IL CODICE DA VINCI - Verità e menzogne
L'Autore Darrell L. Bock, studioso e professore di ricerca del Nuovo Testamento presso Dallas Theological Seminary a Dallas, Texas, Stati Uniti. Bock ha ricevuto il suo dottorato dalla Scozia Università di Aberdeen.
RISVOLTO COPERTINA
Molti lettori del best seller internazionale Il codice da Vinci hanno accolto con perplessità, e forse anche sgomento, le tesi storiche sullo sfondo del romanzo di Dan Brown, che minano le fondamenta dell’ortodossia cristiana, e si sono chiesti quale verità si celi dietro la finzione narrativa.
Darrell L. Bock, teologo americano, studioso di storia antica e insigne biblista, confuta con dovizia di argomentazioni storiche e filologiche la ricostruzione delle origini del cristianesimo alla base del thriller e risponde agli interrogativi inquietanti sollevati dal romanzo.
Chi era davvero Maria Maddalena? Fu la sposa di Gesù e madre della sua progenie, oppure Gesù, che le scritture descrivono come uomo non sposato, non seguiva le tradizioni ebraiche?
Possono i vangeli gnostici aiutarci a sciogliere il mistero della figura storica di Gesù? Ancora, e come, quando e perché la Chiesa ha ritenuto canonici, cioè ispirati da Dio, solo i quattro vangeli escludendo altre testimonianze della chiesa primitiva sulla vita di Cristo?
Rispondendo a queste e altre domande Bock spiega le ragioni del successo editoriale del romanzo e si erge a un’accorata difesa della fede cristiana.
PREFAZIONE
Milioni di persone che aderiscono alla tradizione fideistica giudaico-cristiana credono in un solo Dio, creatore dell'universo (Genesi, 1,1-2,24). Inoltre, credono che le donne e gli uomini di quello che il Nuovo Testamento chiama «il mondo» voltarono le spalle alloro Creatore. In tal modo il peccato fece il suo ingresso nel mondo (Genesi 3,1-11,32; Romani 5,12). Dio, tuttavia, lo amava a tal punto da inviare il suo Figlio unigenito (Giovanni 3,16). Questo Figlio di Dio preesistente al creato entrò nella storia degli uomini facendosi carne (Giovanni 1,14). È interessante il fatto che i resoconti neotestamentari di questo evento non si aprano tutti con il medesimo tono nel riferire gli inizi della narrazione; solo Giovanni afferma a chiare lettere la preesistenza di Gesù. Il Vangelo di Marco non lascia intendere che Gesù fosse l'incarnazione di un Figlio preesistente; Matteo 1-2 e Luca 1-2 parlano di nascita, come risultato comunque dell'intervento dello Spirito di Dio. Solo il Vangelo di Giovanni presenta l'ingresso di Gesù nella storia dell' uomo come l'incarnazione del Verbo di Dio che esisteva prima del tempo nell'unione con Dio (Giovanni 1,1-2, 14).
Per tutto il Nuovo Testamento - da Paolo a Marco, da Matteo a Luca, fino a Giovanni e a documenti meno noti come la Prima Lettera di Pietro e la Lettera di Giacomo - un insieme convergente di narrazioni ci racconta come Gesù di Nazareth offrì all'umanità la possibilità di tornare in unione con Dio, all'insegna della pace e dell'amore, alla fine della storia dell'uomo. Nello sviluppare la concezione ebraica della storia, i cristiani credono che Dio in principio creò le cose in modo perfetto, e che quello stesso ordine e quella stessa bellezza verranno ripristinati alla fine dei tempi. Ma il periodo intermedio, tra la beatitudine originaria narrata nel libro della Genesi e la promessa di futura beatitudine richiamata in tutto il Vecchio e Nuovo Testamento, è stato comunque trasformato.
Secondo il Nuovo Testamento e il resto dei documenti successivi, la morte e la resurrezione di Gesù hanno generato una «nuova creazione». Gli esseri umani non dovranno più attendere la fine dei tempi per vedere la restaurazione dell'ordine divino. A causa della morte e della resurrezione di Gesù, una primizia di vita e di libertà la si può scorgere nella comunità cristiana. La sperimentazione del battesimo nel Cristo Gesù e l'adesione a una comunità improntata alla fede precedono le promesse di Dio; i credenti, dunque, vivono nella gioiosa tensione tra il dono dell' «adesso» generato dalla vita, dagli insegnamenti, dalla morte e dalla resurrezione di Gesù e la speranza imperitura riposta nella promessa divina di beatitudine finale.
Esistono, naturalmente, molte varianti a questa affermazione centrale della fede cristiana. Nel senso migliore della parola storia, questa storia cristiana (la descrizione dell'agire di Dio che non può sperare di sviscerare i fatti fino in fondo, ma che rende testimonianza della verità attraverso la loro narrazione) è fonte di fede, amore e speranza per milioni di persone. Eppure una piccola, ma estremamente loquace, schiera di seri studiosi - molti dei quali lavorano in importanti istituzioni accademiche, alcune delle quali esistono proprio perché i loro fonda tori desideravano meditare seriamente sulla storia del cristianesimo - si è messa all'opera per demolirla. Gli sforzi per minare la tradizione cristiana - per dimostrarne la falsità, senza alcun fondamento nei fatti o nella ragione - non rappresentano una novità. Ciò che è interessante negli attuali tentativi è la loro base accademica. Da qualche decina di anni, negli Stati Uniti d'America, il Jesus Seminar sta cercando di individuare un metodo scientifico che stabilisca, sulla base di rigorosi criteri accademici, una versione dei fatti sulla persona, sul messaggio, sulla morte e sulla resurrezione di Gesù.
Non è questa la sede per metterne alla prova i metodi, ma dovremmo comunque prendere atto di dove si è spinto questo gruppo. La storia del cristianesimo, come abbiamo sottolineato, si basa su ciò che chiamiamo i vangeli canonici: Matteo, Marco, Luca e Giovanni. Secondo il Jesus Seminar, tali documenti sono stati così influenzati dalle costruzioni teologiche della chiesa delle origini che sono praticamente inservibili. Il rilievo non è nuovo; la cosiddetta critica delle forme dei primi decenni del XX secolo considerava i vangeli canonici storicamente inaffidabili. La novità riguardo al Jesus Seminar, e ai suoi seguaci, è la velleità di rimpiazzare i vangeli tradizionali con un documento ipotetico noto come Q*(* Probabilmente dal tedesco Quelle, ossia «fonte» - N.d.t. ) e con il Vangelo di Tomaso, composto nel II secolo.
Dunque, i vangeli, per come li conosciamo, dovrebbe-ro essere messi da parte; e noi dovremmo concentrare la nostra attenzione sulla supposta ricostruzione di un documento precedente a Luca e a Matteo, che venne utilizzato da entrambi. I membri del Jesus Seminar proclamano di essere in grado di individuare lo sviluppo storico di Q, le sue tendenze teologiche e la comunità che lo produsse. Hanno persino pubblicato quella che definiscono un'edizione critica di Q. Una nuova definizione di edizione critica ha fatto il suo ingresso in ambito accademico. Non si tratta più della creazione di un' edizione basata sulla lettura critica delle edizioni presistenti, quanto di uno studio comparato di ciò che gli esperti affermano su un documento che non possediamo. Il Vangelo di Tomaso, che riflette tendenze gnostiche del II secolo, nondimeno viene ritenuto storicamente più fondato di Matteo, Marco, Luca e Giovanni, tutti composti tra il 70 e il 100 d.C. e basati su tradizioni precedenti. L'opera di Dio in e attraverso Gesù Cristo, così come viene riferita nella tradizione evangelica, dovrebbe per ora essere accantonata, nel momento in cui veniamo a scoprire che cosa disse e fece veramente Gesù, e che cosa accadde veramente nel momento della sua morte.
Un'ulteriore importante iniziativa accademica è emersa in seguito alla scoperta di una biblioteca degli gnostici nell'Alto Egitto, in una località denominata Nag Hammadi. Prima della scoperta, le nostre conoscenze riguardo allo gnosticismo, una varietà di cristianesimo che fiorì in forme variegate dal II al IV secolo, ci erano giunte dalla corrente principale del cristianesimo che faceva capo ai padri della chiesa. Le opere dei padri cofutavano i testi gnostici, offrendone ampie citazioni. Ora
disponiamo di documenti gnostici di prima mano (benché si tratti generalmente di traduzioni copte dall' originale greco). Esisteva dunque una vasta gamma di interpretazioni della vicenda di Cristo e una certa varietà di modi in cui era vissuta la vita cristiana. Questa importante e provvida scoperta merita tutta l'attenzione e il rispetto degli esperti. Tuttavia - e questo aspetto viene approfondito nel prosieguo del libro - parecchi distinti studiosi ci danno ad intendere che la storia del cristianesimo, amata da milioni di credenti, è stata imposta alla chiesa cristiana dalle autorità imperiale ed ecclesiastica. In altre parole, per almeno duemila anni, i cristiani sono stati trattati come funghi coltivati in serra. Se si vuole che i funghi crescano bisogna lasciarli al buio e alimentarli con materiali di scarto. Il ritorno a una base storica più fondata (il Jesus Seminar) e l'ammissione che il cristianesimo dei primi secoli presentava una varietà di aspetti non individuabili nella chiesa contemporanea (studi gnostici) produrrà una migliore conoscenza di quello che la chiesa cristiana è e dovrebbe essere. La fede di milioni di persone è il risultato del fatto che sono state nutrite con della spazzatura.
Buon ultimo, in mezzo a tutto questo fervore di attività accademiche, arriva Il codice da Vinci di Dan Brown. Mi è piaciuto! L'ho letto d'un fiato da cima a fondo, durante un volo da Newark a San Francisco. Ma, tra le righe, sono riuscito a leggere in sottofondo il dibattito accademico che ho qui delineato. A quel bailamme, Brown aggiunge ulteriori ipotesi, riprese da un libro di qualche anno fa, Holy Blood, Holy Grail (ed. it. Il Santo Graal, Milano 1982). Quel volume descrive una società occulta, originatasi all'epoca delle crociate, che possedeva informazioni segrete su Maria Maddalena e sui suoi rapporti con Gesù. Un' associazione cattolica, di recente costituzione, l'Opus Dei, aggiunge passione, violenza, segretezza e corruzione all'intreccio. Le società segrete vennero fondate in epoca medievale e sussistono tuttora. L'Opus Dei è un' organizzazione estremamente conservatrice nell'ambito della chiesa cattolica, fortemente appoggiata da papa Giovanni Paolo Il. Brown ha intrecciato elementi eterogenei - ricerche accademiche, illazioni riguardo all'operato di società segrete e l'Opus Dei in un ottimo thriller. Sorprende che il libro abbia catturato l'immaginazione di moltissimi lettori, che si chiedono se la storia del cristianesimo, così come l'ho delineata, è semplicemente il risultato dell' esercizio del potere da parte di un imperatore romano e dell'implacabile cancellazione delle voci dissidenti ad opera della chiesa cattolica allora in ascesa. Quando un libro genera un articolo di fondo su Newsweek (dicembre 2003) conquistandone la prima pagina, vuol dire che ha colpito l'immaginazione popolare e quindi richiede attenzione.
Le tesi di Brown hanno scarsa credibilità, se non nessuna. Mi rendo conto che la mia non è un' affermazione destinata a lusingare i più, ma bisogna essere onesti. È stato perciò un piacere scrivere la prefazione per questo ottimo studio di Darrell Bock. I problemi che ho sollevato sono ampiamente e adeguatamente trattati nel libro. Il professor Bock ed io ci siamo incontrati di recente. Lui è un illustre docente protestante del Nuovo Testamento. lo sono preside della facoltà di teologia e studi religiosi, oltre che docente di esegesi del Nuovo Testamento, presso una delle più prestigiose università cattoliche d'America. Gli studiosi dello gnosticismo del II secolo hanno insistito correttamente sulla necessità di ammettere che siano esistite diverse espressioni della fede cristiana che hanno dato vita a generazioni di credenti. Direi, anzi, che dovremmo accettare il fatto che nessun particolare «sistema» teologico o ecclesiale può esaurire la ricchezza della storia del cristianesimo. Il mio succinto riferimento alle differenze nell' esposizione dell' ingresso di Gesù nella storia dell' uomo in Marco, Matteo e Luca e poi in Giovanni è solo uno degli indizi fra i tanti che sussiste un certo grado di diversità nella proclamazione del messaggio cristiano fin dalle origini. Dal punto di vista della tradizione cattolica romana, sono lieto di unirmi alla tradizione protestante di Darrell per affermare che il «mito» presentato nel Codice da Vinci non si regge in piedi nel suo tentativo di detronizzare due millenni di storia del cristianesimo in merito a ciò che Dio ha fatto per noi attraverso Gesù Cristo. Darrell ha «violato» Il codice da Vinci. Spero che i più siano in grado di percepire l'apertura, e tuttavia l'onestà, delle pagine che seguono.
FRANCIS J. MOLONEY, salesiano e dottore in filosofia, preside della facoltà di teologia e studi religiosi e professore presso la fondazione Katherine Drexel Università Cattolica d'America Washington D.C. 2004
INDICE
Prefazione
Introduzione
Perché un'indagine di carattere storico su un libro di narrativa?
Codice 1 - Chi era Maria Maddalena?
Maria nel Nuovo Testamento
Maria Maddalena nel Nuovo Testamento
Maria Maddalena nei principali testi extrabiblici
Maria Maddalena era una prostituta?
Che cosa possiamo dire di Maria di Magdala?
Codice 2 - Gesù era sposato?
Uno sguardo alla pretesa secondo la quale Gesù era sposato
Gli argomenti a favore del celibato di Gesù
Che cosa si può dire in merito all'ipotesi che Gesù era sposato?
Codice 3 - Il fatto di essere celibe avrebbe messo Gesù in conflitto con la religione ebraica?
Altri testi ebraici sul celibato e sui rapporti tra i sessi
Gesù, celibato e sessualità
Che cosa possiamo dire riguardo al celibato e alla sessualità di Gesù
Valutiamo attentamente dove ci conduce la nostra indagine
Codice 4 - I cosiddetti vangeli segreti o gnostici ci aiutano a capire Gesù?
Le credenze scoperte negli altri vangeli e nei testi relati
Gli attuali richiami a queste scritture
Che cosa possiamo dire dei vangeli segreti?
Codice 5 - Come furono assemblati i vangeli del Nuovo Testamento
La divinità di Gesù: accolta per convinzione o messa ai voti?
Il canone e la formazione del Nuovo Testamento
Che cosa possiamo dire dei quattro vangeli come parte del canone?
Codice 6 - Il ruolo onorato di apostolo di Maria Maddalena corrisponde alle pretese della «nuova» scuola?
Come viene usata Maria Maddalena: il nuovo codice dietro Il codice da Vinci
Uno sguardo innocente alla «nuova» scuola e alle sue rivendicazioni
Quale uso dovremmo fare delle scoperte dei nuovi vangeli
In che cosa concordano le nuove scritture e quelle canoniche
Maria e il primato delle donne
Che dire di Maria, l'apostolo degli apostoli?
Che cosa possiamo dire di Maria Maddalena e del ruolo dei sessi nella chiesa primitiva?
Codice 7 - Che cosa resta del Codice da Vinci?
La tesi della «grande congiura» nel Codice da Vinci
La scoperta delle carenze nelle tesi fondamentali del Codice da Vinci
Che dire di quello che resta del Codice da Vinci?
Che dire del codice dietro Il codice da Vinci e della nuova corrente accademica che lo alimenta
Perché infrangere Il codice da Vinci?
Codice 8 - Il vero codice di Gesù
Esaminando il codice della vita
Il divino codice di Gesù
Che cosa ci dice Maria Maddalena
Sull'autore
Ringraziamenti
Glossario
- Chi ha pranzato con Abrahamo? - Storia delle apparizioni di Dio in forma umana nelle Scritture Ebraiche
- IL MISTERO DEL MAR MORTO - Lo scandalo dei rotoli di Qumram
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