’altro
Cap. 18 – Il giardino delle lingue
Appendice