LA PUTTANA BABNILONIA - La cattolica, l'apostolica, La romana, La Gesiutica, La domenicana, Limpunita, bimillenaria ha un conto in sospeso con me...
Autore: | FERNANDO VALLEJO |
Formato: | 15 X 21 |
Pagine: | 320 |
Anno: | 2012 |
Editore: | NUOVI MONDI |
L'Autore FERNANDO VALLEJO è nato a Medellfn (Colombia) nel 1942. Ha studiato Lettere e Filosofia all'Università Nazionale della Colombia, a Boqota, e Regia presso il Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma. |
RETROCOPERTINA
In Spagna è stato pubblicato un libro di Fernando Vallejo, La Puttana di Babilonia, che se l'avessi scritto io qui in Portogallo mi avrebbero già messo alla gogna appendendomi a un palo in strada. Un testo di denuncia caustico e radicalmente demolitore.
José Saramago
Un saggio divertente e obiettivo (...). Vallejo non condanna la religiosità, condanna le istituzioni derivanti da un credo che benedice la guerra e il dogmatismo omicida. Vale la pena leggerlo.
El Tiempo
RISVOLTO COPERTINA
Durante i ventisei anni di pontificato del polacco Karol Wojtyla la popolazione mondiale è aumentata di due miliardi di individui: la stessa cifra cui la nostra specie era arrivata nel 1930, dopo milioni di anni di presenza sulla Terra. E chi è stato il maggior responsabile di una crescita così nefasta, se non quel fanatico della procreazione che ha viaggiato in jet privato per mezzo mondo per stigmatizzare ovunque il controllo delle nascite, proclamandosi paladino della vita solo perché difendeva un ovulo fecondato da uno spermatozoo grande quanto un'ameba?
Oggi siamo sette miliardi e il danno compiuto è irreparabile. Ma questa è solo l'ultima delle nefandezze commesse dalla Chiesa. Dalle crociate che hanno devastato la cosiddetta Terra Santa allo sterminio delle civiltà native americane, dalla pervicace opposizione alla libertà di coscienza e d'espressione all'ottuso oscurantismo di fronte ai progressi della scienza, dalla legittimazione della schiavitù alla protezione dei preti pedofili, dalla più becera misoginia all'omofobia più ipocrita, dai roghi dell'Inquisizione al sostegno alle peggiori dittature della Storia, per non parlare dell'assoluta indifferenza alla sofferenza degli animali, non c'è crimine di cui questa setta di tonsurati in gonnella non si sia macchiata.
Gli albigesi, sterminati nel XIII secolo da papa Innocenzo III perché gli rinfacciavano la sua ricchezza, definirono la Chiesa di Roma "la puttana di Babilonia"; attingendo l'espressione dall'Apocalisse di san Giovanni. Ed è a questa spregiudicata meretrice, che da duemila anni salta sul carro del vincitore di turno, abusa della credulità del suo gregge e se la spassa nel lusso dei palazzi vaticani, che La Puttana di Babilonia intende presentare il conto (salatissimo) di tutti i suoi misfatti, senza rinunciare a una feroce demistificazione di ogni metafisica, arrivando a mettere in discussione l'esistenza stessa dell'Essere Supremo che avrebbe immolato il suo Figlio Unigenito sull'altare della salvezza dell'umanità, senza che peraltro questo sacrificio sia servito a granché ...
LE PRIME DUE PAGINE...
La puttana, la gran puttana, la grandissima puttana, la bacchettona, la simoniaca, l'inquisitrice, la torturatrice, la contraffattrice, l'assassina, l'orrenda, la folle, la maligna; quella del Sant'Uffizio e dell'Indice dei libri proibiti; delle Crociate e della Notte di san Bartolomeo; colei che mise a sacco Costantinopoli e inondò di sangue Gerusalemme; che sterminò gli albigesi e i ventimila abitanti di Béziers; che annientò le culture native americane; che arse vivo Segarelli a Parma, [an Hus a Costanza e Giordano Bruno a Roma; la detrattrice della scienza, la nemica della verità, la mistificatrice della Storia; la persecutrice d'ebrei, l'appiccatrice di roghi, la bruciatrice di streghe ed eretici; la truffatrice di vedove, la cacciatriced'eredità, la venditrice d'indulgenze; l'inventrice di quell'invasato di Cristo il Pazzo e di quello stolto di Pietro la Pietra; quella che promette l'insulso regno dei cieli e minaccia col fuoco eterno dell'inferno; che imbavaglia la parola e opprime la libertà dell'anima; che dove comanda reprime le altre religioni e pretende libertà di culto dove non comanda; che non ha mai amato gli animali né ha mai avuto compassione per loro; l'oscurantista, l'impostora, la raggiratrice, la diffamatrice, la calunniatrice, la repressa, la reprimitrice, la guardona, l'impicciona, la contumace, la relapsa, la corrotta, l'ipocrita, la parassita, l'infingarda; l'antisernita, la schiavista, l'omofoba, la misogina; la carnivora, la sanguinaria, la questuante, la falsa, la bugiarda, l'infida, la traditrice, la rapinatrice, la predona, la manipolatrice, la saccheggiatrice, la sopraffattrice; la perfida, l'ingannevole, la famelica, la ribalda; l'aberrante, l'incoerente, la ciarlatana, la culattona; l'autocratica, la dispotica, la tirannica; la cattolica, l'apostolica, la romana; la gesuitica, la domenicana, quella dell'Opus Dei; la concubina di Costantino, di Giustiniano, di Carlo Magno; la spalleggiatrice di Mussolini e di Hitler; la prostituta delle prostitute, la meretrice delle meretrici, la puttana di Babilonia, impunita bimillenaria ha un conto in sospeso con me sin dalla mia infanzia, e in queste pagine ho intenzione di farglielo pagare.
Verso la metà del 1209 e al comando d'un esercito di assassini, il legato pontificio Arnaldo di Citeaux mise sotto assedio Béziers, roccaforte degli albigesi d'Occitania, promettendo che, se gli fossero stati consegnati duecento degli eretici più noti che vi si rifugiavano, avrebbe risparmiato la città. Arnaldo era un monaco cistercense al servizio di Innocenzo III; il suo esercito era una marmaglia di mercenari, duchi, conti, servi, borghesi, contadini, vescovi del feudo e cavalieri disoccupati; mentre gli albigesi erano i più devoti seguaci di Cristo, o meglio, di colui che gli ingenui credono sia stato Cristo: l'uomo più nobile e giusto che l'umanità abbia generato, la nostra ultima speranza. E fu così che, appesi alla croce di quella speranza, finirono massacrati. Gli abitanti di Béziers decisero di resistere e di non consegnare i loro protetti, ma a causa dell'imprudenza di alcuni giovani scriteriati la città cadde in mano agli assedianti, i quali, con cattolico zelo, si abbandonarono al saccheggio e allo sterminio. Ma come distinguere gli ortodossi dagli albigesi? L'ordine di Arnaldo fu: "Uccideteli tutti, Dio riconoscerà i suoi". E così, senza distinzioni, eretici e cattolici cominciarono a cadere sgozzati tutti allo stesso modo. In preda alla confusione e al terrore, molti si rifugiarono nelle chiese; ma gli invasori si misero ad abbatterne le porte a colpi d'ascia: entravano intonando il Veni Sancte Spiritus e davano inizio alla carneficina. Nella sola chiesa di Santa Maria Maddalena massacrarono settemila persone, senza risparmiare donne, vecchi e bambini. "Oggi, Vostra Santità" scriveva quella sera Arnaldo a Innocenzo III, "sono stati passati a fil di spada ventimila cittadini, senza distinzione di sesso né di età". Albigesi o no, quei ventimila...