3 - PICCOLA ENCICLOPEDIA STORICA SUI TESTIMONI DI GEOVA - VOL. III: 1931 ÷ 1936

3 - PICCOLA ENCICLOPEDIA STORICA SUI TESTIMONI DI GEOVA - VOL. III: 1931 ÷ 1936

RETROCOPERTINA III° VOLUME

Per la Denominazione, storico fu l’anno 1931, quando alla convention tenuta a Columbus (Ohio, Usa), dal 20 al 30 luglio, venne adottato il nome: Testimoni di Geova, un “titolo” che, come affermò MacMillan Alexander Hug, uno dei direttori della WTSB&TS: “...dice pubblicamente ed esattamente ciò che siamo e facciamo...”.

Il nome venne immediatamente usato dai fedeli del Movimento e, già dall’anno 1931, si iniziò a farlo conoscere con una campagna divulgativa, a livello sociale e popolare che ebbe luogo anche in Italia.

C’è da dire che nella nostra nazione, questa campagna fu piuttosto breve, e si svolse tra la fine di febbraio e l’inizio di marzo 1932, con una fulminea distribuzione, in alcune città del nord, dell’opuscolo Il Regno, la speranza del Mondo, che riproduceva la risoluzione adottata sul nuovo nome. L’opuscolo, fu distribuito a 5.000.000 di persone in tutto il mondo; per quanto concerne l’Italia, vennero stampate 500.000 copie, ma a causa delle pressioni del clero milanese che portarono all’intervento dell’autorità centrale dello Stato, furono sequestrate e distrutte oltre 200.000 copie dell’opuscolo, pertanto la sua diffusione in Italia si limitò a circa 300.000 copie.

Dopo questo durissimo provvedimento, nel mese di maggio 1932, il responsabile dell’Ufficio Centrale Europeo, presso la filiale WTS, a Berna,venne a Roma, per avere contatti con le massime istituzioni dello Stato, chiedendo addirittura udienza, affinché fosse ricevuto, dal Capo del Governo, Benito Mussolini, col solo fine di chiarire la posizione del Movimento in Italia, ma tale possibilità gli venne preclusa, dalle stesse Istituzioni del regime.

Fu dalla metà dell’anno 1932 e sino alla metà del 1934, che lo Stato totalitario adottò misure ancora più energiche e dure, soprattutto in ordine al sequestro della stampa WTS-IBSA, mentre a partire dal mese di gennaio 1935, iniziarono ad esserci, i primi arresti di Testimoni di Geova, nella nazione.

L’autodafè di arresti, fu aperto in Italia dal prefetto di Pescara e, la prima “sentenza” di condanna, per i Testimoni di Geova pescaresi arrestati, non fu emessa dalla magistratura ordinaria, o dalla Commissione Provinciale in seno alla locale prefettura, ma unicamente dal Capo del Governo: Benito Mussolini, il quale decise in prima persona, la condanna da infliggere, a carico dei fedeli del Movimento.

Dopo la primavera del 1935, gli arresti si intensificarono, espandendosi in altre zone dell’Italia, come nel Trentino. Agli arresti, seguirono poi, le deportazioni al Confino di PS, che durarono fino al 1942, quando ci furono gli ultimi provvedimenti.

Tra il 1936 e il 1939, la ferocia della persecuzione, determinò una stasi nella crescita numerica della Denominazione, che fu di molto limitata, tuttavia si ebbe tra i fedeli del Movimento, un accrescimento nella qualità dottrinale e cultuale, che li portò non solo a continuare a svolgere l’opera clandestinamente, ma anche a mostrare un inusitato coraggio nell’affrontare il carcere, il confino e nel rifiutare le imposizioni nazionaliste, dettate dal regime totalitario.

Alla fine del mese di agosto 1939, purtroppo, tutte le attività clandestine, cultuali ed evangelizzatrici, si conclusero definitivamente, questo per una sopraggiunta generale ondata di arresti che colpì quasi tutti i fedeli attivi, del Movimento, ad opera dell’Ispettorato Speciale, Ovra n. 4, deputato, dai poteri centrali dello Stato, ad inquisire e perseguire, tutti i Testimoni di Geova in Italia.

PRESENTAZIONE VOLUME III

L’autore, con questo suo lavoro, “Piccola Enciclopedia Storica sui Testimoni di Geova in Italia” ha voluto tracciare essenzialmente un percorso orientato verso un’unica precisa meta: dare riscontro, ampiezza e profondità, ai fatti che la cultura dell’uomo conserva sotto l’appello dell’antropologico e del tradizionale.

Picc. encicl. vol. 3 325Tutta una materia, da sempre, per la quale bisogna lottare per attestarne la giusta e adeguata significazione. Lottare ieri, come oggi. E non si consideri questo mio dire un’esagerazione. La storia dei Testimoni di Geova è anche lotta contro sistemi totalitari per la libertà di culto e di religione e triste a dirsi anche contro chi il cristianesimo avrebbe dovuto professarlo.

Alcune vicende, anche se poco note, sulla persecuzione dei Testimoni di Geova sotto il regime fascista, presenti nell’archivio centrale dello stato, assumono un aspetto che non sorprende e inquieta. Dimostrano come l’uso strumentale e spregiudicato della disinformazione ha avuto ieri ed ha oggi, l’interesse a creare confusione influenzando negativamente le Autorità e a generare nell’opinione pubblica discriminazione e razzismo.

La ricerca dell’autore, più interessante e sulfurea, ci dà la possibilità di seguire una riflessione antropologica costruita per offrire una lettura organica della storia di questo gruppo religioso e dell’organizzazione sociale su cui è cresciuto.

Sulla base dell’indagine e della ricerca scrupolosa, il Pace ci dà uno strumento di lettura della diversità, individuale, sociale e cultuale di un gruppo, in origine piccolissimo, che ha saputo crearsi uno spazio non soltanto dove altri avevano fallito ma anche in territori vergini, dove gli autoctoni per la prima volta hanno potuto beneficiare del riscatto del Cristo.

La documentazione raccolta evidenzia la discriminazione e la persecuzione verso un gruppo che con spirito di abnegazione, in lungo e in largo ha fatto opera di proselitismo come mai nessuno aveva fatto dai tempi dell’apostolo Paolo. Un’opera d’istruzione e insegnamento che ha dato, in assoluto, il più alto tasso di accrescimento.

Questa Enciclopedia Storica, che può essere considerata punto di riferimento per ulteriori conoscenze, tratteggia delle novità storiche perlopiù sconosciute alle fonti ufficiali. Materiale inedito che risulta, alla luce di attente ricerche, d’importanza storiografica.

Analizzarne la natura e la storia vuol dire affrontare il problema della sua influenza sull’opinione pubblica. L’iniziale opera dei Testimoni di Geova non è stata mera illusione, semmai è da considerarsi una “rivoluzione” del cristianesimo che boccheggiava notevolmente sotto l’influsso della religione di Stato, “professata” dalla stragrande maggioranza degli italiani.

La Chiesa Cattolica ha agito come gruppo di pressione tendente a influenzare i poteri dello Stato, come ben evidenziato da Sergio Lariccia, Dottore in diritto canonico e Avvocato della Sacra Romana Rota in un suo studio sul pluralismo confessionale. Questa pressione, in parte palese, è stata esercitata non solo a danno dei Testimoni di Geova ma contro tutti i “protestanti” accusati di minare le convinzioni della Chiesa Cattolica, convinta di essere l’unica vera chiesa per ordinazione divina.

Lo smarrimento della vecchia religione, avrebbe dovuto lasciare spazio al diritto inalienabile della professione religiosa dei gruppi minori, nel ricordo di un’uguaglianza cristiana abbandonata, senza disagio dagli studiosi, dai teologi e dai giuristi i quali venendo meno alle loro riflessioni etico-religiose, decisero restare muti e ciechi. La storia sarebbe stata diversa e non sarebbe sfociata nelle sue fragili posizioni che ancora oggi sopravvivono.

Pertanto, leggendo il primo volume si rivisitano gli albori di una confessione religiosa in una società complessa come quella italiana che presentava grandi stratificazioni socio-religiose e poco orientata ad aperture che si affacciavano dal “nuovo mondo”.

Purtroppo va detto che la nuova proposta, inizialmente, di fatto, era debole, nonostante le buone intenzioni. Nel 1891, Charles Taze Russell, che soprintendeva all’attività mondiale di predicazione degli Studenti Biblici, visitò per la prima volta alcune città italiane. Egli stesso dovette ammettere che i risultati non erano stati esaltanti, e disse: “Non abbiamo visto nulla che ci incoraggi a sperare in qualche raccolta in Italia”.

Un approccio critico quello di Russell. Gli esiti, nel complesso, ebbe a scrivere, si rivelarono deludenti.

Partendo proprio da questa constatazione, il libro evidenzia l’assenza di un processo d’interazione tra la religione di appartenenza e quella di accoglienza, col forte rischio di sparizione.

Le cose cambiarono dopo la seconda guerra mondiale. Alcuni missionari dedicarono la loro attenzione alla “terra di vitelli”.

Le alte gerarchie vaticane chiesero al governo dell’epoca che fossero espulsi, come risulta da un carteggio rinvenuto negli archivi statali. Salvo rare eccezioni, i missionari dovettero lasciare il paese.

Nonostante gli ostacoli però, gli Studenti Biblici si resero visibili, conformi a quell’immagine che il “potere” della tradizione religiosa italiana non era disposta a concedere, tant’è che si ponevano l’accento e le loro diversità in forme sempre più decontestualizzate.

Il Pace, sulla scorta dell’ordine cronologico che ha voluto favorire nell’offrire quest’opera, stralci di documenti considerati “rari e introvabili”. Non si tratta di semplici citazioni ma di varie annotazioni sempre più particolareggiate, sempre più esito di attente e appassionate ricerche e catalogazioni che hanno richiesto anni di studi e impegno.

Gli attenti lettori, probabilmente vi troveranno alcune inevitabili ripetizioni concettuali pur se espressi in contesti diversi ma sempre col taglio fenomenologico. Inoltre l’autore ha mantenuto il più possibile intatte le citazioni per salvaguardarne il valore storico per evitare strumentalizzazioni da parte di revisionisti senza scrupoli.

Un’opera affidabile per il materiale contenuto che anche allo studioso non lascia sbavature o sbiadite pagine di un passato senza storia.

È chiaro dunque per tutto questo che per Emanuele Pace, il suo lavoro non è un’avventura o un capriccio, ma la realizzazione di un progetto capace di parlare e di farsi ascoltare.

Non sarà “una voce nel deserto” ma sarà un documento d’inestimabile valore utile soprattutto alle generazioni a venire.

Una cosa è certa, l’autore non si pone sullo “scranno del giudice”, ma un giudice che intende valutare attentamente le fonti, prima di acquisirle a piene mani. Una riprova, questa, di un Pace studioso oltre il limite del ricercatore/raccoglitore.

Dott. Christian E. Maccarone
Presidente del Centro Studi Storico-Sociali Siciliani
Tourcoing (F) 24 settembre 2012


INDICE
III° VOLUME


CAPITOLO XII - Un nuovo nome: Testimoni di Geova (1931) - Sequestro dell’opuscolo “Oppressione quando cesserà?” - Controlli ai Studenti Biblici di lingua italiana in Svizzera - Ancora sul sequestro della stampa WTS-IBSA - Un nuovo nome: Testimoni di Geova - Rientri dei Testimoni di Geova 1931 - Rapporto Annuario WTS inglese 1932 - Note

CAPITOLO XIII - L’Ufficio WTS e l’intervento presso il Governo (1932) - La stampa WTS-IBSA nei rapporti delle rappresentanze diplomatiche italiane - L’apertura dell’Ufficio WTS a Milano - La fulminea distribuzione dell’opuscolo “Il Regno, la speranza del mondo” - L’intervento WTB&TS presso il Governo italiano - Chiusura dell’Ufficio WTS a Milano - Elenco della stampa WTS-IBSA al bando nella nazione dal 1928 al 1932 - Rientri di Testimoni di Geova – 1932 - Rapporto Annuario WTS inglese 1933 - Note

CAPITOLO XIV
Una fede sostenuta da intrepide opere (1933) - 1933 – Il nazismo al potere – Inizio repressione dei TdG in Germania - Le forme persecutorie tra nazismo e fascismo - 1933 – Un’importante rientro nell’Abruzzo
La stampa WTS-IBSA nei rapporti delle rappresentanze Diplomatiche - Ancora rientri di TdG, sul finire dell’anno 1933 - Rapporto Annuario WTS inglese 1934 - Note

CAPITOLO XV
Primi arresti di TdG in Abruzzo (1934-ottobre 1935) - La stampa WTS-IBSA al bando nel 1934 - 1935 – - Importante rientro nel Trentino Alto Adige - I primi arresti di Testimoni di Geova in Abruzzo - 30 gennaio 1935 - Fermo di Testimoni di Geova in Trentino Alto Adige - Si accanisce e si intensifica la persecuzione in Abruzzo - Ancora sui sequestri della stampa WTS-IBSA - La guerra d’Etiopia - No! alla guerra - Note

CAPITOLO XVI
I Testimoni di Geova al Confino (novembre-dicembre1935) - Le disposizioni di “S. E. il Capo del Governo” - Il confino di PS “la villeggiatura” - La Commissione Provinciale - Diffida - Ammonizione - La Commissione d’Appello - La vita, per i TdG, al Confino - Gli anni di Confino - Libretto - Foglio di Soggiorno - Lavoro al Confino. - Problemi finanziari – “la Mazzetta” - La famiglia al seguito - L’alloggio dello Stato- -Milizia VSN & company - L’assistenza sanitaria al confino - I trasferimenti - Le visite dei familiari - La corrispondenza - La fame - Il saluto “romano” - La violazione di “disciplina” al confino - Atti di sottomissione - Liberazioni e “proscioglimeti” dal Confino - Internati - I Testimoni di Geova al confino - Elenco assegnazione per singolo anno al confino, periodo 1935-1942. - Le attività evangelizzatrici dei Testimoni di Geova al confino - La stampa WTS-IBA al bando sul volgere del 1935 - Pionieri (colportori) nel Trentino Alto Adige - Cuminetti Remigio a Torino - Rientri di TdG nel 1935 - Rapporto Annuario WTS inglese 1936 - Note

CAPITOLO XVII
“Attività criminosa competenza del Tribunale Speciale” (gennaio-luglio 1936) - I Testimoni di Geova al confino nell’anno 1936 - Processo a due Testimoni di Geova a Pescara - Persecuzione dei Testimoni di Geova nella provincia di Teramo - Sequestro stampa WTS-IBSA nel Trentino - Persecuzione dei Testimoni di Geova nella provincia di Pescara - 9 maggio 1936 – Proclamazione dell’Impero e proscioglimento dal confino di PS - Rifiuto di munirsi della Carta di Identità - Confinati altri Testimoni di Geova di Pescara - Richiesta di deferimento al Tribunale Speciale per i Testimoni di Geova pescaresi - Persecuzione dei Testimoni di Geova nel Trentino - Note

CAPITOLO XVIII
La Stampa WTS-IBSA, in Italia (1931-1936) - Note

APPENDICI
Appendici - Appendice al Capitolo XIII - N. 19: La stampa italiana WTS e IBSA nella clandestinità 1924-1939 - 1922 - Lo Stato censura la stampa politica - 1924 - Primi provvedimenti dello Stato nei sequestri della stampa WTS-IBSA - 1925-1926 - 1927 - Ondata di sequestri della stampa WTS - 1928 - Sequestro continuativo della rivista: La Torre di Guardia: - 1929 - 1930 - 1931 - 1932 - La fulminea distribuzione dell’opuscolo “Il Regno, speranza del mondo” e suo sequestro - 1933 - 1934 - 1935 - 1936 - 1937 - 1938 - 1939 - 1940 - Note

Appendice al Capitolo XVI - N. 20: Pionieri (1935) - Note

CRONOLOGIA

INDICE DEI NOMI

Ultima modifica il: Mar 18, 2018
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