IL GIGANTE DI CARTONE CON LA TRAVE NELL'OCCHIO - Analisi critica dei metodi discriminatori adottati dalla chiesa cattolica romana mediante i suoi gruppi "antisette
RETROCOPERTINA
Rovesciare l'immagine che molti religiosi di gruppi di minoranza hanno, è stato sempre “costume” dell'autorità ecclesiastica predominante in Italia e nel mondo. Trasformare l'atteggiamento nei confronti di queste minoranze religiose che è, in fondo, incontro con "ciò che un altro ha da dire” e abituandosi a controllare e verificare le proprie capacità di ascolto nella discussione, nella situazione, cioè, nella comprensione altrui dei punti referenziati con le Sacre Scritture, potrebbe divenire fattore fondamentale di umiltà, unione e dignità per entrambi gli schieramenti.
Se non fosse per l'egemonica interferenza del clero della 'cristianità' apostata, si potrebbero evitare sofferenze alle 'minoranze' che storicamente, nei confronti della prepotenza di chi ha potere, sono sempre stati considerati 'perdenti' per cui molti di questi, infaustamente, sfociano nel deprecato fondamentalismo.
Questo rimanda di fare emergere e fissare le valutazioni dei 'diversi' in quanto al 'credo' che in altri tempi, non tanto remoti, sarebbe significato il 'rogo'.
In questo libro Umberto Polizzi, giornalista e scrittore, analizza la condotta dell'alto clero cattolico, il Gigante di cartone, e in particolare di un tentacolo della chiesa cattolica romana, il GRIS (Gruppo di ricerca e informazione sulle sette). Analizza la figura del fondatore Marinelli e i i metodi discutibili adottati da questo gruppo che dovrebbe fare ricerca e fornire informazioni sui cosiddetti Nuovi Movimenti religiosi.
Polizzi evidenzia che il GRIS e altri gruppi simili, si manifestano in realtà come veri e propri gruppi "antisette" che contribuiscono a fomentare la discriminazione e l'intolleranza religiosa verso i gruppi religiosi minoritari e in particolare i cristiani testimoni di Geova.
I fatti che mette in luce questo libro, rappresentano ovviamente solo un'esigua parte degli atteggiamenti intolleranti della religione predominante in Italia.
INTRODUZIONE
Nell'antichità si abbatterono su un uomo delle calamità che non erano opera di Geova, eppure quest'uomo rimproverò Geova chiedendogli: "È bene per te che tu faccia torto?" (Giobbe 10:3).
Geova gli rispose chiedendogli a sua volta: "Mi dichiarerai malvagio affinché tu sia nel giusto?" (Giobbe 40:8).
Quella persona di allora fu Giobbe.
Oggi, il clero della cristianità apostata, piagata da tanto insuccesso nel campo della dottrina e della fede e con la pratica dei loro peccati recano su di loro stessi e sugli ignari loro seguaci molte calamità dovute al loro errore. Le dottrine pagane e babiloniche, da loro adottate come un fatto di "Tradizione", hanno adulterato la verace "Parola di Dio" e quando giungono all'ineluttabile fallimento o ad una dovuta chiarificazione di fatto, lo attribuiscono all'imperscrutabile volontà di Dio come dogma di fede.
Mentre Giobbe comprese il suo errore e il fatto di essersi interessato troppo di se stesso disse: "Mi ritratto, e veramente mi pento nella polvere e nella cenere..." (Giobbe 42:6), il clero della cristianità apostata manca dell'onestà e dell'umiltà di Giobbe, e imperterrita persiste negli odiosi schemi babilonici di gestione dello spirituale attribuendo poi, il fallimento come abbiamo già detto, a Dio.
Anche se la mia preparazione spirituale la devo all'amorevole aiuto dei 'testimoni di Geova', tengo a precisare che non sono loro i fucinatori e i responsabili di ciò che ho scritto e di ciò che scriverò qui di seguito.
È mia piena e assoluta responsabilità di "uomo libero"!
Non mi ritengo prone al compromesso e al vile servizio degli interessi terreni così come quelli del servilismo della cristianità apostata, ragion per cui è alienata da ogni forma teocratica di comportamento ed è quindi rigettata e condannata da Geova Dio!
Vivo nella consapevolezza più assoluta dei miei 'bisogni spirituali' e, soprattutto, delle mie limitazioni, per cui dedico studio, meditazione e azioni nella speranza di corredarmi di una 'coscienza' meglio addestrata per santificare il meraviglioso nome di Geova Dio.
Ciò fu primariamente manifestato dall'apostolo Paolo il quale scrivendo ai Filippesi nel 60 E.V. così si espresse: "Ma le cose che per me erano guadagni, le ho considerate perdita a motivo del Cristo. Infatti, per questo in realtà pure considero ogni cosa essere perdita a motivo dell'eccellente valore della conoscenza di Cristo Gesù mio Signore. A motivo di Lui ho accettato la perdita di tutte le cose e le considero come tanti rifiuti, affinché guadagni Cristo". Filippesi 3:7-9.
Oggi, in virtù di questo mio "Spirito Libero"
Umberto Polizzi
INDICE
- INTRODUZIONE
- IL GIROTONDO DELLA VITA
- LA CRISI DELLA MORALE
- LA SVOLTA
- PIÙ BENESSERE CHE SUCCESSO
- RIMUOVERE L'IRRAZIONALE
- LA MALTA
- COERCIZIONE DI STAMPO MAFIOSO
- RIGURGITI D'INTOLLERANZA
- LA LIBERTÀ DEL MALCOSTUME
- L'EREDITÀ ABIURATA
- IL PREZZO DELLA GLORIA
- IL PECCATO DELL'UOMO CONTRO L'UOMO
- NEL CROGIUOLO DI BABILONIA
- CRISI DI CREDIBILITÀ
- UN APPLIGLIO LEGALE
- IL PARADOSSO
- IL GIGANTE DI CARTONE ADDORMENTATO
- UNA CONSULTA RADIOFONICA
- BIBBIA E TRADIZIONE NEL DILEMMA
- VILIPENDIO E OSTRACISMO
- DA CACCIATORI A LEPRI
- IL DISSENSO
- IL MODERNO CONCETTO DELLA RELIGIOSITÀ
- MOTIVAZIONE: FORZA PER CAMBIARE
- IL GIGANTE ADDORMENTATO (…e la "Trave nell'occhio")
- DOTTRINA DEVIANTE
- BENEDICANO LO SCOMUNICATO
- LE FACCE DELLO SCISMA
- UNA FARSA GROTTESCA
- UN'ESAGERATA OPINIONE DI SE STESSI
- UNA DOTTRINA INFAMANTE
- L'ALBA MESSIANICA
- LA NUOVA CREAZIONE - Volume VI
- TRATTAMENTI SANITARI FRA LIBERTÀ E DOVEROSITÀ - Atti del convegno di studi: Roma 1 Dicembre 1982
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