LE ORIGINI: BIBBIA E MITOLOGIA - Confronto fra Genesi e la mitologia mesopotanica

LE ORIGINI: BIBBIA E MITOLOGIA - Confronto fra Genesi e la mitologia mesopotanica


RETROCOPERTINA

Come si pone la Bibbia rispetto ai miti?

Nelle prime pagine della Bibbia si parla di uomini potenti che, fin dai tempi antichi, sono stati famosi (Gen,6:4) e di queti uoini prediluviani troviamo tracce nelle successive mitologie dei popoli, piene di eroi.
Nei racconti sulle origini ci si accorge sempre più di certi punti di convergenza tra i miti e il testo della Genesi. Vene perciò da chiedersi se ci ia un rapporto di dipendenza e se la Genesi sia in fondo la versione tardiva ebraica della cosmologia mitologica della Mesopotania. Se si esclude questa dipendenza, come si potrebbero spieare le assonanze?
Confrontando i miti cosmgonici, sopratutto della Mesopotania - particolarente Enuma elish, Atra-hasis e Adapa - con i pimi tre capitoli della Genesi, vengono evidenziate le differenze sostanziali tra le due classi di testi. Nel contempo, esponendo i dati all'interno della Genesi nel contesto della cultura dell'antico Medio Oriente, viene messa in evidenza la grande antichità del libro.
Un libro particolarmente prezioso per chi desidera andare a fondo nella conoscenza delle proprie origini per poter dare un senso pieno alla vita.

PRESENTAZIONE

Il titolo e il sottotitolo della presente opera appaiono abbastanza impegnativi e sono probabilmente enigmatici per tante persone. Nonostante ciò bisogna ribadire che la giusta comprensione delle origini è assolutamente importante per capire la realtà attuale e il mondo futuro.
Come si pone la Bibbia rispetto ai miti? In essa si parla di «uomini potenti che, fin dai tempi antichi, sono stati famosi» (Gen 6,4); di questi uomini prediluviani troviamo tracce nelle successive mitologie dei popoli, piene di eroi. Nella Bibbia il termine "mito" è usato sempre in senso negativo e nell' Antico Testamento, pur mancando il termine, sono certamente presenti alcune allusioni ai miti (per esempio, Os 13,1ss.).
Nel Nuovo Testamento, i «miti profani e da vecchie» furono dall'apostolo Paolo considerati antagonisti alla «devozione» (eusébeian) e alle «parole della fede e del buon insegnamento» (1 Tm 4,6s.); anche l'apostolo Pietro contrappose i «miti artificiosamente composti» alla testimonianza oculare degli apostoli, che avevano vista la maestà del Signor Gesù Cristo (2 Pt 1,16-18).
In questo libro Alfredo Terino aiuta il lettore a scoprire il rapporto che esiste fra i testi cosmogonici in particolare della Mesopotamia da un lato, e il testo cosmogonico della Genesi dall'altro. L'opera di Terino è per certi aspetti coraggiosa ed equilibrata. È un buon conoscitore della Genesi, come mostra una sua opera precedente. Nella presente opera egli non si sottrae alle problematiche, ma le affronta puntualmente. Ad esempio, affronta la critica biblica dominante, mostrando come le conclusioni dei suoi aderenti siano dettate da apriorismi dubbi e discutibili riguardo alla paternità della Genesi e alla sua formazione; dopo aver contrastato tale critica prevalente, porta argomenti letterari che confermano la paternità mosaica e la formazione della Genesi durante il tempo della migrazione d'Israele dall'Egitto a Canaan.
Dal confronto fra i primi tre capitoli della Genesi e i miti cosmogonici dell'antico Medio Oriente, emerge che non è dimostrata una dipendenza dell'uno dall'altro. In tal modo si contrappone a quanti affermano - per partito preso, per ripetizione di luoghi comuni o per pigrizia intellettuale - una dipendenza dei testi primordiali della Bibbia da quelli mitologici della Mesopotamia. Il panbabilonismo, che faceva dipendere tutta la religione veterotestamentaria da Babilonia, è stata (ed è) un'ideologia sbagliata e non realistica della filosofia e della storia delle religioni. Le differenze fra la Genesi e i testi mitologici del Medio Oriente sono così vistose che le assonanze vere impallidiscono al confronto.
L'autore non si sottrae neppure dall'affrontare l'ipotesi della demitizzazione, che postula una purificazione dei miti per renderli accettevoli agli ebrei monoteisti. Tiene in considerazione anche l'approccio umanista, il cui motore portante è il presunto «evoluzionismo culturale», secondo cui all'inizio ci sarebbe l'uomo «primitivo», che solo col tempo si svilupperebbe in un «essere culturale». Arguisce che il modello biblico è invece «degenerativo»: l'esistenza umana, le facoltà dell'uomo, la cultura, la teologia e quant'altro erano in origine in uno stato di perfezione, poi a causa della ribellione e dell' allontanamento da Dio si sono progressivamente degenerate in forme contrarie alla verità e alla vita. Come documenta l'archeologia, gli uomini della Mesopotamia e dell'Egitto, in tempi antichissimi, avevano conoscenze d'alto livello, come le loro opere mostrano (ad esempio, le piramidi).
L'autore risponde bene anche alla questione teologica, posta da chi vuole far derivare il monoteismo dal politeismo, mostrando proprio il contrario: gli antichi reperti scritti delle culture del Medio Oriente e gli stessi testi mitologici più antichi, infatti, fanno vedere che il politeismo e l'idolatria sono stati fenomeni successivi.
Terino fa altresì presente la necessità di una corretta comprensione dei testi di Genesi 1-3 - così come essi si presentano, senza forzature interpretative - visti anche alla luce del Nuovo Testamento, dove sono posti a confronto con altrettanti fatti veri (vedere ad esempio il parallelismo fra Adamo e Cristo, fatto dall'apostolo Paolo - Rm 5,12-21).
Una tale corretta interpretazione non solo è salutare per la ricerca della verità oggettiva riguardo alle origini, ma è altresì importante per capire la «storia della salvezza», il messaggio della Bibbia e, non per ultimo, lo stesso Vangelo di Gesù Cristo, nella sua implicazione storica ed escatologica. Infatti il credo che percorre tutta la Bibbia è questo: Il Dio vivente e vero è l'unico Creatore di ogni cosa e il Salvatore di chi crede in Gesù quale Messia-Re.
L'opera non si adatta certo ai distratti, ai superficiali e a coloro che amano i luoghi comuni. Essa farà senz'altro discutere e riflettere, esperti e non. Il libro è particolarmente prezioso, sia per il laico che desidera andare a fondo e confrontarsi sulla realtà delle cose, sia per chi ama la Bibbia quale rivelazione di Dio perché sarà portato ad apprezzare maggiormente «la parola della verità» (Sal 119,43).
Nicola Martella


PREFAZIONE

Il crescente interesse per la Bibbia come letteratura, in questi ultimi decenni, ha inevitabilmente esposto molti, per la prima volta, al contesto culturale dell' Antico Testamento. I testi antichi del Medio Oriente hanno messo in evidenza somiglianze affascinanti tra Bibbia e mitologia che riguardano il tema della creazione, soprattutto nel libro della Genesi e in certi miti della Mesopotamia. Di fronte a queste somiglianze, si è stati portati a relativizzare il racconto cosmogonico della Genesi, vedendolo come mito tra altri miti.
Tuttavia, l'interesse per la creazione non è per nulla affievolito. Anzi, come per gli antichi, così per l'uomo moderno, conoscere l'origine di qualcosa significa intuire in qualche modo la sua essenza e l'intento per cui esiste. Ognuno sente la stessa esigenza di conoscere le sue origini, per sapere chi è realmente e per dare un senso alla vita. Nel pensare alle origini, la storia genesiaca della creazione rimane indubbiamente la fonte per eccellenza. Qui perciò si intende confrontare questa cosmogonia con quelle mesopotamiche, allo scopo di superare certi diffusi malintesi nella lettura della Genesi e di mettere in prospettiva il rapporto tra le due classi di racconti.
Ho scritto da non specialista, non tanto da ricercatore indipendente, ma da semplice lettore che si è interessato dell' argomento. Mi sono sforzato perciò di rappresentare accuratamente gli studiosi autorevoli da cui sono dovuto dipendere e di documentare il più possibile le mie affermazioni. Sebbene il libro sia necessariamente un po' tecnico in certi punti, si rivolge a tutti, non solo agli studiosi.
Qualche elemento del libro l'ho ripreso da altri miei scritti (L'origine del Pentateuco, 1986, La data del Deuteronomio, 1987 e Chi ha scritto i "Cinque libri di Mosè"?, 2003). Tali elementi riguardano soprattutto la critica biblica, che ritengo molto importante nel trattare il rapporto tra Bibbia e mitologia.
Le citazioni bibliche attraverso tutto il libro sono normalmente tratte da La Sacra Bibbia: La Nuova Diodati (Edizione La Buona Novella, Brindisi 1993), perché tra le versioni più letterali e lette. Le traduzioni di materiali in lingua inglese, moderni o antichi che siano, non tradotti precedentemente in italiano o che non mi sono stati accessibili nella nostra lingua, sono state fatte da me. Di queste traduzioni solo quelle delle opere antiche vengono segnalate nelle note.
Resta solo il piacevole dovere di ringraziare alcune persone che mi hanno aiutato a portare a termine questo lavoro. Ringrazio, per cominciare, tre professori dell'Università di Urbino. Pier Franco Taboni, docente di Filosofia e di Antropologia Culturale nella Facoltà di Scienze della Formazione, mi propose gentilmente cinque anni fa di tenere una lezione per il suo corso di Antropologia Culturale. La ricerca su Bibbia e mitologia ebbe inizio con i preparativi per questa eventualità. Ha poi letto il manoscritto in due fasi della stesura, rassicurandomi del valore dello sforzo. Paolo De Benedetti, docente di Antico Testamento ed Ebraismo presso l'Istituto di Scienze Religiose, mi ha aiutato per diversi anni nello studio dell'ebraico. Anch'egli ha letto parti del manoscritto nel corso della stesura, e ha fatto alcune osservazioni utili. Luigi Alfieri, docente di Filosofia e di Antropologia Culturale nella Facoltà di Sociologia, leggendo il manoscritto, ha sollevato alcune obiezioni che mi hanno dato occasione di attuare miglioramenti importanti e, come gli altri professori, mi ha incoraggiato a perseverare, mirando alla pubblicazione della ricerca. Sono grato anche a Nicola Martella, docente di Antico Testamento presso l'Istituto Biblico Evangelico Italiano di Roma, il quale - oltre alla Presentazione - ha fatto alcune osservazioni utili per gli ultimi controlli del lavoro.
La mia profonda riconoscenza va anche ad altre sei persone. Marco Pompili, studente all'Università di Urbino, oltre a starmi vicino dal principio nel discutere problemi di contenuto e di forma, ha battuto pazientemente al computer buona parte del manoscritto a mano a mano che cresceva e veniva corretto e modificato. Fernando De Angelis di Cortona (Arezzo), tra tante altre cose, mi ha molto aiutato con gli aspetti linguistici ed anche editoriali, specialmente nelle prime fasi della composizione; mi ha pure spronato ad accelerare il lavoro con le scadenze che mi ha imposto di volta in volta, interessandosi anche alla pubblicazione del libro. Anna Maria Cenci di Milano, medico e commentatrice della Bibbia a Radio Maria, con l'intento di riaffermare la verità della Sacra Scrittura, ha presentato il manoscritto a Gribaudi, manifestando la volontà di adoperarsi per diffondere quest' opera. Mio figlio Jonathan di Brescia, ha curato la parte stilistica per la stesura finale, alla quale ha validamente contribuito anche Giusy Gallo di Torino. Infine e soprattutto sono riconoscente a mia moglie Gina che mi è stata a fianco dai primi pensieri formulati fino alla stesura completa dei vari capitoli. Mi ha aiutato inoltre con i vari controlli delle bozze, con la composizione degli indici e con tanti altri dettagli pratici. Senza di lei non sarei mai arrivato a scrivere questo libro.
Oltre che alle persone fin qui ricordate - ed altre non menzionate -, sento il dovere, non meno piacevole, di riconoscere il Signore Dio Creatore che mi ha sostenuto in tutto il lavoro. Di lacune ed imperfezioni, in ogni caso, sono responsabile solo io.
Alfredo Terino
Urbino, luglio 2003


INDICE

Presentazione di Nicola Martella

Prefazione

Abbreviazioni e sigle

CAPITOLO I - LA POSTA IN GIOCO
La triplice sfida
Gli attacchi: scienza, critica biblica e mitologia
L'attualità della sfida
La domanda della scienza e l'esegesi biblica
Come vengono generalmente considerati i primi tre capitoli della Genesi
L'ipotesi di sviluppo
Speculazioni sul Sitz im Leben
Un giusto approccio
Problemi particolari o testimonianza totale?
Priorità della testimonianza interna

CAPITOLO II - MITO E BIBBIA
Il mito
Tentativi di definizione
Alcuni rilievi
Genere letterario
Tradizione primordiale nel Medio Oriente antico.
Cosmogonia e testi più pertinenti
Provenienza
Flusso della tradizione
Paralleli con i primi undici capitoli della Genesi
Dipendenza?

CAPITOLO III - LA COMPOSIZIONE DELLA GENESI
Data di compilazione e scopo del libro
Le glosse
Ricollegamento al passato
Le fonti e l'unità della Genesi
Le formule di toledoth
Unità con elementi di diversità
La teoria documentaria e il Deuteronomio
Punti fermi
Il contenuto del libro della Genesi

CAPITOLO IV - L'ANTICHITÀ DEL LIBRO DELLA GENESI
Ancora sul termine toIedoth
Segni d'antichità nella prima sezione (1,1-2,3)
Il linguaggio particolare, sui generis
Il modo di porsi dell'autore
L'estrema semplicità narrativa
L'assenza di allusioni a una cultura particolare
Segni d'antichità nella seconda sezione (2,4-11,26)
Lo schema della storia primordiale
Capitoli 2-4
Capitolo 5
Capitoli 6-9
Capitoli 10-11
Segni d'antichità nella terza sezione (11,27-50,26)
La pista interna: il testo
La pista esterna: l'archeologia

CAPITOLO V - CONFRONTO FRA TESTO MITOLOGICO E TESTO BIBLICO

Le cosmogonie mesopotamiche più pertinenti
Enuma elish
Atra-hasis
Adapa
Chiari o possibili riscontri mitologici nei primi tre capitoli della Genesi
Genesi 1 (1,1-2,3) a confronto con Enuma elish e altri testi
Genesi 2 (2,4-25) a confronto con Atra-hasis e altri testi
Genesi 3 (3,1-24) a confronto con Adapa

CAPITOLO VI - ENUMA ELISH A CONFRONTO CON GENESI 1
Rassomiglianze di forma
Differenze sostanziali
Dove ci sono paralleli
Dove non ci sono paralleli
Conclusione

CAPITOLO VII - DEMITIZZAZIONE O NON DEMITIZZAZIONE?
L'ipotesi di demitizzazione
Un creatore inesperto
L'inquadramento del vecchio racconto in una nuova cornice
Confutazione
Una domanda
L' effetto- polemica
Dal semplice al complesso e non viceversa

CAPITOLO VIII - L'UNITÀ DELLE TRE PARTI DELLA COSMOGONIA GENESIACA
Il rapporto tra Genesi 1 e Genesi 2
Il capitolo 1 è un doppione del capitolo 2?
Complementarietà piuttosto che parallelismo
Motivi della pretesa non unità
Arbitrarietà del metodo divisorio: un esempio
Indizi che fanno pensare alla non unità
Pretese contraddizioni tra i capitoli 1 e 2
Approfondimenti
L'interdipendenza dei tre capitoli alla luce dell'intento dello scrittore
L'essenza del contenuto del capitolo 2
L'esigenza dell'unità per un valido confronto

CAPITOLO IX - ATRA-HASIS ED ALTRI TESTI A CONFRONTO CON GENESI 2

Cosmogonie biblica e mitologica complete
Gli antefatti (Gen 1,1-2,3) prima della seconda sezione della cosmogonia genesiaca
Un'unica deità nel principio: solo spirito, o anche materiale?
L'acquosa materia grezza e gli atti creativi "minori"
Il modello degli atti creativi
Cessazione dell' opera creativa
La situazione dopo la creazione e prima della rottura (Gen 2,4-25)
Creazione completa
Descrizione particolareggiata della creazione della prima coppia
Nuovi elementi che preparano la scena per la rottura
L'Eden e il suo giardino
I due alberi
Il compito dell'uomo
L'ingiunzione

CAPITOLO X - ADAPA ED ALTRI TESTI A CONFRONTO CON GENESI 3

Storicità del racconto di Genesi 3
Il serpente
L'identificazione nella Bibbia
Il serpente nella mitologia
La tentazione e la caduta
Il fatto nella Genesi
Paralleli mitologici
Il mito di Adapa
Somiglianze e differenze tra il mito di Adapa e la Genesi
La cacciata dal giardino
Cibo magico nel mito
Cibo sacramentale nella Genesi

CAPITOLO XI - RIEPILOGO E APPROFONDIMENTI

Unicità e storicità
La non dipendenza
La critica biblica
Differenze fondamentali tra Bibbia e mitologia
Attingere al patrimonio comune dei miti
A favore della storicità
Perché i parallelismi?
Un'eredità condivisa
Le alternative considerate più a fondo
Distorsione e conservazione

CAPITOLO XII - COSA IMPLICA PER NOI LA COSMOGONIA GENESIACA?

Risposte a domande di fondo
Situazione esistenziale dell'uomo
La prova
L'uomo decaduto
L'intervento divino
Il dilagare del male
Prospettiva per il Vangelo
Il punto di riferimento del peccato
Peccato storico e redenzione storica

Bibliografia
INDICE DEGLI AUTORI
INDICE DEI TESTI E DEGLI DÈI MITOLOGICI
INDICE DEGLI ARGOMENTI
INDICE DEI RIFERIMENTI BIBLICI

Ultima modifica il: Feb 28, 2018
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