GEORGE STORRS - I SEI SERMONI

GEORGE STORRS - I SEI SERMONI


RETROCOPERTINA

I personaggi rappresentati in copertina hanno in comune molte delle loro dottrine. Essi sono, a seconda del metro con il quale vengono misurati, eretici della peggior specie o eroi che hanno preservato o riscoperto verità bibliche.
La loro negazione della trinità, dell'immortalità dell'anima, e il loro forte e vivace millenarismo, li rendono pericoloso apostati per molti, e per altri, sinceri ricercatori dell'originale messaggio biblico.
Ognuno può giudicarli secondo il proprio personale punto di vista, e nell'esprimerlo, l'avere a disposizione gli scritti originali, può aiutare a conoscere meglio un filone del cristianesimo troppo spesso filtrato dalle parti interessate.
Il primo personaggio preso in considerazione è stato il pastore C. T. Russell. I suoi numerosi scritti li potete trovare nel nostro sito, nelle sezioni: “Storia del Cristianesimo, Testimoni di Geova”, “Collane storiche” e “Libri storici dei TdG”.
Il terzo personaggio della serie è George Storrs, ricordato con onore e rispetto sia dalle varie chiese avventiste che dagli Studenti Biblici. Per molto tempo dimenticato e trascurato dai testimoni di Geova, Storrs è stato negli ultimi decenni riscoperto e incluso fra coloro che influenzarono Russell e dei suoi associati. Nel supplemento della Torre di Guardia di Sion del 1° luglio 1879, pagina 1, paragrafo 6, Russell scrisse: “Il Signore ci aiutò in molti modi nello studio della Sua parola: in questo si distinse particolarmente il nostro diletto e anziano fratello George Storrs, il quale, sia a parole che per iscritto, ci aiutò parecchio; tuttavia abbiamo sempre cercato di non divenire seguaci di uomini, per quanto buoni e saggi, ma di essere imitatori di Dio come figli diletti”.
L'opera più conosciuta di Storrs è il libro “I SEI SERMONI”. La genesi di questo libro risale alla primavera del 1842 quando Storrs predicò alla sua congregazione un sermone sullo stato dei morti e anziché svolgerlo in maniera estemporanea com'era sua abitudine lo lesse direttamente da un manoscritto affinché il suo messaggio fosse chiaro. Ne seguirono altri cinque che furono poi raccolti e pubblicati in un piccolo libro dal titolo “Una domanda: I malvagi sono immortali? In sei sermoni”. La versione che vi proponiamo è del 1856 che presentava un titolo leggermente diverso.
Quello che Storrs scrisse in questo libro influenzò notevolmente la dottrina di diversi gruppi religiosi oggi esistenti e ben conosciuti. A completare il libro troverete brevi ma accurati cenni biografici e immagini.
Quanto George Storrs sia stato importante nella storia religiosa di milioni di persone e quanto meriti di essere ricordato, vi sarà chiaro solo dopo aver letto questo libro. Azzurra7 Editrice Group è felice di aver curato questa traduzione e di averla messa a disposizione del lettore italiano.
Indipendentemente dal vostro credo religioso, questo libro non potrà mancare di avere un posto d'onore nella vostra biblioteca.

PRESENTAZIONE DEL LIBRO

George Storrs è ricordato con onore e rispetto sia dalle varie chiese avventiste che dagli Studenti Biblici. Per molto tempo dimenticato e trascurato dai testimoni di Geova, è stato negli ultimi decenni riscoperto dalla Watchtower e incluso fra coloro che influirono sulla dottrina di Russell e i suoi primi associati. Russell dovette molto al pensiero di Storrs, nel supplemento della Torre di Guardia di Sion del 1° luglio 1879 (indirizzato ai lettori dell'Araldo del Mattino), alla pagina 1, paragrafo 6, Russell scrisse:
“Il Signore ci aiutò in molti modi nello studio della Sua parola: in questo si distinse particolarmente il nostro diletto e anziano fratello George Storrs, il quale, sia a parole che per iscritto, ci aiutò
parecchio; tuttavia abbiamo sempre cercato di non divenire seguaci di uomini, per quanto buoni e saggi, ma di essere imitatori di Dio come figli diletti”.

L'opera più conosciuta di Storrs è il libro “SEI SERMONI”. La genesi di questo libro risale alla primavera del 1842 quando Storrs predicò alla sua congregazione un sermone sullo stato dei morti e anziché svolgerlo in maniera estemporanea com'era sua abitudine lo lesse direttamente da un manoscritto affinché il suo messaggio fosse chiaro. Ne seguirono altri cinque che furono poi raccolti e pubblicati in un piccolo libro dal titolo “UNA DOMANDA: I MALVAGI SONO IMMORTALI? IN SEI SERMONi”. Ne seguirono varie versioni fra cui questa che vi proponiamo del 1856 che presentava un sermone aggiuntivo e un titolo leggermente diverso, cioè:
“I SEI SERMONI SULLA DOMANDA: ESISTE L'IMMORTALITà NEL PECCATO E NELLA SOFFERENZA? INOLTRE UN SERMONE SU CRISTO IL DATORE DI VITA, LA FEDE DEL VANGELO”.
Quello che Storrs scrisse in questo libro influenzò notevolmente la dottrina di diversi gruppi religiosi oggi esistenti e ben conosciuti. A completare il libro troverete brevi ma accurati cenni biografici e immagini.
Quanto George Storrs sia stato importante nella storia religiosa di milioni di persone e quanto meriti di essere ricordato, vi sarà chiaro solo dopo aver letto questo libro.
L'Azzurra7 Group è felice di aver curato questa traduzione e di averla messa a disposizione del lettore italiano.
Indipendentemente dal vostro credo religioso, questo libro non potrà mancare di avere un posto d'onore nella vostra biblioteca.
Azzurra7 Editrice

GEORGE STORRS e i SEI SERMONI
SAGGIO INTRODUTTIVO DI ROBERTO DAEN

Quando nella primavera del 1842 George Storrs informò la sua piccola congregazione di Albany che avrebbe fatto un sermone sulla condizione dei morti e il destino finale dei malvagi, voleva essere sicuro che le sue parole non fossero fraintese. Ciò che avrebbe detto era la conclusione di cinque anni di intenso studio e meditazione. Anziché usare il suo usuale metodo di svolgere i discorsi in maniera estemporanea, lesse un manoscritto:

“Poiché l’argomento trattato sarebbe stato insolito e poteva essere travisato in ciò che veniva detto, aveva deciso di fare quello che non aveva mai fatto prima – cioè leggere fedelmente tutto quello che doveva dire. Alla fine annunciò che avrebbe predicato un altro sermone sullo stesso argomento la sera del successivo giorno del Signore. La sua seconda settimana fu spesa nel suo studio alla stessa maniera che per il primo; e così fu preparato il “Secondo Discorso”; ma constatò che ce ne voleva un terzo; e così proseguì l’intera faccenda finché infine preparò e predicò il “Sesto Discorso”; e la storia della prima settimana dedicata allo studio è la storia delle sei settimane, ognuna delle quali fu spesa alla stessa maniera della prima. Tutto questo senza fare alcun riferimento a qualsiasi pubblicazione. Dopo aver finito di tenere i discorsi, diverse persone che li avevano sentiti espressero il desiderio che fossero pubblicati. Di conseguenza Storrs impiegò diverse settimane in più per preparare una seconda bozza, per fare una revisione, e predisporli per la stampa, finché furono stampati a maggio o giugno”.[1]

I Sei Sermoni furono pubblicati prima che Storrs aderisse alle idee di William Miller sul secondo avvento di Gesù. Durante il breve periodo che Storrs aderì al movimento di Miller, tra l’estate del 1842 e l’autunno del 1844, gli avventisti in generale non accolsero di buon grado le sue idee in relazione alla condizione dei morti e punizione dei malvagi:

“Dopo un po’ di tempo l’organo di stampa ufficiale delle vedute del signor Miller, “The Signs of the Time”, pubblicato a Boston, Mass., si scagliò rudemente contro un ministro che sentiva suo dovere predicare il tipo di fine che avrebbero fatto i malvagi alla stessa maniera di come si sentiva di predicare la venuta del Signore. Quel giornale diverse volte pubblicò commenti che criticavano quel ministro; poiché aveva le stese opinioni di quell’uomo, Storrs si sentì costretto a non restare in silenzio e intervenne per non lasciarlo solo. Di conseguenza, nel dicembre del 1842, spinto dalla profonda convinzione che Dio lo aveva chiamato per tale compito, fece una revisione del Sei Sermoni, pubblicò un’edizione di cinquemila copie in formato giornale nella città di New York dov’era per predicare, e lo fece distribuire attraverso gli Stati Uniti a sue proprie spese. Poche settimane dopo fece un’altra revisione e pubblicò ulteriori diecimila copie distribuendole alla medesima maniera”.[2]

Miller fu un tenace oppositore di Storrs e del Sei Sermoni, non accettò mai l’idea che l’anima potesse morire e che i malvagi non fossero destinati a soffrire eternamente in un inferno di fuoco:

È giusto e appropriato a questo punto precisare che il signor Miller si oppose continuamente alle vedute di Storrs sulla questione dell’immortalità”.[3]

Dopo l’abbandono dell’avventismo nel novembre 1844, George Storrs non volle aderire nominalmente ad alcuna denominazione religiosa, né volle fondarne una nuova, era convinto che ognuno dovesse avvicinarsi a Dio individualmente. Era un convinto sostenitore della responsabilità individuale di fronte a Dio:

“Per quanto riguarda le idee contenute nel Sei Sermoni, come ora rivisto e di molto ampliato, il signor Storrs è l’unico responsabile, e ciò in armonia col fatto che ha sempre rifiutato di permettere ad alcun uomo o gruppi di uomini, di prendersi responsabilità al posto suo per le sue vedute. Non è mai stata sua intenzione, né lo è tuttora, fondare una setta; egli ha sempre rifiutato di essere etichettato come appartenente a una chiesa di qualsiasi corpo di uomini. Comunque non fa delle sue vedute di responsabilità individuale un modello per le azioni degli altri; egli desidera che tutti agiscano in armonia con le loro convinzioni di ciò che è la verità e il dovere, in quanto responsabili verso Dio.

A questo punto potrebbe essere appropriato dire che ha svolto la sua opera dimorando nella città di Philadelphia fra il novembre del 1844 e l’aprile del 1852, impiegando praticamente tutto il suo tempo in mezzo alle persone di quella città, ma senza cercare, o permettere ad altri, di istituire un’organizzazione come fanno tutte le altre sette. Ha creduto che l’amore è il solo vincolo d’unione e che quando questo amore non riesce a tenere unite le persone, è meglio che si separino”.[4]

Alcuni anni dopo la sua prima edizione, il Sei Sermoni esce dai confini americani, il libro viene pubblicato anche in Inghilterra riscuotendo un certo interesse:

“Nel 1853 i Sei Sermoni furono pubblicati in Inghilterra e diffusi in varie parti di quella nazione, e devono avere attirato un po’ di attenzione, se sono vere le cose che hanno riferito diversi scrittori di quel luogo da ambo le parti in questione”.[5]

L’edizione del Sei Sermoni tradotta in italiano è quella del 1856 in cui è presente un sermone aggiuntivo e la biografia di Storrs. La biografia fu probabilmente dettata da lui stesso o scritta in terza persona dato che vi sono particolari della sua vita che solo lui poteva conoscere.

Non abbiamo ritenuto opportuno scrivere una biografia dettagliata di Storrs che vada oltre quella che trovate nel suo libro e che si ferma al 1855. Questa è una traduzione del “Sei Sermoni”, non una biografia. Tuttavia vogliamo accennare a ciò che accadde negli ultimi anni della sua vita.

La dottrina di Storrs si evolse nel tempo; nel 1871 risuscitò la rivista Bible Examiner che non era più stata pubblicata fin dal 1863; il giovane Charles T. Russell fu un fedele e assiduo lettore della rivista; il suo nome, quello di suo padre, e altri della classe biblica di Allegheny, appaiono diverse volte sul Bible Examiner fra coloro che inviarono lettere e ordinarono letteratura. Russell scrisse sul Bible Examiner tre articoli fra il 1876 e 1877.[6]

Sul Bible Examiner George Storrs fece anche una recensione dell’opuscolo di Charles T. Russel “Oggetto e maniera del ritorno del nostro Signore”. Pur esprimendo qualche riserva sulla bontà di stabilire date precise sul ritorno di Cristo (Storrs pensava che il ritorno fosse imminente ma che non si potesse calcolare la data esatta) in un passaggio scrisse del giovane Russell quanto segue:

“L’autore è uno dei miei autentici cari amici, è un sincero amante della verità. Non ho il minimo dubbio riguardo alla sua salda integrità e non provo nient’altro che l’assoluta convinzione che la verità che sta promulgando lo condurrà nell’opera che ha intrapreso. I suoi sacrifici in denaro e tempo attestano la sua fede”.[7]

Il Bible Examiner uscì regolarmente fino al mese di maggio del 1879, poi venne sospeso per alcuni mesi a causa della malattia di Storrs. A ottobre uscì ancora un numero, ma Storrs questa volta si ammalò gravemente e dovette interrompere definitivamente la pubblicazione del Bible Examiner. Charles T. Russell in una lettera personale del 9 dicembre 1879 offrì a Storrs gli spazi della Torre di Guardia di Sion per scrivere i suoi articoli. Gli rispose la figlia con una lettera del 14 dicembre 1879. Ecco come il tutto venne riportato da Russell nella Torre di Guardia:

“Il nostro fratello che ha diretto per tanto tempo il ‘Bible Examiner’ è noto alla maggioranza dei nostri lettori; inoltre è stato costretto da una grave malattia a sospendere la pubblicazione del suo periodico. Mentre senza dubbio egli desidererebbe, come noi, continuare la proclamazione dell’amore di Dio per tutte le sue creature, ha molta ragione di ringraziare Dio per il privilegio di aver vissuto una vita così lunga e così consacrata al Signore.

Interpretando il sentimento di molti che come me, sarebbero felici di leggere qualcosa dal nostro fratello, gli abbiamo offerto parte del nostro spazio.

La seguente lettera scritta da sua figlia il 14 dicembre 1879 sarà di vostro interesse: ‘Fratello Russell, la vostra lettera del giorno 9 è stata puntualmente ricevuta e letta a mio padre, sebbene egli sia costretto sul suo letto di malattia esausto e consumato. Egli apprezza la vostra compassione cristiana e la cortese proposta, ma in quanto allo scrivere o a redigere qualcosa egli non ha più forza né di corpo né di spirito. Non soffre più così costantemente come prima, ma è molto emaciato e bisognoso di aiuto come un bambino, è così pesante che troviamo necessario avere un uomo per sollevarlo. Gradiremmo se venisse pubblicato un comunicato sulla sua condizione nella Torre di Guardia di Sion. La vostra offerta è la prima che abbiamo ricevuto da un qualsiasi giornale, e per questo noi vi ringraziamo. Mio padre è molto paziente e rassegnato, sebbene a volte le sue sofferenze sono così grandi che desidererebbe la pace. Ieri ha compiuto 83 anni, come suppongo che voi sappiate. Egli vi saluta con amore cristiano. Vostra rispettosamente, H. W. Storrs.’

Noi - senza sollecitazione - suggeriamo a ognuno dei nostri lettori, a cui il Signore ha dato in modo generoso come suoi economi, che questa è un’opportunità - tra tante - per supplire ai bisogni dei santi”. [8]

Storrs morì il 28 dicembre 1879. Così Russell lo annunciò nelle pagine della Torre di Guardia di Sion:

“Le notizie riguardanti il fratello Storrs ci hanno raggiunto troppo tardi per fare in tempo a pubblicare un’inserzione nell’ultimo numero. Come abbiamo detto allora, era appena entrato nel suo ottantaquattresimo anno di vita ed era piuttosto ammalato. Egli era, noi crediamo, un ‘servitore fedele’ che ‘entrerà nella gioia del nostro Signore’. Piangiamo la morte di un amico e un fratello in Cristo, ma ‘non come quelli che non hanno speranza’. Il grande Liberatore è vicino e ci rassicura dicendo: ‘ho le chiavi della morte e dell’Ades”.[9]

Russell nel 1884 avrebbe pubblicato sulla Torre di Guardia di Sion due vecchi articoli di George Storrs.[10]

Durante tutta la sua vita Russell attribuì a Storrs il merito di averlo aiutato in merito al suo intendimento della Bibbia:

“Il Signore ci aiutò in molti modi nello studio della Sua parola: in questo si distinse particolarmente il nostro diletto e anziano fratello George Storrs, il quale, sia a parole che per iscritto, ci aiutò parecchio; tuttavia abbiamo sempre cercato di non divenire seguaci di uomini, per quanto buoni e saggi, ma di essere ‘imitatori di Dio come figli diletti”.[11]

Anni dopo sarebbe comparso in più numeri della Torre di Guardia, questo riconoscimento:

“A questo punto dovremmo, e lo facciamo, menzionare con gratitudine l’assistenza dataci dai fratelli George Stetson e George Storrs, entrambi ora deceduti, il secondo editore del Bible Examiner. Lo studio della Parola di Dio con questi cari fratelli ha condotto, per gradi, in pascoli più verdi e in luminose speranze per il mondo”.[12]

In molti libri, ma anche e soprattutto in enciclopedie su internet, Storrs viene definito avventista. Riguardo a questa affermazione, così risponde lo storico Bruce W. Schulz:

“Da qualche parte in uno dei commenti apparsi in questo blog o in quello più vecchio, un visitatore ha sostenuto che Storrs fosse un avventista ben rispettato. Questa affermazione ha la stessa correttezza che si avrebbe guardando gli oggetti dalla parte sbagliata del cannocchiale. Storrs scrisse quali erano le sue differenze con gli avventisti e ci dice esattamente il motivo per cui non rimase con loro dopo il 1844. Non era affatto rispettato fra gli avventisti come qualcuno sostiene. Egli fu perseguitato da un gran numero dei suoi ex compagni. Molto di questo è dettagliato nelle pagine del Bible Examiner e in articoli scritti nel giornale avventista World’s Crisis che lo attaccava con la stessa metodicità di un cecchino ben addestrato. Oggi Storrs è rispettato dagli avventisti. Ma a quel tempo no. Questo cambiamento nel considerare George Storrs è il risultato dell’aver raccontato in modo parziale la storia da parte di LeRoy Froom (un avventista del settimo giorno). Uno storico che ha colorito ed esagerato la storia per soddisfare la sua convinzione che la sua religione è l'unica vera fede.

Dovremmo dire che Storrs era un avventista quando egli stesso non si identificava come uno di loro? Perché dovremmo? Perché credeva ancora nel prossimo ritorno di Cristo? Storrs aveva più in comune con alcuni millenaristi inglesi che con gli avventisti. Lo etichetteremo allora come Millenarista? Storrs mantenne alcune delle sue simpatie metodiste. Descriveremo allora, coloro che leggevano il Bible Examiner "membri di una setta metodista?"[13]

Sebbene oggi Storrs sia onorato e rispettato dagli avventisti, così non fu durante tutta la sua vita, non accadde neanche quand’era un loro associato; in fin dei conti la sua adesione con riserva all’avventismo durò solo due anni; dal 1844 in poi fu duramente e aspramente criticato dalla stampa avventista; Storrs e i suoi collaboratori ricambiarono e sulle pagine del Bible Examiner non mancarono parole dure verso gli avventisti:

“Suppongo che vi siate accorti di certi argomenti trattati in una delle ultime assemblee degli Avventisti del New Hampshire! La povera vecchia Roma ha dei figli veramente insensati. Ebbene, non provo altro che pietà per costoro, e prego fervidamente che Dio mi mantenga libero da tale fanatismo e intolleranza”.[14]

Senz’altro furono molto più lunghi i periodi che Storrs aderì ad altre denominazioni: fino all’età di 19 anni fu nominalmente un presbiteriano; per sei anni congregazionalista; per 15 anni metodista; per 35 anni non aderì ad alcuna denominazione religiosa. Dovremmo definirlo Presbiteriano? Congregazionalista? Metodista? Uno dovrebbe essere definito in base alla fede religiosa che ha in quel determinato periodo di tempo. Quando Storrs era metodista non era ancora avventista, quando diventò avventista non era più metodista, e quando lasciò l’avventismo non era più avventista.

Molti lettori potrebbero essere incuriositi da domande come:

Che tipo di rapporti c’erano esattamente tra George Storrs e la classe biblica di Allegheny guidata da Russell? Quali dottrine Russell ereditò da Storrs? Quanto del messaggio di Storrs si può ritrovare in quello di Russell? Che cosa è rimasto oggi di quel messaggio? Crediamo che dare una risposta corretta a queste e altre domande non sia semplicemente una mera soddisfazione della propria curiosità.

Ma fare una biografia senza avere a disposizione tutti gli elementi di un puzzle, anche quelli apparentemente meno importanti, significherebbe fare un cattivo lavoro. Lo storico Bruce W. Schulz ama ripetere spesso: “la storia è nei dettagli”. Conoscere i dettagli è fondamentale per scrivere la storia correttamente. Solo avendo accesso a una mole importante di documenti contemporanei alla vita dei personaggi è possibile ricostruire con accuratezza gli avvenimenti. Inoltre non è compito dello storico giudicare se una dottrina è corretta oppure no, il suo compito è quello di spiegare come una dottrina si è sviluppata, come un gruppo religioso è arrivato a credere quello che crede, quali sono le sue radici. Tutto il resto appartiene alla sfera della spiritualità del lettore, e se lo storico invade quella sfera, non è un buon storico.

All’inizio del 2014 Bruce W. Schulz e Rachael de Vienne, probabilmente i due maggiori storici a livello mondiale della storia dei primi anni della Watchtower, pubblicheranno il loro primo volume dedicato alla nascita della Watchtower. Molte decine di pagine saranno dedicate a Storrs, con una completa ed esauriente biografia, e soprattutto sarà raccontato in quali modi gli ultimi anni della sua vita si intrecciarono con quelli del giovane C.T. Russell.[15] Avrete così risposta a quegli interrogativi che queste poche pagine non possono dare. Coloro che sono interessati ad approfondire la loro conoscenza di quel periodo storico non mancheranno di acquistare il libro di Buce W. Schulz e Rachael de Vienne appena sarà stato pubblicato.

Conoscere George Storrs è fondamentale per capire le origini delle credenze di C.T. Russell; eppure egli è solo una delle figure, fra le tante, che formano il mosaico dei personaggi che contribuirono alla formazione del credo di Russell. Il “Sei Sermoni” è solo una tappa, che ora dopo 171 anni è disponibile anche in italiano.

Roberto Daen

NOTE

[1] Six Sermons edizione del 1856, pg. 12

[2] Six Sermons edizione del 1856, pp. 12, 13

[3] Six Sermons edizione del 1856, pg. 14

[4] Six Sermons edizione del 1856, pp. 16,17

[5] Six Sermons edizione del 1856, pp. 16

[6] “Tempi dei Gentili quando finiranno?” BE ottobre 1876 pg. 27; “Avvenimenti futuri proiettano innanzi le loro ombre” parte 1, BE marzo 1877 pg. 181; “Avvenimenti futuri proiettano innanzi le loro ombre”, parte 2, BE maggio 1877 pg. 245

[7] Bible Examiner marzo 1878, pg. 166

[8] Torre di Guardia di Sion, gennaio 1880, pg. 8 (pg. 71 della ristampa)

[9] Torre di Guardia di Sion, febbraio 1880, pg. 7

[10] “La dottrina dell’elezione”, Torre di Guardia di Sion giugno 1884, pg.3 (pg. 623 della ristampa) e “La volontà di Dio”, giugno 1884, pg. 7 (pg. 631 della ristampa

[11] Supplemento della Torre di Guardia di Sion, luglio 1879 pg. 1

[12] Articolo: “Pericoli in mezzo a falsi fratelli”, Torre di Guardia di Sion, maggio 1890, pg. 3 (omesso nella pg. 1214 della ristampa) successivamente ripubblicato nel numero speciale del 25 aprile 1894, pg. 96, e nei numeri regolari del 15 luglio 1906 e del 1 giugno 1916.

[13] Estratto di un articolo apparso sul blog privato Watch Tower History2 del 26/12/2010 firmato da Bruce W. Schulz.

[14] Bible Examiner marzo 1875 p. 188

[15] È possibile leggere molti degli articoli di Bruce W. Schulz e Rachael de Vienne sul blog pubblico http://truthhistory.blogspot.it/

Gli autori hanno già pubblicato una biografia su Nelson Barbour dal titolo: “Nelson Barbour: The Millennium’s Forgotten Prophet”, acquistabile su lulu.com

INDICE

Presentazione del libro

Saggio introduttivo

Articoli della Watchtower su George Storrs

Immagini

Inizio libro

Cenni Biografici

Primo Sermone

Secondo Sermone

Terzo Sermone

Quarto Sermone

Quinto Sermone

Sesto Sermone

Cristo il datore di vita o la fede del vangelo

Addenda

Immagini di personaggi e libri citati da George Storrs


Ultima modifica il: Feb 28, 2018
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