GEOVA E IL NUOVO TESTAMENTO - Quanto è importante il nome divino? - Qual'era la sua pronuncia? - Si dovrebbe ripristinare il tutta la Bibbia?

GEOVA E IL NUOVO TESTAMENTO - Quanto è importante il nome divino? - Qual'era la sua pronuncia? - Si dovrebbe ripristinare il tutta la Bibbia?

matteo-pierro-120 L'Autore Matteo Pierro è nato nel 1967 a Salerno dove vive con la moglie Nicoletta e la figlia Denise. In qualità di studioso della Bibbia è impegnato da molti anni nella collezione di t esti biblici di ogni epoca e in tutte le lingue.
Attualmente la sua biblioteca ospita oltre 650 diverse edizioni bibliche in più di 110 lingue.
   E' anche ricercatore di informazioni sulla vicenda dei Bibelforscher durante il nazismo. Ha raccolto finora oltre 2000 pagine di documenti dell'epoca, numerose testimonianze di ex deportati e decine di testi. Su questi argomenti ha scritto numerosi articoli apparsi su periodici nazionali e locali.
   Ha pubblicato "Fra martirio e resistenza. La persecuzione nazista e fascista dei Testimoni di Geova" (Actac Edizioni, Como, 1997) ricevendo positive recensioni su periodici specializzati. E' autore del saggio "I deportati delle provincie di Avellino e Salerno" e della nota "JHWH, il Tetragramma nel Nuovo Testamento", apparsa in Rivista Bìblica, edizioni Dehoniane Bologna, anno XLV, n" 2, aprile-giugno 1997.


PREMESSA

     Quando, verso la fine del 1996, mi accinsi a redigere un breve saggio sulla presenza del tetragramma nel Nuovo Testamento, non credevo minimamente che da lì a qualche anno ne avrei tratto un libro.
     Inviai l'articolo al direttore di una nota rivista cattolica di studi biblici per conoscere il suo autorevole parere in merito. La risposta mi sorprese in quanto, non solo lo trovava interessante, ma desiderava pubblicarlo sul suo periodico. Dopo la pubblicazione ho ricevuto da diversi studiosi sincere espressioni di apprezzamento. Ma ci sono state anche aspre critiche. Ho appreso che al mio articolo è stata dedicata, da una nota emittente nazionale di ispirazione cattolica, una trasmissione durata oltre un'ora. Ho anche saputo che esiste un sito Internet riservato esclusivamente a questo saggio.
     Tutto ciò mi ha piacevolmente sorpreso in quanto non avrei mai pensato che un semplice articolo potesse produrre reazioni così conrrastenti. Ho quindi deciso di approfondire l'ipotesi che avevo proposto andando Più a fondo nella ricerca. E il panorama che mi si è gradualmente dischiuso dinanzi mi porta oggi a credere che non si tratti Più di una semplice teoria ma di un fatto ben assodato. Il risultato delle mie ricerche è racchiuso in questo libro.
     Numerose persone devono essere ringraziate per l'aiuto che, in vari modi, hanno dato alla realizzazione di questo scritto. Voglio quindi esprimere la mia gratitudine a Erminia Weber Carpi, Ciro De Angelis, Felice Buon Spirito, Massimo Sorichetti, Hal Flemings, Vincent Savarino, Rolf Furuli, Mark Gipe, John Carras e Ron Rhoades sia per i loro suggerimenti e incoraggiamenti che per le indicazioni di testi utili. Vanno ringraziati, a motivo delle loro consulenze, Francesco Venale, per i testi ebraici, Plinio Gracco, per quelli latini, Giovanni Avagliano e Antonio Ruggiero per la correzione ortografica del testo. Ringrazio David Giles per la fattiva collaborazione nella stesura del libro e per avermi instillato, tanti anni fa, la passione per la profonda ricerca biblica. Un grazie particolare a mia moglie, Nicoletta, per il suo indispensabile sostegno emotivo. Infine, ma non per ultima, ringrazio mia madre per avermi, come una moderna Eunice, incamminato nella via del solo vero Dio.


INTRODUZIONE

     Chi arriva a Salerno per la prima volta non può che rimanere colpito dall'imponente acquedotto medievale che prosegue verso il suo centro storico. Ma, ad un certo punto, le arcate dell'antica via dell'acqua si interrompono per cedere il passo alle costruzioni moderne. Ovviamente, lo studioso deduce che anticamente questo acquedotto doveva raggiungere il centro dell'antica Salerno, ma che, per varie ragioni (terremoti, guerre, etc.), deve essere stato interrotto nella sua parte finale. Nel caso egli volesse avere delle prove concrete per la sua logica deduzione potrebbe cercarne di due tipi: quelle indirette e quelle dirette. Le prove indirette potrebbero essere le notizie da ricercarsi nella storiografia della città.
     Quelle dirette potrebbero trovarsi scavando dove termina l'acquedotto onde riportare alla luce le fondamenta della parte non più esistente. Naturalmente, visto che non è possibile scavare al di sotto delle attuali costruzioni, lo studioso deve basarsi esclusivamente sulle testimonianze storiche per il suo lavoro di ricerca. Comunque, alla persona comune basta la logica per dedurre ciò che è ovvio: Non si costruisce un'opera maestosa per fermarsi poco prima dell'obiettivo. Di certo non avrebbe senso concludere il contrario solo perchè non si dispone per il momento di prove dirette.
     Eppure, per quanto riguarda la presenza del nome divino nel Nuovo Testamento,1 si segue proprio questo modo di pensare. Si afferma che, non essendoci per il momento antichi manoscritti neotestamentari col tetragramma, esso non doveva comparire negli originali. Ma nella prima parte della Bibbia, nota comunemente come "Antico Testamento",2 il nome divino ricorre migliaia di volte. Per quale ragione sarebbe stato usato dall'inizio alla fine dei primi tre quarti della Bibbia, per poi scomparire bruscamente nell'ultimo quarto? Ciò non ha senso, come non ha senso concludere che i costruttori dell'acquedotto si siano fermati poco prima della fine. La logica porta a concludere che esso sia stato usato anche nella parte finale della Parola di Dio.
     Come nel caso dell'acquedotto, per il momento non è possibile avere prove dirette, cioè manoscritti originali del NT contenenti il tetragramma. Comunque, esistono numerose prove indirette della sua presenza. Lo scopo di questo libro è di portarle all'attenzione di quanti non si accontentano della spiegazione più semplice per concludere che all'inizio il Nome c'era.
     Nei primi capitoli del libro viene spiegato quanto è importante il nome di Dio, per quali ragioni oggi è così poco noto e quale pronuncia moderna sarebbe più attendibile. Negli altri capitoli vengono fornite le prove indirette della sua presenza. Esse sono: 1) La presenza del tetragramma nell'antica versione in greco dell'AT, la Settanta.3 2) La scrittura in ebraico del vangelo di Matteo. 3) L'atteggiamento di Gesù verso il nome del Padre. 4) Quello dei suoi discepoli. 5) Quello dei cristiani dei secoli successivi.
     Numerose note confortano le affermazioni fatte. Incoraggio il le ttore a non sottovalutarle, benchè possano sembrare troppe, poichè troverà in esse dei dettagli molto interessanti. Al termine, un'appendice particolareggiata documenta quanto non è stato possibile includere nelle note a piè di pagina. Evidentemente non avrò riportato tutto quello che è stato scritto su questo argomento. Per tale ragione invito il lettore di questo libro a far melo notare. Saranno anche molto apprezzati i suggerimenti, le impressioni e le critiche costruttive. Il mio indirizzo: Matteo Pierro, Salita S. Giovanni 5, 84135 Salerno, E-mai! Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.. fax 089/955047.

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1.  Da ora in poi abbreviato con NT.
2.  Da ora in poi abbreviato con AT.
3.  Da ora in poi abbreviata con LXX. 

 

INDICE

Premessa   9
Introduzione   11

Cap.       I     L'importanza del nome divino nella Bibbia   13
Cap.     II     Come scomparve Il esatta pronunica del nome divino.   23
Cap.    III    Yahweh o Geova, qual è la pronuncia corretta?   35
Cap.     IV    Il tetragramma nella versione greca dell'AT   47
Cap.      V    La stesura in ebraico del vangelo di Matteo   63
Cap.    VI    Gesù e il nome divino   81
Cap.  VII     I primi cristiani e il tetragramma   89
Cap. VIII    L'atteggiamento dei cristiani post-apostolici verso il nome divino   101

Conclusione   117
              
Appendice

- Le conseguenze della soppressione del nome divino di David Giles   128
- Elenco dei mss greci che riportano il tetragramma   137
- Rotoli del Mar Morto non biblici contenenti il tetragramma   138
- Il P458 aveva in origine il tetragramma ebraico?   139
- Versioni del NT che usano il nome divino nel testo   140
- Versioni bibliche nelle quali ricorre il nome "Geova" nel testo   147
- Versioni bibliche nelle quali ricorre il nome "Geova" nelle note in calce   151
- La grafia "Geova" nella letteratura   154
- La grafia "Geova" su statue, chiese, etc.   163
- Il nome divino secondo antiche fonti   164
- Versetti del NT dove andrebbe ripristinato il tetragramma   165
- Dove ripristinare il nome divino? di David Giles   167   
- Elenco delle versioni bibliche utilizzate   171
- Bibliografia essenziale   172

Ultima modifica il: Mar 04, 2017
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