IN NOME DI DIO - La morte di Papa Luciani
RETROCOPERTINA
Der Spiegel sulla morte di Papa Luciani
Il settimanale tedesco Der Spiegel, nel numero in edicola domani, si occupa della morte di papa Luciani. In un articolo si sostiene che la «Procura di Roma ha ordinato una nuova indagine» e si fa riferimento ad «un misterioso testimone» che «sostiene di aver appreso anni fa da un conoscente dettagli sull'assassinio del Principe della Chiesa amico del popolo». Sul testimone - afferma lo Spiegel - il procuratore Pietro Saviotti che ha riaperto un fascicolo sulla morte di papa Luciani, non vuole dire nulla. La decisione è stata presa in seguito agli articoli di un giornalista della Padania presentati poi sotto forma di esposto alla Digos della capitale. L'apertura del fascicolo, è stato fatto notare in Procura, non equivale all'apertura di un'inchiesta.
L'UNITÀ 10 NOVEMBRE 1997
«Una dose eccessiva di calmanti ha ucciso il papa», disse il segretario di Giovanni Paolo I. «L'hanno ammazzato perché voleva cambiare le cose», dichiarò una stretta parente. «Infarto del miocardio», fu l'annuncio ufficiale del Vaticano alla stampa mondiale.
La morte di Albino Luciani avvenuta nella notte tra il 28 e il 29 settembre del 1978, trentatré giorni dopo la sua elezione, fin dal primo momento ha destato molti dubbi e sospetti. Fu una congiura? Questo libro la svela narrandone tutti i particolari.
David Yallop si è dedicato per tre anni alla ricostruzione dei fatti che hanno preceduto l'improvvisa morte di Giovanni Paolo I. Con stile giornalistico e scorrevole in questo libro presenta una dettagliata documentazione e indica i nomi delle molte persone a cui la morte del "papa sorridente" poteva giovare.
In base alle rivelazioni di Yallop, nel settembre del 1997, un gruppo di parlamentari ha chiesto la riapertura del clamoroso caso. Questo libro è stato un successo mondiale con oltre dieci milioni di copie vendute.
PREFAZIONE
Questo libro, risultato di circa tre anni di intensa ricerca, non esisterebbe senza il prezioso aiuto e la collaborazione di molte persone e organizzazioni. Moltissimi hanno acconsentito ad aiutarmi solo a condizione di non essere identificati pubblicamente. Come per i precedenti libri da me scritti in simili condizioni, rispetto i desideri delle mie fonti. In quest' occasione c'è maggiore necessità di proteggere la loro identità. Come diventerà chiaro al lettore, l'assassinio si accompagna frequentemente agli avvenimenti ricordati in questo libro. Una parte considerevole di quei delitti rimane ufficialmente insoluta e nessuno dubita che i responsabili di quelle morti abbiano la capacità di uccidere ancora. Rivelare i nomi degli uomini e delle donne che mi hanno fornito un notevole aiuto e che ora sono in pericolo sarebbe un atto di criminale irresponsabilità. Verso di loro ho un debito particolare. Avevano diverse e numerose ragioni per divulgare un' ampia serie di informazioni, e comunque ho sempre sentito dire che "La verità deve essere rivelata. Se siamo preparati a raccontarla, allora così sia". Sono profondamente grato a tutti loro e a quelli che seguono, che con il più grande rispetto considero la punta di un iceberg:
Professor Amedeo Alexandre, Professor Leonardo Ancona, William Aronwald, Linda Attwell, Josephine Ayres, Alan Bailey, Dr. Seamus Banim, Dr. Derek Barrowcliff, Pia Basso, Padre Aldo Belli, Cardinale Giovanni Benelli, Marco Borsa, Vittore Branca, David Buckley, Padre Roberto Busa, Dr. Renato Buzzonetti, Roberto Calvi, Emilio Cavaterra, Cardinale Mario Ciappi, Fra Clemente, Joseph Coffey, Annaloa Copps, Rupert Cornwall, Monsignor Ausilio Da Rif, Dr. Giuseppe Da Ros, Maurizio De Luca, Danielli Doglio, Monsignor Mafeo Ducoli, Padre François Evain, Cardinale Pericle Felici, Padre Mario Ferrarese, Professor Luigi Fontana, Mario di Francesco, Dr. Carlo Frizziero, Professor Piero Fucci, Padre Giovanni Gennari, Monsignor Mario Ghizzo, Padre Carlo Gonzalez, Padre Andrew Greeley, Diane Hall, Dr. John Henry, Padre Thomas Hunt, William Jackson, John J. Kenney, Peter Lemos, Dr. David Levison, Padre Diego Lorenzi, Edoardo Luciani, William Lynch, Ann McDiarmid, Padre john Magee, Sandro Magister, Alexander Manson, Professor Vincenzo Masini, Padre Francis Murphy, Monsignor Giulio Nicolini, Anna Nogara, Padre Gerry O'Collins, Padre Romeo Panciroli, Padre Gianni Pastro, Lena Petri, Nina Petri, Professor Pier Luigi Prati, Professor Giovanni Rama, Roberto Rosone, Professor Fausto Rovelli, Professor Vincenzo Rulli, Ann Ellen Ritherford, Monsignor Tiziano Scalzotto, Monsignor Mario Senigaglia, Arnaldo Signoracci, Ernesto Signoracci, Padre Bartolomeo Sorge, Lorana Sullivan, Padre Francesco Taffarel, Suor Vincenza, Professor Thomas Whitehead, Phillip Willan. Ringrazio anche le seguenti organizzazioni: Collegio degli Agostiniani di Roma, Banco San Marco, Banca d'Inghilterra, Bank of International Settlernent - Basilea, Banca d'Italia, Biblioteca Cattolica Centrale, Catholic Truth Society, Polizia di Londra, Department of Trade, Statistic and Market Intelligence Library, Collegio Inglese di Roma, F.B.I., Università Gregoriana - Roma, New Cross Hospital Poisons Unit, Opus Dei, Pharmaceutical Society della Gran Bretagna, Tribunal of the Ward del Lussemburgo, Dipartimento di Stato degli U.S.A., U.S. District Court Southern District di New York, Ufficio Stampa del Vaticano e la Radio Vaticana, Fra quelli che non posso ringraziare pubblicamente ci sono le persone residenti nella Città del Vaticano che si sono messe in contatto con me e hanno dato origine alla mia indagine sugli eventi che circondano la morte di Papa Giovanni Paolo I, Albino Luciani. TI fatto che uomini e donne che vivono nel cuore della Chiesa Cattolica Romana non possono essere identificati e parlare apertamente è un commento eloquente sullo stato degli affari nel Vaticano.
Senza dubbio questo libro sarà attaccato da alcuni e respinto da altri. Sarà considerato da alcuni un attacco alla fede cattolica romana in particolare e al Cristianesimo in generale. Non è niente di tutto ciò. È piuttosto un'accusa contro uomini chiaramente identificati che sono nati cattolici romani ma che non sono mai diventati cristiani.
CosÌ questo libro non è un attacco alla fede di milioni di devoti seguaci della Chiesa. Ciò che essi ritengono sacro è troppo importante per essere lasciato nelle mani di uomini che hanno contribuito a trascinare il messaggio di Cristo nel fango di un mercato, in una cospirazione che ha avuto uno spaventoso successo.
Come ho già detto ho incontrato difficoltà insormontabili quando è giunto il momento di nominare nel testo specifiche fonti poiché molte di esse devono rimanere segrete.T'osso assicurare il lettore che tutte le informazioni, tutti i dettagli, tutti i fatti sono stati controllati e ricontrollati per verificare la credibilità delle diverse fonti. Assumo la responsabilità delle prove raccolte e delle conclusioni che ne ho tratto.
Sono sicuro che il riferire conversazioni tra uomini morti prima che la mia indagine cominciasse sarà causa di commenti. Come, per esempio, potrei sapere ciò che è successo tra Papa Giovanni Paolo I e il Cardinale Villot il giorno in cui discussero il problema del controllo artificiale delle nascite? Nel Vaticano nulla resta più privato di un'udienza privata. Semplicemente, entrambi avevano successivamente parlato con altri di ciò che era accaduto. Queste fonti secondarie, a volte con opinioni personali profondamente diverse sul problema discusso dal Papa e dal suo Segretario di Stato, hanno fornito le parole attribuite. Perciò, sebbene il dialogo in questo libro sia ricostruito, esso non è inventato.
Aprile 1984 DAVID A. YALLOP
PREFAZIONE ALLA LINGUA ITALIANA
Questo libro è stato pubblicato per la prima volta nel giugno del 1984 ed è apparso contemporaneamente in molti Paesi. Fino ad oggi le varie edizioni hanno venduto più di un milione e mezzo di copie. Ho ricevuto molte migliaia di lettere; alcune sono state critiche, altre hanno elogiato il libro e, cosa più importante, hanno mostrato di condividere la mia tesi secondo cui Albino Luciani fu assassinato. La reazione del Vaticano è stata fulminea. Dopo pochi giorni dalla pubblicazione e prima ancora che qualcuno di questi portavoce avesse letto il libro si è verificata la reazione che avevo previsto nella prima edizione.
"Hanno elevato delle fantasiose congetture a nuovi livelli di assurdità". "Fonti vaticane fanno rilevare che un articolo della Costituzione Apostolica escludeva in modo specifico autopsie sui Papi". Questa particolare ed insistente menzogna è stata praticamente del tutto incontestata da parte degli organi di informazione mondiali. "Scandalose menzogne" e "Assurde fantasie", sono queste due delle tante espressioni usate dal Vaticano nei suoi commenti. Malgrado le insistenti critiche a cui sono stato sottoposto da diversi esponenti della gerarchia cattolica romana, e che comprendevano affermazioni da parte di molte persone che vorrebbero dimostrare il mio errore, un anno dopo è emerso un fatto incontestabile e di grande significato.
Non sono riusciti a dimostrare che le affermazioni, i fatti e le opinioni contenute in questo libro fossero false. In effetti tutte le informazioni pervenute mi fin dalla prima pubblicazione hanno dimostrato a più riprese l'irreprensibilità delle conclusioni a cui sono giunto. A questo punto vorrei rendere molto più agevole il compito del Vaticano. Tenendo conto delle dichiarazioni vaticane sopra riportate, coloro che mi reputano in errore dovrebbero essere in grado di dimostrarlo dopo aver letto questo provocatorio libro.
Se il Vaticano potrà provare che sono in errore su almento due semplici questioni di fatto, se saprà dimostrare l'infondatezza del mio resoconto relativo alla scoperta del cadavere di Albino Luciani, e proverà che la mia versione delle carte che teneva tra le mani è errata allora devolverò ogni penny delle mie percentuali sulle vendite di questo libro a favore della ricerca sul cancro.
POSCRITTO
Sebbene fin dalla prima pubblicazione la gerarchia cattolica romana non sia minimamente riuscita a confutare o scalfire le prove contenute. in questo libro, gli avvenimenti del mondo reale hanno efficacemente avvalorato le mie conclusioni.
Michele Sindona. T re mesi dopo la prima pubblicazione Sindona è stato estradato dagli U.S.A. in Italia. Malgrado il fatto che stia ancora scontando una condanna a venticinque anni di prigione negli Stati Uniti, il Dipartimento di Giustizia si è visto costretto a restituire Sindona all'Italia dove tra poco sarà processato in quanto accusato di bancarotta fraudolenta e dell'assassinio di Giorgio Ambrosoli.
Tenendo conto della mia principale ipotesi secondo cui Papa Giovanni Paolo I fu avvelenato, la prima reazione di Sindona nell'apprendere la notizia dell' estradizione è interessante.
"Se finalmente raggiungerò l'Italia, se nessuno mi ucciderà prima, ed ho già sentito che vogliono darmi una tazza di caffé avvelenato, il mio processo sarà sensazionale. Dirò tutto".
Fin dal suo arrivo in Italia Sindona è stato contattato da altri membri della P2. Successivamente ha cambiato idea circa la possibilità di dire tutto. Egli ha chiesto che il processo a suo carico sulle varie accuse di frode continui senza la sua presenza nella sala d'udienza. Una richiesta che, curiosamente, è stata esaudita. Forse quando sarà processato per la sua implicazione nell'assassinio di Ambrosoli potremo saperne qualcosa di più sul suo coinvolgi mento nell'assassinio di Albino Luciani.
Paul Marcinkus. Un mese dopo la pubblicazione di questo libro, l'amministratore delegato della Banca Vaticana, Luigi Mennini, fu condannato a sette anni di carcere da un tribunale di Milano dopo essere stato dichiarato colpevole di frode ed altre accuse relative al crack Sindona. Continua a dimostrarsi ben più difficile trascinare sul banco degli imputati il presidente della Banca Vaticana, ma Marcinkus ha protettori molto potenti a partire dal Papa fino ad influenti membri dell'attuale governo degli Stati Uniti. Nel giugno del 1984, Papa Giovanni Paolo II ammonì la Svizzera sull' etica bancaria.
"Anche il mondo della finanza è un mondo di esseri umani, il nostro mondo, soggetto alle coscienze di noi tutti". L'unica coscienza dispensata da questa dottrina sembra essere quella del Papa. Quando pronunciò queste parole la sua Città del Vaticano continuava ad offrire un sicuro rifugio ad un certo numero di criminali tra cui l'arcivescovo Paul Marcinkus, Pellegrino de Strobel e Luigi Mennini, tutti importanti funzionari della Banca Vaticana.
L'ambasciatore degli Stati Uniti presso la Santa Sede è un altro solido punto d'appoggio per Marcinkus nella sua battaglia per evitare l'arresto. L'ambasciatore William Wilson più volte è intervenuto a favore del suo protetto. I suoi sforzi comprendono vari tentativi di pressione sul Dipartimento di Giustizia statunitense per bloccare le indagini sui rapporti tra Marcinkus e Sindona. Egli ha anche gravemente compresso il ministro della Giustizia americano William French Srnith combinandogli un incontro con l'arcivescovo Marcinkus a Roma. Ciò proprio nel periodo in cui il Dipartimento di Giustizia indagava su Marcinkus. L'ambasciatore Wilson è un intimo amico del presidente Reagan ed è di solito descritto come un membro del "kitchen cabinet" del presidente. Quando è stato pubblicato per la prima volta questo libro il Vaticano, che nei due anni passati aveva istericamente denunciato chiunque lo accusasse di complicità nel crollo del Banco Ambrosiano, ha restituito 250 milioni di dollari alle autorità italiane. Ciò malgrado il fatto che il Vaticano continui a negare ogni responsabilità.
Licio Gelli. Nel luglio 1984, una commissione parlamentare italiana stabilì che la lista dei membri della P2 a cui si fa riferimento in questo libro era autentica. Il ministro del Bilancio italiano Pietro Longo fu costretto a dimettersi dall'attuale governo italiano. Verso la fine del 1984, il ministro degli Esteri Giulio Andreotti superò indenne due mozioni di censura del parlamento sui suoi stretti legami con Michele Sindona e Licio Gelli. Frattanto il "Burattinaio" si è offerto di pagare 8 milioni e mezzo di dollari ai liquidatori del Banco Ambrosiano. Come il Vaticano, Gelli nega ogni responsabilità nel furto da un miliardo di dollari. Inoltre di recente sono venute alla luce delle prove che confermano ancora una volta quanto fossero stretti i rapporti tra Gelli ed i vari esponenti dell'ultima giunta argentina. Dietro istruzione dell'ammiraglio Emilio Massera, membro della P2, furono stampati cinque passaporti falsi a favore di Gelli durante la sua breve permanenza in una prigione Svizzera. Successivamente Gelli utilizzò i passaporti dopo la fuga.
Nell'ottobre 1984 è stato arrestato l'allora capo della sezione interna del SISMI, il servizio segreto militare italiano, il generale Pietro Musumeci è stato accusato di aver contribuito ad insabbiare le indagini sulla strage alla stazione di Bologna. Il lettore certamente ricorda che nel libro accuso la P2 di Gelli di questo atroce atto, nel quale ottantacinque persone furono uccise e centottantadue ferite. Il generale Musumeci è un membro della P2.
Nel Vaticano è in atto una ricerca. Non è una ricerca della verità sulla uccisione di Albino Luciani. È piuttosto una caccia a coloro che mi hanno assistito con tanta abnegazione. Il rifiuto del Vaticano a dedicarsi seriamente ai molteplici problemi che sono emersi da questo libro ha già convinto molti osservatori imparziali che le mie conclusioni relative all'assassinio di Albino Luciani sono fondate. Risulta estremamente chiaro dalle molte migliaia di lettere che ho già ricevuto dai lettori che anch'essi ne sono convinti. Nel Vaticano hanno una visione della storia molto lungimirante. Un cardinale ha osservato: "Siamo qui da circa duemila anni. Saremo qui ancora molto tempo dopo che David Yallop sarà morto". Nessuno ne dubita.
INDICE
Prefazione edizione italiana
Prologo
La strada verso Roma
Il trono vacante
Nel conclave
Vatican incorporated
I trentatrè giorni
Siamo spaventati
I vantaggi di un assassinio. Affari come al solito
Epilogo
Indice dei nomi
- VITTIME DEL PECCATO - Chi sono le vittime del peccato?
- GIGANTI - Le prove storiche di un'antica esistenza in sardegna e nel mondo
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