VIAGGIO STRAORDINARIO AL CENTRO DEL CERVELLO

VIAGGIO STRAORDINARIO AL CENTRO DEL CERVELLO

RETROCOPERTINA

L’avventura più esotica ed esaltante che possiamo vivere oggi è dentro la nostra scatola cranica.

Grazie all'impetuoso progresso delle neuroscienze, negli ultimi anni si è spalancato davanti a noi un continente incredibilmente affascinante e complesso, al centro del quale vi sono il cervello e le sue cellule, neuroni e sinapsi dove prendono vita tutte le nostre azioni (e reazioni): mangiare, bere e dormire, ma anche ridere e innamorarsi. Niente di meglio, per orientarsi in un simile viaggio, di un libro pensato come una vera e propria guida e di un accompagnatore del calibro di Jean-Didier Vincent.

Con tutta la sua autorevolezza di studioso di fama mondiale e il contributo di esperti di diverse discipline, con una buona dose di humour e il giusto senso della suspense, ci prenderà per mano alla scoperta del cervello e di tutte le sue meraviglie, ma anche delle sue insidie e dei misteri che tiene ancora in serbo per noi. Pronti a partire?

PRIMA DI PARTIRE

Il cervello è indispensabile alla vita. Quando smette di funzio­nare, si muore. Da sempre si sa che per uccidere un uomo ba­sta tagliargli la testa ... o affondargli una lama nel cuore. Ne è nata una lunga disputa su dove collocare la sede dell' anima: per molto tempo è sembrato che fosse il cuore a ospitarla; e ancora oggi gli innamorati sulla corteccia degli alberi non incidono cer­velli, ma cuori con i loro nomi. La vittoria finale, però, è toccata al cervello, e non è così vero quello che si crede comunemente, cioè che nel cambio ci siamo persi qualcosa. E ciò che spero di dimostrare con questo libro.
Il cervello è il luogo dove risiede l'«io» del corpo. L'uomo può dire «io» grazie al cervello, che percepisce qualsiasi cosa accada nel corpo e attraverso il corpo, con tutto il corredo di dolore e di piacere. E tutti i ricordi, tutti i modi di essere, tutte le disposizioni e tutti i comportamenti che normalmente costi­tuiscono la nostra identità, cioè quell'«io» di cui siamo rivestiti, sono altrettanti prodotti del nostro cervello. Non bisogna poi dimenticare che è a un «tu» che si rivolge questo «io », cioè a un altro cervello, portavoce di un' altra carne con il suo carico di dolore e di piacere. Infine il cervello, sul quale si basano l'in­dividualità e l'io, è anche la base del «noi », della società uma­na. In questo libro vedremo quindi intrecciarsi due fili condut­tori: il primo è costituito dal piacere e dal suo compagno dolo­re, che governano l'insieme delle nostre azioni e delle nostre vi­sioni del mondo; il secondo è «l'altro», perché anche il bisogno e il riconoscimento del prossimo sono componenti essenziali dell' essere umano.
Lo stesso cervello che si fa carico del destino individuale è si­curamente la base dell'intelligenza, ma anche luogo di passioni innominabili e rifugio della bestia immonda che può rendere gli umani esseri da cui è bene stare lontani. Agente al servizio del­l'intelletto, punto di partenza della nostra libertà, è lui a dettar legge sul corpo, e non c'è entità superiore che abbia voce in ca­pitolo sulle sue decisioni e inclinazioni. Ma questa carne su cui regna da sovrano assoluto esercita di rimando su di lui un'in­fluenza da cui non è in grado di prescindere, spinto da bisogni, desideri e necessità - come tutti i tiranni, del resto. Spesso si crede di rompere con il vecchio dualismo corpo/anima limitan­dosi a sostituire quest'ultima con il cervello, come se la sede della nostra intelligenza, della nostra identità, della nostra gran­dezza, isolata nel cranio, non fosse parte integrante del corpo; come se non fosse prima di tutto la chiave della nostra incarna­zione.
Un dualismo dei cui miasmi spero di aver sgombrato completamente questo libro. Per questo, come vedremo, ho preferito insistere su ciò che nel cervello ha a che vedere con le funzioni vitali più elementari, piuttosto che con le «facoltà in­tellettuali». Noi parliamo, pensiamo, scriviamo libri e sinfonie, ma anche questi prodotti «superiori» non sarebbero possibili se non fossimo fatti di carne, esseri che percepiscono, che pro­vano piacere e dolore. Il cervello non è un' entità disincarnata che si rappresenta il mondo, né un computer che controlla mi­racolosamente la macchina del corpo: è il centro del nostro agi­re nel mondo. Questo è il cervello che vi propongo di visitare.Non aspettatevi di incontrare «lo spirito» durante questo viaggio. Lo spirito non è mai dove ci si aspetta di trovarlo. «E l'anima, Brigitte?» si chiedeva in uno dei suoi libri 1'eminente professor Jean Bernard. Brigitte cerca sempre la risposta; si è sposata e ha avuto dei bambini. E agli specialisti della radiodia­gnostica cerebrale che pretendono di farci vedere il «pensiero» all'opera nei neuroni, ricorderò che una cartina non è un terri­torio, e un'immagine non è spirito. Nel suo L'Ameet le système nerveux il grande psichiatra svizzero Auguste Forel affermava che «l'anima e l'attività del cervello sono una cosa sola».
Que­sto è il punto di vista che adotterò fino a prova contraria, cioè finché non sarà dimostrato che esistono anime senza cervello e cervelli senz' anima. Sarà un cervello tutto azione, quello che vo­glio farvi scoprire.

Come può una simile cattedrale ergersi nei 1500 millimetri cubi di un cranio umano? Cercheremo di svelare questo miste­ro. Non c'è da meravigliarsi che il cervello continui a ispirare una sorta di sacro stupore e di diffidenza; la sua scoperta e la sua esplorazione sono successive a quelle dell' America. Prima, quella terra incognita era lasciata alla mera speculazione e alle superstizioni. Quasi intoccabile. Spesso ci facciamo scrupoli a far studiare il cervello ai bambini. Troppo complesso, si dice. Ma non è forse irrazionale rifiutarsi di conoscere come funziona uno strumento che ci serve ad agire, ad amare, a conoscere? Sa­rebbe come fare un viaggio in Egitto saltando la visita alle Pira­midi, attraversare Roma evitando il Colosseo o Atene disto­gliendo lo sguardo dall' Acropoli. Ecco cosa mi ha portato a proporre una specie di guida per viaggiare all'interno del cer­vello.

Partiamo allora alla volta della capitale e sede del governo e di tutte le istituzioni, ministeri, assemblee e tribunali che fanno funzionare il corpo. Visiteremo luoghi celebri come l'area di Broca, dove la parola è sovrana, angolini alla moda come l'ipo­talamo e i suoi centri del piacere, e luoghi della memoria come l'ippocampo. Andremo nei luoghi dove si soddisfano i nostri desideri più semplici come mangiare, bere e dormire, e in altri luoghi meno confessabili.
Tenteremo di percorrere passaggi segreti, di aprire porte sbarrate. L'escursione non è senza rischi: sarà bene prepararsi a reagire in modo adeguato. li cervello talvolta è malato, e può diventare la causa dei più svariati tipi di disturbi, di cui il visita­tore dovrà essere informato.
Il cervello di cui vi propongo la visita è il vostro cervello, unico nel suo genere e nello stesso tempo simile a tutti gli altri. Conoscerlo meglio vi permetterà di conoscere meglio voi stessi e di imparare a gestire meglio i rapporti del vostro corpo con la vostra «testa». Un cervello malato si cura, e può guarire. Que­sto libro ha come scopo anche di aiutare coloro che soffrono. «Conoscere il proprio cervello per rispettarne le regole igieni­che» concludeva Auguste Forel, «è dovere di ciascuno nei con­fronti della propria anima».
Partiamo, allora. E prima di saperne di più sui luoghi dove si dorme, si mangia e si beve, e su dove e come passeggiare nei quartieri alti, cominciamo con un po' di geografia di questo strano paese dentro di noi e con qualche nozione sui suoi abi­tanti. I più curiosi troveranno in appendice una piccola storia della scoperta di questa contrada e delle discussioni che l'hanno animata. Alcuni invitati, qua e là, ci raggiungeranno per farci da guida in questo o quel luogo particolare.

INDICE

Cap. 1 - Il paesaggio celebrale
Cap.2 - Compagni di viaggio
Cap. 3 - Clima e stagioni
Cap. 4 - Dormire
Cap. 5 – Mangiare
Cap. 6 – Hypothalamus Restaurant
Cap.7 – Bere
Cap.8 – Morire di sete
Cap. 9 – La valle dei piaceri
Cap. 10 – Ridere e compagnia bella
Cap. 11 – Viale Pavlov
Cap. 12 – Le vie dell’amore
Cap. 13 – Il salone delle belle arti
Cap. 14 – Il granaio dei ricordi
Cap. 15 – Il cervello delle facoltà
Cap. 16 – Il cervello dell’azione
Cap. 17 – Il cervello dell’altro
Cap. 18 – Il giardino delle lingue

Appendice

Ultima modifica il: Mar 18, 2018
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