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I PECCATI DI WOJTYLA

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Prezzo di vendita19,55 €
Descrizione
 Autore:  I DISCEPOLI DI VERITA'
 Formato:  15 X 21
 Pagine:  460
 Anno:  2010
 Editore:  KAOS EDIZIONI

 

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L'Autore 
I peccati di Wojtyla, è un libro scritto da un gruppo di persone che si firmano come Discepoli di verità. Dietro questo gruppo, asserisce la Kaos edizioni che pubblica il libro, si celerebbero dei prelati che avrebbero scelto questo nome di comodo per poter raccontare i segreti del Vaticano di cui sono a conoscenza senza incappare in problemi con le gerarchie ecclesiastiche. Questo perché, come in altri libri scritti dallo stesso gruppo sempre per conto di Kaos Edizioni, l'immagine che ne esce della Chiesa Cattolica è particolarmente negativa.


RETROCOPERTINA

 I silenzi del giovane Wojtyla nella Polonia occupata dai nazisti - Ambiguità e opportunismi wojtyliani nel Dpopguerra: l'intesa col regime comunista, fino all'elezione papale grazie all'Opus dei - Giovanni Paolo II pontefice atlantico: gli scandali Zembr zu ski e Cody, e la collaborazione con la Cia - Il papato Wwojtyliano dai poteci occulti: la "Santa mafia" e l'entità massonica in Vaticano - La realpolitik wojtyliana in America latina: sangue e silenzi in Argentina, crimini e complicità in Cile - I bancarottieri di Giovanni Paolo II: monsignor Paul Marcinkus e Roberto Calvi - Le spie e il vescovo 007 nel clan polacco in Vaticano - Il wojtilismo in Centroamerica contro la "Teologia della liberazione": la doppia uccisione del vescovo Romero, e le manovre antisandiniste in Nicaragua - La cospirazione wojtyliana in Polonia, comprensiva di finanziamenti neri - Gli scandali sessuali dell'arcivescovo Groër e di padre Degollado, coperti da Giovanni Paolo II - La strage in Vaticano del 4 maggio 1998: la verità preconfezionata dalla Santa Sede, e la consegna del silenzio.

    "Sebbene lo si sia voluto santificare ancora in vita, l'umanissimo papa Wojtyla si macchiò di gravi peccati: peccati mortali, come lo sono sempre quelli commessi dia potenti nell'esercizio del potere. Sottacerli o nasconderli non basta per cancellarli: le malefatte e i delitti che hanno scandito il lungo divenire del papato wojtyliano sono scolpiti nella storia".

INTRODUZIONE

    Karol Wojtyla (1920-2005) era semplicemente un uomo, un essere umano, e restò tale anche dopo che fu eletto papa. Certo, sul trono di Pietro col nome di Giovanni Paolo 11 fu incoronato vescovo di Roma, vicario di Gesù Cristo, successore del Principe degli apostoli, Sommo pontefice della Chiesa universale, patriarca dell'Occidente, primate d'Italia, arcivescovo e metropolita della provincia romana, sovrano del- lo Stato della Città del Vaticano, servo dei servi di Dio. Tuttavia restò comunque e semplicemente un uomo, un essere umano, e come tale incline al peccato.
     Benché gli si sia attribuita un 'immagine superomistica bardata di infallibilità, e sebbene lo si sia voluto santificare ancora in vita, l'umanissimo papa Wojtyla si macchiò di gravi peccati: peccati mortali, del genere di quelli commessi dai potenti nell'esercizio del potere. Sottacerli o nasconderli, come si è fatto e come si continua a fare, non basta per cancellarli: le malefatte e i delitti che hanno scandito il lungo divenire del pontificato wojtyliano, dal principio alla fine, sono scolpiti nella storia.
     I peccati mortali commessi dal Pontefice polacco furono molteplici. Alcuni avevano le radici nella dimensione propriamente politica del suo papato - quella che generò poi la grottesca teoria di un Giovanni Paolo II eroe dell'anticomunismo e artefice del crollo del comunismo nell'Est europeo. Ma perlopiù si trattò di peccati relativi a fatti preci- si e gravi, dei quali papa Wojtyla fu direttamente responsabile, oppure lo fu indirettamente in quanto avallò, o tollerò, o colpevolmente si limitò a ignorare. In queste pagine abbiamo ricostruito quelli che ci sono sembrati i Più macroscopici, certo senza alcuna pretesa di completezza.
     Addebitare a Giovanni Paolo 11 alcuni dei gravi peccati che ha com- messo, significa anzitutto fare opera di verità. In secondo luogo, significa ricondurre il Pontefice polacco alla sua reale dimensione, meno paganeggiante e Più autenticamente evangelica, di umano peccatore fra i peccatori. Infine, significa strappare i veli dell'ipocrisia e della mistificazione, cioè i drappi censori coi quali la Chiesa di Roma ha ammantato il papato wojtyliano, e coi quali copre se stessa per celare il fumo di Satana che - ieri come oggi - aleggia in Vaticano