I LIMITI DELLA SCIENZA che non tiene conto di DIO

I LIMITI DELLA SCIENZA che non tiene conto di DIO

I LIMITI DELLA SCIENZA che non tiene conto di DIO In evidenza

La fine dell’ateismo, inizia quando finisce la cecità,
ed inizia a risplendere la vera speranza”

Richard Dawkins


Uno dei "giganti" della dottrina atea integralista, la teoria dell'evoluzione, alla fine della sua carriera, ha dichiarato:

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“Ho fallito: ho perso la mia battaglia per l’ateismo“.

Dopo una vita accademica dedicata alla negazione di Dio e all’apologia dell’ateismo, il celebre scienziato Richard Dawkins ha dovuto fare questa ammissione: Ho fallito: ho perso la mia battaglia per l’ateismo“. Se dopo una vita sciupata nell’inutile sforzo di combattere contro Dio il dotto Dawkins si è sentito completamente sconfitto, tu lettore, se sei disposto a combattere per la vera fede ricercando le prove per poter avere fiduci a nella speranza cristiana, sarai in grado di acquistare una nuova conoscenza menzionata da Gesù nel vangelo: “Questo significa vita eterna, che acquistino conoscenza di te, il solo vero Dio, e di colui che tu hai mandato, Gesù Cristo”. Giovanni 17:3, TNM.

Personalmente ho dovuto constatare che l’ateismo è una forma di cieca credulità, poiché nella maggioranza dei casi l’ateo non ha la più pallida idea delle molteplici incoerenze dell’ateismo. Ad esempio, cosa ne sanno molti atei dei problemi insormontabili posti in essere dalla testimonianza dei fossili nel cambriano? Cosa ne sanno molti atei dei problemi insormontabili posti in essere dall’ipotesi dell’abiogenesi? O dall’idea stessa del mutazionismo e del trasformismo biologico?

Molti potrebbero osservare che ci sono gli ‘specialisti’ dell’evoluzionismo, scienziati che sbandierano ai quattro venti il loro ateismo e ne fanno l’apologia nei libri che hanno scritto per screditare la creazione divina. Ma è razionale fidarsi di tali illustri pareri di ‘esperti’ in evoluzionismo? È razionale fidarsi del parere di altri famosi uomini di cultura umanistica che professano pubblicamente e sponsorizzano fervidamente il binomio ateismo-evoluzionismo? Facciamo alcuni esempi.

 

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In data 22 marzo 2012 nel sito dell’UCCR (Unione Cristiani Cattolici Razionali) è stato pubblicato questo articolo del biologo Enzo Pennetta dove si legge:

“La scienza si basa sul metodo scientifico sperimentale, un metodo che di là degli sviluppi apportati da filosofi come Popper, Kuhn, Lakatos e Feyerabend, non può prescindere da un elemento fondamentale: la prova. Nel caso della teoria dell’evoluzione neodarwiniana (o Sintesi moderna) si prevede la comparsa di nuovi caratteri come conseguenza di mutazioni casuali, la prova corroborante consisterebbe dunque nell’osservazione di una o più mutazioni casuali che portino ad un nuovo carattere.

 

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“Lo scorso novembre avevamo parlato di una famosa intervista nella quale il prof. Richard Dawkins non era stato in grado di rispondere ad un intervistatore che gli chiedeva proprio tale prova, cioè di indicare un solo caso di mutazione (osservata) con incremento di informazione. La stessa domanda, che ricordiamo è al centro del metodo scientifico, è stata rivolta lo scorso 1 marzo al prof. Pievani, ma anche in questo caso non è giunta alcuna risposta. In compenso però un prova l’abbiamo avuta: che certe domande sono “politicamente scorrette”.

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“Il riferimento è ad un’intervista intitolata “ Replica a Telmo Pievani-Intervista ad Enzo Pennetta apparsa sul blog “Lo Sgamato”, intervista che era stata concessa in seguito alle critiche che avevo mosso ad una precedente intervista rilasciata allo Sgamato proprio da Telmo Pievani e intitolata “Intervista a Telmo Pievani per il Darwin Day 2012″. Alla fine della mia replica, per non cadere in polemiche sterili, ponevo al prof. Pievani una domanda fondamentale sulla teoria darwiniana, la stessa che in una celebre intervista era stata posta a Richard Dawkins, come si può leggere nelle righe conclusive di seguito riportate: 

«Per mostrare allora come si possa polemizzare ricorrendo ai fatti e non alle accuse “ad personam”, voglio terminare con una domanda al prof. Pievani, la stessa che fu rivolta a Richard Dawkins e alla quale quest’ultimo non seppe fornire una risposta: ci può fare un esempio di una mutazione genetica o di un processo evolutivo in cui si possa 



Inchiesta sul darwinismo

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“Inchiesta sul darwinismo” è una ricostruzione storica di come la teoria darwiniana si sia inserita non solo nel dibattito scientifico ma anche nella realtà sociale, antropologica e politica dall’ottocento giungendo fino ai giorni nostri e dando origine a quel complesso fenomeno che va sotto il nome generico di “darwinismo”.

     “L’intervista pubblicata sullo Sgamato apriva un’inattesa serie di interventi nei quali, con toni spesso al limite dell’accettabile, venivano fortemente criticate sia le mie affermazioni sul neodarwinismo che io stesso. Il 12 marzo, a 11 giorni dalla pubblicazione dell’intervista al sottoscritto, sul sito dello Sgamato veniva pubblicato un intervento dell’intervistatore che mostrava dispiacere per aver pubblicato tale intervista e aver coinvolto l’inconsapevole prof. Pievani: «Per questo motivo devo scusarmi col professor Pievani per averlo, a sua totale insaputa, tirato in mezzo a un dibattito un po’ buffo e infantile che ancora si consuma nei commenti al mio ultimo articolo. La domanda che Pennetta pone a fine intervista a Pievani è provocatoria e non merita una risposta, men che meno una risposta non provocatoria».

Così vanno le cose quando si affronta il tema del darwinismo. Ma la domanda posta al prof. Pievani non era provocatoria, come detto prima, si tratta della legittima e fondamentale domanda a cui va data una risposta se si vuole sostenere la scientificità e la validità della teoria neodarwiniana. E poiché ad essa non è stata data ancora una risposta, la ripeto anche in questa sede: «prof. Telmo Pievani, ci può fare un esempio di una mutazione genetica o di un processo evolutivo in cui si possa vedere un incremento d’informazioni nel genoma?». http://www.uccronline.it/2012/03/22/ dopo-richard-dawkins-neanche-il-prof-pievani-riesce-a-rispondere/

 

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Nel corso di un’intervista videoregistrata menzionata sopra da Enzo Pennetta, il più famoso difensore del neodarwinismo nonché il maggiore leader dell’ateismo militante contemporaneo, Richard Dawkins, è rimasto in assoluto ed imbarazzato silenzio per ben 17 secondi alla domanda postagli: “Ci può fare un esempio di una mutazione genetica o di un processo evolutivo in cui si possa vedere un incremento di informazioni nel genoma?” Questa domanda ha messo in crisi Dawkins.

  Domande da fare a coloro che si dichiarano atei

  • Come giustificare l’abiogenesi in un’atmosfera terrestre riducente?
  • Come giustificare la comparsa del codice genetico e del suo meccanismo di traduzione?
  • Come giustificare l’assenza completa di fossili nelle rocce pre-fanerozoiche?
  • Come giustificare l’assenza di mutazioni macro-evolutive?
  • Come giustificare la completa mancanza di autentiche prove fossili di natura evolutiva?

 

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Il fatto increscioso (per Dawkins) è avvenuto molto prima che lui andasse in pensione annunciando tristemente (come menzionato in precedenza): “Ho fallito: ho perso la mia battaglia per l’ateismo“. Con queste poche laconiche parole Dawkins ha ammesso di non aver scalfito la fede razionale di coloro che credono nell’esistenza di Dio quale sommo Creatore dell’universo, della vita e dell’uomo, ma solo di aver favorito involontariamente la crescita del creazionismo, cioè del fondamentalismo religioso.

 

Il “meme” di Richard Dawkins:
una teoria speculativa
senza riscontro sperimentale

Questo fatto sconcertante per i discepoli dell’evoluzionismo è avvenuto molto prima rispetto a quando il biologo premio Nobel Gerald Edelman ha respinto completamente l’unico argomento presunto ‘scientifico’ per cui è conosciuto Richard Dawkins ovvero il concetto del “meme”. Nel suo celebre libro Il gene egoista, lo scienziato ateo Richard Dawkins aveva introdotto il termine meme per descrivere un’unità base dell'evoluzione culturale umana analoga al gene, unità base dell'evoluzionebiologica, nella supposizione che il meccanismo di replica, mutazione e selezione si verifichi anche in ambito culturale.

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Così come in biologia, la presenza di questi elementi promuoverebbe l'emergere spontaneo di effetti evolutivi, anche se per i memi questi si manifesterebbero in senso diverso rispetto a quello biologico. Nel libro sopra menzionato, Dawkins ha descritto il meme come una unità di informazione residente nel cervello. Si tratta di uno schema che, a detta di Dawkins, può influenzare l'ambiente in cui si trova mediante l'azione degli esseri umani che lo portano e si può propagare attraverso la trasmissione culturale.

Questa definizione altamente congetturale del meme di Richard Dawkins ha prodotto una grande controversia tra sociologi, biologi e scienziati di altre discipline, perché Dawkins non ha dato una spiegazione sufficiente di come la replica di unità di informazione nel cervello controlli il comportamento umano e, alla fine, la cultura. A causa di ciò, il termine "unità di informazione" è stato definito in molti modi diversi da scienziati diversi.

A circa trent'anni di distanza la discussione è ancora in corso sul valore della memetica come disciplina scientifica, che rimane una teoria speculativa senza riscontro sperimentale. Ma ritorniamo alla già menzionata intervista nella quale è stata rivolta a Dawkins la più semplice ed importante delle domande: “Ci può fare un esempio di una mutazione genetica o di un processo evolutivo in cui si possa vedere un incremento di informazioni nel genoma?” Ci si sarebbe aspettato una pronta risposta da parte di uno dei più celebri scienziati evoluzionisti, ma quello che è seguito è stato invece un imbarazzato silenzio di 17 secondi

 

 

 

 

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Come si vede nel video sopra menzionato, Dawkins chiede imbarazzato ad un certo punto di fermare la registrazione, ma poi riprende a parlare senza rispondere alla domanda che gli era stata posta.

Un assordante “silenzio”
che rapina la vera speranza

Il silenzio di Dawkins non è stato solo il suo silenzio, bensì è il silenzio di tutti i sostenitori della teoria dell’evoluzione, una teoria che ad oltre un secolo e mezzo dalla sua formulazione ha avuto celebrazioni in tutto il mondo ma è completamente priva di una conferma sperimentale ed in quanto tale costituisce un clamoroso inganno a danno del genere umano. Nel suo saggio Per finirla con l’evoluzionismo — Delucidazioni su un mito inconsistente l’autore Daniel Raffard de Brienne ha così concluso il suo argomento:

“La natura ha orrore del vuoto. Anche gli scienziati. Avranno bisogno di molto coraggio per rifiutare una teoria che ha il vantaggio di occupare il terreno delle indagini, quando non ne esiste un’altra che la rimpiazzi. Eppure bisogna rifiutare totalmente e definitivamente l’evoluzionismo. Perché costituisce un ostacolo alla ricerca scientifica. E anche, molto semplicemente, perché il falso. Si è molto più vicini alla verità riconoscendo la propria ignoranza, che perseverando nell’errore. Ora noi ignoriamo come le specie viventi facciano la loro comparsa, come si sviluppino e come si estinguano.

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“Ricordiamoci che la selezione naturale è osservata tramite esperimenti empirici, rientrando nella scienza operativa. L’evoluzione invece viene presunta, perché non si possono fare esperimenti empirici nel passato, e perciò viene chiamata scienza delle origini, o più semplicemente: storia. L’evoluzione rimane quello che è sempre stata, una mera infondata ipotesi. Ora passiamo alla prossima frottola degli evoluzionisti …”. Stefano Bertolini - Presidente A.I.S.O. http://win.origini.info/articolo.asp?id=475

“Certo che la microevoluzione, conosciuta da sempre, perlomeno in modo empirico, può modificare le specie, ma non si deve estrapolarne un’impossibile macroevoluzione che le avrebbe generate dalla materia bruta immaginata eterna. Certo che le tracce lasciate dal passato degli esseri viventi possono a volte sembra estranee testimonianze di una storia misteriosa, ma non si può al momento, a meno di sollevare contraddizioni insolubili, tentare di ricongiungerli con rapporti di discendenza. Le singolarità, le contraddizioni dovrebbero ottenere una spiegazione armoniosa nella quale ogni elemento trovi il suo posto. Poiché la verità, riflesso della sola realtà, è necessariamente unica. In attesa del momento forse lontano in cui l’intelligenza umana, se tale incapacità, potrà accedere da sé all’unica verità, è giunto oggi quello di interrompere lo stato di vita apparente in cui viene mantenuto il cadavere dell’evoluzionismo. Stacchiamo la spina”. — Op. cit., trad. di C. Bardella, Il Minotauro, Roma, 2003, pp. 167, 168.

Le parole di de Brienne sono esplicite ed inequivocabili, permettendo anche al profano o non addetto ai lavori di capire le ragioni del grave imbarazzo manifestato da Richard Dawkins quando gli è stato chiesto di presentare una prova concreta, non presunta, di macroevoluzione, cioè di “incremento di informazioni nel genoma”. In quella circostanza la coscienza di Dawkins non ha retto la situazione e lui è stato costretto a tacere, perché in quel momento non ha potuto mentire.

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Come ha fatto notare il biologo Enzo Pennetta, che ha pubblicato questo filmato di Dawkins sul suo sito web www.enzopennetta.it, è sconcertante che non si possano mostrare casi verificati e osservabili di evoluzione in atto al di fuori della “favoletta” della solita Biston betularia, che non è credibile, come cominciano a riconoscere numerosi evoluzionisti, fra i quali Michael Majerus, docente di Cambridge e tra i più importanti esperti di farfalle al mondo, ed anche uno dei suoi più noti promotori, 


 

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Nel migliore dei casi, infatti, si tratta di un altro esempio di microevoluzione (termine altamente ambiguo, facilmente fraintendibile e fuorviante), o variazione all’interno della stessa specie, fenomeno che avviene continuamente in natura ma non ha nulla a che fare con l’evoluzione organica o macro-evoluzione.


Per quanto riguarda il cavallo di battaglia evoluzionistico della famosa farfalla Biston Betularia (vedi foto a lato), nella comunità scientifica c’è perfino il dubbio che questo tipo di farfalla allo stato selvatico si posi davvero sui tronchi di betulle, dal momento che si è scoperto che molte fotografie presenti sui libri di testo sono state inscenate appositamente, come una sorta di uomo di Piltdown moderno.

A prescindere comunque dalla Biston Betularia, occorre notare che la selezione naturale non può assolutamente spiegare la forma e l’esistenza di tutti gli esseri viventi poiché non crea alcuna novità, non avendone assolutamente il potere. Triste a dirsi, ci sono evoluzionisti o fautori dell’evoluzione biologica talmente fanatici e ignoranti che non sanno come stanno le cose per quanto riguarda la selezione naturale, per cui nel loro caso, il giorno in cui scopriranno la verità si troveranno improvvisamente di fronte ad una scelta e resterà da vedere se la loro onestà intellettuale li potrà indurre a rigettare la teoria dell’evoluzione biologica senza tentare disperatamente di difenderla. Ma questo non è il caso di Richard Dawkins, il quale sa benissimo come stanno le cose in campo evoluzionistico.

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“Anche se non ne conosciamo ancora i meccanismi, il nostro parere accademico è che dobbiamo continuare a ricercarli e perseverare nel mantenere la nostra stretta adesione alla visione della dottrina evoluzioistica, perché è l’unica teoria in cui noi possiamo credere”. — professor Jack Monkey, university of Bonombo.

Che Dawkins lo sappia benissimo si è potuto notare nel video in questione, tant’è che non è riuscito a dimostrare il contrario. Lo ha riconosciuto anche Gerd Müller, tra i più prestigiosi evoluzionisti europei, docente presso l’Università di Vienna dove dirige il Dipartimento di Biologia teorica, speaker del Center for Organismal Systems Biology e grande esperto di evo-devo o biologia evoluzionistica dello sviluppo (Evolutionary Developmental Biology[), disciplina scientifica che analizza in chiave evolutiva la struttura e le funzioni del genoma (ovvero l'assetto completo di tutto il DNA contenuto in una cellula). Si tratta di una lettura del divenire delle forme viventi, un vero e proprio labirinto filosofico pseudoscientifico.

Nel 2003 Gerd Müller ha scritto: “Nel mondo neodarwiniano il fattore motivante del mutamento morfologico è la selezione naturale, che può spiegare la modificazione e la perdita di alcune parti del corpo. Ma la selezione non ha capacità innovativa: elimina o conserva ciò che già esiste. Gli aspetti generativi e ordinatori dell’evoluzione morfologica sono pertanto assenti dalla teoria evoluzionistica”. — G. Müller, “Homolgy: The Evolution of Morpholigical Organization”, Mit Press, Vienna Series in Theoretical Biology, Harvard 2003, p. 51.

Quello che ha dichiarato Gerd Müller è ovviamente condiviso da qualunque serio ricercatore, come ha dichiarato già nel lontano 1909 William Bateson: “Lo scopo della selezione naturale è strettamente limitato dalle leggi della variazione. Quanto precise e specifiche siano tali leggi, noi stiamo solo iniziando a capire”. (Mendel’s principles of heredity, Cambridge University Press, 1909, p. 286) Cionondimeno, nell’uso profano o comune che solitamente viene fatto anche a scopo divulgativo per mostrare una prova tangibile della teoria dell’evoluzione capace di soddisfare il pubblico, si ricorre facilmente all’esempio ‘selettivo’ della farfallina che da bianca o chiara è divenuta scura.

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Purtroppo la favoletta riguardante la presunta prova dell’evoluzione rappresentata dalla farfalla Biston Betularia ha sedotto i cuori di coloro che difendono e sostengono l’evoluzione biologica per passione. Nell’articolo che segue di Enzo Pennetta, il biologo italiano presenta il caso del premio Nobel per la letteratura Dario Fo, notorio ideologo post-comunista, e quello del matematico Odifreddi:

Asino d’oro 3: Dario Fo
Di Enzo Pennetta - 23 ottobre 2011

“Dopo che nel 2009 è stato assegnato il poco ambito premio dell’ Asino d’oro al Prof. Odifreddi per aver pubblicato sulla rivista Le Scienze un articolo sulla presunta “Formula dell’evoluzione”, oggi andrebbe proposta la candidatura del Nobel Dario Fo, per le dichiarazioni fatte sull’evoluzione nella trasmissione di Fabio Fazio del 22 ottobre scorso.

“Premetto che per il nuovo candidato all’Asino d’oro si chiedono le attenuanti generiche (come del resto ho chiesto per il Prof. Odifreddi), attenuanti derivate dal fatto che le asinerie profferite vengono purtroppo anche stampate sui manuali scolastici in uso in Italia, e suppongo anche all’estero, e conseguentemente insegnate nelle aule scolastiche e universitarie. Ma questo evidentemente non diminuisce la gravità della disinformazione veicolata da così grande nome in una così grandemente seguita trasmissione.

 

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“Il fatto è che nel corso di un monologo all’interno di “che tempo che fa”, il Nobel per la letteratura Dario Fo ha raccontato la vicenda della farfalla nota come “Biston betularia” proponendola come esempio di evoluzione, dichiarando “che cosa significa evoluzione? Vi faccio un esempio: avete mai sentito parlare della falena che da bianca diventa nera…“. Riassumiamo brevemente l’argomento: La farfalla in questione nell’800 era presente in Inghilterra in due varietà, bianca e nera.

“Dopo l'industrializzazione la fuligine scurì la corteccia delle betulle dove la farfalla si posava e quindi sopravvisero maggiormente quelle scure rispetto a quelle chiare. Ma come ho detto le farfalle scure erano presenti già da prima. Nessuna nuova specie era comparsa, come invece afferma Fo al 3° minuto e 8 secondi del monologo: "...era nata una razza nuova". 
(http://www.youtube. com/watch?v=psC_plRGH4Y)

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“Ecco dunque che l’esempio riportato è fuorviante, esso può solo testimoniare un caso di selezione naturale: “selezione” tra varietà già esistenti dunque, non “evoluzione”. Da rilevare il fatto che il libro di Dario Fo al quale la performance televisiva faceva riferimento, è stato pubblicizzato su Pkaia, il “Portale dell’evoluzione” con un articolo del 16 ottobre intitolato “Dio è nero!”

 

“Evidentemente per raccontare quelle che R. Lewontin e S. J. Gould chiamavano le “Storie proprio così”, hanno pensato bene di rivolgersi ad almeno dei professionisti, visti i deludenti risultati degli ultimi tempi: CS-Evoluzione dei batteri: in scena le storie proprio così.Un bell’asino d’oro ci vorrebbe proprio, per cominciare sarebbe molto utile per sollevare la questione, in seguito andrebbero poi corretti i testi scolastici dai contenuti ingannevoli. Ma non facciamoci troppe illusioni”. http://www.enzopennetta.it/2011/10/asino-doro3-dario-fo/

 

 

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Asino d’oro 1: Odifreddi e l’evoluzione
di Enzo Pennetta - 18 ottobre 2011

“La notizia è del 2009, ma nell’interessantissimo blog del fisico Andrea Macco il dibattito è ancora in corso. La colpa però è davvero tutta dell’impertinente Piergiorgio?

“La motivazione del “premio” è nel titolo di un articolo apparso su Le Scienze dedicato alla formula di Hardy Weinberg e intitolato: La formula dell’evoluzione.

“Una delle cose che più colpisce nel sito di Andrea Macco è il dibattito di altissimo livello che vi si svolge, qualcosa che non è facile trovare in giro. Infatti i protagonisti, oltre al titolare del blog, il fisico Andrea Macco, sono lo stesso Piergiorgio Odifreddi, il Prof. Paolo Diodati dell’Università di Perugia e altri docenti universitari. Ma in questo interminabile confronto che va avanti dal 2009, ciò che colpisce di più è che nella quasi totalità degli interventi non viene affrontato l’argomento che ha dato origine alla disputa: perché la formula di Hardy Weinberg non può essere definita la formula dell’evoluzione?

“Per coloro che non sono degli addetti ai lavori o dei biologi, riporto la formula in questione: p2 + 2pq + q2 = 1 oppure, se vogliamo, l’equivalente: (p + q)2 = 1

“Nella formula p e q rappresentano le frequenze alleliche dei due alleli per un dato gene nella popolazione, nel caso classico di Mendel sarebbero ad es. il colore giallo o verde del seme. Dalla legge di H-W segue che una popolazione è in equilibrio se si verificano le seguenti condizioni:

1. Non devono verificarsi mutazioni
2. Non deve verificarsi un flusso di geni tra popolazioni, cioè non deve esserci una migrazione netta di alleli verso
      l'interno della popolazione (immigrazione) o verso l´esterno (emigrazione);
3. La popolazione deve essere ampia (teoricamente infinita);
4. Non si deve verificare selezione naturale, vale a dire tutti i genotipi devono possedere le stesse capacità
     adattative e riproduttive.
5. Panmissia: incroci casuali.

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“Soddisfatte queste condizioni, le frequenze alleliche entro una popolazione rimarranno costanti per un periodo di tempo indefinito.

“Tale equilibrio è proprio quello espresso dalla equazione di H-W. Si tratta dunque di vedere se la formula in questione può essere esplicativa del fenomeno dell’evoluzione. A detta di quasi tutti gli intervenuti tale definizione non può effettivamente essere accettata. Cercheremo adesso di mostrare perché essa non può essere definita formula dell’evoluzione. Per aiutarci sarà utile vedere un grafico cartesiano della stessa:

“Come vediamo le distribuzioni di aa; Aa; AA sono comprese tra i valori estremi zero e uno (frequenza allelica sull’asse orizzontale e genotipica su quello verticale): se non c’è la comparsa di un nuovo allelequelli esistenti possono variare dalla composizione “aa” a quella “aA” a quella “AA“. Restando nell’esempio di Mendel, i semi possono essere o gialli (AA e aA) o verdi (aa):

 

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“Ma si può parlare di evoluzione solo se nella specie compare un nuovo allele che nel grafico non è presente. Se cioè tra i semi dell’esempio comparisse un nuovo allele, per un seme che fosse ad es. marrone. Sarebbe dunque la comparsa di un allele nuovo, che potremmo chiamare “al-fa“, ad innescare un processo evolutivo.

“Dire quindi che la formula di H-W è la formula dell’evoluzione è come dire che l’evoluzione non c’è quando non c’è, e c’è quando c’è. In poche parole è un’ovvietà che non spiega niente.

“Ma forse non è tutta colpa del Prof. Odifreddi, di qualche altro e ben più importante “Asino d’oro” ,come si può leggere in questa seconda parte di questo articolo.http://www.enzopennetta.it/2011/10/odifreddi-e-lasino-doro-per-levoluzione/

 

     

La VERITÀ
è una sedia scomoda
 

su cui pochi sono disposti a
sedersi

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Arrivati a questo punto, quali sono le vostre conclusioni? Potrebbero esserci ancora della resistenza e delle riserve mentali sia da parte di coloro che hanno scelto l’ateismo o l’agnosticismo e sia da parte di coloro che si configurano nella massa dei credenti, facenti parte delle varie religioni della cristianità, siano essi cioè cattolici, protestanti, evangelici, ortodossi e via dicendo. Non c’è dubbio che rivedere i propri modelli di pensiero è uno degli sforzi più grandi che la mente umana sia disposta a compiere. In effetti molti non si sentono spinti ad intraprendere alcuna ricerca per scoprire la verità delle cose che corrisponde alla realtà dei fatti.

Uscire da questo stallo non è facile e richiede una serie di qualità quali la modestia, cioè la consapevolezza dei propri limiti, e l’onestà intellettuale, cioè la capacità di mettere in discussione ciò in cui si è sempre creduto per amore di ciò che è vero. Molti sono incerti proprio in relazione alla necessità di assumere nuove responsabilità verso la verità. Ci sono tuttavia dei fatti nel mondo naturale che ci indicano qual è il percorso giusto da seguire: se rimanere nelle proprie convinzioni con un livello del tutto inattendibile di credibilità, oppure impegnarsi nella ricerca della verità ovunque essa possa emergere.

 Molti dovrebbero riflettere sul fatto che è stata la ricerca della verità a permettere il progresso scientifico e tecnologico della società umana. Se i nostri antenati fossero stati di mente ristretta, oggi non avremmo l’elettricità, i mezzi di trasporto che ci consentono di spostarci da un continente all’altro o da una località all’altra, i telefoni, i computer, la televisione e molte medicine che ci consentono di curare le malattie e di farci vivere in condizioni di salute migliori.

 

La necessità di avere
una mente aperta

 

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Il nostro desiderio di comprendere la necessità di avere una mente aperta e di non farci del male da soli rifiutandoci di conoscere i fatti per quello che sono e non per quello che crediamo che siano, merita tutta la nostra attenzione. Dobbiamo riconoscere che, malgrado le nostre molteplici diversità, come esseri umani siamo tutti fatti allo stesso modo.

Che lo riconosciamo oppure no, praticamente ogni giorno tutti siamo in cerca di risposte. Vogliamo sapere come sarà il tempo l’indomani, in quale orario possiamo prendere un mezzo di trasporto, quale sarà il momento migliore per concederci un periodo di ferie, quale operazione bancaria è più conveniente per tutelare i nostri risparmi, in quale struttura ospedaliera sarà meglio rivolgerci per far fronte a un serio problema sanitario, e molto altro ancora.

Ci sono vari livelli di profondità della realtà che generano le nostre domande e che richiedono delle risposte. Sarebbe un errore limitare la nostra ricerca di risposte ad un livello molto superficiale di realtà, questo perché l’uomo è fatto per porsi delle domande ad un livello più profondo, domande che richiedono risposte ad un livello altrettanto profondo. Tali risposte più profonde sono assolutamente indispensabili per capire qual è il vero senso della nostra vita e se abbiamo compreso chi siamo e dove stiamo andando. Alcune di queste domande più profonde sono queste: COME È AVVENUTO L’ESISTENZA DELL’UNIVERSO? CHE RUOLO HANNO IN ESSO GLI ESSERI UMANI?



Notiamo quali commenti hanno fatto alcuni scienziati:
   alcune citazioni di sei scienziati tratte dal video DVD
(Il fascino dell’universo, edizioni GBU)


“Il nostro desiderio di comprendere l’universo è strettamente legato alla natura umana, alla nostra intelligenza. Possediamo infatti la capacità di riflettere su queste cose”. (Prof. Barbara Drossel, università di Darmstadt)

“Vogliamo sapere chi siamo. Per capire meglio la nostra identità umana dobbiamo conoscere le nostre origini. (Prof. John C. Lennox, università di Oxford)

“Radicato in noi c’è il desiderio di porci delle domande. C’è una sorta di irrequietezza interiore in noi esseri umani. Ci rendiamo conto che sotto la superficie c’è qualcosa di più profondo e desideriamo scoprire che cos’è, proprio perché siamo degli esseri umani. Vogliamo risposte a queste domande profonde, la più grande delle quali è: ci sono veramente delle risposte? Non si trovano queste risposte solo rimanendo sulla superficie della realtà. Bisogna andare più a fondo e non limitarsi a osservare la natura dicendo: questo risponde alla mia domanda. Si deve entrare nel dettaglio e rifletterci su in modo più profondo. Non è sufficiente limitarsi a formulare semplici considerazioni, ma bisogna riflettere profondamente su ciò che si sta osservando”. (Prof. Alister McGrath, King College di Londra)

 

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Avete notato le parole di questi primi tre scienziati? È la nostra stessa natura umana che ci impone di conoscere le risposte ad un livello più profondo, non limitandoci all’auto compiacimento derivante dall’accontentarci innaturalmente di una visione superficiale della nostra esistenza.

L’ignavia morale o spirituale, l’apatia o pigrizia mentale che ci rende meschini nei confronti di noi stessi, del nostro prossimo e della nostra stessa vita, è il male oscuro della società umana. È quel male che ci fa diventare stupidi, facile preda di falsi insegnamenti, ipocriti, pieni di arroganza e di inutile orgoglio, inclini ad essere ingannati dalle menzogne politiche, religiose, pseudo scientifiche, sociali e filosofiche che circolano abbondanti in questo mondo sbagliato. Molti si approcciano in modo insensato ed errato a questioni importanti che richiederebbero invece ben altro atteggiamento.

Il campionario delle tante banalità e stupidità umane, è costellato da queste espressioni:

“Io credo solo quello che vedo e Dio non l’ho mai visto”,
“la scienza ha dimostrato che Dio non esiste”,
“io credo a quello che ha dimostrato Darwin, cioè che l’uomo proviene dalla scimmia”,
“siamo animali e abbiamo i loro stessi istinti”,

 

“io sono nato con questa religione e non la cambio”,

“nulla potrà mai farmi cambiare idea”,

“la Chiesa è apostolica e come tale è la Chiesa di Cristo”,

“sono gli uomini che sbagliano, ma la Chiesa è infallibile”,

“per me Dio significa Trinità e non sono disposta/o a discutere su questo”,

“io credo solo a quello che mi dice il Papa”,

“io credo nell’aldilà e nessuno può togliermi questa idea”,

“io non cambio la mia religione”,

“io sto come sono”,

“io non credo più a niente e a nessuno”,

“io rimango delle mie idee e non voglio sentire altro perché non mi interessa”,

“io credo in Dio ma a modo mio e nessuno può dirmi di cambiare” …


Come dev’essere vista la realtà in cui viviamo

Come potete notare la collezione delle banalità/stupidità umane è quasi infinita e la maggioranza delle persone non si accorge che ragionando in questo modo si priva della possibilità di conoscere il vero, cioè la verità. Parlando di VERITÀ, comunque, non la intendiamo in senso generale, ma diamo ad essa lo stesso significato che le diede Gesù Cristo duemila anni fa quando disse: “Conoscerete la verità, e la verità vi renderà liberi”. (Giovanni 8:32) La verità che rende liberi è la verità riguardo a Gesù Cristo e al suo ruolo nell’adempiere i propositi di Dio. Il Regno messianico celeste, il cui Re è Cristo, è ciò che realizzerà la volontà di Dio per la Terra, e Gesù rese di continuo testimonianza a questa verità. La verità cristiana rende liberi dalla schiavitù del peccato e della morte e libera dall’ignoranza del proposito di Dio per l’umanità.

 

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Nel suo libro Un significato per l’esistenza: psicoterapia e umanismo, lo psichiatra Viktor Emil Frankl (1905–1997) ha osservato: “Al giorno d’oggi un numero sempre maggiore di individui dispone di risorse per vivere, ma non di un significato per cui vivere”. (Op. cit., trad. di G. Pessa, Città Nuova Editrice, Roma, 1990, pp. 22-23) L’enorme disponibilità di cose materiali resa possibile dalla società dei consumi ha indotto la maggioranza delle persone a concentrare i loro interessi sui bisogni fisici della loro esistenza, trascurando invece pericolosamente i fondamentali bisogni spirituali. In che cosa consistono essenzialmente questi bisogni spirituali? Nel trovare la vera risposta a queste domande esistenziali: CHI SIAMO? QUALI SONO LE NOSTRE ORIGINI? DA DOVE VENIAMO? DOVE ANDIAMO? QUAL È IL VERO SCOPO DELLA NOSTRA VITA?



La teleologia o fine determinato evidente nel mondo fisico

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Dopo aver commentato i progressi fatti dall’uomo in cam-po scientifico e tecnologico, un noto giornalista del Wall Street Journal ha osservato: “Nel contemplare l’uomo stes-so, i suoi dilemmi, il suo posto nell’universo, abbiamo fatto ben poco progresso dall’inizio del tempo. Ci chiediamo ancora chi siamo e perché siamo e dove siamo diretti”.Nessun evoluzionista, ateo o agnostico, nessun cattolico, protestante, evangelico o ortodosso, nessun buddista, nessun musulmano, induista o shintoista è in grado di reggere il confronto con quanto dichiarato dalla Bibbia sulle reali condizioni e prospettive del genere umano:

“Se per il fallo di un uomo molti son morti, l’immeritata benignità di Dio e il gratuito dono con l’immeritata benignità del solo uomo Gesù Cristo sono abbondati assai di più a molti”. (Romani 5:15) “Così, dunque, come per mezzo di un solo fallo [quello di Adamo] risultò a uomini d’ogni sorta la condanna, similmente anche per mezzo di un solo atto di giustificazione [mediante Gesù Cristo] è risultato a uomini d’ogni sorta che son dichiarati giusti per la vita. Poiché come per mezzo della disubbidienza d’un solo uomo molti furono costituiti peccatori, similmente anche per mezzo dell’ubbidienza di una sola persona molti saranno costituiti giusti”. (Romani 5:18, 19, TNM) Divinizzando Cristo la cristianità lo ha trasformato in un’icona idolatrica, togliendogli la peculiare caratteristica di strumento teleologico dell’eterno proposito di Dio, come dichiara Efesini 3:11


Papa Francesco ha una speranza per la gente?

 

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Ultimamente papa Bergoglio va dicendo ai suoi ascoltatori dalla finestra del suo palazzo in piazza S. Pietro:“Non vi fate rubare la speranza”. Per questo è stato definito come il papa della speranza. Ma qual è la speranza che milioni di cattolici devono salvaguardare? Quella di andare nell’aldilà dopo la morte? Quella di vedere questo mondo migliorare? Sono entrambe speranze cristianamente infondate. La parola di Dio non offre alcuna speranza per questo mondo corrotto invisibilmente governato da Satana. La vera speranza cristiana che anima milioni di veri cristiani non riguarda né questo mondo né un aldilà che non esiste. La Bibbia esorta:Non amate il mondo né le cose del mondo. Se uno ama il mondo, l’amore del Padre non è in lui; perché tutto ciò che è nel mondo — il desiderio della carne e il desiderio degli occhi e la vistosa ostentazione dei propri mezzi di sostentamento — non ha origine dal Padre, ma ha origine dal mondo. Inoltre, il mondo passa e pure il suo desiderio, ma chi fa la volontà di Dio rimane per sempre. (1 Giovanni 2:15-17, TNM) La speranza cristiana è di sopravvivere alla fine di questo mondo malvagio e continuare a vivere su un mondo nuovo, rinnovato e purificato, sotto il Regno di Dio. Questa è la speranza che tu, lettore, non devi farti rubare!

 

Qual è perciò la “verità” che può rendere liberi? (Giovanni 8:32) È la verità imperniata su Gesù Cristo, non certo la presunta verità imperniata sulle idee confuse di scienziati come Charles Darwin, Richard Dawkins, Stephen Hawking, Piergiorgio Odifreddi, Margherita Hack, o di religiosi come Agostino, Origene, Martin Lutero, papa Wojtyla, Ratzinger o Bergoglio.

Oggi, come tanti emuli di Friedrich Wilhelm Nietzsche, molti dichiarano che “Dio è morto” oppure, come tutti coloro che ignorano il significato dell’avvertimento dato da Gesù in Matteo 13:24-30, 37-42 e dall’apostolo Paolo in 2 Tessalonicesi 2:3-12, credono che Dio sia rappresentato in Terra dall’attuale papa cattolico Francesco, in realtà potente strumento mediatico dell’uomo dell’illegalità. (2 Tessalonicesi 2:3, TNM)

La superficialità è ciò che caratterizza il pensiero debole oggi così prevalente. La gente ‘beve’ tutto quello che viene spacciato come vero, nella convinzione di aver capito tutto e di aver bisogno di rivedere le proprie idee. Facciamo alcuni esempi. Alla domanda come ha avuto origine l’universo, molti rispondono menzionando il big bang. Ma in realtà questa è solo una risposta superficiale. È ormai evidente che l’universo ha avuto inizio con il cosiddetto big bang e che si sta espandendo a velocità sempre maggiore.

Ma le vere domande riguardano un livello più profondo della realtà e richiedono conseguentemente risposte più profonde:

1) - CHE COSA HA DATO INIZIO ALL’UNIVERSO?
2) - LE CONDIZIONI NECESSARIE ALLA COMPARSA DELLA VITA SONO STATE CREATE INTENZIONALMENTE?
3) - C’È UN DIO ONNIPOTENTE CHE HA DESIDERATO E VOLUTO DIVENTARE IL CREATORE?

4) - DOVREMMO ASSUMERCI DELLE RESPONSABILITÀ MORALI VERSO IL DIVINO CREATORE?
5) - DIO HA UN PROPOSITO PER L’UOMO?

 

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Risposte
della scienza

che fanno intuire Dio


Anche se molti si possono sorprendere, è un fatto indiscutibile che la scienza non può dare una risposta a queste domande. Ma le risposte alle domande più profonde richiedono la necessità di rivolgersi ad una fonte di conoscenza molto più profonda di quella scientifica e questa fonte può essere solo una rivelazione di Dio Onnipotente. Questa sembrerebbe la conclusione più logica e razionale, ma incredibilmente da molti non è accettata, anzi, è perfino avversata e contrastata. Per quale motivo? Alcuni provano fastidio nel riconoscere questo fatto e lasciano che il loro pregiudizio ideologico condizioni il loro modo di pensare e le loro scelte esistenziali.

Tuttavia se sapessero come stanno le cose nell’ambito della scienza, soprattutto le scienze naturali, forse non avrebbero un atteggiamento così dogmatico e ristretto. Le distanze abissali dei corpi celesti presenti nella vastità dell’universo sono percorse dalla luce che, pur viaggiando alla velocità di 300.000 chilometri al secondo, impiega centinaia di migliaia, milioni o perfino miliardi di anni per giungere fino a noi. Ciò significa che noi non possiamo conoscere nulla dello stato attuale di tali corpi celesti così distanti: non possiamo conoscere lo stato attuale dell’universo. Sono soltanto i modelli matematici che ci consentono di comprendere il ciclo di vita delle stelle e delle galassie, non le osservazioni astronomiche.

Il matematico dell’università di Oxford John C. Lennox ha osservato: “Nelle scienze naturali non si può provare nulla da un punto di vista puramente matematico. Una prova reale si può avere soltanto nella matematica pura, dove vi sono regole accettate della logica e dove ci si può porre la domanda: cosa si deduce da una serie di assiomi? In tutte le altre scienze naturali si parla solo di prove”. Queste prove possono essere espresse in formule matematiche.

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Gli scienziati che osservano e studiano l’universo sviluppano modelli matematici che possono essere verificati attraverso simulazioni al computer e quindi interpretano i risultati ottenuti e formulano delle teorie. Ma questo loro modo di procedere li espone alla possibilità di commettere degli errori come tutte le persone comuni e questo può causare gravi danni alla società umana nel complesso e alle singole persone nel particolare. Il prof. Arnold Benz, dell’università di Zurigo, ha osservato: “Le osservazioni sono obiettivamente i fatti che tutti possono misurare e che dovrebbero essere ripetibili. Sono le interpretazioni, cioè le spiegazioni di questi risultati che potrebbero essere sbagliate. Si tratta di una teoria e ogni teoria può essere sbagliata, qualunque teoria”.

Così, coloro che si sono convinti che la scienza abbia escluso Dio, sono vittime di un’idea sbagliata che a sua volta deriva da una teoria altrettanto sbagliata. Ma il fatto che tutti i corpi celesti ubbidiscano a delle leggi matematiche è motivo di stupore per gli scienziati obiettivi: il fatto straordinario è che noi esseri umani possiamo capire l’universo matematicamente. A questo proposito il famoso fisico Albert Einstein disse: La cosa più incomprensibile dell’Universo è che esso sia comprensibile”.Questa frase di Einstein esprime la meraviglia di fronte a ciò che normalmente diamo per acquisito, scontato: la capacità che è stata data all’uomo dal suo Creatore di conoscere e di rapportarsi con ogni aspetto dell’universo.

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In questo universo l’uomo non ha un ruolo marginale ma, secondo nuove e affascinanti teorie, ne costituisce il vero e proprio centro. Questo è un altro modo di concepire l’idea di centro, in un certo senso è il più profondo. Nel corso di un’intervista Marco Bersanelli, tra i curatori della mostra di Euresis "Alle colonne d'Ercole. Gli estremi confini dell'impresa scientifica" ha osservato: “Gli antichi pensavano che l’uomo e la terra fossero fisicamente al centro dell’universo. Se noi assumiamo per vero che questa fosse una presunzione di importanza dell’uomo nell’universo, dobbiamo pensare che una cosa viene considerata come la più importante non tanto quando viene messa in evidenza al centro della stanza, ma quando la presenza di questo oggetto-scopo lega insieme tutte le cose. Noi adesso ci stiamo accorgendo che l’uomo non è al centro dell’universo nel senso che è un punto appariscente, ma è valida, nuova, l’i-potesi che sia il gradino più alto vivente: quel particolare oggetto nell’universo, per fare il quale c’è bisogno di tutto l’universo e che è in rapporto con tutto l’universo. Come dice il Salmo 8: l’uomo dà il nome a tutte le creature, è il signore della natura: non nel senso che può farne ciò che vuole, ma che si rapporta con tutto”. http://www.meetingrimini.org/news/default.asp?id=676&id_n=540.
Non solo Dio ci ha dato la capacità di capire la realtà del mondo fisico, ma ci ha fornito anche un’altra grande qualità, come si legge nella Bibbia: Sappiamo che il Figlio di Dio è venuto e ci ha dato la capacità intellettuale di acquistare conoscenza del Vero. [Il Vero è Dio] E noi siamo uniti al Vero, per mezzo del Figlio suo Gesù Cristo. Questi [il Vero e Padre di Gesù] è il vero Dio e la vita eterna”. (1 Giovanni 5:20, TNM) In altre parole, l’uomo è stato creato per rapportarsi con Dio e relazionarsi profondamente con Lui. Così è stato fin dal principio della creazione umana, fino a quando il peccato di ribellione di Adamo ed Eva ha distrutto questo speciale rapporto.

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Per quanto riguarda l’intellegibilità matematica delle osservazioni astronomiche menzionata da Einstein, questa ci consente di fare affermazioni sul passato e sul futuro dell’universo. In questo modo è possibile stabilire dei modelli globali circa la storia dell’universo. L’intellegibilità di Dio, cioè la capacità di comprendere il pensiero e i sentimenti del Creatore, è possibile esaminando il mondo fisico e soprattutto la sua rivelazione scritta, la sacra Bibbia.

 

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Il già citato professor Lennox ha dichiarato: “L’universo deve soddisfare precise condizioni affinché possa esistere la vita così come noi la conosciamo. Devono essere soddisfatti alcuni parametri basilari entro limiti molto ristretti”. 

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Spiegando il concetto, la prof. Barbara Drossel ha detto: “Per esempio, i rapporti tra le forze fondamentali della natura dovevano avere valori molto specifici, affinché, in seguito al big bang, l’universo non si espandesse troppo rapidamente e fosse impedito alle stelle di formarsi a causa del loro troppo veloce all’allontanamento le une dalle altre. Al contrario, se l’universo collassasse troppo rapidamente, non ci sarebbe tempo per la formazione di stelle e galassie”.

 

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A sua volta lo scienziato Peter C. Hägele, ex professore di fisica dell’università di Ulm, ha dichiarato: “I limiti molto ristretti sono evidenziati ad esempio nella correlazione fra la gravità e la forza che ha fatto espandere l’universo. Ovviamente sappiamo bene che la gravità fa sì che la materia attragga la materia e ne causi la condensazione, mentre sappiamo molto poco della forza che l’ha fatta allontanare. Circa l’inizio del big bang ci sono davvero soltanto speculazioni, ma si può riflettere su come le due forze debbano essere finemente calibrate, come l’universo si sia evoluto proprio nel modo in cui l’ha fatto e come nacque la vita”
  
Quanto deve essere accurata questa calibrazione delle due forze? Quanto è tollerante l’universo verso cambiamenti in questo rapporto per continuare a consentire la nostra esistenza? Il prof. Hägele risponde: “Questa calibrazione è stata stimata in 1 a 10 60 , ossia 1 con 60 zeri. Inimmaginabile … È necessario che il bilanciamento delle forze sia così preciso, in questo modo l’universo da un lato si sta espandendo, ma dall’altro consente locali condensazione di galassie, stelle e pianeti.”

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 Il prof. Alfred Krabbe, dell’università di Stoccarda, ha aggiunto: Oggi noi vediamo che l’universo nel suo insieme, con le sue costanti fondamentali, è predisposto in modo tale che tutte queste cose possono accadere. Qualora queste costanti fondamentali venissero modificate, tutto si disperderebbe o addirittura non esisterebbe. Per cui non avremmo affatto delle stelle, delle galassie, della polvere cosmica della vita non avrebbe più alcun sostegno.

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“Si ritiene comunemente che la natura sia tollerante nei confronti di piccole variazioni. Qui sulla terra notiamo che ci si può permettere un po’ di inquinamento, però poi si deve rimediare. Con l’universo le cose sono diverse: al di fuori dei suoi parametri non funziona”.

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Si può paragonare questa situazione all’apertura di una cassaforte. Questo è possibile solo se tutti i numeri della combinazione sono messi in un ordine ben preciso. È così anche con le forze fondamentali dell’universo che devono rimanere entro i loro ristretti limiti affinché la vita organica sia possibile. Tuttavia, il fatto che esista un pianeta del sistema solare e su di esso vi sia la vita rimane una questione del tutto diversa.

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Il prof. Alfred Krabbe lo ha così spiegato:“Abbiamo bisogno di una galassia che abbia una certa distribuzione della massa e che il sole sia collocato non troppo vicino né troppo lontano. Questo deve avvenire in un universo che consenta la formazione di altre galassie e che queste siano sufficientemente lontane per evitare troppe collisioni almeno al presente e che la materia si comporti in modo che possa formarsi un sole, che la produzione di energia possa essere mantenuta per lungo tempo così che noi possiamo vivere qui senza problemi e che la vita sia sostenuta per un tempo sufficientemente lungo”.

Il già citato Peter C. Hägele ha osservato: “La teoria del big bang non dice nulla riguardo l’origine dell’universo. Si tratta soltanto del suo stato iniziale. Non sappiamo nulla, in effetti, di come questo stato iniziale sia stato raggiunto. Sono state proposte teorie nel tentativo di rispondere all’ovvia domanda: cosa c’era prima del big bang? come ad esempio la teoria del campo di quanti da cui si sarebbe originata questa esplosione. Allo stato attuale si tratta soltanto di speculazioni, e poi ci sono teorie diverse. Il fatto è che non abbiamo alcun modo di verificarle sperimentalmente”.

 

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La prof. Barbara Drossel ha osservato: “Questa idea che l’universo non è statico ed eterno ma si sta espandendo, in un primo momento ha incontrato molta resistenza. Se è in espansione, all’inizio doveva avere dimensioni molto piccole e questo sa molto di un atto creativo. Io penso che sia stato questo il motivo per cui un certo numero di studiosi hanno respinto questa idea”.

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È evidente che l’universo ha avuto inizio e si sta espandendo a velocità sempre maggiore. Le domande da farsi sono queste: Che cosa ha dato inizio all’universo? Le condizioni necessarie alla comparsa della vita sono state create intenzionalmente? La scienza non è assolutamente in grado di dare una risposta a tali domande. Può solo darci interessanti indizi. Quali?

Grazie ai progressi compiuti in campo astronomico e fisico, gli scienziati hanno imparato molto sui fattori che rendono speciale il nostro posto nell’universo. Innanzi tutto il sistema solare è situato nella regione più adatta della Via Lattea: non troppo vicino al suo centro né troppo lontano. In questa regione poco popolata, che gli scienziati chiamano “zona abitabile”, la concentrazione degli elementi chimici essenziali per la vita è quella ideale. Più lontano, questi elementi sono insufficienti; più vicino, l’ambiente è troppo pericoloso a motivo di una maggiore presenza di radiazioni potenzialmente letali e a causa di altri fattori. Al riguardo la rivista Scientific American ha osservato: “Viviamo in una zona residenziale di prim’ordine”.

La nostra galassia è formata da circa 300 miliardi di stelle ed il Sole è una di queste. Ma dove si trova la nostra stella nella Via Lattea? Nella foto di sopra è stata usata una galassia simile alla nostra per cercare di dare al lettore l’idea della posizione del Sistema Solare. Come si vede, siamo piuttosto in periferia. Infatti il Sole è situato a circa 27.000 anni luce dal centro della Galassia, nel braccio di Orione, uno dei bracci a spirale della nostra Galassia, situato tra il braccio di Perseo (più esterno) e quello del Sagittario (più interno). Poiché la nostra galassia ruota attorno al proprio asse, anche il Sole si muove: compie un giro completo in circa 250 milioni di anni, alla velocità di 220 chilometri al secondo. Pur essendo una nana gialla, una stella poco più grande della media, il Sole è una stella straordinaria, soprattutto per la sua stabilità al fine di favorire la vita sul nostro pianeta.

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All’interno del sistema solare tutti i pianeti ruotano nelle loro rispettive orbite intorno al Sole. Un fatto interessante è che la Terra non è sola nella sua orbita intorno al Sole, perché è accompagnata dalla Luna. La Luna è importante per la Terra in quanto stabilizza l’asse del nostro pianeta che è leggermente angolato. Se non ci fosse la Luna, l’asse di rotazione della Terra sarebbe molto sensibile alle interferenze e a causa di ciò la Terra inizierebbe a vacillare ed il corso delle stagioni sarebbe completamente sovvertito.

 

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Se la Luna fosse più vicina, questo rallenterebbe la rotazione della Terra e di conseguenza la durata dei giorni aumenterebbe. Sarebbe una tragedia se un giorno durasse un mese. Non solo la Luna, ma anche Giove svolge un ruolo importante nello stabilizzare il nostro pianeta. Il sistema solare ha un’altra caratteristica straordinaria. I quattro pianeti giganti Giove, Saturno, Urano e Nettuno orbitano attorno al Sole a notevole distanza dalla Terra. Ma tali pianeti assolvono un compito essenziale per la Terra.

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Infatti gli astronomi li hanno paragonati a giganteschi “aspirapolvere spaziali” perché la loro forte attrazione gravitazionale aspira i grandi meteoroidi che altrimenti potrebbero mettere in pericolo la vita sulla Terra. Non ci sono dubbi che il sistema solare sia stato progettato in modo da favorire la vita sulla Terra.

 

 

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Naturalmente ci sono degli scettici che non vogliono riconoscere questo fatto, preferendo credere che il cieco caso abbia prodotto l’universo e in esso il nostro sistema solar

La fine dell’ateismo , inizia quando finisce la cecità,
ed inizia a risplendere la vera speranza

 

La speciale posizione della Terra
intorno al Sole

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L’orbita della Terra , a circa 149 milioni di chilometri dal Sole, sta all’interno di una zona ristretta dove la vita è possibile solo perché la temperatura non è troppo bassa né troppo alta. Inoltre, l’orbita della Terra è quasi circolare, così che ci troviamo più o meno alla stessa distanza dal Sole durante tutto l’anno. Riassumendo, affinché possa essere abitabile, la Terra deve stare ad una precisa distanza dal Sole, così che possa esistere l’acqua allo stato liquido, assolutamente indispensabile per la vita. Questo significa che la vita umana sul nostro pianeta è possibile soltanto se l’orbita della Terra intorno al Sole si mantiene costantemente entro uno spazio molto limitato. La più piccola deviazione dal suo regolare percorso attorno al Sole risulterebbe catastrofico per il genere umano.

Gli scienziati atei immaginano l’universo in un divenire catastrofico con la cosiddetta “morte termica”. È chiaro che la loro nefasta previsione del futuro è determinata dalla loro visione naturalistica del cosmo. A proposito di entropia e sintropia (o entropia negativa), cioè all’aumento del disordine nell’universo e dell’incremento dell’ordine, nel suo libro Organicismo ed evoluzionismo lo scienziato Roberto Fondi ha osservato: “La sintropia immessa nell’ambiente dagli organismi viventi (ad opera delle informazioni in esso raccolte), sebbene contribuisca a ritardare la perdita della sintropia universale, certamente non sembra poter arrestarla. A meno che non si ammetta che il fiume della sintropia cosmica venga alimentato dall’immissione, costante o periodica, di nuova sintropia da parte di una Sorgente superiore”. — Op. cit., Il Corallo, Il settimo sigillo, Roma, p. 147.

 In questo caso, l’equilibrio fra l’entropia (aumento del disordine) e la sintropia (o negentropia, aumento dell’ordine) universale si manterrebbe regolarmente, e di conseguenza il cosmo dovrebbe essere concepito non riduttivamente come emanante da una fantastica esplosione iniziale di natura deterministica, come il big bang, ma come di un insieme grandiosamente progettato e diretto verso una meta finale di natura teleologica, secondo un fine determinato stabilito dal Creatore.

Come ha riconosciuto Roberto Fondi, il nostro è un universo molto particolare, caratterizzato da leggi regolatrici che, pur non essendo le uniche possibili, ci consentono tuttavia di esistere quali siamo. E un’opera che riflette l’impronta di una Logica geniale e prodigiosa, ma che rappresenta solo un arbitrario nel campo dei possibili, in che altro modo può essere definita, se non come una colossale opera d’Arte?” (Op. cit., Il Corallo, Il settimo sigillo, Roma, p. 147) La “meta finale di natura teleologica” non è altro che il proposito dell’Iddio onnipotente. L’umiltà dovrebbe rendere gli esseri umani pienamente consapevoli delle loro limitazioni nella comprensione dell’imponente struttura dell’universo

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Le impronte del Creatore

Nel suo libro Perché io credo in Colui che ha fatto il mondo, il fisico Antonino Zichichi ha scritto: “La scienza si presenta oggi, alla cultura del nostro tempo, come il baluardo più potente per corroborare di Verità quella Fede galileiana nella natura, quale portatrice delle impronte del Creatore. — Op. cit, il Saggiatore, p. 31.

Il già citato prof. Roberto Fondi ha scritto: “La percezione del tempo e del divenire è relativa al nostro limitato punto di vista di esseri umani, … e un essere sovrumano, cioè non condizionato delle nostre limitatezze, “vedrebbe” squadernato davanti a sé come una carta geografica, l’intero universo, con tutti gli eventi passati e tutti gli eventi futuri (per noi), esistenti (per lui) contemporaneamente … Inoltre, essendo l’universo un insieme unitario ed armonico di parti in relazione inscindibile fra loro, qualsiasi elemento o evento dell’universo [deve] dipendere non soltanto da elementi ad esso “presenti”, ma anche da elementi o eventi “passati” e “futuri”; e come, assieme a fenomeni causali, riproducibili sperimentalmente, entropici, [devono] necessariamente esistere fenomeni teleologici, non riproducibili sperimentalmente, negaentropici o informazionali”. Dopo Darwin – Critica all’evoluzionismo, Rusconi, p. 326.

 

Altre domande da fare a coloro che si dichiarano atei

Come giustificare la nascita dell’universo dal big bang?

Come giustificare la precisa calibrazione delle quattro forze fondamentali della natura? (Forza gravitazionale, forza elettromagnetica, nucleare forte e nucleare debole)

Come giustificare la precisa calibrazione delle due forze che governano il sole e altre stelle? (Forza gravitazionale ed elettromagnetica)

Come giustificare la precisa calibrazione delle due forze che governano l’atomo? (Nucleare forte e nucleare debole)

Come giustificare l’ordine e l’armonia degli elementi della tavola periodica?

 

 Nel suo libro La natura dell’universo, l’astrofisico Fred Hoyle ha spiegato: “[Per evitare] il problema della creazione dell’Universo... sarebbe necessario ammettere che tutto il materiale in esso contenuto è infinitamente vecchio, mentre non può esserlo... L’idrogeno viene costantemente convertito in elio... Come accade allora che l’Universo consti quasi esclusivamente di idrogeno? Se la materia fosse infinitamente vecchia questo non sarebbe affatto possibile. L’Universo essendo quindi quel che è, la questione della creazione non può essere evitata”. — Op. cit., trad. di L. Zappa, Bompiani, Milano, 1953, p. 127.

Per quanto riguarda la Terra, ogni aspetto del nostro pianeta (sia la posizione che occupa nell’universo, la sua velocità di rotazione o il suo satellite) fa pensare ad un progetto intelligente e ad un Creatore dotato di infinita sapienza.

 

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Nel suo libro Una fortuna cosmica il fisico ed evoluzionista Paul Davies ha osservato: “Anche gli scienziati atei diventano poetici quando parlano della misura, della maestà, dell’armonia, dell’eleganza, dell’assoluta ingegnosità dell’universo, di cui essi sono una parte così piccola e fragile. Man mano che il grande dramma cosmico si svolge davanti a noi, cominciamo ad avere l’impressione che vi sia un «copione» — un ordine delle cose — che la sua evoluzione sta seguendo.
Siamo allora costretti a chiederci chi o che cosa abbia scritto il copione. O forse il copione in qualche modo, miracolosamente, si è scritto da solo? Il grande testo cosmico è stato stabilito una volta per tutte oppure l’universo, o l’autore invisibile, lo stanno inventando via via che procede? E questo è l’unico dramma che va in scena, oppure il nostro universo è solo uno dei molti spettacoli che si rappresenta in città? Il fatto che l’universo si conformi a uno schema ordinato e non sia un arbitrario guazzabuglio di eventi, induce a chiedersi se — Dio o non Dio — non celi una qualche specie di significato o di finalità. Molti scienziati, però, esprimono senza esitazione ripulsa anche per questa ipotesi più debole”.
— Op. cit., trad. di T. Cannillo, Mondadori, Milano, 2007, p. 29.


Incredibilmente molti scienziati atei si fermano di fronte all’obiezione “chi ha creato Dio?”. Tuttavia il pensatore russo Kohlmayer ha osservato che tale obiezione è sbagliata sostenendo il fatto che non c’è bisogno di avere una spiegazione della spiegazione per riconoscere logicamente che una certa spiegazione è la migliore spiegazione. Per illustrare, Kohlmayer usa questo esempio: “Immaginate che la NASA invii una sonda su Plutone. Dopo anni di viaggi nelle profondità del sistema solare, la sonda finalmente atterra sul pianeta. Nel filmato che viene registrato si vede quello che sembra essere un deposito di rottami di un complesso macchinario. Tutti dovremmo concludere immediatamente che questo apparecchio è stato costruito e messo lì da qualcuno, da qualche civiltà avanzata.

Questa sarebbe indubbiamente la spiegazione migliore e più logica e non abbiamo alcun bisogno di spiegare “qual è”, “chi è” o“come è nata” questa civiltà avanzata per affermare che si tratta della spiegazione migliore alla domanda “Chi ha creato quel macchinario?”. Quindi Kohlmayeraggiunge: “Rifiutare questa conclusione sulla base del fatto che non sappiamo nulla circa i creatori sarebbe un errore logico. La stessa logica vale per “l’argomento cosmologico”. Ma l’ateismo fa andare contro ogni logica e pur di negare Dio molti scienziati inventano le più bizzarre teorie, come vedremo ora nel caso di Stephen Hawking.

 

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Di recente il noto astrofisico Stephen Hawking ha rispolverato la vecchia e confutata teoria della generazione spontanea, avventurandosi in una serie di contraddizioni, saltellando dalla scienza alla filosofia fino ad improvvisarsi teologo: “C’è una legge che si chiama gravità che porterebbe alla formazione continua dell’universo e che può e continuerà a crearsi da sé, dal niente. La creazione spontanea è la ragione per cui qualcosa esiste piuttosto che il nulla, per cui l’universo esiste, e noi stessi esistiamo”. Con questa sua affermazione Hawking sostanzialmentesostiene che: 1) Dio non è necessario perché le nuove scoperte della Fisica hanno dimostrato che la creazione dell’Universo è una conseguenza inevitabile di queste leggi e che può essere stato creato dal nulla. 2) È molto probabile che esistano non solo altri pianeti simili alla Terra ma addirittura altri Universi, secondo l’ipotesi chiamata “Multiverso”. Secondo Hawking, se Dio avesse voluto creare l’Universo al fine di creare l’umanità non avrebbe avuto alcun senso aggiungere tutto il resto.


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 Tommaso Maccacaro è il Presidente dell’Istituto nazionale di astrofisica (INAF). Analizzando i punti principali della teoria di Hawking (presenza di altri sistemi solari simili al nostro, di altri possibili universi, l’idea che si possa raggiungere un equilibrio fra la teoria quantistica del mondo subatomico e quella della gravità), conclude: “Nessuno di questi punti può servire come base per una discussione su Dio, perché le cose sono totalmente disgiunte. Mi sembrano affermazioni talmente irrazionali da fa sì che ogni teologo nepossa fare un solo boccone”. (dal Corriere della Sera, 3/9/10).

 

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Marco Bersanelli , uno fra gli astrofisici italiani più importanti, docente di Astrofisica all’Università degli Studi di Milano, membro dell’Istituto di Fisica Cosmica del CNR e dell’Agenzia Spaziale Europea, qualificato nell’osservazione dell’universo primordiale e a capo a livello internazionale della progettazione e sviluppo del Low Frequency Instrument, ha così commentato l’ipotesi di Hawking:

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1) L'idea di Hawking non è nuova, non è verificabile o falsificabile, quindi è un opzione metafisica .

“Nei miliardi di anni l’universo è passato da uno stato di massima semplicità a una fioritura impensabile, nella quale hanno trovato posto la complessità e la vita, fino alla coscienza. Alcuni scienziati, forse preoccupati di evitare ogni cenno finalistico, propongono che la straordinaria predisposizione dell’universo alla vita sia un puro effetto di selezione. Ad essi si è unito anche Hawking, con il suo ultimo libro divulgativo annunciato nei giorni scorsi da un battage mediatico internazionale senza precedenti.

“Essi postulano l’esistenza di una moltitudine di universi, sconnessi e inaccessibili, nei quali le proprietà di base (leggi fisiche, valore delle costanti, dimensioni spazio-temporali…) assumono tutti i possibili valori, diversi da quelli che abbiamo “quaggiù”, nel nostro universo. Noi vediamo un cosmo adatto alla vita semplicemente perché tra gli innumerevoli universi (che insieme costituirebbero il cosiddetto “multiverso”) non potevamo che ritrovarci in uno di quelli compatibili con essa. Non ci sarebbe dunque bisogno di una scelta preordinata da parte di un creatore.


 

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“Per la verità l’idea non è affatto originale, visto che fu proposta nel 1895 dal filosofo William James, e da allora è stata più volte riciclata in diverse versioni in ambito cosmologico. Ma dal punto di vista scientifico questa visione soffre di una grave malattia: essa non può essere verificata o falsificata, essendo le altre regioni del “multiverso” per definizione causalmente sconnesse dalla nostra.

Il che allo stato attuale rende quest’idea più simile a una opzione metafisica che a una teoria scientifica, e come tale andrebbe presentata – indipendentemente dalla fama dell’autore – e eventualmente paragonata ad altre visioni metafisiche».

 

2) Il vuoto di Hawking è in realtà un pieno di leggi fisiche. E chi se l’è inventate?

 

“Ma ammettiamo per un momento, facendo leva sulla fantasia, che un domani troveremo nuovi percorsi che ci permetteranno di parlare in modo scientificamente sensato di una realtà fisica che eccede quello che oggi chiamiamo “universo”. In quel caso avremmo solo spostato più in là l’orizzonte, come quando Hubble nel 1922 mostrò che l’universo non coincide con la nostra Galassia ma è un oceano di miliardi di galassie. L’universo sarebbe ancor più vasto di quel che oggi pensiamo, ma la domanda fondamentale resterebbe intatta: da dove proviene, ultimamente, tutto ciò? «L’universo ha creato se stesso dal nulla, non c’è bisogno di alcun creatore», risponde Hawking, caricando l’affermazione della sua pesante autorità di scienziato.

“Ma che cos’è allora questo “nulla” dal quale tutto avrebbe preso le mosse? Hawking risponderà che è il “vuoto” quantistico primordiale nel quale una fluttuazione può dare origine a una particella, e in linea di principio a realtà fisiche più complesse. Ma questo significa che il “vuoto” dei fisici è radicalmente diverso dal “nulla” del filosofo e del teologo. Anzi, se le cose fossero davvero andate così, quel “vuoto” iniziale finirebbe per essere l’opposto del “nulla”: sarebbe la realtà fisica più “piena” che si possa immaginare, il seme creato dal quale sboccia il fiore dell’universo.

“Rinasce perciò inevitabile la domanda: questo “vuoto” primordiale, da dove viene? E le leggi della fisica, che in esso agiscono, chi se l’è inventate? Se anche ci fossero moltitudini di universi con leggi diverse, da dove verrebbe la meta-legge così ben congegnata da generare tutto ciò? L’esigenza di spiegazione della ragione umana non si arresta: nessuna “teoria del tutto” potrà mai acquietare la sete di indagare oltre.

3) Rimarrà sempre da chiedersi ilperché”.

“Ma c’è un’ultima, più pungente domanda: perché? È la stessa domanda del bambino. E del filosofo: «Perché l’essere invece che il nulla?», direbbe lui. Oppure del poeta: «A che tante facelle?». Perché il fiore, a che scopo l’universo? Perché noi, in questo immenso alveo cosmico, così stranamente capaci di comprendere il reale? Perché questa bellezza del mondo, che la scienza ci consente di contemplare sempre più in profondità? Perché il dolore, perché il nostro infinito desiderio, la nostra sete di conoscenza e di felicità? Ecco l’esigenza abissale, alla quale la scienza non è capace neanche di balbettare una risposta. Da dove proviene l’esserci delle cose, ora? L’evidenza della creazione non va cercata anzitutto nel passato, ma nella sorpresa che le cose ci sono in ogni istante, ora: io non mi faccio da me, ogni cosa, se potesse pensare, dovrebbe dire: “Io non mi faccio da me”.
      “Quel momento drammatico di 13,7 miliardi di anni fa, quando tempo e spazio ebbero inizio, è un segno grandioso della contingenza dell’universo. Ma la creazione non è relegata a quel remoto evento. Essa è l’atto misterioso che trae dal nulla ogni istante di ogni stella o fiore o bimbo dell’universo”. —
http://credenti.freeforumzo ne.leonardo.it/discussione.aspx?idd=9765928.


La necessità di assumere
responsabilità verso Dio

Possiamo sembrare infinitesimali e insignificanti in questo immenso universo, un fuggevole attimo nell’infinito corso del tempo, ma la nostra posizione sulla Terra è senza pari perché è stata voluta dal Creatore e di conseguenza la nostra vita è coinvolta nella più importante questione di tutto l’universo. Ma riconoscere l’esistenza di Dio e solo un passo iniziale cui devono seguirne altri, uno dei quali è la vera fede. Sono molti gli scienziati che credono nell’esistenza di Dio, ma non vanno oltre a ciò che la Bibbia chiama “i margini delle sue vie”.Giobbe 26:14.

Molti di questi scienziati credenti rimangono infatti nelle religioni della cristianità mancando di soddisfare i requisiti per adorare Dio con spirito e verità, come disse Gesù: “i veri adoratori adoreranno il Padre con spirito e verità, poiché, veramente, il Padre cerca tali adoratori. Dio è uno Spirito, e quelli che l’adorano devono adorarlo con spirito e verità”. Giovanni 4:23 24, TNM.

È veramente deludente osservare illustri scienziati che fanno pubblica dichiarazione della loro credenza in Dio, ma poi accettano supinamente dottrine religiose tipiche delle religioni della cristianità che sono in contrasto con i princìpi rivelati da Dio nella Bibbia che riguardano la sua adorazione. Se questi uomini intelligenti ed istruiti seguissero la stessa logica e la stessa razionalità che adoperano per le questioni scientifiche, senza dubbio comprenderebbero l’urgente necessità di riconciliarsi con Dio (2 Corinti 5:20), abbandonare la loro forma di adorazione che Lui disapprova (Rivelazione 18:4), abbracciare la verità cristiana (Atti 3:19) e iniziare a svolgere a loro volta il ministero della riconciliazione a favore di altri. —2 Corinti 5:18.

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Cosa impedisce spesso a questi dotti e intelligenti uomini di scienza di riconciliarsi con Dio? In molti casi la stessa cosa che impedì duemila anni fa a molti anche dei governanti giudei che avevano riconosciuto Gesù e dicevano di apprezzarlo e di credere in lui, di assumere responsabilità versoDio, cosa che non vollero fare. Infatti si legge: “Ma a causa dei farisei non [lo] confessavano, per non essere espulsi dalla sinagoga; poiché amavano la gloria degli uomini più della gloria di Dio .Giovanni 12:42, 43, TNM.

 

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Amare la gloria di Dio significa smettere di dare importanza alla propria posizione sociale ed implica imparare a conoscere i princìpi di Dio e a vivere in conformità ad essi. Lo psichiatra Rollo May scrisse appropriatamente: “La sola adeguata struttura della moralità è quella che si basa sul fine ultimo della vita”. Alla sua stessa domanda dove possano trovarsi tale struttura ed il fine ultimo della vita, May ha risposto: “La vera struttura è la natura di Dio. I princìpi di Dio sono i princìpi che costituiscono il fondamento della vita dall’inizio della creazione in poi… 

 

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Allora l’individuo avvertirà la propria piccolezza ed irrilevanza di fronte alla grandezza dell’universo e dei fini di Dio relativi ad esso... Riconoscerà che vi sono propositi di portata molto più ampia della sua piccola sfera, e vorrà mettersi in armonia con essi. Comprenderà, senza sentimentalismi, di dipendere da Dio”. (La citazione originale in inglese è riportata al sito http://simplebibletruths.net/8w.htm )

Il fisico Cressy Morrison ha scritto: “Il fatto che l’uomo in tutti i luoghi e in tutti i tempi, dall’inizio fino ai nostri giorni, ha avvertito il bisogno di risalire ad una realtà che considera più alta e più potente di quella umana, [mostra che la religione è innata e] dovrebbe essere scientificamente riconosciuta... Dovremmo considerare con stupore, rispetto e riverenza il fatto che tutti gli uomini cercano e credono in un Essere Supremo”. (L’uomo non è solo, trad. di R. Rocco, Edizioni Paoline, Roma, 1966, p. 143)

 

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Da questo iniziale stupore e riverenza verso l’Essere Supremo bisogna procedere con coraggio e decisione per compiere la sua volontà. Dio all’opera da compiere in questo “tempo della fine” Gesù l’ha chiaramente indicata in Matteo 24:14 e 28:19,20. L’apostolo Paolo ha esplicitamente rivolto questa schietta esortazione ai dotti filosofi greci di Atene:

“L’Iddio che ha fatto il mondo e tutte le cose che sono in esso, essendo, come Questi è, Signore del cielo e della terra, non dimora in templi fatti con mani, né è servito da mani umane come se avesse bisogno di qualcosa, perché egli stesso dà a tutti la vita e il respiro e ogni cosa. E ha fatto da un solo [uomo] ogni nazione degli uomini, perché dimorino sull’intera superficie della terra, e ha decretato i tempi fissati e i limiti stabiliti della dimora degli [uomini], perché cerchino Dio, se possono andare come a tastoni e realmente trovarlo, benché, in effetti, non sia lontano da ciascuno di noi. Poiché mediante lui abbiamo la vita e ci muoviamo ed esistiamo, come anche certi poeti fra voi hanno detto: ‘Poiché siamo pure sua progenie’. “Vedendo, perciò, che siamo la progenie di Dio, non dobbiamo immaginare che l’Essere Divino sia simile all’oro o all’argento o alla pietra, simile a qualcosa di scolpito dall’arte e dall’ingegno dell’uomo. È vero che Dio non ha tenuto conto dei tempi di tale ignoranza, ma ora dice al genere umano che tutti, in ogni luogo, si pentano. Poiché ha stabilito un giorno in cui si propone di giudicare la terra abitata con giustizia mediante un uomo che ha costituito, e ne ha fornito garanzia a tutti in quanto lo ha risuscitato dai morti”. Atti 17:24-31, TNM.

Oltre le scoperte
della scienza

Possiamo limitarci a questi pochi esempi, sufficienti comunque per mostrare come non ci si possa fidare degli scienziati cosiddetti ‘esperti’ in evoluzione e tanto meno di quegli intellettuali che si sono ‘bevuti’ l’evoluzione per opportunismo ideologico. Tuttavia non ci si può fidare nemmeno dei cosiddetti scienziati creazionisti di matrice fondamentalista religiosa perché, come ha osservato il paleontologo Roberto Fondi, non si fanno scrupolo di manipolare la Bibbia per adattarla alle loro teorie sul creazionismo. Vedi Dimenticare Darwin — La scimmia nuda, ed. Il Cerchio, 2003, p. 32.

 

Sono significative le parole ammonitrici di Vannevar Bush (1890-1974), scienziato e tecnologo statunitense, che disse: “La grande importanza data oggi alla scienza comporta un pericolo, ... è assurdo negare che c’è qualcosa di valido oltre le scoperte della scienza”. La scienza non ha tutte le risposte. Esistono verità essenziali che vanno oltre i limiti della scienza. Quali sono queste verità? Il biochimico Erwin Chargaff, docente presso la Columbia University di New York, ha detto in un’occasione che “le scienze naturali non sono uno strumento per sondare l’insondabile; [né spetta a loro] decidere se Dio esista o no”. È realmente così?

Questa frase racchiude un principio di verità, ma se viene fraintesa può essere usata in modo negativo riguardo a Dio. Pur avendo una visione di Dio più panteista che biblica, Albert Einstein, il più famoso teorico scientifico del XX secolo, fu spinto a parlare di “uno spirito [che] è manifesto nelle leggi dell’universo, uno spirito immensamente superiore a quello dell’uomo. Successivamente, Fred Hoyle, astronomo e astrofisico inglese, ha cominciato a credere nell’esistenza di un’entità intelligente creatrice quando ha calcolato che è matematicamente impossibile che la vita sia comparsa nell’universo per caso. Questi esempi illustrano fino ad un certo punto la veracità della dichiarazione biblica: Le invisibili qualità [di Dio] ... si vedono chiaramente fin dalla creazione del mondo, perché si comprendono dalle cose fatte”.Romani 1:20, TNM.

Esprimendo il dramma consistente nel vivere in una società edificata sulle menzogne, il poeta turco Nazim Hikmet scrisse:

“Se le antenne vi mentono a ogni istante, se mentono le rotative, se vi mentono i libri, di copertina in copertina, e i manifesti sui muri e gli annunzi sulle colonne, se dagli schermi bianchi vi mentono le gambe nude delle ragazze, se le preghiere vi mentono e le ninne nanne e i sogni, se nei cabaret mente il violino e il violinista, se vi mentono le voci che suadenti sussurrano - taci!, se le parole e i colori vi mentono, se tutto ciò, che dipende dalle vostre mani, mente, tutto, fuorché le vostre mani, se tutti vi mentono inventando fandonie, se tutto e tutti con protervia vi mentono, allora sappiate che questo è perché restino cieche le vostre mani, come le tenebre, ubbidienti come cani da guardia, cedevoli come l'argilla, è perché non si ribellino, le vostre mani, è perché in questo mondo mortifero, dove tanto si desidera vivere e dove voi troppo vivete penosamente, le vostre mani possano senza fine servire l'oppressione e la schiavitù”. http://www.poesie.reportonline.it/poesie-di-nazim-hikmet/Page-6.html.

C’è un solo modo per liberarsi dalle menzogne e lo ha indicato Gesù duemila anni fa: Conoscerete la verità, e la verità vi renderà liberi(Giovanni 8:32, TNM)

La vera speranza cristiana di liberazione:
il paradiso sulla Terra

Limiti-72

La vera libertà si può avere solo conoscendo la verità su Dio. La scelta, perciò, non è tra l’essere atei od il credere in una religione qualsiasi. Non è così semplicistico. Una volta che si è ammesso il bisogno di Dio, bisogna cercare la vera religione. Nell’opera Le Grand Atlas des Religions il ricercatore Émile Poulat disse: “Le cose [che le religioni] insegnano e richiedono sono talmente diverse che è impossibile credere in esse tutte”.

In armonia con questo, l’opera francese Encyclopædia Universalis ha osservato: “Se il XXI secolo assisterà a un ritorno alla religione, ... l’uomo dovrà stabilire se le cose sacre che gli vengono proposte sono vere o false”. Perfino il teologo luterano tedesco Dietrich Bonhoeffer (1906–1945) ribadì nei suoi sermoni quanto segue: “In fatto di religione solo una cosa è di capitale importanza, che sia vera[La chiesa] deve sforzarsi di impartire un insegnamento puro”.

Cercando di imitare malamente Gesù, papa Bergoglio continua a lanciare messaggi per accattivarsi il favore popolare. Populismo e marketing religioso a buon mercato? Molti credono di trovare la ‘verità’ di Dio nelle sue parole ma per saperlo con certezza dovrebbero prima imparare a conoscere il Dio in cui dicono di credere. Conoscere Dio non come icona, ma come persona, cioè i Suoi pensieri, i Suoi sentimenti, i Suoi princìpi, la Sua volontà, il Suo proposito. Siamo derubati da una classe politica corrotta? Molti lo credono, ma non si accorgono del furto più grande che hanno subìto: la rapina della speranza cristiana.

Tuttavia, chi vuole può recuperare la vera speranza cristiana, può riappropriarsene con la certezza che “in base alla speranza della vita eterna che Dio, che non può mentire, promise prima di tempi di lunga durata” la sua fiducia nell’Iddio che ha creato l’universo è degna di assoluta fiducia, perché, come è scritto, Dio non è un uomo che dica menzogne”. Tito 1:2; Numeri 23:19, TNM.

Una volta demolita la teoria dell’evoluzione biologica, sulle sue macerie è necessario edificare la vera speranza, che è la speranza cristiana, non la falsa speranza della cristianità con le sue menzogne sull’aldilà. Le religioni della cristianità, tra le quali primeggia la Chiesa Cattolica Romana, non hanno nulla da dire e da dare alle persone, ma sono solo capaci di derubarle della vera speranza. La figura del Papa è particolarmente significativa nell’esprimere lo spirito dell’anticristo, poiché l’anticristo include anche individui, organizzazioni e nazioni che asseriscono falsamente di rappresentare Cristo o che si attribuiscono senza diritto il ruolo messianico. Tutti coloro che si fanno ingannare dall’anticristo, che è reso manifesto nelle clericale “uomo dell’illegalità” (2 Tessalonicesi 2:3), sono stati ingannati per i motivi indicati dalla parola profetica di Dio:

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“Ma la presenza dell’illegale è secondo l’operazione di Satana con ogni opera potente, e segni e portenti di menzogna, e con ogni ingiusto inganno per quelli che periscono, come retribuzione perché non hanno accettato l’amore della verità per essere salvati. E per questo Dio lascia andare da loro un’operazione di errore, perché credano alla menzogna, affinché siano tutti giudicati perché non hanno creduto alla verità ma hanno preso piacere nell’ingiustizia”. 2 Tessalonicesi 2:9-12, TNM.


Nessuna ideologia umana, nessuna falsa speranza religiosa, nessuna menzogna evoluzionistica può oscurare la gloriosa speranza cristiana del Regno di Dio che le scritture sono così in grado di riassumere:


 

" Ecco faccio ogni cosa nuova

IL SOVRANO UNIVERSALE YeHoWaH

Quasi 6000 anni fà, è stata messa in discussione la
giustezza e il diritto di governare le sue creature...

YHWH e angeli


Perciò
il REGNO di DIO
retto da suo figlio Gesù Cristo
è lo strumento che Gesù userà per rivendicare la Sovranità Universale
di suo Padre YeHoWaH,
e toglierà il biasimo arrecato al suo NOME,
dai "figli di disubbidienza" celesti e terrestri

Regno di Dio 700 LA STRUTTURA GOVERNATIVA
di questo NEO-GOVERNO


1 ) - SEDE DEL GOVERNO: Cielo
2) - CAPITALE:
Sion
3) -
IL LEADER DEL GOVERNO : GESÙ CRISTO

4 ) - I MINISTRI ASSOCIATI: 144.000 Re e sacerdoti
5 ) - LA SUA LEGISLATURA: 1000 anni
6) - IL PROGRAMMA DI RIFORME: "Ecco faccio ogni cosa nuova"

7
) - AGENDA DEI LAVORI: Il capitolato lavori è raggruppato in 20 sezioni




Le 20 SEZ. dell' AGENDA dei LAVORI, da attuare sulla TERRA

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1) - Santificherà il nome di Geova e ne sosterrà la sovranità

Voi dovete dunque pregare così: ‘Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome. Venga il tuo regno’”. Matteo 6:9, 10
(Gesù ha messo la santificazione del nome di Dio in stretta relazione con la venuta del suo Regno).
“Certamente mi magnificherò e mi santificherò e mi farò conoscere davanti agli occhi di molte nazioni; e dovranno conoscere che io sono Geova”. Ezechiele 38:23
(Il nome di Dio sarà pulito da qualsiasi accusa e biasimo; sarà considerato santo e degno di massimo rispetto e tutti quelli che vivranno saranno persone che sosterranno di cuore la sovranità di Geova, allietandosi a fare la sua volontà. La pace ed il benessere di tutto l’universo dipendono da questa santificazione del nome di Geova e dall’amore che gli manifesteranno

 

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2) - Porrà fine al dominio di Satana sul mondo

“Egli [il Re celeste Gesù Cristo] afferrò il dragone, l’originale serpente, che è il Diavolo e Satana, e lo legò per mille anni. E lo scagliò nell’abisso e chiuse e sigillò questo sopra di lui, affinché non sviasse più le nazioni fino a quando fossero finiti i mille anni. Dopo queste cose dev’essere sciolto per un po’ di tempo”. Rivelazione 20:2, 3.
(In questo modo l’umanità sarà liberata dall’influenza satanica che ha ostacolato coloro che vogliono fare la volontà di Dio. L’influenza satanica ha fatto compiere azioni crudeli e disumane ma sarà infine eliminata e con essa l’influenza demonica che ha colmato di paura superstiziosa la vita di molti).

 

 

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3) - Porterà in unità tutta la creazione nell’adorazione del solo vero Dio

“E ogni creatura che è in cielo e sulla terra e sotto la terra e sul mare, e tutte le cose che sono in essi, udii che dicevano: ‘A colui che siede sul trono [Geova Dio] e all’Agnello [Gesù Cristo] siano la benedizione e l’onore e la gloria e il potere per i secoli dei secoli’”. Rivelazione 5:13. “Grandi e meravigliose sono le tue opere, Geova Dio, Onnipotente. Giuste e veraci sono le tue vie, Re d’eternità. Chi veramente non ti temerà, Geova, e non glorificherà il tuo nome, perché tu solo sei leale? Poiché tutte le nazioni verranno e adoreranno dinanzi a te, perché i tuoi giusti decreti sono stati resi manifesti”. Rivelazione 15:3, 4.
(Non ci sarà più nessuna creatura umana che agirà in modo indipendente e ribelle. Piuttosto con il loro modo di vivere, faranno in modo di lodare e onorare Colui che da loro “vita e respiro”)

 

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4) - Ricondurrà l’umanità in un’armoniosa relazione con Dio

“L’ansiosa aspettazione della creazione [cioè il genere umano] attende la rivelazione dei figli di Dio [la prova che quelli destati alla vita celeste con Gesù Cristo saranno entrati in azione come governanti]. Poiché la creazione fu sottoposta alla futilità, non di propria volontà, ma per mezzo di colui che la sottopose, in base alla speranza che la creazione stessa [l’umanità in generale] sarà pure resa libera dalla schiavitù della corruzione e avrà la gloriosa libertà dei figli di Dio”.Romani 8:19-21.
(Il rinnovamento progressivo fisico e mentale, mediante le istruzioni che il governo celeste di Dio emanerà, faranno si che alla fine della legislatura, l’umanità avrà raggiunto il perfetto equilibrio. Questo permetterà alle cellule del corpo di non essere più schiave della “corruzione e della morte”. Quindi con la prospettiva della vita eterna terreste.

 

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5) - Libererà l’umanità da qualsiasi minaccia di guerra

“Venite, guardate le attività di Geova, come ha posto avvenimenti stupendi sulla terra. Fa cessare le guerre fino all’estremità della terra”. Salmo 46:8, 9.“Dovranno fare delle loro spade vomeri e delle loro lance cesoie per potare. Nazione non alzerà la spada contro nazione, né impareranno più la guerra” . — Isaia 2:4.
(Oggi nel mondo governato da Satana e i suoi demoni questo è impossibile! – Ma sotto il governo retto da Gesù Cristo e i suoi 144.000 co-regnanti, questo diverrà una realtà. Oggi ne abbiamo già una prova: oltre 8 milioni di cittadini del nuovo mondo, vivono pacifici e indistrurbati,in mezzo a un mondo dilaniato da guerre! – Questa è un’anteprima di ciò che avverrà in modo planetario nel nuovo mondo

 

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6) - Cancellerà dalla terra governanti corrotti e oppressione

“Geova stesso alla tua destra certamente farà a pezzi i re nel giorno della sua ira”. Salmo 110:5.

[Il Re messianico nominato da Geova] libererà il povero che invoca soccorso, anche l’afflitto e chiunque non ha soccorritore. Proverà commiserazione per il misero e per il povero, e salverà le anime dei poveri. Redimerà la loro anima dall’oppressione e dalla violenza, e il loro sangue sarà prezioso ai suoi occhi”. Salmo 72:12-14.
Vi potrà sembrare impossibile che gli attuali governanti, che stanno facendo soffrire l’intera umanità, siano spazzati tutti via! Ma è Dio che lo ha promesso!Provate a immaginare le condizioni di sicurezza che proveremo da ciò che leggiamo sopra.)

 

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7) - Procurerà cibo in abbondanza a tutto il genere umano

“Ci sarà abbondanza di grano sulla terra; in cima ai monti ci sarà sovrabbondanza”. Salmo 72:16.

“Geova degli eserciti certamente farà per tutti i popoli, su questo monte [sul celeste monte Sion, sede del governo del Regno di Dio, dove saranno presi provvedimenti per i sudditi terreni], un banchetto di piatti ben oliati, un banchetto di vini chiariti, di piatti ben oliati pieni di midollo, di vini chiariti, filtrati”. Isaia 25:6.
(Oggi che un bambino muore ogni 8 secondi, può sembrare veramente impossibile che ciò avvenga. Ma come avete appena potuto leggere, per gli umani ciò è impossibile. Ma Gesù Cristo inun’occasione ha detto: “Questo è impossibile agli uomini, ma a Dio ogni cosa è possibile “. Quindi sarà una realtà! ” (Matt. 19: 26)

 

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8) - Guarirà ogni sorta di malattie e infermità

“Andate, riferite a Giovanni ciò che avete visto e udito: i ciechi ricevono la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati e i sordi odono, i morti sono destati, ai poveri è annunciata la buona notizia”.Luca 7:22

“Le folle ... seguirono [Gesù Cristo]. Ed egli, avendole ricevute benignamente, parlava loro del regno di Dio e sanava quelli che avevano bisogno di guarigione”. — Luca 9:11

(Gesù Cristo, conoscendo molto bene i meccanismi del genoma umano, ha potuto effettuare qualsiasi tipo di guarigione. Quindi ha dimostrato in anteprima a tutti, ciò che avrebbe fatto per il genere umano in qualità di Re celeste).

 

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9) - Procurerà abitazioni adatte per tutti

Certamente edificheranno case e le occuperanno; e certamente pianteranno vigne e ne mangeranno il frutto. Non edificheranno e qualcun altro occuperà; non pianteranno e qualcun altro mangerà”. — Isaia 65:21, 22

(I progetti di costruzionee le abitazioni che allora verranno costruite, saranno motivati dall’amore, quindi non verranno all’esistenza dei miserabili “appartamenti” che sembrano delle anteprime dei “loculi” funerari, dove le persone verranno messe dopo la morte. Sarannodelle abitazione attualmente incomprensibili perché saranno costruite con le nuove tecnologie che Dio farà conoscere ai cittadini del nuovo mondo.) 

 

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10) - Garantirà a tutti un lavoro soddisfacente


“Non faticheranno per nulla, né genereranno per il turbamento; perché sono la progenie composta dei benedetti di Geova, e con essi i loro discendenti”. — Isaia 65:23.

(Oggi che la schiavitù lavorativa stà sempre più dilagando, come è riportato dalle notizie di stampa, conoscere che ognuno di noi si potrà dilettare il ciò per cui è portato,sembra fantascienza. Eppure gli attuali cittadini del nuovo mondo, anche se su piccola scala, lo stanno sperimentando.)

 

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11) - Assicurerà la sicurezza e l’immunità da danni alla persona o alle cose

“Realmente sederanno, ciascuno sotto la sua vite e sotto il suo fico, e non ci sarà nessuno che li faccia tremare; poiché la medesima bocca di Geova degli eserciti ha parlato”. Michea 4:4.

“Ancora un poco, e il malvagio non sarà più; e certamente presterai attenzione al suo luogo, ed egli non sarà. Ma i mansueti stessi possederanno la terra, e in realtà proveranno squisito diletto nell’abbondanza della pace”. Salmo 37:10, 11.
(Riuscite a immaginare questa situazione qui descritta: mai più persone invidiose, odiose, ringhiose e assassine. Piuttosto tutti fratelli altruisti l’un l’altro. Oggi questa pace, ben oltre 8 milioni di persone la stanno già assaporando.)

 

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12) - Farà regnare giustizia e diritto

“Secondo la sua promessa noi aspettiamo nuovi cieli e nuova terra, e in questi dimorerà la giustizia”. 2 Pietro 3:13.
“Egli [Cristo Re messianico] non giudicherà da ciò che solo appare ai suoi occhi, né riprenderà semplicemente secondo la cosa udita dai suoi orecchi. E deve giudicare con giustizia i miseri, e deve dare riprensione con rettitudine a favore dei mansueti della terra ... E la giustizia dev’essere la cintura dei suoi fianchi, e la fedeltà la cintura dei suoi lombi”.Isaia 11:3-5.
“La parola di Geova è retta, E tutta la sua opera è nella fedeltà. Egli ama giustizia e diritto”. Salmo 33:4, 5.
“Geova è giusto; realmente ama gli atti giusti. I retti sono quelli che guarderanno la sua faccia”. Salmo 11:7.
“In quanto all’Onnipotente … non sminuirà il diritto e l’abbondanza di giustizia”. Salmo 37:23.
(Pensate anche a questo: Mai più tribunali, giudici cinici senza sentimenti che tollerano gli assassini , schiavi del loro potere. Piuttosto un giudice compassionevole che protegge i deboli e che legge nel cuore delle persone traviate, le loro intenzioni bestiali e li giudica di conseguenza

 

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13) - Salvaguarderà l’umanità da qualsiasi danno dovuto a forze naturali

“Ora si sollevò un grande e violento turbine, e le onde si riversavano nella barca, tanto che la barca stava quasi per essere sommersa. ... Ed egli [Gesù], svegliatosi, rimproverò il vento e disse al mare: ‘Taci! Quietati!’ E il vento si placò, e si fece una grande calma ... Ma essi provavano un timore insolito, e si dicevano l’un l’altro: ‘Chi è realmente costui, che gli ubbidiscono perfino il vento e il mare?’” Marco 4:37-41
(Compiendo questo miracolo Cristo dimostrò il potere che, in qualità di Re celeste, eserciterà sugli elementi naturali).

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14) - Riporterà in vita i morti
“Non vi meravigliate di questo, perché l’ora viene in cui tutti quelli che sono nelle tombe commemorative udranno la sua voce
[la voce di Cristo Re messianico]
e ne verranno fuori”. Giovanni 5:28, 29.
“Vidi i morti, grandi e piccoli, in piedi davanti al trono, e dei rotoli furono aperti. Ma fu aperto un altro rotolo; è il rotolo della vita. E i morti furono giudicati dalle cose scritte nei rotoli secondo le loro opere ”.Rivelazione 20:12.
(Si tratta delle opere che avranno compiuto dopo la risurrezione, “poiché colui che è morto è stato assolto dal [suo] peccato” spiega Romani 6:7) 

 

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15) - Annullerà completamente la morte ereditaria dovuta al peccato adamico
“Effettivamente inghiottirà la morte per sempre, e il Sovrano Signore Geova certamente asciugherà le lacrime da ogni faccia”.
Isaia 25:8.
“Asciugherà ogni lacrima dai loro occhi, e la morte non ci sarà più, né ci sarà più cordoglio né grido né dolore. Le cose precedenti sono passate”. Rivelazione 21:4.
(Colui che conosce la composizione dei 100 miliardi di cellule che formano il ns. corpo, farà quello che gli scienziati umani si arrovellano di poter fare, ma a loro non è concesso: reduplicarle in eterno!)

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16) - Concretizzerà un mondo in cui le persone si ameranno veramente 
“Da questo tutti conosceranno che siete miei discepoli [aventi quindi la prospettiva di essere uniti a Gesù nel Regno celeste o di essere sudditi terreni di quel Regno], se avrete amore fra voi”.
— Giovanni 13:35

(Questa qualità, in questo XXI° sec. sta oramai scomparendo. Ma nel popolo che Dio sta radunando da tutta la Terra, e la prima eccelsa qualità che si nota. Immaginate per un attimo, quando questa qualità sarà praticata da tutti coloro che vivranno nel nuovo mondo. Vorreste esserci?

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17) - Ristabilirà pacifici rapporti fra l’uomo e gli animali e fra gli animali stessi
“In effetti il lupo risiederà temporaneamente con l’agnello, e il leopardo stesso giacerà col capretto, e il vitello e il giovane leone fornito di criniera e l’animale ingrassato tutti insieme; e un semplice ragazzino li condurrà.
E la vacca e l’orso stessi pasceranno; i loro piccoli giaceranno insieme. E perfino il leone mangerà la paglia proprio come il toro. E il lattante certamente giocherà sulla buca del cobra; e un bambino svezzato effettivamente metterà la sua propria mano sull’apertura per la luce di una serpe velenosa. Non faranno danno né causeranno rovina in tutto il mio monte santo”. Isaia 11:6-9

“Il lupo e l’agnello stessi pasceranno insieme, e il leone mangerà la paglia proprio come il toro; e in quanto al serpente, il suo cibo sarà la polvere. Non faranno danno né causeranno rovina in tutto il mio monte santo”, ha detto Geova”. Isaia 65:25.

“In quel giorno in effetti concluderò per loro un patto in relazione con la bestia selvaggia del campoe con la creatura volatile dei cieli e con la cosa strisciante del suolo, ... e li farò giacere al sicuro”. Osea 2:18

Impossibile questo oggi! Ma nel nuovo mondo di Dio sarà una normale realtà



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 18) - Trasformerà la Terra un paradiso
“Veramente ti dico oggi: Tu sarai con me in Paradiso”. Luca 23:43

“Tuoni il mare e ciò che lo riempie, il paese produttivo e quelli che vi dimorano. fiumi stessi battano le mani; Tutti insieme gridino di gioia i medesimi monti Dinanzi a Geova, poiché è venuto a giudicare la terra. Giudicherà il paese produttivo con giustizia E i popoli con rettitudine”. Salmo 98:7-9

I cittadini nel nuovo mondo avranno per la fine dei 1000 anni del Regno di YHWH, retto da suo figlio Gesù Cristo, trasformato la terra in un paradiso. Provate a immaginare un sogno che diventa realtà

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19) - Il dominio di 1.000 anni ristabilirà l’umanità nella perfezione originale
“E vidi la città santa, la Nuova Gerusalemme, scendere dal cielo, da Dio, e preparata come una sposa adorna per il suo marito
. Allora udii un’alta voce dal trono dire: “Ecco, la tenda di Dio è col genere umano ed egli risiederà con loro, ed essi saranno suoi popoli. E Dio stesso sarà con loro. Ed egli asciugherà ogni lacrima dai loro occhi, e la morte non ci sarà più, né ci sarà più cordoglio né grido né dolore. Le cose precedenti sono passate”. Rivelazione 21:2-4

In modo sublime, il libro di Rivelazione ci fa conoscere l’unione che c’è fra Gesù Cristo e i suoi 144.000 che è simile alla sposa con il suo marito.

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20) – Alla fine della Legislatura di 1.000 anni, Gesù Cristo consegna il Regno a suo Padre YHWH
”Poiché [Dio] “ha posto tutte le cose sotto i suoi piedi”. Ma quando dice che ‘sono state sottoposte tutte le cose’, è evidente che è a eccezione di colui che gli ha sottoposto tutte le cose. Ma quando tutte le cose gli saranno state sottoposte, allora anche il Figlio stesso si sottoporrà a Colui che gli ha sottoposto tutte le cose, affinché Dio sia ogni cosa a tutti.” (1 Cor. 15: 27-28)

L’umiltà di Gesù, ancora una volta è manifesta: Consegna il Regno a suo Padre, affinché tutte le creature dell’universo, sia celesti che terrestri, adorino GEOVA!


Questi sono gli obiettivi che realizzerà il Regno di Dio. La speranza cristiana è assolutamente certa perché è basata sulle promesse divine. Sono invece le promesse umane a non meritare alcuna fiducia, sia quelle del laicismo che quelle del religionismo. Come ha osservato lo psichiatra Rollo May nel suo libro L’uomo alla ricerca di sé,
“la libertà non si dà mai in un vuoto; non è anarchia. Abbiamo fatto già notare in questo libro come l’autocoscienza del bambino nasca nella struttura dei suoi rapporti con i genitori. E abbiamo messo in luce che la libertà psicologica dell’essere umano non si sviluppano come se gli fosse un Robinson Crusoe su un’isola deserta, ma una continua interazione con le altre persone significative del suo mondo. La libertà non vuol dire cercare di vivere in isolamento”.
(Op. cit., trad. di L. Magnano, Casa Editrice Astrolabio, 1983, p. 116)

Per trovare la vera libertà l’uomo deve ricercarla in Dio, non commettendo invece l’errore di isolarsi da Dio, il suo Padre celeste.

" La perseveranza, a sua volta, una condizione approvata; la condizione approvata, a sua volta, speranza, e la speranza non conduce alla delusione; perché l’amore di Dio è stato versato nei nostri cuori" [Rom. 5:4-5]

La necessità di operare
una scelta con urgenza

La scelta da compiere con senso di urgenza, perciò, non consiste nel credere in una religione qualsiasi. Non è così semplicistico. Una volta che si è riconosciuto il bisogno di Dio, bisogna cercare la vera religione. Per citare le parole del ricercatore Émile Poulat nell’opera Le Grand Atlas des Religions (Il grande atlante delle religioni), “Le cose [che le religioni] insegnano e richiedono sono talmente diverse che è impossibile credere in esse tutte”. In armonia con questo, l’opera francese Encyclopædia Universalis afferma:"Se il XXI secolo assisterà a un ritorno alla religione... l'uomo dovrà stabilire se le cose sacre che gli vengono proposte sono vere o false".

Dio vuole che gli esseri umani assumano responsabilità nei suoi confronti ed operino di conseguenza una scelta coraggiosa. Non c’è dubbio che il desiderio di conformarsi al pensiero della maggioranza, la paura di essere giudicati negativamente dagli altri e l’ambizione di ricevere la gloria del mondo rappresentano ostacoli che possono indurre a fare compromessi con ciò che si sa essere vero in quanto a quella che è la volontà di Dio. Dalla Bibbia si evince con chiarezza che questo mondo è contro Dio ed in quanto tale nemico di Dio e da Lui condannato. Quando arriverà il tempo da Lui stabilito per distruggere l’attuale sistema malvagio, Geova non indugerà. Non rimanderà quel tempo né cambierà le sue norme per adattarle a quelli che ancora cercano di seguire il mondo, che sono indecisi circa la necessità di imparare qual è la volontà di Dio e compierla. 

Limiti-69

 Come Dio giudica le usanze della falsa religione che si dice cristiana :
“Le consuetudini dei popoli sono proprio un soffio, perché è un semplice albero che uno ha tagliato dalla foresta, opera delle mani dell’artefice con la roncola. Con argento e con oro l’abbellisce. Con chiodi e martelli li fissano, perché nessuno vacilli. Sono come uno spauracchio in un campo di cetrioli, e non possono parlare. Immancabilmente sono trasportati, poiché non possono fare alcun passo. Non ne abbiate timore, poiché non possono fare nulla di calamitoso e, per di più, non è in loro [potere] fare alcun bene”. Geremia 10:3-5, TNM.

     Molti sono talmente compiaciuti di se stessi da credersi a posto con Dio, solo perché credono nella sua esistenza. Nella loro fantasia si sono fatti un “Dio” a loro immagine e somiglianza. Di conseguenza non avvertono alcun bisogno di conoscere e approfondire il Suo pensiero e la Sua volontà. Altri hanno mostrato un debole interesse per lo studio della Bibbia e hanno imparato svogliatamente la volontà di Dio, compiendola con scarsa convinzione. Anche costoro vivono di illusioni se credono che Dio li possa giustificare e approvare: “Felice l’uomo che non giudica se stesso mediante ciò che approva”. (Romani 14:22, TNM) Nella Bibbia si legge questa esplicita denuncia contro coloro che non hanno voluto capire la loro condizione umana davanti al trono di giustizia di Dio:


Culto dei morti
Limiti-70
Come Dio giudica tutte le usanze della falsa religione
:
“Hanno cambiato la verità di Dio in menzogna e hanno venerato e reso sacro servizio alla creazione anziché a Colui che creò”.
Romani 12:5, TNM.

“Che dunque? Siamo noi in una posizione migliore? Niente affatto! Poiché abbiamo già fatto l’accusa che sia giudei che greci sono tutti sotto il peccato; come è scritto: “Non c’è un [uomo] giusto, nemmeno uno; non c’è chi abbia perspicacia, non c’è chi cerchi Dio. Tutti [gli uomini] si sono sviati, tutti insieme son divenuti indegni; non ce n’è uno che operi benignità, non ce n’è nemmeno uno”. “La loro gola è un sepolcro aperto, hanno usato l’inganno con le loro lingue”. “Veleno di aspidi è dietro le loro labbra”. “E la loro bocca è piena di maledizione e di amara espressione”. “I loro piedi sono veloci a spargere sangue”. “Rovina e miseria sono nelle loro vie, e non hanno conosciuto la via della pace”. “Non c’è timore di Dio davanti ai loro occhi”. Romani 3:9-18, TNM.

In questo passo neotestamentario l’apostolo Paolo ha spiegato che, a causa della condizione imperfetta e contaminata dal peccato di tutto il genere umano, nessuno poteva pretendere d’essere dichiarato giusto cercando di stabilire la propria giustizia mediante le opere della Legge mosaica. Invece ha sottolineato che la vera base per essere dichiarati giusti è la fede in Cristo Gesù. (Romani 10:3, 4) L’ispirata lettera di Giacomo completa le parole di Paolo spiegando che la fede dev’essere resa viva, autentica, non dalle opere della Legge, ma dalle opere cristiane di fede, cioè dea specifiche azionifatte in armonia con la Sua volontà. (Giacomo 2:24, 26) Soltanto Dio può dichiarare giusto un uomo.

     Pertanto, i tentativi di dimostrarsi giusti per meriti propri (religiosi o laici) o accettando il giudizio di altri uomini circa la propria giustizia sono assolutamente errati e quindi inutili. Giobbe fu rimproverato perché, pur non imputando a Dio alcun male, “aveva dichiarato giusta la sua propria anima anziché Dio”. (Giobbe 32:1, 2) Un dottore della Legge, che interrogò Gesù per avere la vita eterna, fu rimproverato indirettamente da Gesù per il suo tentativo di dimostrarsi giusto. (Luca 10:25-37) Gesù condannò i dotti farisei perché cercavano di dichiararsi giusti davanti agli uomini. (Luca 16:15)


Limiti-71E quindi uscimmo a riveder le stelle

Così è enunciato il principio che non si può fare affidamento sul giudizio di uomini per stabilire la propria giustizia o ingiustizia, a meno che il loro giudizio non sia sostenuto dalla Parola di Dio. Bisogna rivolgersi alla Parola di Dio e lasciarsi esaminare da essa. L’espressione idiomatica inglese “when pigs fly” (quando i maiali volano) serve ad indicare qualcosa che non accadrà mai. Il trasformismo biologico non è mai avvenuto, né sta avvenendo, né accadrà mai, ma è la falsa speranza degli atei che affidano all’evoluzionismo il futuro dell’umanità. Le false speranze non potranno mai realizzarsi. Come abbiamo verificato in questo libro, la speranza degli evoluzionisti è una falsa speranza, come lo è la speranza della falsa religione. Dobbiamo liberarci dalle false speranze e affidarci all’unica vera speranza: la speranza cristiana che solo la cultura biblica offre

“E quindi uscimmo a riveder le stelle” (Inferno XXXIV, 139), è l'ultimo verso dell'Inferno della Divina Commedia di Dante Alighieri. Dopo aver faticosamente attraversato le plaghe infernali, Dante e Virgilio alla fine contemplano il cielo notturno stellato dell'altro emisfero: è un presagio del nuovo cammino di luce e di speranza dopo le tenebre precedenti, "come pura felicità dello sguardo". Per concludere il vostro viaggio, sforzatevi di guardare in alto, non solo per contemplare la bellezza naturale di un cielo notturno stellato, ma soprattutto per imparare a contemplare la superlativa bellezza che è in Dio esposta nella creazione fisica e nella sua parola, la Bibbia.

Dio è la persona migliore in assoluto: se volete potete imparare a conoscerlo. La Bibbia ci infonde coraggio per compiere questa straordinaria impresa: “Sappiamo che il Figlio di Dio è venuto e ci ha dato la capacità intellettuale di acquistare conoscenza del Vero. E noi siamo uniti al Vero, per mezzo del Figlio suo Gesù Cristo. Questi [cioè l’Iddio Onnipotente e padre di Gesù] è il vero Dio e la vita eterna. guardatevi dagli idoli”. 1 Giovanni 5:20, 21, TNM.

 

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