LE DUE BABILONIE - ovvero il culto papale dimostra essere l'adorazione di NIMROD e sua moglie
"CRISTIANI"
"Non fatevi illusioni: con Dio non si scherza!" scrive l'apostolo Paolo in Gal.6:7
"Nessuna menzogna ha origine dalla verità" scrive l'apostolo Giovanni! [1 Giov. 2:21]
Mosè scrive verso il 1512 a. C. che il popolo di YeHoWaH doveva
"fare una distinzione fra la cosa santa e la profana
e fra la cosa impura e la pura" [Lev. 10:10]
L'apostolo Paolo scrive ai suoi fratelli nel 55 d. C.
'"Cessate di toccare la cosa impura"; "e io vi accoglierò",
"E io vi sarò Padre e voi mi sarete figli e figlie dice YeHoWaH l'Onnipotente"'
[2 Cor. 6:17-18]
OGGI È PIÙ URGENTE CHE MAI!
Con quest'opera, vi aiutiamo a conoscere
quali sono le "cose disgustanti e impure" che
"Babilonia la Grande" fa "bere" ai suoi adoratori
Ecco come la vede Dio:
"E la donna era vestita di porpora e scarlatto, ed era adorna di oro e pietra preziosa e perle e aveva in mano un calice d’oro pieno di cose disgustanti e delle cose impure della sua fornicazione. E sulla sua fronte era scritto un nome, un mistero: “Babilonia la Grande, la madre delle meretrici e delle cose disgustanti della terra... Le acque che hai visto, dove la meretrice siede, significano popoli e folle e nazioni e lingue” [Apo. 17:4-5;15]
DAL TESTO ORIGINALE INGLESE DEL REV. ALEXANDER HISLOP
Pubblicato in lingua inglese da S.w. Partridge & Co. (A. & C. Black, LDT.)
Prima pubblicazione in giugno, 1916
Seconda edizione, 1921
Terza edizione, 1926
Quarta edizione, 1929
Ristampe: 1932, 1936, 1939, 1952, 1956, 1957, 1960, 1961, 1965, 1969, 1972, 1975 e 1976 e successive.
2015 d. C.
GLI AGGIORNAMENTI FATTI
DALL'AZZURRA7 EDITRICE ALL'OPERA
L'opera prodotta dall'AZZURRA7 EDITRICE , rispetto alle precedenti versioni in lingua italiana, il testo è stato ricontrollato con l’originale inglese. Sono state inoltre aggiunte: 1) - Tutte le Note in calce, 2) - La Conclusione 3) - l’Appendice presenti nell’opera originale. Per di più, è stata aggiunta, 4) - Un'Appendice realizzata dall’AZZURRA7 EDITRICE.
LE DUE BABILONIE
"E sulla sua fronte era scritto un nome,
un mistero: Babilonia la Grande,
la madre delle meretrici e delle cose disgustanti della terra".
Riv. 17:5
RETROCOPERTINA
Il libro che avete tra le mani è certamente il libro che non vogliono voi leggiate! Non a caso appena uscito fu vietato dai Gesuiti.
"L'autore è un ‘uomo esperto’. La sua erudizione è perfetta, e la sua ricerca storica profonda e accurata. Raramente abbiamo mai visto una tale ricchezza e varietà di doti e curiose informazioni disposte in tale evidenza contro i presupposti, gli usi, le dottrine, e le preteste origini apostoliche del Romanismo [Nome con cui altre confessioni cristiane designano le dottrine particolari della Chiesa Cattolica Romana]". (Evangelical Magazine).
"Questo non è un lavoro comune e ordinario. Esso dimostra chiaramente che la religione della Chiesa di Roma è la religione dell'antica Babilonia, tinteggiata e colorata con il nome di Cristianesimo." (Achill Herald).
"Il lavoro del Sig. Hislop gli dà diritto ad un posto in prima fila tra coloro che sono stati onorati per le loro scoperte volte a proiettare, in modi diversi, un’intensa e appassionante luce su alcune delle pagine più buie della storia del mondo." (Original Secession Magazine).
"Il Sig. Hislop ha dimostrato non poca erudizione storica e filologica, che lo contrassegna definitivamente come uno studioso di alto rango ben al di sopra della media. La sua capacità disinvolta nel tracciare analogie è molto notevole." (Scottish Press).
"Osiamo dire che nessun lettore si distaccherà dalla sua attenta lettura senza provare una riverenza maggiore per la verità di Dio, e una convinzione più profonda del marchio indelebile che la verità ha impresso sul sistema Papale." (Northern Warder).
‘La grande quantità di conoscenze, e la ricerca filologica e il confronto così affascinante di molte menti, insieme con le analogie sorprendenti … dimostrano l'unicità della fonte comune da cui nacquero i molti sistemi religiosi dei tempi antichi, così come pure le corruzioni che in epoche successive si sono infiltrate nella Chiesa dei primitivi Cristiani’. (Arbroath Guide).
INTRODUZIONE
Vi è una grande differenza fra le opere degli uomini e quelle di Dio. Un'accurata e profonda indagine mentre evidenzia i difetti e le imperfezioni delle une, pone in risalto lo splendore delle altre. Anche l'ago più fine, e su cui l'uomo ha profuso la sua arte, se guardato al microscopio, mostrerà imperfezioni, grossolanità e asperità.
Ma se si potesse puntare il microscopio sui fiori di un campo, non si otterrebbe tale risultato. Invece di diminuire la loro bellezza, se ne scoprirebbe altra e più delicata che era sfuggita all'occhio nudo; bellezze che ci fanno tenere in giusto conto, poiché altrimenti non avremmo avuto il corretto intendimento, la piena forza del detto del Signore: "Guardate i gigli del campo, come non cardano la lana, né filano, né tessono: eppure vi assicuro che nemmeno Salomone in tutta la sua gloria, fu mai vestito come uno di loro". La stessa legge è valida anche nei paragoni fra la Parola di Dio e le più eccellenti produzioni umane. Vi sono imperfezioni e difetti anche nei prodotti più ammirati dell'ingegno umano. Ma più si investigano le Scritture, più minutamente esse sono studiate, più è evidente la loro perfezione; ogni giorno vengono portate alla luce nuove bellezze e le scoperte della scienza, le ricerche degli studiosi e l'opera dei miscredenti, tutto concorre ad esplicitare la meravigliosa armonia di tutte le sue parti e la divina bellezza che ne ammanta l'intero.
Se ciò vale per le Scritture in generale, è in special modo vero per le Scritture profetiche, che costituiscono la base e la pietra angolare della presente opera. Non vi è mai stata alcuna difficoltà nella mente di qualsiasi protestante illuminato nell'identificare la donna "seduta su sette monti" con il suo nome scritto sulla fronte: "Mistero, Babilonia la Grande", con l'apostasia romana.
Nessun'altra città al mondo è mai stata tanto celebrata come la città di Roma, a motivo della sua posizione su sette colli. Gli oratori e i poeti pagani, che non pensavano di spiegare profezie, l'hanno similmente definita come "la città dai sette colli". Così Virgilio si riferì ad essa: "Roma è diventata la più bella (città) del mondo, e si è circondata di sette alture come di una muraglia".1 Properzio parimenti parla d'essa (aggiungendo solo un'altra caratteristica, che completa il quadro apocalittico) come "L'elevata città su sette colli, che governa il mondo intero".2 Il suo "governare il mondo intero" è proprio la controparte dell'affermazione divina "che regna sui re della terra" (Riv. 17:18). Gli abitanti di Roma la chiamavano città "dai sette colli" come se questo nome descrittivo fosse il suo nome proprio. Perciò Orazio parla d'essa riferendosi ai suoi sette colli, quando dice: "Gli dèi che hanno posto la loro affezione sui sette colli".3 Marziale similmente parla dei "sette monti che dominano".4
Nei tempi successivi tale linguaggio divenne d'uso corrente; per cui quando Simmaco, prefetto della città, e ultimo pontefice massimo pagano, in qualità di sostituto dell'imperatore, presentando per lettera un suo amico ad un altro, lo chiama "L'uomo dei sette monti", "un uomo dai sette monti" che vuol dire, come lo interpretano i commentatori "Civem Romanum", "Cittadino Romano".5 Orbene, mentre questa caratteristica di Roma è stata ben identificata e definita, è sempre stato facile mostrare che la chiesa che ha la sua sede ed il suo quartier generale sui sette colli di Roma può molto appropriatamente esser chiamata "Babilonia", inquantoché si tratta della sede dell'idolatria del Nuovo Testamento, come l'antica Babilonia era la sede principale dell'idolatria del Vecchio. Recenti scoperte in Assiria, messe in relazione con la precedente ben nota ma mal compresa storia e mitologia del mondo antico, dimostrano che nel nome di Babilonia la Grande vi è un significato più vasto e profondo di quanto non si creda. È ben noto che il papismo è paganesimo battezzato; ma Dio adesso sta rendendo manifesto che il paganesimo che Roma ha battezzato è in tutti i sui elementi essenziali, il vero paganesimo che prevaleva nell'antica letterale Babilonia, quando Geova aprì dinanzi a Ciro le porte a due battenti di rame, e spezzò le sbarre di ferro.
Questa nuova ed inattesa luce, in un modo o nell'altro applicherebbe, in questo stesso periodo, sulla Chiesa della Grande Apostasia, lo stesso linguaggio e i simboli che l'Apocalisse ha preparato anticipatamente per noi. Nella visione apocalittica, è proprio prima del giudizio su di lei che, per la prima volta, Giovanni vede la chiesa apostata con il nome di Babilonia la Grande "scritto sulla fronte" (Riv. 17:5). Che vuol dire quel nome scritto "sulla fronte"? Non indica certamente che proprio prima del suo giudizio, il suo vero carattere si sarebbe sviluppato, di modo che chiunque avesse occhi per vedere, che avesse un minimo di discernimento spirituale, sarebbe stato costretto, per l'evidenza dei suoi occhi, a riconoscere come meravigliosamente appropriato il titolo applicatole dallo Spirito di Dio? Il suo giudizio sta approssimandosi in maniera evidente; e man mano che s'avvicina, la Provvidenza di Dio, assieme alla parola di Dio, per mezzo della luce versata d'ogni parte, rende sempre più evidente che Roma è effettivamente la Babilonia dell'Apocalisse; che il carattere essenziale del sistema, i grandi oggetti della sua adorazione, le sue feste, le sue dottrine, il suo sacerdozio con i suoi ordini, derivano tutti dall'antica Babilonia; e, infine, che il Papa stesso è veramente e appropriatamente il rappresentante in linea diretta di Baldassarre.
Nella guerra che è stata intrapresa contro le pretese di dominio di Roma si sono accumulate sufficienti evidenze del suo orgoglioso vanto, e cioè che essa è la madre e la signora di tutte le chiese ― l'unica Chiesa Cattolica, al di fuori della quale non vi è salvezza. Se mai potesse esservi qualche scusante per tale modo di trattarla tale scusa non durerebbe a lungo. Se la posizione che io ho assunto può essere mantenuta, essa dev'essere spogliata completamente del nome di Chiesa Cristiana; poiché se fosse stata la Chiesa di Cristo ad essere convocata quella notte, quando il re-pontefice di Babilonia in mezzo alle migliaia dei suoi principi "loda gli dèi d'oro e d'argento, e di legno e di pietra" (Dan. 5:4), allora la Chiesa di Roma dovrebbe portare il nome di Chiesa di Cristo; altrimenti no. Questa apparirà senza dubbio ad alcuni una posizione molto estrema; ma è questo ciò che quest'opera si propone di stabilire; e lasciamo che sia il lettore a giudicare se io non abbia portato sufficienti evidenze per sostenere la mia posizione.
Alexander Hislop
Note
1 Scilicet et rerum facta est pulcherrima Roma septemque una sibi muro circumdedit arces. Georg., lib. ii. v. 534, 535.
2 Septem urbs alta jugis toto quae prsesidet orbi. Lib. iii. Eleg. 9, p. 721.
3 Diis, quibus septem placuere colles. Carmen Seculare, v. 7, p. 497.
4 Septein dominos montes. Lib. iv. Ep. 64, p. 254.
5 SYMMACHUS, lib. ii. Epis. 9, Note, p. 63.
INDICE
INTRODUZIONE
CAP 1 CARATTERE DISTINTIVO DEI 2 SISTEMI
CAP 2 OGGETTO DELL'ADORAZIONE
SEZ. 1 "TRINITÀ NELL'UNITÀ"
SEZ. 2 LA MADRE ED IL FIGLIO E ORIGINE DEL FIGLIO
SOTTOSEZ. 1 IL FIGLIO IN ASSIRIA
SOTTOSEZ. 2 IL FIGLIO IN EGITTO
SOTTOSEZ. 3 IL FIGLIO IN GRECIA
SOTTOSEZ. 4 LA MORTE DEL FIGLIO
SOTTOSEZ. 5 LA DEIFICAZIONE DEL FIGLIO
SEZ. 3 LA MADRE DEL FIGLIO
CAP 3 LE FESTE
SEZ. 1 NATALE ED ANNUNCIAZIONE
SEZ. 2 PASQUA 194
SEZ. 3 LA NATIVITÀ DI SAN GIOVANNI
SEZ. 4 LA FESTA DELL'ASSUNZIONE
CAP 4 DOTTRINA E DISCIPLINA
SEZ. 1 RIGENERAZIONE BATTESIMALE
SEZ. 2 GIUSTIFICAZIONE MEDIANTE OPERE
SEZ. 3 IL SACRIFICIO DELLA MESSA
SEZ. 4 L'ESTREMA UNZIONE 303
SEZ. 5 PURGATORIO E PREGHIERA PER I MORTI
CAP 5 RITI E CERIMONIE
SEZ. 1 PROCESSIONE DEGLI IDOLI
SEZ. 2 ADORAZIONE DELLE RELIQUIE
SEZ. 3 LA VESTIZIONE E L'INCORONAZIONE DELLE IMMAGINI
SEZ. 4 IL ROSARIO E L'ADORAZIONE DEL SACRO CUORE
SEZ. 5 LUMI E CANDELE DI CERA
SEZ. 6 IL SEGNO DELLA CROCE
CAP 6 ORDINI RELIGIOSI
SEZ. 1 IL SOVRANO PONTEFICE
SEZ. 2 PRETI, MONACI E SUORE
CAP 7 CONSIDERATI I DUE SVILUPPI: STORICO E PROFETICO
SEZ. 1 IL GRANDE DRAGONE ROSSO
SEZ. 2 LA BESTIA DAL MARE
SEZ. 3 LA BESTIA DALLA TERRA
SEZ. 4 L'IMMAGINE DELLA BESTIA
SEZ. 5 IL NOME DELLA BESTIA E IL NUMERO DEL SUO NOME ― L'INVISIBILE CAPO DEL PAPATO
CONCLUSIONE
APPENDICE
A: La Donna con la Coppa d’Oro
B: La Cronologia Ebraica 581
C: Shing Moo e Ma Tsoopo della Cina
D: Ala-Mahozim
E: Significato del nome Centauro
F : Oleno, il Portatore-del-Peccato
G: L'identificazione di Rea o Cibele e Venere
H: La Vergine Madre del Paganesimo
I: La Dea Madre come Dimora
J: Il significato del nome Astarte
K: Oannes e Sauro
L: L’identità di Odino e Adone
M: La spogliazione delle vesti degl’iniziati ai Misteri
N: Zoroastro, il capo degli Adoratori del Fuoco
O: La storia di Fetonte
P: Lo stendardo Imperiale Romano del Dragone, simbolo dell’adorazione del fuoco
Q: L’uccisione dei Testimoni
R: Attis, il Peccatore
LE OPINIONI DELLA STAMPA (DELL’EPOCA)
APPENDICE DELL’EDITORE ITALIANO
COSA INSEGNA VERAMENTE LA BIBBIA
IL PENSIERO CATTOLICO È CAMBIATO LUNGO I SECOLI
LISTA DELLE ERESIE INVENTATE DALLA CHIESA CATTOLICA ROMANA NEL CORSO DEI SECOLI
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