DARWIN - L'origine delle specie

DARWIN - L'origine delle specie


RETROCOPERTINA

L''idea che gli esseri viventi abbiano trovato origine in forme elementari primordiali, dalle quali si sarebbero poi sviluppate per gradi le specie attuali, si ritrova, variamente abbozzata, nella storia del pensiero dai Greci in poi: ma solo con Charles Darwin questa intuizione raggiunge una struttura sistematica e una fisionomia definita. Sulla base di un numero imponente di dati, osservazioni, raffronti sulla flora e la fauna di differenti latitudini, il giovane naturalista inglese giunse a conclusioni sconvolgenti e rivoluzionarie circa l'origine della vita, che ancora oggi suscitano dibattiti e controversie.
La pubblicazione, nel 1859, dei risultati delle sue ricerche procurò a Darwin la notorietà, la gloria e il biasimo a un tempo. Con quest'opera rigorosa e straordinaria, Darwin scardinava la tradizione biblica della creazione del mondo, introducendo il concetto di una lenta evoluzione delle specie animali e vegetali che nel corso del tempo si sono profondamente diversificate dai loro antenati.


INDICE

Introduzione di Pietro Omodeo

Nota biobibliografica

L'ORIGINE DELLE SPECIE

Disegno storico sull'evoluzione del concetto di origine delle specie (fino alla pubblicazione del presente lavoro)

Introduzione

1. La variazione allo stato domestico
Cause della variabilità. Conseguenze dell'abitudine. Rapporti di crescita. Eredità. Carattere delle varietà domestiche. Difficoltà di distinguere le varietà e le specie. Origine delle varietà domestiche da una o più specie. Colombi domestici, loro differenze ed origini. Sistemi di selezione applicati in passato e loro effetti. Selezione metodica e selezione inconscia. Origine ignota dei nostri prodotti domestici. Circostanze favorevoli al potere di selezione dell'uomo.

Varianti della sesta edizione al capitolo 1.

2. La variazione in natura
Variabilità. Differenze individuali. Specie incerte. Le specie più diffuse e comuni variano maggiormente. In tutti i paesi le specie appartenenti a generi più vasti variano maggiormente delle specie appartenenti a generi più piccoli. Molte specie appartenenti ai generi più grandi rassomigliano a varietà, essendo molto strettamente collegate tra di loro, sia pure in misura ineguale, ed avendo areali limitati.

Varianti della sesta edizione al capitolo 2.

3. La lotta per l'esistenza
Sua importanza per la selezione naturale. il termine è usato in senso lato. Capacità di moltiplicazione in progressione geometrica. Rapido aumento numerico degli animali e delle piante naturalizzati. Natura degli ostacoli a tale aumento. Concorrenza universale. Effetti del clima. Protezione contro l'eccessivo numero di individui. Complessità di rapporti fra tutti gli animali e tutte le piante nell'intero ambito della natura. La lotta Der la vita è più aspra fra ali individui stesso genere. Il rapporto fra organismo e organismo è il più importante di tutti i rapporti.

Varianti della sesta edizione al capitolo 3.

4. La selezione naturale
La selezione naturale. Suo potere in confronto alla selezione umana. Suo potere sui caratteri di minima importanza. Suo potere su tutte le età e su entrambi i sessi. Selezione sessuale. Generalità sugli incroci tra individui della stessa specie. Circostanze favorevoli e sfavorevoli alla selezione naturale, e precisamente incroci, isolamento, numero di individui. Azione lenta. Estinzione provocata dalla selezione naturale. Divergenze nei caratteri correlate con la densità degli abitanti di qualsiasi piccola area e con la naturalizzazione. Azione della selezione naturale, tramite la divergenza dei caratteri e l'estinzione, sui discendenti di un progenitore comune. Essa spiega i raggruppamenti di tutti gli esseri viventi.

Varianti della sesta edizione al capitolo 4.

5. Le leggi della variazione
Effetti delle condizioni esterne. Uso e disuso, combinati con la selezione naturale, organi del volo e della visione. Acclimatazione. Rapporti di svilluppo. Compensazione ed economia dello sviluppo. False correlazioni. Strutture variabili multiple, rudimentali ed a basso livello di organizzazione. Le parti sviluppate in modo inusitato sono fortemente variabili: i caratteri specifici SO"" più variabili dei caratteri generici: i caratteri sessuali secondari sono variabili. Le specie di uno stesso genere variano in maniera analoga. Reversione a caratteri perduti da lungo tempo. Sommario.

Varianti della sesta edizione al capitolo 5.

6. Difficoltà della teoria
Difficoltà della teoria della discendenza con modificazioni. Transizioni. Assenza o rarità delle varietà di transizione. Transizioni nelle abitudini di vita. Diversificazione delle abitudini nella stessa specie. Specie con abitudini fortemente differenti da quelle delle forme affini. Organi dotati di estrema perfezione. Modi di transizione. Esempi di difficoltà: N atura non facit saltum. Organi di modesta importanza. Organi non assolutamente perfetti in tutti i casi. Legge dell'unità del tipo e delle condizioni di esistenza presa in considerazione dalla teoria della selezione naturale.

Varianti della sesta edizione al capitolo 6.

7. Istinto
Gli istinti sono paragonabili con le abitudini, ma sono di origine differente. Graduazione degli istinti. Afidi e formiche. Variabilità degli istinti. Istinti domestici, loro origine. Istinti naturali del cuculo, dello struzzo e delle api parassite, Formiche schiaviste. L'ape mellifera, suo istinto fabbricatore di cellette.
Difficoltà nella teoria della selezione naturale degli istinti. Insetti neutri o sterili. Riassunto.

Varianti della sesta edizione al capitolo 7.

8. Ibridismo
Distinzione fra la sterilità al primo incrocio e quella degli ibridi. L'incrocio fra individui molto affini produce la sterilità di varia entità e non assoluta che può essere eliminata dall'addomesticamento. Leggi che regolano la sterilità degli ibridi. La sterilità non è una qualità specifica, ma consegue ad altre differenze. Cause della sterilità dei prodotti del primo incrocio e degli ibridi. Parallelismo tra gli effetti del mutamento delle condizioni di vita e dell'incrocio. La fecondità delle varietà quando si incrociano e dei loro prodotti bastardi non è assoluta. Confronto fra ibridi e bastardi a prescindere dalla loro fecondità. Riassunto.

Varianti della sesta edizione al capitolo 8.

9. Imperfezione della documentazione geologica
Attuale assenza di varietà intermedie. Natura delle varietà intermedie estinte; loro numero. Enorme durata temporale dedotta dalla velocità di formazione ed erosione dei depositi. Povertà delle nostre raccolte paleontologiche. Intermittenza delle formazioni geologiche. Assenza di varietà intermedie fra le formazioni. Loro improvvisa comparsa nei più antichi strati fossiliferi conosciuti.

Varianti della sesta edizione al capitolo 9.

11. Successione geologica degli organismi viventi
La comparsa delle nuove specie è lenta e progressiva. Diversità della loro velocità di mutamento. Le specie estinte non ricompaiono. I gruppi di specie seguono, nella loro comparsa e scomparsa, le stesse regole generali seguite dalle singole specie. L'estinzione. Mutamenti simultanei delle forme viventi in tutto il mondo. Affinità delle specie estinte fra di loro e con le specie viventi. A proposito dello stato di sviluppo delle forme antiche. Successione degli stessi tipi nell' ambito di una stessa regione. Riassunto di questo capitolo e del precedente.

Varianti della sesta edizione al capitolo 10.

11. Distribuzione geografica
La distribuzione attuale non può essere spiegata con le differenze delle condizioni fisiche. Importanza delle barriere. Affinità delle produzioni dello stesso continente. Centri di creazione. Mezzi di dispersione: cambiamenti di clima e di livello delle terre, altri mezzi occasionali. Dispersione durante l'era glaciale estesa a tutto il mondo.

Varianti della sesta edizione al capitolo 11.

12. Distribuzione geografica (continuazione)
Distribuzione dei prodotti di acqua dolce. A proposito degli abitanti delle isole oceaniche. Assenza di anfibi e di mammiferi terrestri. Rapporti fra gli abitanti delle isole e quelli del continente più vicino. Sulla colonizzazione dalle regioni vicine con conseguenti modificazioni. Riassunto di questo capitolo e di quello precedente.

Varianti della sesta edizione al capitolo 12.

13. Affinità reciproche fra gli esseri viventi. Morfologia; embriologia; organi rudimentali
Classificazione: gruppi subordinati ad altri gruppi. Sistema naturale. Regole e difficoltà della classificazione, loro spiegazione in base alla teoria della discendenza con modificazioni. Classificazione delle varietà. Nella classificazione si impiega sempre il concetto di discendenza. Caratteri analogici o di adattamento. Affinità: generiche, complesse e ramificate. L'estinzione separa e definisce i gruppi. Morfologia fra i membri di una stessa classe, fra le parti di uno stesso individuo. Embriologia, e sue leggi spiegate attraverso la comparsa di variazioni in età precoce, variazioni che vengono ereditate in un' età corrispondente. Organi rudimentali, spiegazione della loro origine. Riassunto.

Varianti della sesta edizione al capitolo 13.

14. Ricapitolazione e conclusione
Ricapitolazione delle difficoltà riguardanti la teoria della selezione naturale. Ricapitolazione delle circostanze generali e speciali a suo favore. Cause della diffusa credenza nell'immutabilità della specie. Estremi ai quali può essere estesa la teoria della selezione naturale. Effetti della sua adozione sullo studio della storia naturale. Note conclusive.

Varianti della sesta edizione al capitolo 14.

433 Glossario dei principali termini scientifici usati nel volume.

Ultima modifica il: Feb 28, 2018
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