L'Autore Renato Pierri (Genova, 1936) è uno scrittore italiano. Studioso di scienze religiose, è stato per diciotto anni insegnante di religione cattolica nelle scuole medie superiori a Roma. Nei suoi libri, attraverso l'analisi del Vangelo, della storia e di documenti e biografie relativi a santi della Chiesa cattolica, sostiene l'inconsistenza di miracoli e apparizioni, nonché la distanza secondo lui esistente fra il Dio della Chiesa cattolica e il Dio del Vangelo. Nelle numerose lettere pubblicate da svariati giornali (Corriere della Sera, La Repubblica, La Stampa, l'Unità, Il Manifesto, Liberazione, il Riformista, Il Tempo) esprime spesso critiche nei confronti delle posizioni della Chiesa cattolica su diversi temi (omosessualità, celibato dei preti, clausura, sacerdozio femminile, contraccettivi, aborto, eutanasia, procreazione assistita) che egli ritiene in contraddizione col Vangelo e col concetto di un dio-padre amorevole.
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RETROCOPERTINA
Attraverso i documenti storici e gli scritti di suor Lucia dos Santos, questo libro ricostruisce le varie "apparizioni" della fantomatica "Signora dell'elce" alla Cova da Iria (Portogallo) nel 1917, analizzando poi tutti gli eventi successivi. E alla luce del Vangelo, dimostra come la Madonna di Fatima e il suo triplice "segreto" siano una invenzione dalla Chiesa a scopi di potere temporale. Il "quarto segreto" di Fatima consiste nella strumentalizzazione clericale delle morbose fantasie infantili di tre pastorelli analfabeti: due, Francesco e Giacinta, morti in giovane età e recentemente beatificati; la terza - Lucia - segregata in un monastero di clausura. «Suor Lucia arrossirebbe di vergogna se si rendesse conto di quante stupidaggini ha attribuito alla Madonna: prima, da piccola pastorella, alla Cova da Iria; poi, ormai adulta, in convento, quando concepì il contenuto del fantasioso "segreto"... Che tutto il triplice "segreto" fosse un insieme di grandi sciocchezze lo intuì quasi certamente papa Giovanni XXIII nel 1959, quando prese visione del terzo scritto di Lucia e non volle divulgarlo: uomo intelligente e concreto, papa Roncalli preferì tacere, per non creare divisioni in seno alla Chiesa e per non deludere milioni di fedeli».
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