INTRODUZIONE ALL'ANTICO TESTAMENTO
RETROCOPERTINA
Questa quarta edizione della ben nota introduzione di J. Alberto Soggin - tradotta e pubblicata in più lingue - si presenta come un'opera del tutto nuova. Interamente rielaborata, tiene conto della diversa impostazione e soluzione dei problemi che l'orientalistica la critica è veterotestamentaria sono venute elaborando nell'ultimo ventennio.
Aggiornata ai metodi contemporanei, la nuova edizione conserva la caratteristica di storia letteraria dell'Antico Testamento condotta con rigore scientifico e aperta al tempo stesso agli interessi sia del credente lettore della scrittura sia della persona colta in generale.
PREFAZIONE alla quarta edizione italiana ed alla terza inglese
L'Introduzione ha ormai circa vent'anni. Sono molti per un manuale che intende formare le nuove generazioni di studiosi della materia ed aggiornare le altre. I problemi sono ormai diversi, diversa ne è l'impostazione, diversi sono i metodi usati per la loro soluzione.
Questa quarta edizione, alla quale seguirà presto la terza edizione inglese, sipresenta quindi come un'opera nuova. La seconda e la terza edizione si erano limitate ad aggiornare le bibliografie e ad inserire qua e là nel testo alcuni ampliamenti; ma il lavoro restava lo stesso nella sua impostazione di fondo. Questa quarta edizione è stata invece riscritta in più parti. I rimaneggiamenti più consistenti si sono avuti nelle parti prima, seconda e terza; ma anche nelle altre nessuna pagina è, difatto, rimasta interamente invariata. Se il risultato ottenuto debba considerarsi un passo avanti nei confronti delle altre edizioni, giudicherà il lettore; personalmente penso di si, anche se sono certo che per alcuni la nuova impostazione dei problemi e le soluzioni proposte sembreranno troppo radicali, mentre per altri non lo saranno state abbastanza.
Così tanto per fare un esempio, la struttura di fondo dell' opera è rimasta uguale a quella delle prime tre edizioni: il testo continua a seguire un compromesso tra l'ordine canonico e quello cronologico dei libri della Bibbia e conclude con una parte dedicata alla collezione alessandrina e due appendici dedi- cate ai testi epigrafici. Ma non ho più adottato questa struttura con piena convinzione: ero sempre più persuaso, infatti, e lo sono quasi del tutto adesso che il dattiloscritto è terminato, che avrei dovuto iniziare col Deuteronomio e la storiografia cosiddetta «deuteronomistica», alla quale ultima dobbiamo anche la prima edizione del Pentateuco e dei Profeti posteriori, e quella finale dei Profeti anteriori. Ovvero, parlando del Proto-Deutero- e Trito-Isaia, avrei dovuto far miei i risultati degli studi più recenti (cfr. sotto, 20,1.3) di R.E. Clements, o. Kaiser e R. Rendtorff, e trattare queste tre opere, la cui divisione è ormai uno degli assiomi della critica storica, come un unico complesso redazionale. In altre parole, si trattava d'iniziare con l'esilio babilonese, veramente lo spartiacque tra l'ebraismo antico e quello che appare nella Bibbia. Sarà dunque per una prossima edizione; al lettore offro in ogni caso i necessari ingredienti, i quali, convenientemente riordinati, potranno dare un'Introduzione più aggiornata ai metodi contemporanei.
In passato alcuni recensori hanno formulato critiche a due apparenti lacune nell'opera:
a) Leonhard Rost (ThLZ IOI, I976, I79S.) ha criticato ilfatto che il lavoro non si occupi sifficientemente del problema della metrica ebraica (cfr. sotto, 6,4). E certamente vero. Ammetto però anche di non essere mai riuscito a comprendere, né tanto meno ad applicare i vari metodi proposti, tra i quali primeggia quello formulato all'inizio del secolo da E. Sievers. Le ragioni sono semplici: si tratta infatti di studiare la metrica di una lingua trasmessaci certamente in una uocaliaazione non originaria, posteriore di secoli agli originali, anche se fondata su un'autorevole tradizione. Né possediamo i testi originali, ma testi passati per molte mani, manipolati e commentati secondo le necessità della comunità credente, prodotti di molte riletture. Ed oltre alla uocalizzazione, nulla sappiamo dell' accentazione originaria né della divisione in sillabe. Del resto anche i oocalizzatori nella seconda metà del I mill. d. C. non sembrano aver avuto più neanche il ricordo di una lettura metrica. In fondo, a guardar bene, non possiamo dunque neanche sapere se una tale lettura vi sia mai stata ed il sospetto sorge che il presupposto si basi solamente sull'analogia della poesia greca e latina antiche; ma anche qui, com' è noto, ci troviamo in una fase di sostanziale revisione.
Mi è sembrato quindi non solo imprudente, ma anche poco produttivo trattare un problema cosi complesso e con cosi scarse prospettive di soluzione, senza che vi fossero novità in questo campo. Una di queste sembra essere la proposta di un metodo, chiamato dall'autore «sticometrico», sviluppato da o. Loretz all'Università di Miinster e più volte presentato sulla rivista UF e negli scritti che da essa emanano; ma anche questo metodo non ha ancora raggiunto risultati incontestabili, né ha sviluppato una metodologia che ne permetta l'uso anche a chi non ha lavorato col Loretz. Pertanto ha bisogno di non poche precisazioni, prima di essere applicabile su vasta scala.
Per tutte queste cause respingo le congetture e gli emendamenti metri causa, come appaiono spesso nelle edizioni critiche e nei commentari.
b) Gianfranco Rauasiil: a scuola cattolica 102, 1975, 664S.) avrebbe voluto che l'Introduzione affrontasse i problemi anche secondo «le nuove prospettive di analisi stilistica, linguistica ed ermeneutica, le istanze di un'esegesi più als Literaturwissenschaft...» e similmente si è espresso, con lettera in data iz luglio 1977, il collega Maas Boertien dell'Università cittadina di Amsterdam. Devo però confessare di non avere quelle capacità di critica estetica (da noi ampiamente collaudata dall'opera di Francesco De Sanctis e da altri) necessarie per condurre a termine un lavoro del genere, per cui sono costretto a lasciarlo ad altri. Certo, la Bibbia ebraica è anche, ed anzitutto, un'opera letteraria, un'opera d'arte, per cui è sempre legittimo, ed in alcuni casi necessario, trattarla da questo punto di vista.
Ma, a differenza di tante opere letterarie, essa non è soltanto questo: è un'opera di storia sacra, la sacra scrittura normativa di due fedi, quella ebraica e quella cristiana; è poi anche una raccolta di testi del Vicino Oriente antico, testi che riflettono determinate situazioni storiche, politiche e sociali. Lo studioso dovrà dunque, pur apprezzando il valore letterario ed estetico delle varie composizioni, evitare di fermarsi a questo punto; anche gli altri elementi menzionati fanno parte integrante dei testi che intendiamo studiare. Legittima è quindi l'esigenza dei cultori della Literaturwissenschaft di effettuare la loro analisi, ed anche quella di esigere che venga fatta da altriprima di procedere oltre; ma sarebbe fare un torto ai testi, se li abbandonassimo a questo punto, senza in terrogarli sulle altre informazioni che ci possono offrire.
Per esempi di analisi letteraria si vedano tra gli altri: R. Alter, The Art ofbiblical Narrative, New York 1981; J. Fokkelman, Narrative Art in Genesis, Assen 1975 e Narrative Art and Poetry in the Books 01 Samuel, Assen I 1981, II 1986 (sono previsti altri due volumi) e M. Weiss, The Bible [rom Within,J erusalem 1986. Sul problema cfr. il nostro Critica letteraria e critica storica: Hen 5 (1983) 268-272 e D. Vetter, Was leistet die biblische Erzéihlung?: BerThZ 3 (1986)
190-206.
Per elementi riguardanti la storia d'Israele, rimando alla mia Storia d'Israele dalle origini alla rivolta di Bar Kochbà, Paideia Editrice, Brescia 1984 (trad, inglese London 1984, SCM Press e Philadelphia 1985, Westminster Press), che citiamo come la Storia.
Nel corso del lavoro ho preferito usare quando possibile l'espressione «Bibbia ebraica» invece di Antico o Vecchio Testamento: cerco così di prescindere da un'impostazione canonica dei problemi. Di Antico o Vecchio Testamento si parla infatti soltanto con l'ingresso nel canone cristiano del Nuovo Testamento. Preferisco anche trascrivere il nome divino con Jhwh, invece di usare Jahwe: la trascrizione del nome non è sicura, certo è invece ch'esso non è mai stato pronunciato in epoca storicamente accertabile.
Concludo con un ringraziamento all'Università di Roma la Sapienza ed alla Facoltà valdese di teologia, che m'hanno concesso il tempo necessario; alla biblioteca universitaria di Basilea, che ha gentilmente messo a mia disposizione un tavolo di lavoro nell' aula riservata ai docenti durante i mesi di settembre, ottobre e novembre 1986, e mi ha consentito l'accesso agli scaffali. Sono stati contributi essenziali alla realizzazione di questo lavoro.
Roma, autunno 1986. J.A.S.
INDICE DEL VOLUME
Prefazione alla quarta edizione italiana ed alla terza inglese
Abbreviazioni e sigle
Bibliografia generale
Parte prima
La Bibbia ebraica. Sua storia e suoi problemi generali
1. Introduzione alla Bibbia ebraica
1. Descrizione e definizione della materia
2. Scopi e limiti dell'introduzione
2. Il canone
1. Tradizioni sul canone palestinese
2. Dati a noi noti sull' origine del canone palestinese
3. La raccolta alessandrina
4. Chiusura del canone palestinese
5. La Bibbia ebraica: il testo
6. Le traduzioni greche
7. Il Pentateuco samaritano
8. Parafrasi e traduzioni aramaiche
9.Traduzioni latine
3. La critica testuale e storica
1. Introduzione
2. La critica biblica
3. La critica testuale o «bassa critica»
4. La critica storica o «alta critica»
4. Descrizione della Bibbia ebraica
1. La Bibbia ebraica come libro di storia
2. Per la sinagoga e la chiesa la Bibbia è ancora parola ispirata di Dio
5. Mito, leggenda e storia
1. Il mito
2. La leggenda
3. La favola e la fìaba
4. Leggenda e storiografìa
6. Lo sviluppo preletterario del materiale biblico. I generi letterari
1. I secoli XIII-X e la loro importanza
2. La tradizione orale
3. I generi letterari
4. Generi letterari in poesia
5. Resti di poesia ebraica antica
6. Generi letterari in prosa
7. Antichi testi giuridici
Parte seconda
Il Pentateuco e i profeti anteriori
7. Il Pentateuco
1. Introduzione
2. La tradizione intorno all' autore
3. Storia della critica letteraria del Pentateuco
4. J. Wellhausen e la sua scuola
5. Sviluppi dell'ipotesi documentaria
6. Lo studio dei generi letterari.
La storia della tradizione
7. Compatibilità tra ipotesi documentaria e storia della tradizione
8. Questioni di datazione delle fonti più antiche
8. Le singole fonti: lo Jahveista e l'Elohista
1. Caratteristiche dello Jahveista
2. Ragioni della collezione
3. Data e composizione
4. Caratteristiche dell'Elohista
5. Scopo della collezione
6. Data, luogo e composizione
9. Le singole fonti: il Deuteronomio
1 . Caratteristiche
2. Il problema delle origini
3. Rinascita degli studi
4. I generi letterari ed il Deuteronomio
5. Gli studi di G. von Rad e di M. Noth
6. L'ultimo quarto di secolo
7. Perplessità e problemi
Excursus I
Alleanza o impegno e teologia deuteronomica
1. Un formulario
2. Antichi trattati di «vassallaggio»
3. Trattati ed «alleanza» o «impegno»
4. Critica
Excursus 2
Passi deuteronomici o deuteronomistici negli altri libri del Pentateuco
1 . TI problema
2. Criteri di valutazione
Excursus 3
Il decalogo
I testi
10. Le singole fonti: il codice sacerdotale (P)
1. Caratteristiche
2. Cronologia
3. Data e luogo di composizione
4. Elementi costitutivi
5. Composizione
6. Redazione finale del Pentateuco
11. Il diritto d'Israele
1. Introduzione
2. Diritto e fede
3. Caratteristiche delle collezioni legali bibliche
4. Le leggi formulate in forma casistica
5. Le leggi formulate in forma apodittica
6. Critica alle tesi dell' Alt
7. TI processo nella Bibbia ebraica
8. TI diritto israelitico e quello del Vicino Oriente antico
12. L'opera storiografica deuteronomistica
1. Carattere
2. Scopo dell' opera
3. Fonti
4. Luogo e data di composizione
13. Giosuè
1. Divisione e caratteristiche
2. Il problema del libro
3. Testi topografìci
4. Il pensiero del libro di Giosuè
14. Giudici
1. Titolo e contenuto
2. Il corpo del libro .
3. Il «Canto di Debora», Giud. 5
4. I capitoli 17-2I
5. Origini del libro
6. Pensiero
15. I libri di Samuele
1. Introduzione
2. Contenuto del libro e problemi del testo
3. Unità indipendenti
4. Pensiero
16. I libri dei Re
1. Introduzione
2. Le fonti di Re
3. Pensiero di Re
Parte terza
I profeti preesilici
17. I profeti d'Israele
1. Etimologia ed uso dei termini
2. Origine e derivazione
3. Profeti presso i popoli vicini
4. Fonti della profezia biblica
5. Epoche in cui operavano i profeti
6. Caratteri del ministero profetico e problemi insoluti
7. Profeti e culto
8. Profeti e politica
9. Profeti e problema sociale
10. Profeti e storia
18. Amos
1. Persona e origini
2. Divisione e problemi principali del libro
3. Redazione deuteronomistica
4. Pensiero
19. 0sea
1. Persona e tempi
2. Il matrimonio
3. Divisione e testo
4. Osea, il Deuteronomio ed il Deuteronomista
5. Pensiero
20. Isaia
1. Il libro e i suoi problemi
2. Persona ed epoca del profeta
3. Divisione e contenuto del libro
4. Pensiero d'Isaia
21. Michea
1. Nome e persona
2. Contenuto
3. Il pensiero di Michea
22. Nahum, Habaccuc, Sofonia
1. Nahum
2. Habaccuc
3. Sofonia
23. Geremia
1. Vita ed opera del profeta
2. Il testo
3. Il testo dei LXX
4. Geremia e fonti contemporanee
5. Geremia pensatore
Parte quarta
I profeti esilici e postesilici
24. Ezechiele
1. Nome e persona
2. Le visioni e le azioni simboliche
3. Il libro
4. Ezechiele pensatore
25. Deutero-Isaia
1. Il profeta ed i suoi tempi
2. Analisi e contenuto
3. I canti del «Servo del Signore»
4. Il pensiero del Deutero-Isaia
5. Il testo
26. Aggeo
1. Persona e tempi
2. Analisi e testo del libro
3. Pensiero di Aggeo
27. Zaccaria
1. Persona ed epoca del profeta
2. Analisi del libro
3. Pensiero
28. Il Trito-Isaia
1 . Il problema del libro
2. Il contenuto
3. Il testo
29. Abdia
30. Malachia
1. Autore e data
2. Analisi e contenuto
3. Carattere, stile e pensiero
31. Deutero-Zaccaria
1. Il problema del libro
2. Persona, epoca e datazione
3. Analisi e trasmissione del testo
4. Messaggio
32. Gioele
1. Autore del libro e sua analisi
2. Lo stile ed il pensiero
33. Giona
1. Analisi del libro
2. La persona del profeta
3. Il problema del libro
4. Il capitolo 2
5. Data e testo
Parte quinta
Gli agiografì
34. I Salmi
1. Introduzione
2. L'impiego dei Salmi
3. La formazione del Salterio
4. L'ambientazione nella vita dei Salmi
5. Generi letterari rappresentati nei Salmi
6. Conclusione
35. Introduzione alla sapienza
1. I libri sapienziali in Israele
2. Sapienza proverbiale e sapienza trattatistica
3. Ambientazione nella vita della sapienza
36. I Proverbi
1. Autore e titolo
2. Data
37. Giobbe
1. Carattere, divisione e contenuto
2. Epoca, luogo e problemi della composizione
3. Problemi e pensiero di Giobbe
38. Rut. Lamentazioni
1. Rut
2. Le Lamentazioni
39. L'Ecclesiaste. TI Cantico
1. L'Ecclesiaste
2. Il Cantico dei Cantici
40. Ester
41. Daniele
1. Carattere dell' opera e suo contenuto
2. Autore ed origine
3. Scopi e pensiero del libro
42. Le Cronache o Paralipomeni
1. Carattere del libro, analisi e date
2. Fonti
3. Il pensiero
43. Esdra e Nehemia
1. Carattere e contenuto dei due libri
2. Fonti
3. Cronologia
4. Lo stato giuridico di Esdra e Nehemia nell'amministrazione persiana
Parte sesta
I libri deuterocanonici
44. Tobia
1. Caratteristiche e contenuto
2. Storia e letteratura
3. Problemi della lingua e delle origini
4. Pensiero
45. Giuditta
1. Caratteristiche e contenuto dell' opera
2. Testo, data e storicità
3. Pensiero
46. Aggiunte a libri protocanonici
1. Aggiunte ad Ester
2. Aggiunte a Daniele
47. La Sapienza di Salomone
1. Carattere e contenuto
2. Problemi principali
48. L'Ecclesiastico di Gesù ben Sira'
1. Caratteristiche e contenuto
2. L'autore
3. Pensiero del Siracide
4. Testo e stile
49. Baruk ed Epistola di Geremia
1. Introduzione a Baruk e suo contenuto
2. Autore e date
3. Pensiero
4. L'Epistola di Geremia
50. La Preghiera di Manasse
51. Il primo libro dei Maccabei
1. Introduzione
2. Contenuto
3. Relazioni tra I e 2 Maccabei
4. Problemi letterari
52. Il secondo libro dei Maccabei
1. Contenuto
2. Autore
53. Il terzo e il quarto libro dei Maccabei.
Il terzo libro di Esdra
1. 3 Maccabei
2. 4 Maccabei
3. 3 Esdra
Appendici
I. Iscrizioni palestinesi della prima metà del I millennio
1. Introduzione
2. Il «Calendario» agricolo di Gezer
3. La stele di Mésa', re di Moab
4. Gli ostraka di Samaria
5. L'iscrizione di Siloe
6. L'epitaftio di un alto funzionario regio
7. L'iscrizione nella grotta funeraria presso Lakis
8. L'ostrakon di Javne-Jam o Mesad Hasabjàhù
9. Gli ostraka di Lakis
10. Gli ostraka di Tell-'Arad
11. I frammenti di Tell Deir-'Alla
2. Reperti manoscritti dei primi secoli postesilici
1. I papiri di Elefantina
2. La religione degli Ebrei d'Elefantina
3. I papiri di Samaria
Tavola cronologica
Indici
I. Persone, concetti e cose
2. Parole ed espressioni ebraiche
3. Parole ed espressioni in altre lingue
4. Testi citati
5. Autori moderni
- IL PENSIERO CRISTIANO DELLE ORIGINI
- LE ORIGINI: BIBBIA E MITOLOGIA - Confronto fra Genesi e la mitologia mesopotanica
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