TRATTAMENTI SANITARI FRA LIBERTÀ E DOVEROSITÀ - Atti del convegno di studi: Roma 1 Dicembre 1982
Autore: | GIURISTI E RELATORI VARI |
Formato: | 15,5 X 23 |
Pagine: | 710 |
Anno: | 1997 |
Editore: | JOVENE EDITORE |
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TRATTAMENTI SANITARI FRA LIBERTÀ E DOVEROSITÀ - Atti del convegno di studi: Roma 1 Dicembre 1982
PREMESSA
Il libro presenta al lettore le relazioni e gli interventi di una non lontana giornata di riflessione e dibattito. Qui, nella pagina introduttiva, si vuole ricordare il clima, non frequente per non dire inconsueto ai convegni di studio, di quell'incon- tro del I" Dicembre 1982: la tensione spirituale si accompagnava, nella platea numerosa ed attenta, ed assidua dall'inizio al termine dei lavori, alla serenità dei giudizi, la fermezza delle convinzioni al rispetto per il dubbio e il dissenso.
I relatori e quanti intervennero appartenevano ad aree culturali ed ideologiche diverse, ed erano' in prevalenza giuristi e medici. Attorno ad un tema che suscita molteplici interessamenti, dalla teologia alla morale, dalla sociologia dei gruppi alla politica delle libertà, si rendevano esplicite preparazione tecnico-scientifica e posizioni ideali, ma soprattutto si dichiarava la comune esigenza di discutere e comprendere, di rimuovere pregiudizi, di non pretendere ad intangibili verità.
A provocare l'iniziativa, come più volte si ricorda nel libro, era stato l'ultimo episodio che aveva visti coinvolti i testimoni di Geova, e precisamente il caso Oneda nell'intervallo tra la pronuncia della Corte di assise e la decisione di appello; ma non mancarono voci, nella giornata romana, che si fermarono a proporre ed esaminare temi diversi dal rifiuto delle trasfusioni, ed in particolare il trattamento degli infermi di mente e gli indirizzi della nuova psichiatria, attraversata essa pure dal conflitto tra interventi coattivi e libertà della persona.
I motivi di contrasto, nelle vicende più volte sollevate e vissute con sofferenza e dignità dai testimoni di Geova, vanno oltre quel profilo, e perciò lo stesso titolo del volume può considerarsi in qualche misura riduttivo dell' area di ricerca percorsa. Si ritrovano, nel confronto polemico e nella faticosa indicazione di accettabili vie di uscita, ragioni ulteriori di meditazione, che toccano le relazioni tra Stato e gruppi sociali, tra famiglia e comunità minori (ed in particolare con le comunità religiose), tra minori di età od altri soggetti incapaci e le persone e gli organi chiamati ad assumere, per investitura di funzioni di diritto privato o per responsabilità di carattere pubblico, decisioni che ne toccano l'integrità fisica e la libertà di determinarsi.
Si comprende allora come sia vasta, pur nella esile mole delle pagine qui raccolte e delle parole ascoltate quel giorno, la prospettiva in cui si colloca il tema e come siano articolate le acquisizioni che possono riceversi e vari e non trascurabili i suggerimenti allora emersi, Sul punto specifico delle emotrasfusioni si è appreso, da chi non ne aveva adeguata notizia, come siano avanzate e positivamente sperimentate tecniche alternative; e si è ravvisata quindi la necessità di strutture sanitarie che quelle tecniche conoscano, e siano in grado di adottarle ed applicarle, nel rispetto della libertà individuale e per aderire alle richieste ragionevoli di collettività legittimamente gelose della propria autonomia intesa a realizzare scelte sorrette da comunanza di fede.
Più delicato il discorso si rivelò, e ve ne è visibile traccia nel volume, quando si misero a confronto i temi della libertà individuale - pur sulla base della generale premessa che nega il dovere di curarsi e rammenta la necessità di una legge formale perché divenga obbligatorio un trattamento sanitario -, della deontologia professionale, della solidarietà individuale e sociale verso chi non sia in grado di decidere delle cure da accettare o della vita da conservare, della potestà dei genitori o tutoria, dell'intervento supple tivo del giudice nell'urgenza ed irreparabilità delle situazioni.
Ancora più complessa la materia appare quando sullo sfondo, nel conflitto possibile o attuale con le strutture pubbliche o i poteri familiari o l'iniziativa disinteressata del terzo (il giurista di antica educazione evoca, con l'adattarle o distorcerle, le formule della gestione d'affari e del tacito mandato), si muove un gruppo religioso; ed è affiorata anche l'idea di sciogliere i nodi delle contrastanti 'lealtà' col fissare una sorta di maggiore età della coscienza religiosa (diversa da quella civile, ma non indifferente per l'ordine statuale) e rendere arbitro delle scelte il soggetto che l'abbia raggiunta.
Fuori delle ipotesi delle persone incapaci, la libertà individuale è generalmente apparsa meritevole di tutela senza eccezioni, e la volontà del rifiuto insuscettibile di essere modificata o rovesciata attraverso il gioco di presunzioni e finzioni. Nell'ambiente americano, anche se si tratta di un atteggiamento minoritario (è infatti la disserting opinion di un giudice), si sono collocate libertà e volontà del rifiuto, di certe specifiche cure o anche di qualsiasi trattamento, nell' area della privacy, «il più comprensibile dei diritti ed il più apprezzato dagli uomini civili». È anzi sembrato che qui, della. riservatezza, si facesse valere un aspetto ulteriore, al di là della difesa di emozioni, pensieri, sensazioni, convinci menti, che se ne rivendicasse la carica di anticonformismo e di protesta di cui può colorarsi il diritto all'intimità almeno in certi ambienti ed epoche storiche.
Una spiegazione del legame con la privacy, in verità, è stata fornita in tutt'altra direzione, e forse con un qualche grado di plausibilità. Per la borghesia e ancor più per l'aristocrazia premoderna si è messo in luce il notevole bagaglio d'informazione medica di cui erano dotate e ancora, più che al sentimento di difesa dalle 'aggressioni' terapeutiche, si è guardato al costo economico e al dolore fisico aggravati dalla scarsità e arretratezza dei mezzi. Anche l'aver colto, nel lungo e alterno itinerario della riservatezza, lo svolgersi dalla paura all' anticonformismo è un motivo di più per apprezzare il tema e per non dimenticarne le implicazioni nascoste e gli esiti che sono nelle nostre speranze.
PIETRO RESCIGNO
INDICE
Prof. Pietro Rescigno, Premessa 5
PARTE PRIMA
RELAZIONI
Prof. Diana Vincenzi Amato, Tutela della salute e libertà individuale 13
Prof. Piero Bellini, Aspetti costituzionali con più specifico riferimento alla libertà religiosa 55
INTERVENTI
Prof. Avv. Giuseppe Spagnolo 105
Prof. Sergio Lariccia 108
Dott. Bruno Podbersig 113
Prof. Giorgio Peyrot 118
Avv. Roberto Lorenzini 123
Dott. Luigi De Angelis 132
Prof. Antonio Vitale 135
PARTE SECONDA
RELAZIONI
Prof. Mauro Barni, Aspetti medico-legali 143
Prof. Ferrando Mantovani, Aspetti penalistici 153
Dott. Cesare Buresta 175
Prof. Awo Francesco Zanchini 177
Prof. Pietro Rescigno, Conclusioni 181