LIBERAZIONE DALLA CASA DI LUNGA DURATA - La fine della morte - PRIMI 18 CAPITOLI
LIBERAZIONE"DALLA CASA DI LUNGA DURATA"LA FINE DELLA MORTE
CARATTERISTICHE dell'OPERA:
1) - Un romanzo/saggio originale nella letteratura accademica e intelletuale italiana e internazionale per i soggettitrattati che lasciano il lettore senza fiato!
2) - Citazioni di centinaia di intellettuali, anche di opposte conclusioni, vengono analizzate in modo che il lettore arrivi lui a farsi un’opinione chiara sull’argomento.
3) - Centinaia di riflessioni che aprono gli occhi della mente e toccano il cuore, anche quello di pietra!
4) - Rafforza la fede dei cristiani che possiedono intelligenza morale e sono onesti intellettualmente. È in grado inoltre di indurre a riflessioneatei, agnostici, religionisti in genere e quelli che sono diventati apatici a causa della "malattia del sistema".
Gentile e affezionato Lettore, L’AZZURRA7 EDITRICE è lieta di presentarle la sua ultima significativa opera letteraria dal titolo: “Liberazione dalla casa di Lunga durata – La fine della morte”. Qual è l’obiettivo di tale opera? Che cosa vuole l’autore che il pubblico apprenda dalla sua lettura? Sappiamo che molti intellettuali, uomini di scienza e politici stanno attualmente impegnandosi per contribuire al miglioramento dei problemi socio/economici e politici di questa nostra società. Prima di questi, nel passato, molti altri hanno tentato inutilmente di fare la stessa cosa. Anche Niko, personaggio principale di quest’opera, che stiamo presentando al pubblico, è stato trascinato ad abbracciare delle ideologie nichiliste nella speranza di poter cambiare il sistema.
Il libro “Liberazione” presenta la storia di un giovane, Niko, che fu adolescente e fortemente politicizzato nel travagliato periodo storico degli “anni di piombo”. Le sue aspirazioni giovanili, le sue passioni e le sue delusioni sono vissute nel racconto come un percorso per giungere ad una crescita e maturazione ideologica in una società che mai come oggi continua a disorientare giovani e adulti circa il senso della vita. C'è da identificare innanzi tutto qual è la più spietata prigione che da millenni tiene in schiavitù il genere umano, e come riuscire a liberarsene in vista di un mondo senza sofferenza, affrancato dall'odore della morte. Se la politica ha rivelato tutti i suoi limiti e le religioni e le filosofie nel loro insieme hanno fallito il loro mandato, la ricerca può e deve proseguire in un'altra direzione, molto più concreta di ciò che queste ultime hanno sempre proposto. Può essere Dio la meta finale dell'uomo? Ma cosa si deve intendere con il termine “Dio”?
Nel suo libro Il sogno dell’unità dell’universo, il noto fisico Steven Weinberg, premio Nobel per i suoi studi sulle forze fondamentali, ha osservato: “Alcuni hanno un’idea di Dio talmente amplia e flessibile che per loro è inevitabile trovarlo ovunque lo cerchino. Così, sentiamo dire che “Dio è l’essere ultimo”, o “Dio è la nostra natura migliore”, o “Dio è l’universo”; e naturalmente alla parola “Dio”, come a qualsiasi altra, possiamo dare il significato che preferiamo … Qualche volta gli scienziati, e anche i non scienziati, usano il termine ‘Dio’ per indicare un essere così astratto e lontano da ogni impegno pratico che non lo possiamo più distinguere dalle leggi naturali”. Quindi Weinberg ha aggiunto: “Io penso, ragionando in questo spirito, che se la parola ‘Dio’ deve essere di qualche utilità va intesa come nome di un essere interessato, un creatore e legislatore che non ha solo fatto l’universo e stabilito le leggi naturali ma ha anche fissato i criteri del bene e del male, una persona che si preoccupa per le nostre azioni —in breve, un’entità che abbia senso adorare. È questo il Dio che, in tutte le epoche storiche, ha avuto importanza per gli uomini e le donne”. —Op. cit., trad. di G.Rigamonti, Mondadori, Milano, 1993, pp.251, 252.
Se l'uomo non avesse paura della morte, sentirebbe ugualmente il bisogno di Dio nella sua vita? È la morte ad aver creato nell'uomo la figura di Dio? Il prof. Umberto Eco ha osservato: “Quando la morte non viene considerata un mezzo per ottenere qualcos'altro [come ad esempio il prezzo di un riscatto] bensì un valore in sé, allora abbiamo il germe del fascismo e dovremmo chiamare fascismo ciò che si fa agente di questa promozione”. (Sette anni di desiderio, La voglia di morte, Bompiani, Milano, 1985, p. 123) Potrà sorprendere il lettore apprendere che la cultura biblica non glorifica affatto la morte, come fa invece quella ellenistica che è stata assorbita dalla cristianità, ma ne annuncia da millenni la prossima fine. Questo è in contrasto con la cultura della morte che invece prevale nel mondo, una cultura alimentata dai media che spingono le masse ad afferrare più cose materiali possibili finché si è in vita, perché poi c'è la morte.
In merito a questo, il celebre sociologo Zygmunt Bauman, teorico della post-modernità, ha affermato: “È tutta colpa dei media. Sono loro i grandi burattinai. Sono loro che per trarre profitto non esitano a portare in vetrina personalità discusse e negative, dandone un'immagine di credibilità, trasformandoli in idoli”. Il risultato dice “È una società liquida, [dove] non c’è più un progetto di vita”. (Dall'intervista su Panorama del 23/08/2007, il grassetto è aggiunto) Questa cultura della morte in odore di morte, dominata dall'avidità più sfrenata, si manifesta con l'espandersi dell'inquinamento, delle malattie, delle guerre, del terrorismo, della violenza e la proliferazione delle armi convenzionali e di distruzione di massa. Oggi la difficoltà non consiste soltanto nel fare una corretta diagnosi delle reali condizioni del mondo, ma consiste soprattutto nel dare il giusto indirizzo nella ricerca dei veri valori e nel trovare la vera alternativa alla dominante cultura della morte. È questo lo scopo del libro “Liberazione”.
Escludendo gli opposti estremismi dell'evoluzionismo e del creazionismo, cos'ha da dire la scienza, in merito a Dio e alla cultura biblica? Lo scienziato Allan Sandage ha osservato: “Non mi rivolgo a un libro di biologia per imparare a vivere”. La più grande scoperta del nostro tempo è la scoperta di un concetto nuovo di Dio, liberato dalle catene della falsa religione e dell'ignoranza. Se cerchiamo un Dio buonista, o per contro alleato con i potenti, oppure indifferente alle vicende umane, una misteriosa ed incomprensibile trascendenza, che voglia mantenerci nell'ignoranza e nel conformismo della Tradizione umana, non lo troveremo mai in questo romanzo/saggio!
Piuttosto, queste migliaia di informazioni inedite e poco conosciute del libro“Liberazione”, aiutano il lettore a condividere l'osservazione fatta duemila anni fa da uno scrittore intelligente che ha conosciuto e assimilato la cultura della vita, quando scrive che è stata data a molti “la capacità intellettuale di acquistare conoscenza del Vero” (1 Giovanni, Efeso, 98 e.v., TNM, Rbi8-I, p. 1469), sempre che la nostra mente e cuore lo vogliano. Proficua ricerca!
Post Scriptum
Noi crediamo che la lettura di questo romanzo/saggio, possa rappresentare per una persona della sua cultura un prezioso arricchimento ed uno stimolante confronto ideologico. Crediamo inoltre che conoscere come questo giovane, Niko, pur vivendo dentro a certe realtà ideologiche, non le ha subìte, ma progressivamente, grazie alla sua sete di capire e all’amore per la conoscenza, le ha approfondite per sottoporle a verifica, possa rappresentare per ogni lettore, un vantaggio vitale, nel beneficiare da tutte quelle migliaia di informazioni che l’opera contiene, perché, come ha scritto Antonio Gramsci, “mi pare che non sia difficile trovare formule splendide di vita, [ma] difficile è vivere”? Lettere dal carcere: a Tania, 18 maggio 1931.
Circa duemila anni fa, nel centro della cultura greca di Atene, ci sono state persone che dopo aver sentito parlare un illustre Giurista ebreo, Saulo di Tarso, incuriosite dalla soluzione che egli proponeva, essendo di “mente aperta”, vollero esaminarne la fonte, per vedere se ciò che diceva era la verità. Molte ideologie si sono presentate all’uomo come depositarie della verità, invitando altri ad abbracciarle. Tuttavia hanno presentato una sconcertante varietà di “verità”.
In un suo libro il prof.Vincent R.Ruggiero si è stupito che anche persone intelligenti sostengano che la verità è relativa. Ruggiero fa questo ragionamento: “Se ognuno determina la propria verità, l’idea di uno non può essere migliore dell’idea di un altro. Sono tutte sullo stesso piano. E se tutte le idee sono uguali, a che serve fare ricerche in un dato campo? Perché scavare per trovare risposte nel campo dell’archeologia? Perché ricercare le cause della tensione in Medio Oriente? Perché cercare la cura del cancro? Perché esplorare la galassia? Queste attività hanno senso solo se alcune risposte sono migliori di altre, se la verità è qualcosa di separato e distinto dalle opinioni individuali”. —The Art of Thinking, Longman, 9 edition, november 6, 2008.
In effetti nessuno crede veramente che la verità non esista. Quando si tratta di realtà materiali, fisiche, come nel campo della medicina, della matematica o della fisica, anche il più risoluto dei relativisti crederà che certe cose sono vere. Chi di noi si azzarderebbe di salire su un aereo se non avesse fede che le leggi dell’aerodinamica sono verità assolute, non certo relative? Esistono infatti verità verificabili; esse sono intorno a noi e ci fidiamo di esse anche quando è in gioco la vita.
Perciò noi crediamo che anche lei abbia le stesse qualità di quelle persone di “mente aperta” ateniesi poco prima citate. Quindi se ha letto questa nostra presentazione, la invitiamo calorosamente a chiederci una copia di quest’opera. Saremmo felici di potergliela far pervenire all’indirizzo da lei suggerito. Con l’occasione riceva i nostri cordiali e sinceri saluti.
Vista l'importanza che l'opera riveste,
VI FACCIAMO CONOSCERE
tutti i titolidei 38 capitoli di questa opera
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Prefazione
Questo saggio-romanzo offre al lettore la storia di Niko, un giovane rappresentativo di un certo tipo di ragazzi non conformisti del nostro tempo, una persona virtuale che fu un adolescente nel periodo dal 1965 al 1977, poco più di un decennio segnato dalla grande svolta culturale e politica della contestazione del 1968 che in Italia fu di preludio ai cosiddetti “anni di piombo”. Riferendosi a questi ultimi, l’enciclopedia libera Wikipedia li descrive come il “periodo, coincidente grosso modo con gli anni settanta, in cui l'insoddisfazione per la situazione politico-istituzionale caotica (governi che duravano anche pochi giorni) si tradusse in violenza di piazza prima e, successivamente, in lotta armata, perpetrata da gruppi organizzati che usarono l'arma del terrorismo nell'obiettivo di creare le condizioni per influenzare o sovvertire gli assetti istituzionali e politici del Paese”.
In quegli anni critici due ideologie si fronteggiarono tra loro: il marxismo dei gruppi dell’estrema sinistra ed il neofascismo dei gruppi dell’estrema destra. Era il momento centrale della “prima repubblica”, il periodo tra il 1948 ed il 1994. Al riguardo si legge: “Lo scenario politico fu costantemente caratterizzato dalla contrapposizione tra i due maggiori partiti, la Democrazia Cristiana [DC] e il Partito Comunista Italiano [PCI], rappresentativi dell'elettorato in misura (media) rispettivamente del 35-40% e del 25-30%, mentre una manciata di soggetti politici minori si spartiva il resto delle preferenze (il più importante fra questi era il partito Socialista; gli altri principali erano il Movimento Sociale di estrema destra, i partiti Liberale, Repubblicano e Socialdemocratico, i Radicali, e il cartello di estrema sinistra Psiup-Pdup-Dp). La DC, grazie al peso politico e alla collocazione di centro, ricopriva un ruolo insostituibile per la formazione delle maggioranze parlamentari, ottenendo di volta in volta l'appoggio decisivo di qualche partito minore attraverso elaborati giochi di potere. Il Pci rimase sempre escluso da qualsiasi incarico di governo per le evidenti differenze ideologiche con la DC, e anche il tentativo di compromesso storico nel 1978 fallì”. — Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Il libro si articola attraverso le esperienze del giovane Niko, le sue speranze giovanili, le sue passioni, le sue delusioni ideologiche ed apre al lettore una finestra su informazioni filosofiche e scientifiche solitamente appartenenti alla cultura universitaria o addirittura specialistica propria degli addetti ai lavori. Attraverso questa finestra di opportunità conoscitive vengono presentate al lettore una serie di domande: Perché un giovane è facilmente sedotto dal fascino dell’ateismo? La teoria dell’evoluzione organica ha davvero un supporto scientifico? Se l’uomo non avesse paura della morte, sarebbe incline alla religione e sentirebbe il bisogno di Dio? La figura di Dio può essere ancora considerata come legata alla religione tradizionale? Può esserci un altro modo, più moderno e scientifico, per definire “Dio”? Al riguardo un’ulteriore finestra è aperta per il lettore attraverso un confronto con la cultura e la logica biblica, considerata in questo libro in modo non settarico e del tutto neutro. Nel nostro paese c’è una diffusa ignoranza in merito alla cultura biblica, dovuta anche al fatto che il cattolicesimo, che è la confessione dominante, può essere considerata una religione fondata essenzialmente più sul magistero dogmatico della Chiesa che sull’autorità della Scrittura.
Indipendente dall’opinione che le persone hanno in merito alla Bibbia, che tuttavia per molti resta solo un libro completamente chiuso, rimane il fatto importante che essa è stata positivamente considerata da grandi letterati. Anche la filosofia in genere è considerata un argomento tedioso e solo riservato agli appassionati. Similmente, la storia è di solito intesa in modo riduttivo e nozionistico come un insieme di nomi e di date. Il lettore potrà invece accorgersi di come sia possibile arricchirsi intellettualmente e senza particolare sforzo quando l’argomento filosofico e storico viene convogliato in precisi fasci di informazioni sociologiche ed esistenziali. La peculiarità con cui è stato scritto il libro è quella di permettere conseguentemente al lettore un’azione attiva, anziché passiva, in modo che egli possa interagire con il materiale presentato facendo appello alle sue stesse conoscenze ed esperienze, in un sereno confronto dialettico, seppure possa anche non conoscere granché né di scienza, né di filosofia, né di storia, né religione, né di testo biblico. Per contro, qualora avesse delle competenze in questi campi, la sua interazione sarebbe ancor più facilitata.
Un discorso a parte merita la Bibbia, testo decisamente no politically correct. Il drammaturgo e poeta William Shakespeare trasse dalla Bibbia molta ispirazione per le sue opere, al punto che nessuno altro scrittore ha assimilato i pensieri e riprodotto le parole della Bibbia più copiosamente di lui.
L’Encyclopædia Britannica (edizione del 1971) descrive la Bibbia dicendo che costituisce “probabilmente la più influente collezione di libri della storia umana”. La Britannica afferma ancora: “Qualunque cosa si pensi del contenuto della Bibbia, il suo ruolo nello sviluppo della cultura occidentale e nell’evoluzione di molte culture orientali fa di almeno qualche conoscenza della sua letteratura e della sua storia un tratto indispensabile dell’uomo colto nel mondo di lingua inglese”. Il libro “Liberazione dalla casa di lunga durata - La fine della morte” presenta la cultura biblica nella sua logica intrinseca, lasciando al lettore ogni valutazione sulla natura di questo antico sacro testo. In ogni caso il libro mantiene una linea non apologetica verso la Bibbia, limitandosi ad indicarne le peculiarità; lo stile del libro fa sì che il lettore sia in grado di partecipare in modo interattivo anche alla storia di Niko e, vale la pena ancora ripeterlo, alla progressiva esposizione del materiale filosofico, storico e scientifico. Il lettore potrà accorgersi che certi argomenti o dichiarazioni sono più volte ripetuti nel testo; non si tratta di un’inutile o pedante reiterazione, ma di precisi punti di riferimento aventi valenza esplicativa necessaria per la comprensione di questioni importanti e fondamentali. Il linguaggio scelto per il libro è stato volutamente scorrevole per rendere semplici concetti in sé difficili.
• Per quanto riguarda il materiale filosofico, storico e scientifico, il libro si articola nello sviluppo del pensiero di illustri intellettuali quali lo storico Ambrogio Donini, il teologo Oscar Cullmann, il logico matematico William A. Dembsky, il paleontologo Roberto Fondi, il fisico Gerald L. Schroeder, il cardinale cattolico John Henry Newman, il biologo Jacques Monod, il fisico Steven Weinberg, il fisico Paul Davies, l’astrofisico Fred Hoyle, il chimico Stephen Groccott, il fisico George S. Hawke, l’astronomo Alan Dressler, l’ingegnere meccanico Jeremy L. Walter, il fisico atomico Ben Clausen, il microbiologo Giuseppe Sermonti, lo psichiatra Rollo May, lo storico Guenter Lewy, il teologo Alister McGrath, lo psichiatra Viktor Frankl, lo scrittore giornalista Ruggero Guarini, lo scrittore e giornalista Cal Thomas, il matematico Giorgio Israel, il romanziere russo Fëdor Michailovi? Dostoevskij, il genetista Adriano Buzzati Traverso, il gesuita Vincenzo Arcidiacono, il genetista Maciej Giertych, il fisico Lee Spetner, il fisico Freeman Dyson, il chimico Ilya Prigogine, il geofisico Ker C. Thomson, il filosofo Adnan Oktar (pseudonimo di Harun Yahya), lo storico Johan Huizinga, l’archeologo Marcel Homet, l’archeologo Charles Marston, il linguista semitista Rolf Furuli, lo storico Arnold J. Toynbee, il geologo Jeremy Leggett, l’economista Jeremy Rifkin, il fisico Fritjof Capra, il filosofo matematico Blaise Pascal, il divulgatore scientifico Richard Milton, il teologo Robert E. Van Voorst, il teologo Marvin L. Lubenow, lo scrittore giornalista Giorgio Amico, lo storico Will Durant, l’attivista protestante Martin Luther King, il fisico atomico Antonino Zichichi, il sociologo Massimo Introvigne, l’insegnante Fernando De Angelis, l’astronomo George Greenstein, il teologo James Orr, lo scrittore giornalista David Yallop, il giornalista e saggista Marco Respinti, il fisico Walter Heitler, l’erudito biblico Michele Buonfiglio, l’astro-nomo David Levy, il fisico Mariano Artigas, il microbiologo Michael Behe, lo scrittore giornalista e divulgatore Maurizio Blondet, il fisico Stephen Hawking, lo storico Pepe Rodríguez, il fisico Abraham Cressy Morrison, il docente di fisica Brian Greene ed altri ancora. Quale contributo sono in grado di dare questi grandi pensatori al pensiero razionale del nostro tempo?
• Un’altra interessante ed utile caratteristica del libro riguarda la rappresentazione, all’inizio di ogni capitolo, di un’opera grafica o pittorica che si inserisce armonicamente nella trattazione, conferendole un arricchimento estetico oltre che culturale. Sono presenti le opere artistiche dei seguenti autori: Yacek Yerka, Marcus Cornelius Escher (1898–1972), William Hogarth (1697–1764), René Magritte (1898–1967), Jolan Gross Bettelheim (1900-1972), Oscar Reutersvard (1915–2002), Arghal, Giorgio De Chirico (1888–1978), Edvard Munch (1863–1944), Wassily Kandinsky (1866–1944), Paul Gauguin (1848–1903), Vincent Van Gogh (1853–1890), Albrecht Dürer (1471–1528), Pablo Ricasso (1881–1973), Caspar David Friedrick (1774–1840), Georges Seurat (1859–1891), Britt Taylor Collins, Andrew Annenberg, Bruno Cini e Mark Bryan.
• Infine, un’altra apprezzata peculiarità grafica è rappresentata dall’uso del grassetto e del corsivo, che spezza la tipica monotonia dello scritto che caratterizza le pagine di un libro.
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