IL PROCESSO DI GESU' - Giorgio Jossa
RETROCOPERTINA
Chi ha condannato a morte Gesù, il sinedrio giudaico di Gerusalemme o il prefetto romano Ponzio Pilato? Per quale motivo Gesù è stato condannato: per motivi religiosi (la bestemmia) o per motivi politici (laesa maiestas)? Questa condanna è stata emessa nel rispetto delle forme legali o il processo si è svolto in una cornice di sostanziale illegalità? E la condanna è da ritenersi fondamentalmente giusta, o Gesù è stato vittima di un clamoroso errore giudiziario? A queste domande il volume di Giorgio Jossa offre una risposta che si distingue per competenza e grande equilibrio, fondata su una conoscenza non comune delle fonti originali, non soltanto neotestarnentarie ma anche giudaiche e profane, e su un confronto costante con i risultati della ricerca attuale e meno recente.
PREMESSA
Il processo penale di Gesù di Nazaret dinanzi al sinedrio giudaico e al governatore romano è uno di quegli avvenimenti della storia universale che non finiscono mai di interpellare drammaticamente la coscienza umana. Problemi storici, giuridici, politici, teologici, filosofici si uniscono e si intrecciano in un insieme straordinariamente complesso che richiama l'interesse non soltanto degli esegeti neo testamentari e degli storici del cristianesimo antico, ma anche degli storici del diritto (è di due anni fa l'ultimo libro di studiosi romanisti dedicato al processo) e degli studiosi della politica e della filosofia. Anche a prescindere dagli scritti che, pur in maniera estremamente suggestiva, utilizzando soprattutto il vangelo di Giovanni, esaminano la vicenda non nel suo carattere storico, ma nel suo carattere esemplare, paradigmatico (come il celebre L'assassinio di Cristo di W. Reich1 o il recente Il «crucifìge!» e la democrazia di G. Zagrebelsleyi;2 non si contano i libri che, dai diversi punti di vista, sono stati scritti su di esso. Il carattere del tutto particolare della documentazione in nostro possesso accresce ulteriormente questa complessità. Siamo informati abbastanza diffusamente sullo svolgimento del processo; molto più certamente che non su altri famosi processi del passato, da q uello di Socrate a quello di Paolo. Ma le nostre fonti, che sono quasi esclusivamente i quattro vangeli canonici di Marco, Matteo, Luca e Giovanni, oltre ad essere più di una volta in contrasto l'una con l'altra, hanno una natura del tutto particolare. Esse presentano un amalgama così forte di informazione storica sulla vicenda di Gesù e di interpretazione di fede della sua persona da parte della comunità dei discepoli che la loro utilizzazione per una ricostruzione attendibile del processo ne risulta estremamente difficile.
Chi è che ha condannato a morte Gesù, i giudei (e più esattamente il tribunale giudaico del sinedrio di Gerusalemme) o i romani (e cioè il prefetto romano della Giudea Ponzio Pilato)? E per quale motivo Gesù è stato effettivamente condannato? Per motivi schiettamente religiosi: empietà, bestemmia, falsa profezia, o per motivi principalmente politici: ribellione, sedizione, lesa maestà? Questa condanna (del sinedrio e di Pilato) è stata emessa nel rispetto scrupoloso delle forme legali o il processo si è svolto in una cornice di sostanziale illegalità? E la condanna è da considerarsi fondamentalmente giusta o Gesù è stato vittima di un clamoroso errore giudiziario? Per non parlare di tutti quei problemi storici particolari dei quali è costellata la narrazione dei vangeli: la figura inquietante di Giuda Iscariota (un venale traditore o un politico deluso?), la data esatta della morte di Gesù (il 14 o il 15 del mese di Nisan?), il luogo di riunione del sinedrio (nella città alta o nel recinto del tempio?), il ruolo di Erode Antipa nel processo (decisivo o del tutto marginale?), la figura singolare di Barabba (un volgare assassino o un eroe della resistenza?) e così via.
Su tutti gli aspetti del processo di Gesù il lettore italiano possiede in realtà un testo che, pur risalendo agli anni '60, conserva ancor oggi la sua validità: quello dell'esegeta neotestamentario cattolico]. Blinzler, Il processo di Gesù, Brescia I966 (rist. 2001; quarta edizione tedesca aggiornata, I969). Per la completezza e l'accuratezza della indagine storica, che non trascura alcun particolare del processo, questo libro rimane infatti insuperato. E, benché altri studi notevoli siano usciti nel frattempo (in particolare quello di A. Strobel, Die Stunde der Wahrheit, Tiibingen I980; e ora anche l'opera monumentale di R. E. Brown, La morte del Messia, Brescia I 999), chiunque voglia una informazione esauriente su tutti i dettagli del processo è ancora ad esso che deve fare ricorso. Ma ci sono almeno due motivi che fanno ritenere non del tutto inutile una nuova trattazione del problema: l'opportunità di una presentazione che, senza perdersi nella selva dei numerosi temi collaterali e riducendo al minimo i riferimenti bibliografici, esponga in maniera sintetica e possibilmente con chiarezza quelli che sono gli aspetti centrali dello svolgimento del processo; e l'esigenza di una trattazione più avvertita delle difficoltà esegetiche del testo dei vangeli di quanto non fosse l'opera di Blinzler, ancora troppo poco sensibile, per la situazione dell'esegesi cattolica del tempo, alle peculiarità di quel testo.
Il lettore comune dei vangeli vuol sapere infatti anzitutto da chi, in che modo e per quale motivo secondo quei testi Gesù è stato condannato a morte; ma non può non chiedersi nello stesso tempo qual è il grado di attendibilità che riconoscono gli studiosi al racconto dei vangeli.3
Ma naturalmente, se tutto questo legittima un ennesimo tentativo di fornire una esposizione storica credibile dei principali problemi del processo di Gesù, significa necessariamente che anche questa esposizione non pretende di essere nulla più che una ragionevole ipotesi.4
Napoli, marzo 200I.
NOTE
1 Milano 1972 (p. 209:« on ha nessuna importanza se i particolari storici del racconto dei vangeli sono autentici o meno. Sarebbero veri anche se una larga parte della razza umana avesse fantasiosamente elaborato una leggenda simile. La storia di Cristo è la vera storia dell'uomo stesso anche se nemmeno un particolare di essa si verificò effettivamente. Anche se Cristo non fosse mai esistito, la sua tragedia sarebbe sempre ciò che effettivamente rappresenta»).
2 Torino 1995 (p. 11: «Noi ci rivolgiamo alla narrazione evangelica con l'interesse di chi vi cerca eventi e personaggi paradigmatici il cui significato trascende la storia sacra e investe l'esperienza umana come tale ... Da questo punto di vista, non di fatti umani storicamente verificati né di eventi divini ci appaiono allora fatte le Scritture, ma di spirito umano consolidato in duemila anni di colloquio con le generazioni che vi si sono riconosciure»).
3 Una esigenza analoga, di offrire una presentazione sintetica, ma criticamente fondata, dei principali problemi del processo di Gesù, muove anche il recente volume di S. Légasse, Le procès de Jésus. L'bistoire, Paris 1994. Ma una certa mancanza di equilibrio nel trattare con relativa ampiezza problemi abbastanza marginali (come il ruolo storico della figura di Giuda) e con singolare rapidità questioni invece essenziali (come il valore di Mc. 14, 61-62) e uno scetticismo esagerato sul contenuto storico delle fonti evangeliche, che porta a negare attendibilità a troppi episodi dei vangeli (il processo notturno davanti al sinedrio, il ricorso di Pilato all'amnistia pasquale), non consentono a mio parere all'autore di raggiungere il suo scopo.
4 Per una migliore comprensione dello svolgimento del processo giudaico ripubblico in appendice, con il cortese consenso dell'editore, il saggio sul sinedrio di Gerusalemme apparso nella Miscellanea di studi in onore di Salvatore Pricoco.
INDICE
9 Premessa
Capitolo 1
13 L'azione di Gesù
15 1. La situazione della Palestina
20 2. Il carattere dell'azione di Gesù
26 3. Gli avversari di Gesù
Capitolo 2
35 Le fonti del processo
35 1. Le fonti non cristiane
38 2. I quattro vangeli
47 3. Marco, Luca o Giovanni?
Capitolo 3
57 Il processo davanti al sinedrio
57 1. L'arresto di Gesù e il ruolo di Giuda
61 2. La critica di Lietzmann al racconto di Marco
72 3. Un processo religioso
80 4. La domanda di Caifa e la risposta di Gesù
89 5. Il motivo della condanna: la bestemmia
Capitolo 4
99 Il processo davanti a Pilato
99 1. Un processo politico
110 2. La figura di Pilato
114 3. Il carattere apologetico dei vangeli
112 Conclusione
Appendice
123 Il sinedrio di Gerusalemme nei processi di Erode e di Giacomo
126 Il processo di Erode
131 Il processo di Giacomo
141 Indice delle fonti
145 Indice degli autori
- TEOLOGIA DEL NUOVO TESTAMENTO - VOLUME 1 La predicazione di Gesù
- LA SCURE ALLA RADICE - Meditazioni sul libro di Ezechiele
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