DOVE GLI UOMINI SANNO GIÀ VOLARE - Breve viaggio nei sotteranei della Bibbia
L'Autore FERDINANDO CATALANO (Messina 1947) è conosciuto negli ambienti scientifici per i suoi lavori e per le sue pubblicazioni nel campo della fisica ottica. Ha insegnato Fisica, Optometria e Misure ottiche presso le Università del Molise e di Padova. È stato anche dirigente scolastico. Coltiva da anni un interesse per lo studio della Bibbia e per le tematiche religiose. Ha pubblicato il saggio Insegnaci a contare i nostri giorni [Tecnograf, 1992] e La vita e il respiro e ogni cosa [Aracne, 2009].
EFFETTI BENEFICI
QAZAN
RELIGIONI, TEOLOGIE, SPIRITUALITÀ
"Queste montagne suscitano nel cuore il senso dell'infinito, con il desiderio di sollevare la mente verso ciò che è sublime."
Karol WOJTYLA
Traendo ispirazione dalla città tatara di Qazan, nella quale si trova il Tempio dell'universo e dove le grandi religioni monoteiste si incontrano e dialogano senza conflitti, la collana ospita volumi di argomento religioso, spirituale e teologico senza privilegiare una singola confessione. Si tratta di saggi dal carattere divulgativo, che non richiedono competenze specifiche per essere letti.
PREFAZIONE di FRANCESCO ARDUINI
Il cristianesimo è una religione di storici: così si esprimeva Mare Bloch (1886-1944)1, sottolineando come "gli altri sistemi religiosi hanno potuto fondare le loro credenze e i loro riti su una mitologia quasi estranea al tempo umano". I cristiani invece "come Libri sacri hanno dei libri di storia"2.
Questo lavoro, dell'amico Ferdinando Catalano, offre una lettura del libro sacro dei cristiani, la Bibbia, per quello che realmente è: la testimonianza storica di un vissuto millenario.
E con tale testimonianza, l'uomo di fede ha l'obbligo di confrontarsi ed interrogarsi in maniera seria, adogmatica, senza temere di arrivare a interpretazioni del racconto biblico così come realmente lo possediamo, e non come ci è stato tramandato o inculcato. Soltanto mediante uno sforzo consapevole, e a volte doloroso, possiamo riuscire a distinguere tra quello che crediamo dicano le Sacre Scritture e quello che effettivamente dicono. Qual è il rischio che si corre nel tentativo di evitare questo sforzo? Sempre per dirla alla Bloch, il rischio è che la storia mal compresa finisca inevitabilmente col trascinare con sé anche la Storia meglio intesa.
Nelle pagine di questo libro, Catalano, smessi i panni del professore di fisica, abbandona i temi legati al rapporto tra scienza e fede a cui ci aveva abituati con i suoi precedenti lavori. Indossati "solo" i panni dell'uomo di fede, ci accompagna in un percorso di riflessione e meditazione biblica come soltanto un raffinato pensatore può fare, mostrandosi coinvolgente e convincente nei ragionamenti storico-teologici e nelle conclusioni a cui giunge.
Pur non volendosi sostituire nella scrittura di manuali esegetici ai "ragionieri della teologia" (come l'autore definisce i biblisti di professione), grazie a questo libro Catalano ci presenta sotto una luce diversa, a volte inedita, 33 narrazioni bibliche, una per ogni capitolo, tratte sia dall' Antico che dal Nuovo Testamento. Alcune di queste sono relative ad episodi noti (ma lo sono poi realmente?) come quello che vede protagonista la donna samaritana, nel vangelo di Giovanni al capitolo 4, e altre relative ad episodi atroci, come ad esempio quello riportato nel libro dei Giudici, al capitolo 19, dove l'ospitalità è ritenuta talmente sacra da permettere che la dignità e la vita di una donna vengano distrutte pur di proteggere la vita di un altro ospite, un uomo. Si tratta di fatti cruenti (questo ma anche quello simile che coinvolge Lot e le sue figlie) che troppo spesso e con troppa leggerezza vengono addebitati a Dio da alcuni commentari, i quali lasciano velatamente intendere come il comportamento orribile subìto da tale donna fosse conseguenza della cultura ebraica sui "sacri" doveri di ospitalità3 a cui il padrone di casa doveva ottemperare. Si afferma che noi, oggi, commetteremmo solo un errore anacronistico se proiettassimo gli attuali diritti delle donne nel contesto biblico dell'epoca4: un'ovvietà, quest'ultima, menzionata forse nel tentativo di trovare una "ragione" al truce racconto?
Ebbene Catalano ha qualcosa da direi in proposito. Qualcosa che probabilmente cambierà la nostra percezione di tutto l'episodio. Così come per i restanti 32.
Sono certo che, come è successo a me, anche a Voi che state per leggere questo libro accadrà di soffermarvi su narrazioni bibliche, su pericopi evangeliche di cui, forse poco umilmente, pensavate di conoscere già tutto. E invece, attraverso le pagine che seguono, 1'autore si mostra capace di focalizzare la nostra attenzione su particolari sfuggiti anche ai più attenti lettori, e su questi è in grado di elaborare riflessioni che fanno vibrare le corde dell'anima.
Si dice che Dio si avvicini a noi a una profondità di livelli proporzionale allo sforzo con cui noi stessi indaghiamo su di Lui. Un'indagine che il cristiano può compiere solo attraverso lo studio della Sacra Scrittura e la meditazione. Se questo è vero, se più indaghiamo su Dio e più Lui si avvicina a noi, allora mi sento di consigliare questo libro quale utile strumento alla più nobile delle indagini che potremmo mai voler intraprendere.
NOTE
1. È considerato uno dei padri della storiografia moderna.
2. M. Bloch, Apologia della storia (opera postuma). Einaudi, Torino I998. p. 8.
3. Cfr. A. Barnes, Notes on the Bible, consuhabile all'indirizzo http://sacred-texts.com/bib/cmr/bames/jdgoro.htm,
4. Si veda anche l' International Standard Bible Encyclopedia, Eerdmans, Grand Rapids 1988, alla voce "Ospitalità".
INTRODUZIONE
Caro lettore, ti ringrazio per aver scelto di leggere questo libro. Non so cosa ti abbia spinto a farlo, se la curiosità del titolo, l'interesse per il sottotitolo o, forse, solo un gesto di riconoscenza verso chi te lo ha regalato. Beh, per essere onesti, non è proprio un libro in senso stretto, ma piuttosto una raccolta di pensieri e riflessioni "leggere", messe insieme dopo circa 40 anni di studio della Bibbia. Sì, la leggo e la studio ogni giorno da quarant'anni, ma non sono un teologo e neanche un professionista della fede. E questo infatti non è un libro per loro, per i ragionieri della teologia. Sia chiaro, non ho nulla contro i teologi, anzi ne ho grande rispetto per la loro capacità di scrutare le verità ultime tra le righe del testo sacro. Ma io non ho questa capacità, unicuique suum. A pensarci bene non è neanche un libro per soli credenti, ma per chi, credente o meno, ha la curiosità o l'interesse di voler scoprire tutta l'umanità in un libro che si dice divino e riconoscersi in taluni personaggi, nei loro pensieri, nobili o miseri. Il mio biglietto da visita ti farebbe pensare ad una persona con interessi culturali totalmente estranei e lontani dalla Bibbia. Eppure essa è la guida della mia vita e l'alimento quotidiano del mio spirito.
Il fatto è che, dopo averla letta, studiata, vivisezionata come farebbe un anatomo-patologo ed aver trovato in essa il senso della vita presente e di quella futura, adesso, dopo quarant'anni, rileggendone ancora una volta alcuni brani, chissà quante volte letti e riletti o magari trovati per caso, succede che mi mette addosso la piacevole sensazione di sentirmi leggero di spirito e avere voglia di volare con la mente. Non so spiegare bene perché mi succede ma vorrei trasmetterti la stessa sensazione. Questa è la ragione di questo libro. Forse sarà perché dall'alto si osservano meglio gli intrecci tra i personaggi che la animano, tra le loro parole e le loro azioni o forse perché volando al di sopra del coro dei moralisti e dei guardiani dell' ortodossia, riesco a capire meglio le ragioni degli uomini prima ancora di quelle di Dio e riconoscermi in loro come in uno specchio. Perché se è vero, come per me è vero, che Dio attraverso la Sacra Scrittura rivela se stesso e la storia della salvezza, è anche vero che non destina gli uomini, mediante cui questa storia si compie, ad essere quello che sono e non guida la loro miseria e la loro nobiltà come farebbe un bambino con una macchinina telecomandata. Sono sceso nei sotterranei della Bibbia e vi ho trovato personaggi, parole, gesti "minori" che di minore hanno solo lo spazio di quelle poche righe che è stato loro dedicato, ma che, se illuminati a dovere, rivelano invece un'umanità straordinariamente ricca di lezioni per noi.
Cercare i significati reconditi e i perché nei nascondigli delle parole, nelle intenzioni appena intraviste o da intuire e poi volare. Volare per poter capire e capire per poter volare. Ma per comprendere (che non significa necessariamente giustificare) le ragioni degli uomini che la Bibbia l'hanno abitata, devi prima completamente alleggerirti, come farebbe un deltaplanista prima di spiccare il salto, ti devi liberare da ogni pesante fardello come il pre-giudizio, l'arroganza del sapere di sapere o, peggio ancora, la presunzione del credere di sapere. Solo così potrai sentirti più leggero e far volare la tua anima tra la gente che cammina con i piedi per terra.
J. Langer racconta in un suo saggio (Le nove porte, Milano 1967) di un famoso rabbino che aveva un discepolo venuto da lontano per ascoltare le sue lezioni, ma che non riuscì a sentirne nessuna. Appena il rabbino cominciava a leggere dalla Torà (i primi cinque libri della Bibbia) «E Dio disse», il discepolo usciva immediatamente nel cortile in preda ad una grande esaltazione, saltando come avesse voglia di volare e ripetendo con stupore «E Dio disse, e Dio disse».
Ti auguro buon viaggio.
Ferdinando CATALANO
P.S. Chissà quanti altri personaggi, quante parole e azioni non sono riuscito ad illuminare in questo breve viaggio nei sotterranei della Bibbia! Essa è una miniera inesauribile di umanità. Magari conoscete alcuni punti "nascosti" che a me sono sfuggiti, o forse li incontrerete leggendola. Vi sarò grato se vorrete segnalarmeli. Vi lascio la mia mail:
- IL RESPIRO DELL'ANIMA - Distinzione teologico-filosofica tra anima e spirito
- INSEGNACI A CONTARE I NOSTRI GIORNI - La cosmologia moderna e i metodi di datazione hanno smentito la Bibbia?
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