AVVENTISTI

AVVENTISTI

AVVENTISTI (5)

IL fondamento della nostra fede - 160 anni di Cristologia Avventista


IL FONDAMENTO DELLA NOSTRA FEDE
160 anni di Cristilogia Avventista

(Ci è stato concesso il privilegio di pubblicare questo opuscolo di 20 pagine. Un ulteriore ausilio didattico per tutte quelle persone oneste intellettualmente e che possiedono intelligenza morale, che permetterà loro di non cadere VITTIME della classe religiosa dell'Anticristo, che con la sua propaganda, ripete le "espressioni ispirate da demoni" che cercano di annullare il ruolo di Gesù Cristo che il "solo vero Dio" JHWH, ha pensato per lui.)


Il fondamento della fedeINTRODUZIONE

Paolo ci esorta a "guardare a Gesù” (Ebrei 12:2)."L'importanza di guardare a Gesù e conoscere Dio, sia intellettualmente che sperimentalmente, non può mai essere sopravvalutata. Il nostro Salvatore ha detto: "Questa è la vita eterna, che conoscano te, il solo vero Dio, e Gesù Cristo, che tu hai mandato" (Giovanni 17:3).

La vera conoscenza di Dio e del Suo carattere era in gran parte dissimulata durante il Medioevo, quando il papato era al suo apice. Dio suscitò la Riforma al fine di dissipare queste tenebre. In un primo momento, l'amore della verità pervase i cuori dei riformatori, ma a poco a poco la fiamma dell'amore iniziò a diminuire. Invece di continuare questa Riforma che avrebbe portato alla purificazione della Chiesa, i Protestanti smisero di protestare e di riformare! L'amicizia con la Chiesa romana, responsabile per il sangue dei martiri, diventò accettabile. I successori dei primi riformatori furono disposti a fare vari compromessi e la Riforma si fermò.

Il movimento Avventista fu suscitato da Dio per portare a termine la Riforma che i grandi leader come Giovanni Huss e Martin Lutero avevano cominciato. Huss, Lutero e altri hanno avuto una grande luce da condividere con il mondo. Tuttavia, lo splendore di tutte le verità di Dio per gli ultimi giorni era troppo accecante per le tenebre del mondo nel corso del quindicesimo e sedicesimo secolo. Il piano di Dio era di continuare a diffondere più luce man mano che gli occhi spirituali del popolo si aprivano e si abituavano alla luce già ricevuta. Dal 1844 circa a poco dopo il 1888, Dio ha concesso luce speciale al Suo popolo, ma la luce che, nella Sua misericordia, Dio ha dato al popolo Avventista è oggi rappresentata come un errore da parte dei successori spirituali di quel movimento! Eppure, noi abbiamo ricevuto questo consiglio: “Non abbiamo nulla da temere per il futuro, eccetto che dimenticare la via dove il Signore ci ha condotti e il Suo insegnamento nella nostra storia passata”(Ellen G. White, Life Sketches of James and Ellen White, p. 196). Lo scopo di questo libro è di studiare il modo con cui il Signore ci ha guidato nei Suoi insegnamenti nella nostra storia passata e di esaminare biblicamente qual è il fondamento della nostra fede come trasmessa ai santi. Senza dubbio, il movimento Avventista è ad un punto di crisi della sua storia.

Ricordiamo che cosa ha scritto la serva del Signore: "Se Dio aborrisce un peccato sopra l'altro, di cui il Suo popolo è colpevole, questo è non fare nulla in caso d’emergenza. L'indifferenza e la neutralità in una crisi religiosa è considerata
da Dio come un reato grave, ed è pari alla peggiore ostilità contro di Lui" (Testimonies for the Church, vol. 3, p. 281).

Dio sta restaurando gli Avventisti nella verità che era a fondamento di questo movimento. Solo se accettiamo questo solido fondamento è possibile crescere nella luce che Dio promette di darci nella Sua Parola (Proverbi 4:18). Questa luce non potrà mai contraddire vecchie verità, ma le farà brillare di maggiore chiarezza! Gesù disse: "Se uno vuol fare la volontà di lui, conoscerà se questa dottrina è da Dio o se io parlo di mio" (Giovanni 7:17). Dio non conduce mai i Suoi figli per una strada diversa da quella che essi stessi sceglierebbero se conoscessero la fine sin dal principio e scorgessero la gloria del piano divino che stanno realizzando come collaboratori di Dio (Speranza Dell’Uomo, p.162).

Nel 1888 ebbe luogo il "forte grido" dell’angelo di Apocalisse 18. Oggi, oltre un centinaio di anni più tardi, Dio fa riaccendere la fiamma di quel "preziosissimo messaggio". Noi possiamo prendere parte alla propagazione di questo messaggio soltanto nella misura in cui lo accettiamo nei nostri cuori. Possa quel dolce Spirito del Padre e dell’unigenito Figlio Suo continuare a guidarvi e confortarvi; questa è la mia preghiera per voi.

INDICE GENERALE


1. UN SOLIDO FONDAMENTO
SVILUPPO DOTTRINALE DALLO STUDIO DELLA BIBBIA E DELLA RIVELAZIONE
FURONO PRESTO STABILITI I PUNTI PRINCIPALI
IL SIGNORE NOSTRA GUIDA
I PUNTI FONDAMENTALI NON DEVONO ESSERE SMOSSI
IL SABATO è UN PILASTRO?
DEVIARE DAL FONDAMENTO CONDUCE ALL'APOSTASIA

2. COME COMPRENDEVANO L'INCARNAZIONE I NOSTRI PIONIERI
JAMES WHITE
URIAH SMITH
J. H. WAGGONER
STEPHEN N. HASKELL
E. J. WAGGONER
A . T. JONES
ELLEN G. WHITE


3. L'INCARNAZIONE: BASE SCRITTURALE
LA “NUOVA TEOLOGIA”DELL'INCARNAZIONE
IL PUNTO DI VISTA SCRITTURALE
ALL'ASCOLTO DELLA BIBBIA
LA RIFORMA CONTINUA


4. IL MESSAGGIO DEL SANTUARIO - LA SUA STORIA
LA VERITà RICEVUTA DOPO LA DELUSIONE
INTRODUZIONE AD UNA NUOVA DOTTRINA DEL SANTUARIO
I PIONIERI COMPRENDEVANO LA PORTATA DEL CONCETTO DELL'ESPIAZIONE


5. ELLEN G. WHITE E L'ESPIAZIONE
“WHITE-ISMO” E L'ESPIAZIONE
“ESPIAZIONE PERFETTA”
“ESPIAZIONE… COMPLETA”
“ESPIAZIONE COMPLETA”
“L'ESPIAZIONE ERA COMPLETA”
“L'ESPIAZIONE è COMPLETA”
“LA REALIZZAZIONE DELL'ESPIAZIONE”
“ESPIAZIONE… ALTRE VERITÀ GRAVITANO”
“ESPIAZIONE FINALE”


6. IL GIORNO DELL'ESPIAZIONE
L'OFFERTA PER IL PECCATO
L'ESPIAZIONE PER ECCELLENZA


7. LA CHIESA AVVENTISTA DEL SETTIMO GIORNO E L'ESPIAZIONE
LA SMENTITA DI QUESTIONS ON DOCTRINE
LA POSIZIONE ATTUALE DELLA CHIESA AVVENTISTA DEL SETTIMO GIORNO
LA REAZIONE DI DIO DI FRONTE AL TRADIMENTO

8. IL PARADOSSO DELL'AVVENTISMO STORICO
JOSEPH BATES
L'UNIONE CRISTIANA
JAMES WHITE
LA TRINITÀ RIGETTATA DAGLI AVVENTISTI STORICI
URIAH SMITH
J.M. STEPHENSON E “L'ESPIAZIONE”
“LA DOTTRINA DELLA TRINITÀ SECONDO R.F. COTTRELL”
ORIGINI PAGANI FONDAMENTI PAPALI


9. ELLEN G. WHITE E LA DOTTRINA DI DIO
LA GERARCHIA DEL CIELO
LA MORTE DI CRISTO
“VITA ORIGINALE, NON PRESA A PRESTITO, NON PROVENIENTE DA ALCUNO”
LA SORGENTE ORIGINALE
L'ELEMENTO DEL 1888
ANDREASEN E IL TEMPO


10. LA DOTTRINA BIBLICA DI DIO
IL CUORE DEL GIUDAISMO


11. GESù CRISTO IL FIGLIO DI DIO
LE TESTIMONIANZE DELL'ISPIRAZIONE
NON UN “FIGLIO SPIRITUALE”
IL FIGLIO REALE DI DIO
COSA VUOL DIRE “UNIGENITO”?
L'EVANGELO DEL “CONSIGLIO DI PACE”


12. GESù CRISTO, IL DIVINO OBIETTIVO DELLA NOSTRA FEDE
GESù CRISTO ADORATO COME FIGLIO DI DIO
LA NATURA SUPERIORE DI GESÙ COME FIGLIO DI DIO
IL FONDAMENTO DELLA FEDE DEL CREDENTE


13. LA DISTINZIONE TRA IL PADRE E IL FIGLIO
I FALSI EVANGELI INSEGNANO GLI SCAMBI DI RUOLI
ALTRE CHIARE TESTIMONIANZE
CREDO UMANO O CREDO DIVINO


14. LA MORTE SULLA CROCE
CRISTO MORÌ PER I PECCATORI
“SECONDO LE SCRITTURE”
IL DIVINO FIGLIO DI DIO MORÌ
LA FORMA DI SERVO
LA DIVINITÀ RIVESTITA D'UMANITÀ
LA NOSTRA SPERANZA è NELLA SUA RISURREZIONE
LA CROCE CONFERMA L'AMORE DI DIO


15. LO SPIRITO SANTO DI DIO
L'ISPIRAZIONE HA PREDETTO UN'APOSTASIA
RIFORMA NELL'ADORAZIONE
IL MOVIMENTO AVVENTISTA SUSCITATO PER RIFORMARE L'ADORAZIONE
DUE MOVIMENTI OPPOSTI
IL SIGNIFICATO DELLA PAROLA SPIRITO
SPIRITO E PENSIERO
“LE PAROLE… SONO SPIRITO”
L'UOMO CREATO ALL'IMMAGINE DI DIO
DIO è ONNIPRESENTE CON IL SUO SPIRITO


16. GESÙ - UN ALTRO CONSOLATORE
UN LEGAME STRETTO CON L'INCARNAZIONE
IL RUOLO DELLO SPIRITO SANTO NELL'INCARNAZIONE, COME è STATO INTESO DAI PIONIERI
PARALLELI NELL'ISPIRAZIONE
ALTRI PARALLELI


17. RICEVERE LO SPIRITO DI CRISTO
LA PIOGGIA DI FINE AUTUNNO
LA MALVAGIA INFLUENZA DI SATANA
I MIRACOLI NON FANNO TESTO


18. RISPOSTA ALLE OBIEZIONI TRINITARISTE
1 GIOVANNI 5:7,8
MATTEO 28:19
2 CORINTI 13:14
MATTEO 3:16,17
GENESI 1:26
GIOVANNI 10:30
EBREI 1:8
ISAIA 9:5
ISAIA 44:6 E APOCALISSE 1:17
APOCALISSE 1:8
1 GIOVANNI 5:20
TITO 2:13
GIOVANNI 1:1
FILIPPESI 2:5-9
GIOVANNI 8:58
ISAIA 43:10
GIOVANNI 10:17,18
GIOVANNI 2:19
ROMANI 8:26
ATTI 5:3,4


19. ALTRI PENSIERI DELLO SPIRITO DI PROFEZIA
IL PESO DELLE PROVE
PERSONA E PERSONALITÀ
"I TRE ESSERI PIÙ SANTI"
L'USO DI LETTERE MAIUSCOLE PER EDITORE
GLI EDITORI MODIFICANO LE CITAZIONI
CHIARIMENTO DI ALTRE CITAZIONI DI ELLEN WHITE:


20. SECONDO LA VIA CHE ESSI CHIAMANO SETTA
IMPORTANTI IMPLICAZIONI

A PROPOSITO DELLE IMPLICAZIONI DEI MESSAGGI DEI TRE ANGELI
SUCCESSIONE DELLA FEDE


21. COSA SIGNIFICA ESSERE ORTODOSSO?
LA BIBBIA è STATA MESSA DA PARTE
LA TRINITà è "ORTODOSSA"

22. L'OMEGA DELLE ERESIE MORTALI
APOSTASIA ANNUNCIATA TRA GLI AVVENTISTI DEL SETTIMO GIORNO
ALTRE DICHIARAZIONI CONCERNENTI L'APOSTASIA
L'ALFA DELL'APOSTASIA
L'OMEGA DELL'APOSTASIA
LA CONFERENZA BIBLICA DEL 1919
LA VENUTA DEL CONSOLATORE
DICHIARAZIONE DI FEDE DEL 1931
AUGURI DI BATTESIMO E NUOVO INNARIO DEL 1941
I FEDELI - WASHBURN E LONGACRE
REVISIONE DI DANIELE E APOCALISSE
LA PUBBLICAZIONE DI “EVANGELISMO”
UN INVITO AL PENTIMENTO
LA CONFERENZA BIBLICA DEL 1952
CONFERENZE AVVENTISTI DEL SETTIMO GIORNO EVANGELICI DEL 1955, 1956
1971 - MOVIMENTO DEL DESTINO
LA DICHIARAZIONE DI FEDE DEL 1980, E SEGUITO
I MINISTERI INDIPENDENTI E LE LORO RELAZIONI ATTUALI


APPENDICE
DICHIARAZIONE DEI PRINCIPI FONDAMENTALI INSEGNATI E PRATICATI -DAGLI- AVVENTISTI DEL SETTIMO GIORNO
DOMANDE AL PASTORE LOUGHBOROUGH:
COPIA DELLA SPERANZA DELL'UOMO DEL 1898, P.515
LE CINQUE TAPPE VERSO L'APOSTASIA


Per ulteriori informazioni:
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Leggi tutto...

LO SPIRITO DELL'ANTICRISTO - Pagina 2


LO SPIRITO DELL'ANTICRISTO
(Pagina 2)

(Ci è stato concesso il privilegio di pubblicare questo opuscolo di 20 pagine. Un ulteriore ausilio didattico per tutte quelle persone oneste intellettualmente e che possiedono intelligenza morale, che permetterà loro di non cadere VITTIME della classe religiosa dell'Anticristo, che con la sua propaganda, ripete le "espressioni ispirate da demoni" che cercano di annullare il ruolo di Gesù Cristo che il "solo vero Dio" JHWH, ha pensato per lui.)


Lo spirito anticristoAltra Apostasia

L'apostasia, però, non si ferma qui. Ero interessato a scoprire che sin dall'inizio è stato desiderio di Satana essere adorato come Dio. Conosciamo tutti la storia. Isaia 14 evidenzia molto chiaramente il punto in cui Satana dice:

"Tu dicevi in cuor tuo: 'lo salirò in cielo, innalzerò il mio trono al di sopra delle stelle di Dio; mi siederò sul monte dell'assemblea, nella parte estrema del nord; salirò sulle parti più alte delle nubi, sarò simile all'Altissimo'" (Isaia 14:13,14).

Adesso permettete che vi chieda: sin dall'inizio con la ribellione di Satana in cielo, qual era il pomo della sua contesa? Specificamente, quale è stato l'incidente che ha dato il via alla sua ribellione contro Dio?

Il fatto è che non è stato chiamato a partecipare con Dio e Cristo alla progettazione del mondo e dell'essere umano.

Quanti Esseri facevano parte di quel Comitato? Tre? Possiamo trovare qualche evidenza di questa formazione, per poter affermare una cosa del genere? Viene detto in qualche brano ispirato che c'erano tre Persone in questo Comitato, in questo Consiglio? Zaccaria 6:13 dice:

"Sì, egli costruirà il tempio dell'Eterno, si ammanterò di gloria e si siederà e regnerà sul suo trono, sarà sacerdote sul suo trono, e tra i due ci sarà un consiglio di pace".

Certo qui si fa riferimento ad un altro consiglio fra il Padre e il Figlio (il termine ebraico tradotto in Inglese "both" - entrambi - significa proprio "due"), ma anche in quel consiglio prima della creazione, se lo esaminiamo a partire dalla Bibbia o dagli scritti di Ellen White, non si può trovare neppure una sola indicazione-evidenza per dire che c'erano tre persone. Non c'è evidenza del genere. Ripetutamente ci viene fatto comprendere che è stato un consiglio fra Padre e Figlio.

Il Sovrano dell'universo non è stato solo nello Sua opera di beneficenza; ho avuto un associato - un collaboratore che poteva apprezzare I Suoi obiettivi e poteva condividere lo Sua gioia nel dare felicità agli esseri create. "Nel principio era lo Parola e lo Parola era presso Dio, e lo Parola era Dio. Egli (lo Parola) era nel principio con Dio" Giovanni 1:1,2. Cristo, lo Parola, l'unigenito di Dio, era uno con il Padre eterno - uno in natura, in carattere, in obiettivo - l'unico essere che poteva entrare in tutti i consigli ed obiettivi di Dio ("Patriarchs and Prophets" - "Patriarchi e Profeti", p. 34).

Si dice che lo Spirito Santo è la terza persona della trinità così come ne fanno parte il Padre e il Figlio, ma stranamente, o non faceva parte di questo consiglio o Satana non era geloso della sua posizione!!

La verità è che c'erano solo due persone nel consiglio.

Prima che vi fosse l'assemblea degli abitanti dei cieli, il Re dichiarò che nessun altro che Cristo, l'Unigenito di Dio, poteva completamente entrare nei Suoi obiettivi, ed a Lui fu affidato di eseguire i potenti consigli della Sua volontà ("Patriarchs and Prophets", p. 36).

Ad ogni modo, c'è stata una persona che sentiva che ci sarebbero dovute essere tre persone. Si tratta di colui che voleva essere lui stesso il terza membro del consiglio. Sentiva che aveva il diritto di essere lì; era Satana.

COSA VOLEVA SATANA?

Esaminiamo l'interessante prospettiva delle ambizioni di Satana. Aveva qualche idea da poter offrire a Dio? Voglio dire, c'erano dei pareri utili e suggerimenti che avrebbe potuto offrire al Padre ed al Figlio per poter migliorare la progettazione per la creazione del mondo e dell'umanità? Avrebbe potuto forse, aggiungendo il suo potere a quello di Dio, aiutare nella creazione rendendola più facile? Certamente no! Allora perché voleva partecipare in questo consiglio di progettazione, non avendo nulla da offrire? Perché? L'unica cosa che Satana avrebbe potuto realizzare entrando a far parte di quel consiglio è che la sua immagine sarebbe stata avanzata. Avrebbe potuto dare !'impressione che era al pari di Dio e di Suo Figlio. Sarebbe apparso, infatti, che anche lui era degno di adorazione. Era proprio questo che Satana voleva! Voleva ricevere gloria, voleva essere adorato come Dio. Non aveva niente da offrire, assolutamente niente. Voleva fare parte del consiglio perché voleva un'opportunità di essere esaltato ed adorato.

A causa della sua presunzione, Lucifero fu cacciato fuori dal cielo. Quale pensate sia stata il suo desiderio principale da quando è venuto in questo mondo? Le sue ambizioni sono forse cambiate dal momento che è venuto a vivere in mezzo agli uomini? No! I suoi obiettivi rimangono gli stessi ed ha portato avanti la stessa propaganda e politica di adorazione qui sulla nostra terra. Secondo la Bibbia egli avrà l'adorazione qui sul pianeta Terra, perché Apocalisse 13:4 dice: "E adorarono il dragone che aveva dato l'autorità alla bestia e adorarono lo bestia dicendo: «Chi è simile alla bestia, e chi può combattere con lei?»". Sappiamo che quando si adora il dragone non si cade con la faccia per terra dicendo: "Lode a Satana!"

Il nome di chi può essere effettivamente invocato? È il nome di Dio! Ma in realtà si sta adorando Satana! Perché? Perché si sta adorando Dio nel modo sbagliato! Si tratta di qualcosa di simile a ciò che disse Paolo. Vediamo, egli dice: "Non voglio che mangiate cibo che è stato sacrificato agli idoli. Ora, sappiamo che un idolo non ha alcun valore nel mondo, è un niente, ma le cose che i Gentili offrono agli idoli offrono in realtà ai diavoli, ed io non voglio che abbiate comunione con i diavoli" (vedere 1 Corinzi 8:4; 10:19,20).

Possiamo sapere che un idolo non ha alcun significato né hanno significato i vari servizi di adorazione dedicati all'idolo, ma non possiamo mescolarci con gli idolatri né partecipare alle loro rituali. Essi pensano di adorare Dio, ma in realtà sono i demoni che rispondono alle loro preghiere e con cui si stanno rapportando, perciò noi non dobbiamo avere a che fare con loro. E ci mostra che pur essendo Cristiani è pericoloso mescolarci con false filosofie e false idee.

IL PAGANESIMO RIVELA LA VERITA'

Sin dall'inizio Satana voleva far parte della divinità. Per colpa della sua presunzione, Dio lo cacciò via dal Paradiso, ma quaggiù sulla Terra satana ha operato più attentamente e subdolamente per realizzare lo stesso obiettivo, insinuando le sue idee nel pensiero degli uomini. Nel Paganesimo, che è più apertamente sotto il controllo di Satana, più manifestamente controllato da principi e filosofie sataniche, in cui egli si rivela completamente e con chiarezza, ho trovato qualcosa che è spaventoso. Se non ero molto spaventato prima, lo sono stato certamente dopo che ho scoperto questo:

Innanzitutto ho trovato questa informazione nel Webster's New World Dictionary (Dizionario del nuovo mondo di Webster), poi ho trovato sostanzialmente la stessa informazione in varie enciclopedie, incluse quella di Collier e quella di Compton. Ho cercato la parola "Trinità" ed ho scoperto che esiste una trinità nel credo Buddista, una trinità nel credo dell'antico Egitto (Iside, Horus e Seb) ed esiste una trinità anche nella religione Indù. Non lo sapevo. Pensavo che gli Indù adorassero un milione di dèi, ma apparentemente gli dèi minori nella religione Indù, come Hanuman, il dio scimmia, e Ganesh, il dio elefante, sono qualcosa come i santi che sono venerati nella Chiesa Cattolica. Essi comunque credono in un supremo trio di tre dii: Brahma, Vishnu e Shiva.

Brahma
1. La suprema ed eterna essenza o spirito dell'universo
2. Il membro principale della trinità (Brahma, Vishnu e Shiva) e creatore dell'universo ("A Book of Beliefs" - "Un libro di credo", di Allan, Butterworth & Langley).

Sembra proprio Dio Padre e, ad eccezione del nome, noi Cristiani potremmo quasi ritrovarci in questa descrizione di Dio, il Padre.

Vishnu
Il secondo membro della trinità (Brahma, Vishnu e Shiva), definito come il Protettore e popolarmente ritenuto come avente avuto svariate incarnazioni umane, di cui la più importante è Krishna (Ibid.).

Ancora una volta è sorprendentemente simile al Cristianesimo. Stranamente il secondo membro della trinità Indù è considerato essersi incarnato o nato come essere umano varie volte, con l'incarnazione principale in Krishna, e la parola Krishna risuona sorprendentemente come Cristo. Dunque, la similitudine è stupefacente.

Adesso, per favore, mentre passiamo al terzo membro della trinità Indù, ricordiamo quello che ho detto. Satana rivela sé Stesso più apertamente nel Paganesimo che nel Cristianesimo. Passiamo la terzo dio della trinità Indù.

Shiva
Il dio Indù della distruzione ...

Shiva è differente da Vishna nel carattere. Nella sua natura c'è una parte buia e severa... Shiva è spesso descritto appostato in luoghi terribili come campi di battaglie e cimiteri. Nelle sculture è spesso rappresentato con una ghirlanda di teschi e circondato da spiriti maligni mentre fa lo terribile danza con lo quale distrugge il mondo intero (Ibid.).

Nell'lnduismo, una religione pagana in cui satana si manifesta apertamente, la terza persona della divinità è il dio della morte e della distruzione!

Nel Cristianesimo, comunque, Satana non osa rivelare sé stesso così apertamente. Per poter ingannare i Cristiani satana deve insinuarsi più subdolamente. Se Satana si rivelasse nella sua vera identità qui, sarebbe respinto ed evitato con orrore, così ha inventato, invece, un terzo essere che non esiste, creando in tal modo un'alternativa tramite la quale poter essere adorato.

Nella maggior parte delle domeniche la seguente preghiera allo Spirito Santo appare sul giornale giamaicano ("The Sunday Gleaner" - "Lo spigolatore domenicale").

"O Spirito Santo, tu che mi fai vedere ogni cosa e mi mostri lo via per raggiungere i miei ideali; tu che dai i doni divini di perdonare e dimenticare qualunque cattiva azione fatta contro di me, e che sei sempre nella mia vita insieme a me; aiutami a non fare mai male ad alcuno. In questo breve dialogo voglio ringraziarti per ogni cosa e confermare una volta ancora che non voglio mai essere separato da te, per quanto possa essere grande il desiderio di cose materiali. Voglio trovarmi con te e con le persone che amo quando Gesù ritornerà. Ameni" Dite questa preghiera per tre giorni consecutivi senza menzionare qual è lo vostra richiesta, ed essa vi sarà accordata il terzo giorno, per quanto difficile essa possa essere. Vi prometto di pubblicare lo preghiera non appena il vostro desiderio sarà accordato. "Grazie Spirito Santo".

Adesso, anche se questa sembra una bella preghiera spinta da buoni sentimenti, non è questo il modo stabilito da Dio, piuttosto è il modo dell'uomo Obeah o medico-stregone! Si può avere tutto ciò che si vuole! Bisogna solo recitare questa preghiera per tre volte. Chi prega in questo modo? I pagani. Si tratta di una vuota ripetizione; si devono solo ripetere queste parole meccanicamente, e si riceverà la risposta desiderata. Una preghiera del genere giunge a qualcun altro ma non a Dio, non importa quanto belli e buoni i sentimenti in essa possano sembrare.

Cosa accade quando si prega con un falso concetto di Dio, della Sua opera o dei Suoi obiettivi? Vi ricordate ciò che Ellen White ha scritto nei suoi "Early Writings" ("Primi scritti") - a pagina 54?

Poi vidi una luce brillantissima, proveniente dal Padre al Figlio, e dal Figlio copriva ad onde il popolo dinanzi al trono. Ma pochi ricevono questa grande luce. Molti sorsero da sotto questa luce a immediatamente le resistettero; altri non se ne interessavano e non l'apprezzavano, ed essa si spostò via da loro. Alcuni l'apprezzarono e si inchinarono in preghiera, in compagnia di pochi. Questi pochi ricevevano la luce e gioivano in essa, e la loro stessa persona brillava della sua gloria.

Vidi il Padre alzarsi dal trono e con una carrozza fiammeggiante andare nel Luogo Santissimo oltre il velo, e sedersi. Poi Gesù si alzò dal trono e la maggior parte di quelli che erano inginocchiati si alzarono insieme a Lui. Non vidi alcun raggio di luce passare da Gesù alla moltitudine incurante dopo che Egli si alzò, e furono lasciati nel buio completo... Poi una carrozza nuvolosa, con ruote come fuoco ardente, circondata da angeli, raggiunse il luogo dove si trovava Gesù. Egli entrò nella carrozza e fu portato al Luogo Santissimo, dove il Padre era seduto... Coloro che si erano alzati insieme a Gesù riversarono la propria fede su di Lui nel Luogo Santissimo, e pregarono: "Padre nostro, dacci il Tuo Spirito". Poi Gesù soffiava su di loro lo Spirito Santo. In quel soffio c'era la luce, il potere e molto amore, gioia e pace.

Mi voltai a guardare quelli che erano ancora inginocchiati dinanzi al trono; non sapevano che Gesù se n'era andato. Apparve Satana vicino al trono, cercando di portare avanti l'opera di Dio, li vidi guardare su verso il trono e pregare: "Padre, dacci il Tuo Spirito". A quel punto Satana soffiava su di loro un'influenza insana e malvagia, in cui c'era luce e molto potere, ma nessuna dolcezza amorevole, nessuna gioia né pace alcuna.

Dice che il Padre e il Figlio si sono spostati da un dato luogo e si sono recati in un altro. Alcune persone (i Cristiani!) sono rimasti nel primo luogo, pregando Dio ... pregavano Dio! Invocavano il Suo nome, dirigevano le loro preghiere verso l'alto, ma cosa successe? Si presentò Satana e cominciò a rispondere alle loro preghiere riversando uno spirito su di loro. Essi pregavano a Dio eppure a Satana era permesso di rispondere alle preghiere e di avvolgerli di tenebre. Perché? Perché la loro adorazione non era secondo la luce che Dio aveva rivelato; stavano cercando di adorare Dio, ma in contraddizione con la verità rivelata! A causa di questo, Satana si presentò a rispondere alle loro preghiere e ricevere la loro adorazione. Satana ha approfittato della situazione e dell'opportunità.

Quello che sto dicendo è che non è cosa da poco pregare ad una persona che non esiste. Non è poco importante se si prega a Dio in un modo che è contrario alla Sua rivelazione. Oggi se sentite persone pregare allo "Spirito Santo" e magari vengono riempite da uno spirito strano e poco somigliante a Dio, dovete comprendere che in realtà sta accadendo qualcosa di molto serio. Potrebbe essere che questa manifestazione dello "Spirito Santo" è il grande mezzo tramite il quale Satana riceve adorazione nel mondo negli ultimi giorni?

Questo è un pensiero davvero sorprendente e shoccante, ma esaminando le Scritture ed anche questi fatti riguardanti la trinità Indù, e vedendo così chiaramente l'identità di Shiva, io personalmente ne sono impaurito e sento dei brividi giù per la schiena. C'è stato un periodo nella mia vita in cui ho cercato di pregare allo Spirito Santo. Chiunque di voi abbia mai cercato di fare questa cosa, ha certamente trovato che è molto difficile da fare. Non si può davvero pregare e mettersi in comunicazione con un essere che non esiste. In questo caso bisogna solo dipendere dalla propria immaginazione, che è un sostituto misero della realtà. lo ho fatto quest'esperienza perché pensavo fosse una cosa che bisognava fare, che era necessario pregare allo Spirito Santo. Pensavo fosse un'altra persona della divinità, come il Padre ed il figlio, quindi non dovevo trascurarlo. In realtà, non potevo mettermi in contatto con Dio ed anzi correvo il pericolo di mettermi in contatto con un altro essere con cui non volevo avere niente a che fare!

Le Scritture non insegnano che lo Spirito Santo è un Essere separato dal Padre e dal Figlio. Quando Gesù dice: "Verrà il Consolatore", spiega cosa vuole dire, dicendo: "lo verrò" (vedere Giovanni 14:16,18). Gesù è un Essere reale. Il Padre è un Essere reale. Se quando viene lo Spirito si tratta dell'effettiva presenza del Padre e del Figlio, allora lo Spirito Santo deve essere un Essere reale, una Persona reale, ma si tratta della Persona del Padre. Non è Qualcuno separato e distinto da Sé Stesso. Nel pensiero umano troviamo una debole riflessione sulla verità di questo soggetto. Alcune persone credono sia possibile che un corpo sia qui e il suo spirito lasciare quel corpo e girovagare attorno. Sappiamo che per gli esseri umani questo non è possibile, ma è difficile per Dio? Gesù ha detto che Dio è Spirito (Giovanni 4:24); ha sempre riempito l'universo sin dai giorni dell'eternità. Non dobbiamo immaginare che, poiché andremo nei cieli e lo vedremo seduto su un trono, questo è tutto ciò che c'è del Padre. l'Iddio Onnipotente, il Padre di tutta l'infinità, non può essere limitato ad un unico corpo o ad un unico posto. la Sua mente, la Sua presenza, la Sua personalità riempiono e sempre "riempiranno il cielo e la terra". Questa personalità onnipresente del Padre, riempiendo l'intero universo, è lo Spirito Santo. lo Spirito Santo è la presenza di Dio.

L'ADORAZIONE DI BABILONIA

Il credo del Cristianesimo popolare a proposito di Dio è perfettamente esemplificato nella descrizione di babilonia che si trova in Apocalisse, perché anche nella comunità degli Ecumenici Trinitaristi, i Trinitaristi hanno molte diverse definizioni del loro Dio Trino! Gesù stesso una volta ha detto ad una donna: "Voi adorate, ma non conoscete chi state adorando", e quando l'ha detto non l'ha detto come se fosse un complimento, non ha approvato la donna per la sua ignoranza. Poi ha proseguito, dicendo: "Dio è Spirito, e quelli che l'adorano devono adorarlo in spirito e VERITA'!" Non solo in spirito, ma anche in VERITA'. Dobbiamo sapere chi e cosa stiamo adorando perché la Bibbia ha rivelato chiaramente Chi è Dio. È un particolare tipo di tenebre che spinge i Cristiani ad insistere che non dovremmo preoccuparci di studiare il soggetto dell'identità di Dio, nonostante il fatto che la Bibbia lo abbia spiegato molto chiaramente.

Viviamo in un'epoca che spaventa e sono convinto che Satana stia realizzando i suoi scopi mentre le persone dormono; molto subdolamente, ma con gran successo. Tristemente, la maggior parte delle persone pensano che stanno adorando Dio, quando la realtà è che non sanno neppure cosa stanno adorando. Satana è colui che si avvantaggia di questa ignoranza e riceve quest'adorazione.

Vorrei che voi prendeste in considerazione che la maggior parte di coloro che si chiamano Cristiani sono in realtà posseduti da questo insegnamento, dallo spirito dell'anticristo, inclusi quelli che si definiscono "Avventisti del Settimo Giorno", se si attengono al credo della denominazione come viene identificata oggi.

UN PROGETIO DEGNO

Ciò che voglio dire, in definitiva,è questo: "Preghiamo che Dio ci aiuti in modo che per il resto della nostra vita possiamo adoperarci ad esaltare questa verità a proposito dell'identità di Dio, con una devozione unica. Non possiamo coprire l'intero soggetto perché il Signore ci dice che lo studieremo per l'eternità. Vi sono diverse angolazioni e prospettive in questo soggetto, e ciascuna verità, se è verità, incluso quella del santuario, deve essere in armonia con questo insegnamento. lo voglio essere sempre alla ricerca, ma voglio dire a voi, fratelli e sorelle, mettiamoci a studiare seriamente e scoprendo la sua veridicità, prendiamo la responsabilità di promuoverlo e trasmetterlo attorno a noi. Il messaggio del primo angelo dice: "temi Dio e porta gloria a Lui". C'è qualcosa che riguarda la Sua identità, l'essenza del VERO Dio e di come deve essere adorato, nella focalizzazione del messaggio degli ultimi giorni. Perciò vogliamo studiare il soggetto e se pensate ne valga la pena, prendete l'impegno di promuovere l'adorazione dell'unico vero Dio.

Dio vuole persone che dichiarino coraggiosamente la Sua verità nella nostra epoca, e se non facciamo qualcosa presto, potremmo ritrovarci nel numero di quelli che sono "illuminati" nello stagno di fuoco. Non sono quelli che studiano e si sentono "illuminati" che saranno necessariamente i salvati, ma sono quelli che mettono in pratica ciò che apprendono. Nell'ultimo giorno Dio non ti chiederà cosa hai imparato, ma cosa hai fatto! Spero che lo ricorderemo e spero che Dio ci aiuterà a comprendere queste verità sempre meglio e di metterle in pratica nella nostra vita.

Per ulteriori informazioni:
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.


Torna all'inizio

Leggi tutto...

LO SPIRITO DELL'ANTICRISTO - Pagina 1


LO SPIRITO DELL'ANTICRISTO

(Pagina 1)

(Ci è stato concesso il privilegio di pubblicare questo opuscolo di 20 pagine. Un ulteriore ausilio didattico per tutte quelle persone oneste intellettualmente e che possiedono intelligenza morale, che permetterà loro di non cadere VITTIME della classe religiosa dell'Anticristo, che con la sua propaganda, ripete le "espressioni ispirate da demoni" che cercano di annullare il ruolo di Gesù Cristo che il "solo vero Dio" JHWH, ha pensato per lui.)


Lo spirito anticristo Lo spirito dell'anticristo
UN UOVO MARCIO?


Per il desiderio di promuovere la verità riguardo il Vangelo mi sono trovato a perdere vari amici; ho ricevuto qualche lettera che mi ha severamente rimproverato per il mio punto di vista. Un fratello, infatti, mi ha scritto per dire che, non avendomi sentito per un po' di tempo, aveva pensato che mi stessi prendendo un periodo di pausa per cercare di ingoiare e far funzionare questo "uovo marcio", secondo la sua definizione. Tutto ciò mi spinse a pregare molto.

Sin dall'inizio ho capito che ogni volta che si prende posizione per qualche verità in cui si crede, se è davvero una verità, allora ci saranno alcuni che saranno di sostegno ed alcuni che si opporranno. D'altra parte è proprio così che deve essere, ed io non me ne sorpresi. Come esseri umani non possiamo fare a meno di sentirci in qualche modo delusi quando qualcuno che ci è stato amico ci volta le spalle e prende posizione contro di noi, come questo fratello in Australia che mi era stato amico per un bel po' di anni e che, poi, mi scrisse paragonando la dottrina ad un uovo marcio. Potevo sentire la differenza nella lettera che mi scrisse; potevo sentire la barriera che si era innalzata fra noi, e queste cose ci toccano sempre a livello personale anche se nella nostra mente siamo ancora convinti che la direzione che prendiamo è giusta.

E come facciamo a sapere che questa direzione è veritiera? Perché noi e Dio sappiamo cosa accade fra noi in quei momenti di calma comunione quando non c'è alcun altro intorno. Sappiamo che si tratta di verità grazie alla comunione con Dio ed anche grazie al fatto che è sulla base dei fatti studiati nella Sua Parola.

Nondimeno, ancora una volta voglio tornare sul soggetto e non voglio che pensiate si tratti di un semplice desiderio di insistere e presentare una mia idea, un mio punto di vista, o di creare delle controversie. È solo che ciò che è stato l'oggetto dei miei pensieri nelle mie ricerche e preghiere non può essere tenuto nascosto. Come ha detto Paolo: "Guai a me se nan predico il Vangelo".

DEFINIZIONI

All'inizio vi sono alcuni fatti che vorrei chiarissimo in modo da poter procedere col piede giusto. Decidiamo a proposito di determinate definizioni sin dall'inizio.

La prima cosa che vorrei chiarire insieme è la questione: Chi è l'anticristo delle Scritture? Della profezia? Possiamo identificarlo con un nome?

Si, possiamo farlo. L'anticristo è il Papa, o il Papato, che è la dinastia dei Papi. Possiamo tutti essere d'accordo su questo fatto. L'anticristo della profezia biblica - 2 Tessalonicesi 2, Apocalisse 13 e Daniele 7 - è il Papato.

Una cosa interessante circa questo anticristo è che la Bibbia dice che questo anticristo si manifesterà nel tempio di Dio, ed anche se è stato spesso suggerito che questo tempio di Dio si riferisce alla Cattedrale di S. Pietro nel Vaticano, coloro che studiano la Bibbia realizzano che S. Pietro non è il tempio di Dio quanto, piuttosto, si tratta di un tempio pagano, e il tempio di Dio si riferisce, invece, alla Chiesa Cristiana (vedere Efesini 2:19-22).

All'interno delle delimitazioni della Chiesa Cristiana sarebbe sorta un'istituzione, o una dinastia, che avrebbe portato il nome "cristiana" ma che si sarebbe opposta agli stessi principi fondamentali del Cristianesimo. Adesso che abbiamo indicato la base, facciamo un passo in avanti.

Prendiamo in esame il capitolo 2 di 1 Giovanni e leggiamo i versetti 18 e 19:

"Fanciulli, è l'ultima ora. E, come avete udito, l'anticristo deve venire, e fin da ora sono sorti molti anticristi; da questo conosciamo che è l'ultima ora.

Sono usciti di mezzo a noi, ma non erano dei nostri perché, se fossero stati dei nostri, sarebbero rimasti con noi; ma ciò è accaduto perché fosse palesato che non tutti sono dei nostri".

Vi sono 2 considerazioni che vorrei fare sulla base di questi 2 versetti. Prima, possiamo vedere chiaramente che si trattava di un insegnamento ben compreso; era una profezia capita bene ai giorni degli apostoli, che sarebbe venuto qualcuno definito come anticristo, ma in questo contesto viene detto che "già" degli anticristi erano sorti ed erano in mezzo a loro. Giovanni stava parlando dell'anticristo finale e definitivo? No, ma voleva dire che vi era già qualcuno che aveva lo stesso spirito d'insegnamento dell'anticristo finale e che si stavano manifestando in mezzo ai Cristiani, separandosi da loro. Quando dice: "Sono usciti di mezzo a noi", credo che non stia indicando necessariamente un'uscita fisica e letterale fuori dalle mura di qualche congregazione ed una separazione dalla comunione, ma che piuttosto il movimento si stava allontanando dagli insegnamenti della verità. Magari le persone in questione potevano anche essere sedute in mezzo a loro nell'adorazione, proprio lì, ma stavano abbracciando altre dottrine; così dice: "sono usciti di mezzo a noi", volendo dire che la loro mente stava slittando o era slittata via dalla verità, stavano abbracciando degli insegnamenti satanici. Dice: "Sono sorti molti anticristi", persone con lo spirito ed i principi di quell'anticristo finale della profezia.

Così il secondo punto è che vi sono alcuni insegnamenti che sono caratteristici dell'anticristo, insegnamenti che sono i segni identificativi principali dell'anticristo, e coloro che abbracciano questi insegnamenti e principi possono essere considerati come anticristi.

GLI INSEGNAMENTI DELL' ANTICRISTO

Quali sono questi insegnamenti, questi principi dell'anticristo? Vi sono 3 posti nella Bibbia dove vengono menzionati specificamente questi insegnamenti. Esaminiamo i seguenti versetti che ci indicano 3 insegnamenti specifici di questo anticristo. Continuando nello stesso capitolo, 1 Giovanni 2, versetti 22-23:

"Chi è il mendace, se non colui che nega che Gesù è il Cristo? Costui è l'anticristo, che nega il Padre e il Figlio. Chiunque nega il Figlio, non ha neanche il Padre; chi riconosce il Figlio, ha anche il Padre".

Ancora una volta, vedo 2 punti in questi 2 versetti che vorrei mettere in evidenza. Primo, Giovanni dice che la prima cosa a proposito dell'anticristo è che nega che Gesù è il Cristo. Secondariamente, dice che l'anticristo nega il Padre e il Figlio. "Chiunque nega il Figlio, non ha neanche il Padre".

Cosa voleva dire quando disse che l'anticristo nega il Figlio? Disse: "L'anticristo negherà il Figlio". Come si fa a negare il Figlio? Come può una persona negare il Figlio di Dio? Si può fare soltanto rifiutando che Egli g il Figlio di Dio. Giovanni dice: "allo stesso modo, si nega anche il Padre", perché si nega che Egli è il Padre di Gesù. Adesso vogliamo solo brevemente dare uno sguardo al capitolo 4 e versetto 15, per assicurarci che non stiamo facendo una cattiva interpretazione.

"Chiunque riconosce che Gesù è il Figlio di Dio, Dio dimora in lui ed egli in Dio" (1 Giovanni 4:15).

Così il versetto 15 in realtà spiega quello letto prima, dove dice che l'anticristo avrebbe negato il Figlio: "Chi confessa che Gesù è il Figlio di Dio, Dio dimora in lui, e lui in Dio". Chiaramente vi sono 2 cose che caratterizzerebbero l'insegnamento dell'anticristo. Prima, l'insegnamento dell'anticristo nega che Gesù è il Cristo, e secondo, che Gesù è il Figlio di Dio. Affermerebbe che Gesù non è il Figlio di Dio.

Ora, c'è anche un terzo insegnamento a proposito dell'anticristo. Diamo uno sguardo a 1 Giovanni 4:1-3. Esso dice:

"Carissimi, non credete ad ogni spirito, ma provate gli spiriti per sapere se sono da Dio, perché molti falsi profeti sono usciti fuori nel mondo".

Giovanni dice: "non credete ad ognuno che pronuncia il nome di Cristo, non credete a tutti quelli che dicono di essere dei Cristiani, o che pretendono di essere dei riformatori. C'è una regola tramite la quale si può sapere quali sono i veri seguaci di Dio e quali i seguaci di Satana. Egli dice che c'è una regola che si può seguire. Non dice: "Perché rispettano i comandamenti"; non dice: "a causa del posto in cui adorano". Consideriamo la semplice regola che offre tramite la quale possiamo identificare lo spirito della verità in opposizione dello spirito dell'anticristo:

"Da questo potete conoscere lo Spirito di Dio: ogni spirito che riconosce che Gesù Cristo è venuto nella carne, è da Dio. E ogni spirito che non riconosce che Gesù Cristo è venuto nella carne, non è da Dio; e questo è lo spirito dell'Anticristo che, come avete udito, deve venire; e ora è già nel mondo".

Adesso, ricordiamo, abbiamo detto proprio all'inizio che il grande anticristo della profezia è il Papato. Siamo tutti d'accordo su questo. Ecco 3 segni che la Bibbia ci indica come segni dell'anticristo e, secondo la nostra interpretazione della profezia, sono questi i segni che dobbiamo ricercare nel Papato.

  Punto Uno: Negazione che Gesù è il Cristo, o l'Unto Speciale di Dio.
  Punto Due: Negazione che Gesù è il Figlio di Dio.
  Punto Tre: Negazione che Gesù Cristo è effettivamente venuto in carne.

Dobbiamo esaminare questi 3 insegnamenti e vedere in che modo distruggono i fondamenti stessi del Cristianesimo.

Negazione Uno

Esaminiamo prima il punto numero 1: perché è così importante? Perché il fatto che Gesù è il Cristo, l'Unto di Dio, così importante? È perché Gesù Cristo è colui che rappresenta il Padre più pienamente di qualsiasi altro essere in qualsiasi parte dell'universo. Se vogliamo sapere com'è il Padre, dove possiamo guardare? Possiamo guardare a Gesù, guardiamo al Cristo di Dio. Eppure questo può essere una benedizione per noi soltanto se crediamo davvero che Gesù è la completa rivelazione fatta da Dio di Sé Stesso.

I Musulmani dicono che Cristo era un grande profeta; come lo fu Abraamo; come lo fu Giacobbe, ma dicono che il profeta definitivo e maggiore fu Maometto. Negano che Gesù era l'Unto di Dio, ed a causa di questo fatto, quando parliamo dell'amore che Gesù ha predicato e dei principi del perdono mostrati nella Sua vita, questi hanno poco significato per loro, perché Maometto ha, invece, predicato la violenza ed ha indetto guerra contro i suoi nemici. I Musulmani pensano che Maometto è una rivelazione più alta di Dio, più di quanto lo è Gesù, quindi la benedizione derivante dall'ammirare Cristo non è aperta dinanzi a loro. Questo insegnamento che Gesù non è il Cristo colpisce proprio alle fondamenta la fede cristiana. Se qualcuno va in giro dicendo che Gesù non era l'Unto di Dio, in effetti attacca il Cristianesimo alla base, e cerca di distruggere il potere della vita e degli insegnamenti di Cristo volti ad aiutare le persone. Possiamo vedere, dunque, perché è così di vitale importanza comprendere questa verità che Gesù è il Cristo di Dio e come mai Giovanni ha detto che lo spirito dell'anticristo si sarebbe opposto a questa verità.

Negazione Due

Esaminiamo l'insegnamento numero 2: la verità che Gesù è il Figlio di Dio. Qual è la maggiore rivelazione in proposito che può giungere a qualunque Cristiano ed anzi a qualunque persona sulla terra e nel mondo intero? Qual è la cosa più grande che abbiamo bisogno di comprendere a proposito di Dio? Non è forse il Suo amore? Il Suo amore che ha trovato la sua espressione più grande nell'effusione di Sé Stesso per il beneficio degli uomini peccatori?

Non c'è cosa più stupenda nell'universo intero. Non c'è argomento più importante per una persona da comprendere che l'amore di Dio. Poniamoci una domanda: Dove vediamo la rivelazione più grande dell'amore di Dio? Come facciamo a discernere questo amore? Leggiamo ciò che dicono le Scritture:

"In questo si è manifestato l'amore di Dio verso di noi, che Dio ha mandato il suo Figlio unigenito nel mondo, affinché noi vivessimo per mezzo di lui. In questo è l'amore: non che noi abbiamo amato Dio, ma che lui ha amato noi e ha mandato il suo Figlio per essere l'espiazione per i nostri peccati" (1 Giovanni 4:9,10).

Non è forse abbastanza chiaro? Dice: "Ecco come si è manifestato, come si è rivelato, come si è fatto conoscere l'amore di Dio. Si può conoscere l'amore di Dio dal fatto che Egli ha mandato il Suo Figlio unigenito nel mondo". Se diciamo, comunque, che Gesù non è l'unigenito Figlio di Dio, questo cambia il significato di questo testo? Cambia la dimostrazione dell'amore di Dio? Immaginiamo che Dio avesse sacrificato un amico o chiunque altro Gesù possa essere stato. Se non fosse stato l'unigenito Figlio di Dio, cambierebbe la forza del messaggio? Il versetto dice: "Questo è il modo in cui si è manifestato l'amore di Dio; nel dono che Egli ha dato; nel valore di questo dono.

Se qualcuno si sposa ed io gli faccio un dono di cinquecento Euro, mentre qualcun altro gli regala una vacanza di due settimane da qualche parte, i doni sono uguali? Voglio dire, l'estensione e l'entità della considerazione di qualcuno verso un altro possono essere determinati dalla grandezza ed entità del sacrificio che è disposto a fare per il benessere dell'altro. Non è forse così? L'amore di Dio può essere misurato dal tipo di dono che Egli ha fatto. La Bibbia dice: "In questo si è manifestato l'amore di Dio verso di noi, che Dio ha mandato il suo Figlio unigenito nel mondo".

E ci sono alcune persone che dicono: "Gesù non era veramente il Figlio di Dio". Che fanno?!!! Distruggono il fondamento stesso della fede cristiana; stanno rendendo impossibile agli occhi della gente apprezzare l'amore di Dio; distruggono, attaccano il Cristianesimo alle sue radici, e Giovanni dice: "questo è lo spirito dell' anticristo".

Negazione Tre

Adesso consideriamo il punto numero 3. L'anticristo dice che Gesù Cristo non è venuto in carne. Riflettiamo un attimo su questo punto. Giovanni afferma che c'erano persone che stavano dicendo che Gesù non era venuto in carne; cosa stavano insinuando nel dire questa cosa? Cosa intendevano? Allora in che forma era venuto? Che tipo di essere era? Essi stavano insegnando che era un essere soprannaturale, non era un uomo normale con le limitazioni di un normale essere umano, ma che era, piuttosto, un essere soprannaturale che non poteva essere tentato come noi, che non poteva morire come noi, che era un essere al di fuori del reame dell'esperienza umana. Non era venuto "in carne".

LA DOTTRINA-CHIAVE Del CATTOLICESIMO ROMANO

Riuscite a vedere come mai stiamo esaminando questi versetti oggi? C'è un insegnamento, che è la dottrina fondamentale del Cattolicesimo Romano, che incorpora tutte e tre queste pericolose eresie. Siamo tutti a conoscenza di questo insegnamento, ma vogliamo rileggerlo. Molte volte quando si difende il Sabato si prendono gli scritti della Chiesa Cattolica Romana e si legge dove la Chiesa Cattolica afferma: "Abbiamo cambiato il Sabato", e ne fanno un soggetto importante nonché di vanto. Vogliamo leggere da questi scritti della Chiesa Cattolica nell'esaminare questo soggetto. Nel libro "Cattolicesimo" leggiamo la seguente affermazione:

A meno che (le persone) non si attengano a questa Fede completa e incontaminata, senza dubitare, periranno per l'eternità. E la fede Cattolica è' questa: adoriamo un Dio in Trinità.

Adesso l'istituzione Cattolico-Romana è l'organizzazione che abbraccia l'intero sistema dell'anticristo, e nel Cattolicesimo ci si aspetterebbe di trovare l'essenza dello spirito dell'anticristo. Che cosa afferma la Chiesa Cattolica Romana come fondamento della sua fede; come base fondamentale su cui le sue dottrine sono stabilite? La Chiesa Cattolica dice: "La fede cattolica è questa: adoriamo un Dio in Trinità".

Nel libriccino "Handbook For Today's Catholtc" ("Manuale per il Cattolico di oggi"), a pagina 16, troviamo queste parole:

Il mistero della trinità è la dottrina centrale della fede cattolica. Su di esso si basano tutti gli altri insegnamenti della Chiesa.

Sono parole importantissime direttamente dagli scritti della Chiesa Cattolica Romana.

LA DOTTRINA DELLA TRINITA' NEGA TRE VERITA' A PROPOSITO DI CRISTO

La dottrina della trinità nega queste tre verità essenziali a proposito di Gesù Cristo, dimostrando in tal modo che essa è la rappresentazione della dottrina dell'anticristo?

Sapete quali sono i due grandi movimenti nel mondo in questi ultimi giorni che Satana userà nel tentativo di distruggere il popolo di Dio? Possiamo identificarli per nome? Si. Sono il Cristianesimo apostata e il Neo-Paganesimo, in altro modo identificato come Spiritualismo Moderno nella forma del Movimento della Nuova Era (New Age). Queste sono le due grandi forze che il diavolo userà per operare contro Dio e la Sua verità in questi ultimi giorni.

È interessante che, coloro che sanno qualcosa del Movimento della Nuova Era capiscono che esso nega che Gesù è il Cristo e che quelli che appartengono a questo movimento stanno cercando un messia che doveva già venire nell'anno 2000. Anni fa, quando studiavo all'università, uno dei tutori era un apostolo di questo messia della Nuova Era. Trascorreva molto tempo a cercare di convincere le persone che un salvatore sarebbe venuto sulla terra nell'anno 1999, chiamato Sananda, che avrebbe guidato il mondo ad un periodo di mille anni di luce e pace. Sarebbe stato il prossimo Cristo.

La maggior parte delle persone del movimento della Nuova Era e delle religioni orientali credono in un riciclaggio delle epoche, in una ripetizione illimitata dei cicli della vita per l'eternità, e credono che Gesù era solo uno dei tanti messi a a comparire sulla scena di tanto in tanto. Credono che l'auto-rivelazione di Dio cambia con la rivelazione di ciascun nuovo messia, e che vi sono delle rivelazioni ancora più grandi dello "Cristo-Spirito" da venire.

Nella concezione della Nuova Era, il Cristo è un essere umano che viene impossessato dall'influenza divina, o il "Cristo-Spirito", in modo marcato - non qualcuno che sia una rivelazione definitiva e unica di Dio, non il reale, attuale e letterale Figlio dell'Iddio Onnipotente. Secondo questo concetto, vi possono essere molti cristi o figli di Dio .. Quest'insegnamento chiaramente nega che Gesù è IL Cristo.

Secondo questo insegnamento l'unico modo in cui Gesù avrebbe potuto essere il Figlio di Dio era nel senso che lo spirito o sostanza o essenza di Dio dimorava in Lui. Sarebbe stato un uomo in cui abitava la sostanza-Dio, rendendoLo in tal modo il "Figlio di Dio" per il periodo sulla terra nella Sua essenza. Era il Figlio di Dio non in virtù di ciò che era intrinsecamente, quanto piuttosto in virtù del fatto che un'emanazione da parte di Dio era posata su di Lui. La Sua identità umana non era la Sua reale essenza; Egli era in realtà semplicemente un corpo abitato dal "Cristo-Spirito". Quando il corpo è morto lo spirito divino è andato via in modo che è morto solo l'essere umano. Logicamente, qualsiasi altro essere umano, in cui ugualmente dimori lo spirito divino, potrebbe allo stesso modo essere il Cristo, o il "Figlio di Dio".

Ovviamente, quest'insegnamento porterebbe alla conclusione che l'uomo Cristo Gesù era un individuo diverso dall'essere chiamato la seconda persona della trinità. Gesù non era una persona, un essere umano-divino per le Sue origini, quanto piuttosto era due persone, dimorante in un unico corpo e che condivideva la stessa identità.

Purtroppo la dottrina della trinità ha portato molti Cristiani ad adottare un concetto dell'incarnazione di Cristo che è molto simile all'insegnamento delle religioni della Nuova Era. Molti Cristiani oggi insegnano che sul Calvario la parte umana di Gesù è morta ma quella "divina" no. Questo suggerisce che Gesù non era un'unica persona, ma due, e che l'incarnazione non era un essere divino diventato umano, quanto un essere divino che condivide un corpo con un essere umano.

Vediamo chiaramente che quest'insegnamento abominevole è il risultato di un tentativo di rendere accettabile la dottrina trinitariana.

In essenza la dottrina della trinità, come viene insegnata da molte denominazioni cristiane, dice che Dio è una Entità o Sostanza che è in realtà formata da tre Esseri. Queste tre Persone formano un unico Dio e sono egualmente immortali, non possono morire. Sono egualmente eterni, nessuno dei tre è più vecchio dell'altro. Sono egualmente onnipotenti, sono tutti e tre completamente, ugualmente ed assolutamente potenti in ogni aspetto. Secondo questa definizione, se Gesù Cristo è il Figlio di Dio, lo è solo per nome, poiché dal momento che hanno la stessa età, nessuno era lì prima dell'altro, e perciò Gesù Cristo non potrebbe essere il Figlio di Dio.

Un'altra versione della trinità afferma che Dio è in realtà un solo Essere che si manifesta in tre modi, così che Padre, Figlio e Spirito Santo sono in realtà tutti la stessa persona. Notate la seguente affermazione di un autore Avventista:

... Nella rivelazione dell'Antico Testamento, quando Yahweh Cristo era il Padre. Nel Nuovo Testamento Colui che inizialmente era chiamato "Padre" ha occupato un altro ruolo in cui viene indicato come "Figlio". Nella testimonianza biblica lo stesso Gesù è sia il Padre che il Figlio, ma in tempi diversi...

    Il Padre e il Figlia non esistono come esseri separati, coesistono come un unico Dio ... ("The Trinitv Debate" "Il dibattito sulla Trinità" - parte uno, di V.R. Christensen).

Vediamo chiaramente come, da un'altra angolazione, questa dottrina della trinità attacca la vera identità di Gesù Cristo e trasforma in menzogna quella che è la verità a proposito di Lui come Figlio di Dio. Questa dottrina distrugge la realtà di quell'affermazione e rende Dio una persona che non dice ciò che intende. La misura dell'amore di Dio è il fatto che Egli ha dato Suo Figlio. Questa dottrina, dunque, indica chiaramente che Dio non ha dato Suo Figlio!

Ufficialmente, se andate in queste chiese e chiedete di vedere la loro professione di fede, vedrete come una delle loro dottrine: "Dio ha dato Suo Figlio a morire per la razza umana". Ma in effetti, per l'insegnamento e la definizione di un'altra delle loro dottrine, quella della trinità, comprendiamo che sebbene Dio dica di aver dato Suo Figlio a morire, in realtà non intendeva che lo credessimo davvero, visto che Gesù non era veramente Suo Figlio - qualcuno che Egli aveva l'autorità di dare o di trattenere. Non dobbiamo credere che Egli è morto realmente, perché non poteva morire veramente (poiché Dio non può morire). Così in effetti dobbiamo dire una cosa e credere un'altra. Permettete che dica una cosa. Voi non governate il vostro credo, ma è il vostro credo che governa voi! Di conseguenza, io, per ventun anni della mia vita cristiana non ho potuto apprezzare il Calvario, non ho potuto apprezzare o comprendere quello che Dio ha fatto per me lì.

Non voglio essere ipocrita; per natura non lo sono, sono sempre alla ricerca della realtà delle cose. Nel leggere il testo biblico cerco di scoprire ciò che intende dirmi! Quando leggo qualcosa voglio comprendere bene ciò che dice! Perché Dio dice di aver dato Suo Figlio se non era davvero Suo Figlio che stava dando? Perché ha detto che è morto per i nostri peccati, se non è davvero morto? Che tipo di discorso doppio sarebbe?

Sapete, in tutto ciò sento come un'eco della voce di una persona che molti anni fa fece la domanda: "Si, ha davvero Dio detto ...?", oppure "Dio dice una cosa ma intende qualcosa di diverso. Non si può veramente avere a che fare con Lui, non si può comprendere veramente quello che Egli fa; inutile cercare. Inutile sforzarci per cercare di capire, impiegare la nostra futile mente per cercare di comprendere Dio che è molto più grande di noi. In realtà Dio gioca con noi, poveri mortali quaggiù sulla terra. È più sicuro stare alla larga e lontani da Lui". Sento come un'eco di queste parole e questi sentimenti in un tale insegnamento.

Giovanni 3:16, il modo trinitarista: Sapete cosa dice realmente? Non sto cercando di divertire; sto cercando di essere realista.

"Poiché Dio... (l'unico Dio, che in realtà è tre persone. Il primo concetto che confonde le idee)

 ... ha tanto amato il mondo che ha dato Suo Figlio (ha dato Suo Figlio a morire... non in realtà non è morto davvero)

... che ha dato il Suo Figlio unigenito... (che non era veramente Suo Figlio)

... affinché chiunque crede in Lui... (crede che cosa? Chiunque crede che Egli era Suo Figlio sebbene non lo fosse davvero! Chiunque crede una bugia?!)

... non perisca, ma abbia vita eterna.

Adesso, se la prima parte del testo confonde così le idee, possiamo credere la seconda parte? Quando dice che si avrà la vita eterna, lo intende davvero? Voglio dire, Satana ha preparato lo cose in modo che non abbiamo realmente alcun modo per apprezzare appropriatamente il messaggio di questo versetto! In realtà noi non lo leggiamo così nella maggior parte dei casi, ma se dobbiamo dire la verità, non è proprio questo che ci viene chiesto di credere, se dobbiamo credere nella dottrina della trinità? E se siamo trinitaristi, non c'è forse un sentimento che si affaccia nella nostra mente che rispecchia più o meno le parole: "Dio è misterioso e incomprensibile. Dicono che devo amarLo e dicono che mi ama, ma non riesco a vedere quest'amore. Voglio cercare di amarLo e di credere che mi ama, ma la mia ragione non riesce ad apprezzare davvero né comprendere in che modo il Suo amore per me si è manifestato tanto eccezionalmente quando Gesù è andato alla croce. Per prima cosa, non era veramente il Figlio di Dio e, secondariamente, non è morto davvero. Quindi, dov'è il sacrificio che Dio ha fatto?" Ci deve essere detto ancora una volta? "Non gestiamo il nostro credo, ma è il nostro credo che gestisce noi". Ecco perché viviamo in una generazione di Cristiani che non ama Dio, perché non comprendono l'entità dell'amore di Dio.

Qual è il motivo per cui cadiamo in peccato così spesso nonostante il desiderio di fare altrimenti? Come mai nonostante il nostro desiderio di glorificare Dio, noi Lo abbandoniamo e tradiamo ripetutamente? Sto scoprendo che esiste solo una ragione per questo fatto: non Lo amiamo abbastanza. Le Scritture dicono: "Noi lo amiamo, perché egli ci ha amati per primo" (1 Giovanni 4:19). Dicono anche: "l'amore di Cristo ci costringe" (2 Corinzi S:14). Eppure ci rendiamo conto che la conoscenza dell'amore di Dio in Cristo non è abbastanza potente da frenarci e non farei peccare, e dobbiamo realizzare che qualcosa non va. Non vediamo l'amore di Dio in modo adeguato.

Satana è riuscito ad accecare il mondo e non fargli vedere la verità più grande che gli uomini hanno bisogno di comprendere, e questo è il motivo per cui si tratta dell'insegnamento dell'anticristo! È stata un'opera insidiosa per gran parte dei duemila anni scorsi, tesa ad accecare il mondo nei confronti della verità più importante di cui c'è disperatamente bisogno - la rivelazione della misura dell'amore di Dio.

Ecco perché non dobbiamo lasciare questo soggetto campato in aria, perché ci viene detto che la croce sarà "la scienza e il canto dei redenti" per tutta l'eternità. Quello che Dio ha fatto per me tramite Cristo sarà oggetto del mio studio, e vi dico la verità, non potrò mai vedere quanto è meraviglioso. Mi è sfuggito totalmente finché non sono giunto a vedere la verità a proposito di Dio. Ho dovuto comprendere che Gesù era veramente il Figlio Unigenito appartenente a Dio e dato da Lui. Ho dovuto realizzare che questo Figlio è veramente morto. Ho dovuto realizzare che quando Cristo è stato sulla terra era limitato proprio come lo sono tutti gli uomini. Non era posseduto dai poteri dell'Iddio onnipotente e onnisciente. Non era l'Iddio onnipotente. Come avrebbe potuto Dio onnipotente dire a Sé Stesso: "Dio mio, perché mi hai abbandonato?" Voglio dire, che falsità e finzione l'intera storia diventa se la vediamo con gli occhi della dottrina della trinità!

Adesso vogliamo prendere in considerazione il libro di Ebrei ed esaminare un altro testo che similmente chiarisce perché è così importante comprendere questo soggetto in modo corretto. Prendiamo Ebrei 2:9:

"ma vediamo coronata di gloria e d'onore per lo morte che sofferse, Gesù, che è stato fatto per un po' di tempo inferiore agli angeli, affinché per lo grazia di Dio gustasse lo morte per tutti".

Perché Cristo è stato fatto inferiore agli angeli? AFFINCHE' GUSTASSE LA MORTE! Per poter morire! Quando Cristo è venuto sulla terra, una delle ragioni principali per cui Egli è diventato effettivamente un uomo è stata che potesse davvero morire. Allora poniamoci un'altra domanda: Cos'è la morte? È la cessazione della vita; è la separazione fra corpo e spirito, e mette la persona morta in uno stato tale che non conosce né ricorda più alcunché, non ha più niente a che fare con le cose qui, perché il suo corpo e la sua mente hanno cessato di funzionare. Ora, se quest'insegnamento dei trinitaristi che Gesù ha risuscitato Sé Stesso dalla morte è vero, allora il significato è che non era morto veramente, oppure che la morte non è davvero un addormentarsi inconsapevole. Una persona non cosciente non può auto-risuscitarsi dalla morte! Si tratta di un'altra delle dottrine che confondono le idee, e che è il frutto del credo trinitari ano. Questa dottrina, infatti, dà forza agli insegnamenti dello spiritualismo, ed in particolare al credo che la morte è davvero uno stato di esistenza conscia in cui una persona conserva tutte le sue facoltà mentali e di consapevolezza, per scambiare soltanto questo stato fisico con un altro meno tangibile. Continuiamo ad esaminare il versetto; dice che Gesù fu coronato di gloria ed onore in modo che per la grazia di Dio potesse gustare la morte per ogni persona.

Ora, se Gesù Cristo è morto per ogni essere umano, è ovvio che la morte di cui è morto è quella che avrebbe dovuto subire l'uomo. La morte che dobbiamo subire noi è la cessione della vita. Se Gesù non avesse subito questo tipo di morte, significherebbe non essere morto davvero per gli uomini. Potete vedere come l'intero piano di salvezza perde di credibilità sulla base di questa dottrina? Diventa solo una forma, un'inscenata, per quanto rappresentata efficacemente e con abilità, senza sostanza e verità in sé.

Passiamo al versetto 16 dello stesso capitolo:

"Infatti egli non si prende cura degli angeli, ma si prende cura della progenie di Abrahamo. Egli doveva perciò essere in ogni cosa reso simile ai fratelli, perché potesse essere un misericordioso e fedele sommo sacerdote nelle cose che riguardano Dio, per fare l'espiazione dei peccati del popolo" (Ebrei 2:16,17).

Il punto qui è che se non fosse stato fatto esattamente come i Suoi fratelli,non avrebbe potuto essere un Sommo Sacerdote misericordioso e fedele.

"Infatti, poiché egli stesso ha sofferto quando è stato tentato, può venire in aiuto di coloro che sono tentati." (Ebrei 2:18).

Dio non può essere tentato. Dove possiamo leggere questo fatto? In Giacomo 1:13. Dio non può essere tentato. Non si può tentare un Essere che conosce la fine sin dall'inizio, ma Cristo è stato davvero tentato, così dicono le Scritture, ed Egli doveva essere tentato per poter soccorrere noi o aiutare noi. Doveva essere umano, doveva essere soggetto alla morte per poter morire al posto nostro, per noi. Non era un'imitazione o una finzione. Ma la dottrina della trinità, io dico, attacca queste verità fondamentali, perciò è l'insegnamento dell'anticristo.


Segue pagina 2

Leggi tutto...

LA FORMULAZIONE DELLA DOTTRINA DELLA TRINITÀ - Pagina 2


LA FORMULAZIONE DELLA DOTTRINA
DELLA TRINITÀ

di Lynnford Beachy

Dal libro "The Two Republics" ("Le due repubbliche"), scritto da A.T. Jones e pubblicato nel 1891

(Pagina 2)


La form. della trinita Gli eventi in seguito al Concilio di Nicea

"Come è stato sottolineato prima, coloro che sottoscrissero il Credo del Concilio di Nicea contro la propria volontà, volevano in qualche modo redimersi appena potevano ed in qualunque modo possibile; e lo fecero. La storia è curiosa e le lezioni che ci insegna sono di grande valore ...

"Nel 327 d. C. morì la sorella di Costantino, Costanza. Era stata della fazione ariana, avendo avuto un anziano ariano come consulente spirituale, che l'aveva convinta che Ario era stato condannato ingiustamente dal Concilio. Negli ultimi momenti della sua vita ella 'chiese all'imperatore di riconsiderare la giustizia della sentenza contro quell'uomo innocente e maltrattato, secondo le sue parole'. Poco dopo Costantino mandò un messaggio ad Ario, annullando l'allontanamento e promettendo di rimandarlo in Alessandria. Ario venne e presentò una confessione di fede che fu soddisfacente per l'imperatore. Nello stesso periodo circa, Costantino ristabilì anche il favore di altri due Ariani leader, Eusebio di Nicomedia e Theognis di Ptolemais. 'Essi tornarono trionfanti alle loro diocesi, e mandarono via i vescovi che erano stati stabiliti al loro posto' - di Milman 'History of Christianity' ('Storia del Cristianesimo), libro IlI, cap. IV, par. 21. Essendo Hosius ritornato al suo posto in Spagna, Costantino cadde sotto una forza influenza da parte degli Ariani, e i vescovi ariani cominciarono ad usar lo per la realizzazione dei loro scopi.

"Nel 328 d. C. Costantino fece un viaggio a Gerusalemme per dedicare la chiesa che vi aveva fatto costruire, accompagnato sia da Eusebio di Nicomedia che da Theognis" (pg. 355, 356).

Gli Ariani avevano finalmente vinto l'approvazione ed il sostegno di Costantino, che adesso stava persino viaggiando nell'impero con i teologi principali della fazione. Le influenze ariane su Costantino furono davvero molto forti, abbastanza da riuscire a mandare Atanasio in esilio per cinque volte grazie al potere dell'imperatore.

"Atanasio fu ancora condannato e mandato a Treves, in Gallia, nel Febbraio del 336 d. C.

"Il ritorno di Ario in Alessandria fu causa di un continuo tumulto e fu chiamato a Costantinopoli. Sotto richiesta dell'imperatore, Ario presentò una nuova confessione di fede, soddisfacente, e Costantino comandò al vescovo di Costantinopoli di ricevere Ario all'interno dalla comunione della chiesa in un giorno di adorazione pubblica - 'capitò di Sabato - nella quale giornata, così come di Domenica, ci si incontrava per un incontro di adorazione pubblica a Costantinopoli'. - di Neander 'History of the Christian Religion and Church' ('Storia della religione e chiesa cristiana), vol. II, sez. IV, divo IL a, par. 30. Il vescovo si rifiutò categoricamente di accettarlo. Gli Ariani, sotto l'autorità dell'imperatore, minacciarono che il giorno seguente, la Domenica, si sarebbero introdotti forzatamente all'interno della chiesa, obbligando l'ammissione di Ario a piena comunione e regolare posizione nella chiesa. In seguito a questo, la fazione degli Atanasiani si rifugiò in 'preghiera'; il vescovo pregò accoratamente che, piuttosto che essere la chiesa disonorata, potesse Ario morire; e, naturalmente, Ario morì la sera di quello stesso giorno. 'A Costantinopoli, dove gli uomini erano familiari con i crimini asiatici, ci fu più che un semplice sospetto di avvelenamento, ma quando la fazione di Alessandro proclamò che la sua preghiera era stata risposta, dimenticarono cosa poteva essere stata quella preghiera, e che c'è poca differenza fra il pregare per la morte di un uomo e il tramarla' - di Draper 'Intellectual Development of Europe' ('Sviluppo intellettuale d'Europa'), cap. IX, par. 39' (pg. 358, 359).

"Furono presentate a Costantino una petizione dopo l'altra a favore del ritorno di Atanasio al suo posto in Alessandria, ma l'imperatore continuò stabilmente a denunciarlo come superbo, turbolento, ostinato ed intrattabile, rifiutando tutte le petizioni. Nel 337, in punto di morte, Costantino fu battezzato da un vescovo ariano; e così si concluse la vita di colui al quale una chiesa riconoscente ha affidato il titolo di 'il grande', sebbene, 'per carattere, certamente, dovrebbe essere considerato fra i più piccoli fra quelli a cui l'epiteto è stato attribuito, sia nei tempi antichi che in quelli moderni' - 'Encyclopedia Britannica' ('Enciclopedia Britannica'), articolo 'Costantino" (pg. 359).

Nuovi imperatori

"Costantino fu succeduto dai suoi tre figli: Costantino, ventun'anni; Costanzo, vent'anni; Costante, diciassette anni. Questi si suddivisero il regno fra loro. Costantino II ebbe Costantinopoli ed alcune porzioni dell'occidente, con preminenza di rango; Costanzo ottenne la Tracia, l'Egitto e tutto l'oriente; e Costante ebbe la maggior parte dell'occidente. Costanzo fu un Ariano zelante, mentre Costantino e Costante dei Cattolici altrettanto zelanti" (pg. 359).

"In questo stesso anno (340 d. C.), Costantino II fu ucciso in una guerra con suo fratello Costante, lasciando, quindi, l'impero e la religione ai due fratelli - Costanzo a Costantinopoli e in oriente, Costante in occidente. Nelle zone dominate da Costante tutti gli Ariani erano considerati eretici; in quelle dominate da Costanzo erano i Cattolici ad essere eretici. La guerra religiosa continuò e si andò inasprendo sempre più" (pg. 360).

"Nel Febbraio del 350 d.C. fu assassinato Costante dall'usurpatore Magnenzio, e nel 353 d.C. Costanzo divenne l'unico imperatore, in seguito alla sconfitta finale ed alla morte dell'usurpatore. Non appena Costanzo si sentì sicuro dell'unica autorità imperiale, decise di fare vendetta contro Atanasio e di far diventare la dottrina ariana la religione dell'intero impero. Ma stabilì di realizzare questo soltanto nello stile ortodosso, tramite un Concilio generale, visto che era così che suo padre aveva stabilito la dottrina di Atanasio, che tutti i Cattolici dicevano essere ortodossa, e voleva stabilire la dottrina ariana con un procedimento simile, poiché non poteva essere per nulla meno ortodossa" (pg. 366).

"Gli ufficiali cominciarono immediatamente, con la massima segretezza possibile, a raccogliere le truppe necessarie all'interno della città. Vennero trascorsi così ventitre giorni, ed una forza di cinque mila truppe prese possesso delle parti più importanti della città. La notte prima di una festività solenne della chiesa, Atanasio stava presiedendo ai servizi nella chiesa di San Theonas, quando, all'improvviso, a mezzanotte, si udì tutt'intorno nella chiesa il suono di trombe, di un movimento di cavalli e di armi. Le porte furono forzate e spalancate, e con il lancio di una nuvola di frecce, i soldati, a spade tratte, intervennero ad arrestare Atanasio. 'Le grida dei feriti, i lamenti di coloro che erano calpestati nel tentativo di farsi strada verso l'uscita in mezzo ai soldati, le voci assordanti degli assalitori, formavano insieme un frastuono triste e selvaggio' - di Milman 'History of Christianity' ('Storia del Cristianesimo'), libro III, cap. 5, par. 28. Nel tumulto, Atanasio riuscì ancora una volta a fuggire" (pg. 372, 373).

Scene come questa non erano poco comuni. Il matrimonio della chiesa con lo stato portò ad ogni tipo di violenza. I vescovi erano eletti ed ordinati mentre circondati da guardie pesantemente armate per proteggerli dalle folle rivoltose che avrebbero poi dovuto presiedere.

Il Concilio di Rimini

"Nell'estate del 359 d.C. più di 400 vescovi si incontrarono in assemblea a Rimini, dei quali 80 erano ariani. In Seleucia si riunirono 160 vescovi, di cui 105 semi-ariani; circa 40 Ariani, mentre i Cattolici erano ancora in numero inferiore. Fu stabilito un ufficiale civile di alto rango per rappresentare l'imperatore ad ogni Concilio, e quello stabilito a Rimini era diretto a non permettere ad alcun vescovo di ritornare a casa finché non fossero 'tutti giunti ad un unico parere circa la fede'. In modo che potesse essere il meno difficile possibile giungere ad un'unità di mente, fu ideato un Credo e mandato al Concilio per essere firmato. Presenti al momento con l'imperatore a Sirmium c'erano cinque vescovi, uno dei quali era Giorgio di Alessandria, e dei quali erano tutti ariani o semi-ariani. Essi fecero un Credo, di cui i punti principali erano i seguenti:

"Noi crediamo in un unico e vero Dio, il Padre e Governatore di ogni cosa, Creatore e Demiurgo di tutto, e in un solo Unigenito Figlio di Dio, generato dal Padre senza cambiamenti prima di ogni epoca, di ogni inizio, di ogni concezione temporale e di ogni sostanza comprensibile ... Dio da Dio, simile al Padre, che lo ha generato secondo l'insegnamento delle Sacre Scritture, il modo in cui è stato generato del quale nessuno conosce (comprende) eccetto il Padre che lo ha generato ... Le parole 'ousia', poiché erano usate dai Padri in semplicità (cioè, con buone intenzioni), senza essere comprese dalle persone, sono motivo di scandalo e non sono contenute nelle Scritture, devono essere messe da parte, ed in futuro nessuna menzione deve essere fatta delle 'usia' a proposito di Dio ... Ma affermiamo che il Figlio è simile al Padre in ogni cosa, come anche le Scritture insegnano ed affermano'" (pg. 377, 378).

Costanzo usò il suo potere per persuadere tutti a firmare. Proprio come suo padre prima di lui, Costanzo minacciò di allontanamento ed esilio tutti coloro che non volevano firmare il suo Credo. Notate ciò che è scritto a proposito del Credo di Milano, pochi anni prima di questo Concilio:

"Poi dichiarò che chiunque non avesse firmato avrebbe dovuto aspettarsi. A questo i vescovi ortodossi alzarono le mani verso il cielo, chiedendo aiuto dall'alto, e pregarono l'imperatore di 'temere Dio, che gli aveva affidato il dominio, che non facesse in modo che Egli dovesse toglierlo dalle sue mani, e di temere il giorno del giudizio, di non confondere il potere secolare con la legge della chiesa, né di introdurre nella chiesa l'eresia ariana' - di Hefele, 'History of the Church Councils' ('Storia dei Concili della chiesa'), sez. 74, par. 6.

"Essi dimenticarono che essi stessi, almeno molti di loro, avevano unanime mente approvato in Costantino al Concilio di Nicea lo stesso comportamento che adesso stavano condannando in Costanzo al Concilio di Milano. Nella loro approvazione dell'azione di Costantino nel forzare su altri quello che essi credevano, si stavano mettendo in condizione da non avere più il diritto di protestare se poi Costanzo o chiunque altro avesse scelto di obbligare altri ad accettare il proprio credo. Non potevano pensare male se si raccoglieva quello che si era seminato" (pg. 368).

Possiamo imparare un'importante lezione da questo episodio. Ogni volta che qualcuno usa la forza, per mezzo del governo o per mezzo di qualunque altro metodo, per persuadere altri a credere quello che si vuole, si sta certamente seguendo il corso di Satana e di tutti i suoi seguaci. Non esiste nella Bibbia alcuna sanzione o lasciapassare che motiva l'uso della forza per persuadere gli altri a credere una determinata cosa o avere un dato Credo. Questo spirito si è manifestato nella Chiesa Cattolica molte volte nel periodo del Medioevo (periodo buio). Questo spirito è lo spirito  del diavolo. Ricordiamo sempre questa grande lezione.

La dottrina ariana diventa ortodossa

Nel 360 d.C. Costanzo riuscì a rendere la dottrina ariana una dottrina ortodossa.

"La confessione dell'imperatore fu poi pubblicata in tutto l'impero ed a tutti i vescovi fu comandato di [irmarla, con la pena dell'esilio in caso si fossero rifiutati. 'Quest'ordine fu eseguito col massimo rigore in tutte le province dell'impero, e ve ne furono pochissimi che non firmarono con la mano quello che condannavano col cuore. Molti che fino a quel momento erano stati considerati invincibili furono, invece, piegati e si adeguarono alla situazione; quelli che non lo fecero furono portati e spinti, sotto gli occhi di tutti, in esilio; altri furono relegati alla loro stanza, essendo la firma di quella confessione un requisito ed una qualifica indispensabili sia per ottenere che per mantenere la dignità episcopale. Così sembravano le cose in tutto l'impero, sembrava pieno di Ariani, tanto che in tutto l'oriente non era rimasto nessun vescovo ortodosso, e nell'occidente sembrava esserne rimasto uno solo, cioè Gregorio, vescovo di Elvira, in Andalusia, e sembra con ogni probabilità che fu obbligato ad assentarsi dal suo gregge ed a stare nascosto: di Bower 'History of the Popes' ('Storia dei Papi'), Liberius, par. 24, 25.

"In questo modo Costanzo era riuscito molto più pienamente di suo padre, a stabilire 'l'unità della fede'. Questa fu la fede Ariana originale. E l'Arianesimo era adesso tanto interamente ortodosso, e, se si usa il benaccetto senso della parola, quanto interamente cattolico, come lo erano stati gli Atanasiani" (pg. 381, 382).

Questo periodo della storia è abbastanza ignorato dalla maggior parte dei Cattolici. Pochi sono pronti ad ammettere che la dottrina ariana è stata considerata ortodossa in un dato periodo della storia della Chiesa Cattolica.

La dottrina della Trinità è ristabilita

Ma questa non è stata la fine della controversia. Come vedremo, la dottrina di Atanasio fu di nuovo stabilita nella Chiesa Cattolica.

"Nel 375 Valentino morì e fu succeduto dai suoi due fratelli: Graziano, di sedici anni, e Valentino II, di quattro anni.

"Graziano non era che un mezzo in mano ai vescovi. All'epoca Ambrogio era vescovo di Milano, e mai l'ambizione vescovile fu tanto arrogantemente asserita quanto lo fu da questo prelato insolente. Presto la mente del vescovo asserì la propria supremazia al di sopra di quella dell'imperatore ragazzo, ed Ambrogio 'sottomise alla sua volontà quella del debole ed irresoluto Graziano' - di Milman 'History of Christianity' ('Storia del Cristianesimo), libro III, cap. VIIL par. 28). Ma oltre a tutte le altre cose che Graziano fece, quello che portò maggiore gloria alla Chiesa Cattolica fu la scelta di Teodosio come associato imperatore. Nel 378 d.C. Valente fu ucciso in battaglia contro i Goti. Ci voleva una mano più forte di quella di un giovane di diciannove anni per mantenere le redini del governo in oriente.

"Nella stabilizzazione della Chiesa Cattolica, il posto di Teodosio è secondo soltanto a quello di Costantino. All'inizio dell'anno 380, egli fu battezzato dal vescovo cattolico di Tessalonica, e subito dopo stabilì il seguente editto:

"E' nostro piacere che le nazioni che sono governate dalla nostra clemenza e moderazione, devono aderire stabilmente alla religione insegnata da S. Pietro ai Romani, la cui fedele tradizione è preservata e che è oggi professata dal pontefice Damasus, e da Pietro, vescovo di Alessandria, un uomo di santità apostolica. Secondo la disciplina degli apostoli e la dottrina del Vangelo dobbiamo credere alla sola Deità del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo: sotto una eguale maestà, e una pia Trinità (questa è, che io sappia, la prima menzione della parola 'Trinità' in qualunque dei Credo o degli Editti). Noi autorizziamo i seguaci di questa dottrina ad assumere il titolo di Cattolici Cristiani e, nel giudicare che tutti gli altri sono pazzi stravaganti, li brandiamo con l'infamante nome di 'eretici', e dichiariamo che i loro luoghi d'incontro non devono più usurpare l'appellativo rispettabile di 'chiesa'. Oltre alla condanna da parte della giustizia divina, devono aspettarsi di soffrire delle severe penalità che la nostra autorità, guidata dalla sapienza celeste, penserà bene ed appropriato infliggere loro'.

"Questa legge fu stabilita nel nome di tre imperatori: Graziano, Valentino II e Teodosio. 'Quindi la religione dell'intero mondo romano fu messa in atto da due deboli ragazzi e da un rude soldato spagnolo' - di Milman "History of Christianity' ('Storia del Cristianesimo), libro III, cap. IX, par. 1.

“A Costantinopoli i Cattolici erano così pochi che alla salita al potere di Teodosio non avevano alcun posto regolare per gli incontri, né avevano alcun pastore" (pgg. 387, 388).

Il Concilio di Costantinopoli

"All'inizio dell'anno 381 Teodosio dichiarò un editto espellendo da tutte le chiese nel suo dominio tutti i vescovi ed altri ecclesiastici che avrebbero rifiutato di sottoscrivere il Credo di Nicea. Da un ufficiale incaricato con una forza militare, l'editto fu applicato in tutte le province dell'oriente. Avendo in tal modo stabilito la propria religione in tutto l'impero, un'altra cosa da fare era di stabilire un Concilio generale tramite il quale creare un punto di riferimento per le sue azioni, controllare le dispute che disturbavano la stessa fazione cattolica, e stabilire nuovamente qual era la fede della Chiesa Cattolica. A questo fine fu indetto un Concilio generale da incontrarsi a Costantinopoli questo stesso anno, 381 d.C.

"Il Concilio si incontrò nel mese di Maggio ed era composto da 186 vescovi - 150 Cattolici e 36 Macedoni" (pgg. 391, 392).

" ... 150 vescovi formarono il seguente Credo:

"Noi crediamo in un unico Dio, il Padre Onnipotente, Creatore del cielo e della terra, e di tutte le cose visibili e invisibili. E in un unico Signore Gesù Cristo, l'unigenito Figlio di Dio, generato dal Padre prima di tutti i tempi (epoche). (Notate che credevano ancora che il Figlio di Dio era generato dal Padre prima di tutte le epoche), Luce dalla Luce, vero Dio da vero Dio, generato, non creato, della stessa sostanza col Padre, dal quale tutte le cose sono state create, che per noi uomini, e per la nostra salvezza, è sceso dal cielo ed è stato incarnato ad opera dello Spirito Santo nella Vergine Maria, ed è stato fatto uomo, che è stato crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, ha sofferto ed è stato sepolto, ed il terzo giorno è risorto secondo le Scritture, ed è asceso al cielo e si è seduto alla destra del Padre; e ritornerà con gloria per giudicare sia i vivi che i morti, il cui regno non avrà mai fine. E crediamo nello Spirito Santo , il Signore e donatore di vita, che procede dal Padre, che insieme al Padre e al Figlio è adorato e glorificato, che ha parlato per mezzo dei profeti. Ed in una Santa Chiesa Cattolica e apostolica. Riconosciamo un solo battesimo per la remissione dei peccati. Attendiamo una resurrezione dai morti e la vita del mondo che ha da venire. Amen'" (pg. 396).

Fino a questo momento la parte principale della controversia era a proposito del rapporto del Padre con Suo Figlio, ma con questo nuovo Credo venne fatta l'aggiunta dello Spirito Santo quale terzo individuo, e fu così che l'effettiva dottrina della Trinità venne inizialmente presentata in un Credo.

Anche se la dottrina della Trinità fu votata dalla maggioranza, molti non avrebbero sottoscritto a favore degli insegnamenti della Chiesa Cattolica a proposito di quest'argomento.

"Nessuno considererà colpevoli gli Evangelici per non essersi affiancati al punto di vista del Papa riguardo la Trinità, quando la storia mostra che i loro punti di vista erano abbastanza forti da spingere due Papi a firmare dei decreti contrari alla politica del papato in rispetto a Nicea" (Benjamin G. Wilkinson, 'Truth Triumphant' - 'Verità trionfante', pg. 93).

Coloro che si ritrassero dalle estreme speculazioni e dalle conclusioni dei cosiddetti Trinitariani, credevano in Deuteronomio 29:29, che dice che le cose segrete appartengono al Signore nostro Dio; ma le cose che sono rivelate appartengono a noi ed ai nostri figli per sempre'" (Ibid., pg. 93, 94).

I Cristiani Valdesi, che erano rimasti legati al vero Vangelo in tutto il periodo oscuro del Medioevo, non credevano nella dottrina della Trinità.

"Non c'è da meravigliarsi che i Celti, i Goti, i Valdesi, le chiese arminiane e la grande chiesa dell'Est, così come altri gruppi, differivano profondamente dal Papato nelle sue concezioni metafisiche della Trinità e, di conseguenza, nell'importanza dei Dieci Comandamenti" (Ibid., pg. 94).

"Evidentemente Claude, pur credendo che Cristo fosse divino per natura, non accettò le estreme speculazioni riguardanti la Divinità votate dal primo Concilio di Nicea. Questo valeva per la maggior parte dei gruppi evangelici che differivano dalla chiesa di Roma" (Ibid., pg. 222).

Quelli che respinsero la dottrina della Trinità lo fecero perché influenzava molte altre dottrine.

"Essa (la dottrina della Trinità) aveva, comunque, un tale profondo effetto su altre dottrine riguardanti il piano della salvezza e sugli atti esteriori di adorazione, che si creò come una voragine fra il Papato e le istituzioni della chiesa che Patrick aveva fondato in Irlanda" (Ibid., pg. 92).

La dottrina centrale della Fede Cattolica

"La questione bruciante dei decenni che successero al Concilio di Nicea era in che modo affermare ed indicare i rapporti intercorrenti fra le Tre Persone della Divinità: Padre, Figlio e Spirito Santo. Il Concilio aveva deciso ed il Papa si era appropriato della decisione come fosse propria" (Ibid., pg. 91).

Fino ad oggi il Papato ammette che la dottrina della Trinità è stata una propria formulazione.

"Il mistero della Trinità è la dottrina centrale della Fede Cattolica. Su di essa sono basati tutti gli altri insegnamenti della Chiesa...

"La Chiesa ha studiato questo mistero con grande attenzione e, dopo quattro secoli di chiarimenti, ha deciso di affermare la dottrina nel seguente modo: nell'unità della Divinità vi sono tre Persone, il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo... " ("Handbook for Today's Catholic" - "Manuale per il Cattolico di oggi", pg. 11).

"I nostri oppositori (i Protestanti) a volte affermano che nessun credo deve essere tenuto come un dogma, che non sia esplicitamente indicato nelle Scritture (ignorando che è solo per autorità della Chiesa che riconosciamo alcuni Vangeli come veri, respingendone altri). Eppure anche le chiese Protestanti hanno accettato dei dogmi come quello della Trinità a sostegno dei quali non esiste una precisa autorità indicativa nei Vangeli... " (Life Magazine - Giornale Life, 30 Ottobre 1950).

La Chiesa Cattolica non ha acquisito la dottrina della Trinità dalla Bibbia, l'ha piuttosto adottata dalle religioni pagane.

"La trinità platonica, in sé stessa riorganizzazione di altre trinità più antiche, risalenti ai primi popoli, sembra essere la trinità filosofica razionale di attributi che hanno dato vita alle tre ipostasi o persone divine insegnate dalle chiese cristiane ... Questo concetto della trinità divina del filosofo greco (Platone, IV secolo a.C.), .. può essere trovato in tutte le religioni (pagane) antiche" (Paris, 1865-1870, "Nouveau Dictionnaire Universel", edito da M. Lachatre, vol. 2, pg. 1467).

Testimonianza di autori della chiesa primitiva

Giustino Martire, citando da Proverbi 8, fa riferimento a Cristo nella seguente affermazione:

"Il Signore ha creato me all'inizio di tutte le Sue vie per le Sue opere ... Ha generato me prima di tutte le colline". Aggiunge: "Voi percepite, miei ascoltatori, se ponete attenzione, che le Scritture hanno dichiarato che questo Essere è stato generato dal Padre prima che tutte le cose fossero create; e, tutti saranno d'accordo sul fatto che ciò che è stato generato è numericamente distinto da chi lo ha generato" (Giustino Martire, "Dialogue with Trypho" - "Dialogo con Trifo", cap. CXXIX).

Ireneo di Lione scrisse:

"Poiché la Chiesa, anche se dispersa in tutto il mondo fino all'estremità della terra, ha ricevuto dagli apostoli e dai loro discepoli la fede in un unico Dio, Padre Onnipotente, il creatore del cielo e della terra e del mare e di tutto ciò che è in essi; ed in un unico Gesù Cristo, il Figlio di Dio" ("Contro le eresie" 1:10:1, 189 d.C.).

Tertulliano scrisse:

"Noi crediamo senza dubbio che c'è un unico Dio, ma crediamo che sotto questa dispensazione, o, come diciamo, oikonomia, c'è anche un Figlio di questo unico Dio, la sua Parola, che è proceduta da lui ed attraverso il quale tutte le cose sono state create e senza il quale nessuna cosa è stata creata" ("Adversus Praxean" - contro il modalismo 2, 216 d.C.).

Origene scrisse:

"I punti specifici che sono stati chiaramente tramandati tramite la predicazione apostolica sono i seguenti: Primo, che esiste un unico Dio che ha creato ed organizzato tutte le cose, e che, quando nulla esisteva ancora, ha chiamato ogni cosa in esistenza, e che alla fine, questo Dio, proprio come aveva promesso tramite i profeti, ha mandato il Signore Gesù Cristo. Secondo, che lo stesso Gesù Cristo, che è venuto, è nato dal Padre prima di tutte le creature; e dopo ha servito il Padre nella creazione di tutte le cose, poiché per mezzo di lui tutte le cose sono state create" ("Le dottrine fondamentali" 1:0:4, 225 d.C.).

Novaziano scrisse:

"Dio il Padre, fondatore e creatore di tutte le cose, che è il solo a non aver avuto inizio, che è invisibile, incommensurabile, immortale ed eterno, è un unico Dio. Né la sua grandezza, né la sua maestà, né il suo potere possono assolutamente essere superati, poiché non possono neppure essere eguagliati. Da lui... è nata la Parola, suo Figlio... E quest'ultimo, dal momento che è nato dal Padre, è sempre nel Padre. E dico sempre ... Colui che esiste prima dei tempi deve essere indicato come sempre esistente nel Padre, poiché colui che esiste prima del tempo, non può essere descritto e considerato in rapporto al tempo ... Sicuramente, egli (il Figlio) è Dio, procedendo da Dio, causando, come Figlio, una seconda persona dopo il Padre, ma senza togliere dal Padre il fatto che Dio è unico" ("Trattato sulla Trinità", 31, 235 d.C.).

Epifanio di Salamina scrisse:

"Noi crediamo in un unico Dio, il Padre Onnipotente, creatore di tutte le cose, sia visibili che invisibili; e in un unico Signore Gesù Cristo, il Figlio di Dio, generato da Dio il Padre, unigenito, cioè, della sostanza del Padre; Dio di Dio, Luce di Luce, vero Dio di vero Dio; generato, non creato ..." ("Ancoratus" - "La persona ben ancorata", 120, 374 d.C.).

San Patrizio scrisse:

"Non c'è altro Dio, né ce n'è mai stato, né ce ne sarà mai, eccetto Dio il Padre non generato, senza principio, dal quale ogni cosa ha avuto inizio, che sostiene ogni cosa, come diciamo, e suo Figlio Gesù Cristo ..." ("Confessione di S. Patrizio", 4, 452 d.C.).

La testimonianza degli scrittori della Chiesa primitiva chiarisce che il concetto della Trinità era estraneo al Cristianesimo finché non fu adottato al Concilio di Nicea. Da quel momento la dottrina ha subito delle alterazioni fino a giungere oggi come dottrina centrale della Fede Cattolica.

I Protestanti affermano di essere liberi dalla tradizione cattolica, eppure la maggior parte delle chiese protestanti abbraccia la dottrina della Trinità, insieme a molti altri insegnamenti cattolici, pur non avendo alcuna chiara evidenza biblica a supporto.

Molti incoraggiano a credere che la dottrina della Trinità è stata sempre parte dell'insegnamento cristiano, ma è chiaro, invece, che quest'insegnamento è stato adottato dalla Chiesa Cattolica molto tempo dopo la morte di Cristo e dei Suoi apostoli. È chiaro anche che i primi Cristiani non si attenevano a questa dottrina.

Sin dall'inizio dei tempi fino al giorno di Cristo ed oltre, il popolo di Dio ha creduto che Cristo è venuto (nato) prima di ogni tempo e che Dio, Suo Padre, Lo ha dato per noi. "Poiché Dio ha tanto amato il mondo che ha dato il Suo Unigenito (nato) Figlio, affinché chiunque crede in Lui non perisca, ma abbia vita eterna" (Giovanni 3:16).

Questo era il credo degli apostoli, questo è il credo che il popolo di Dio ha portato con sé e trasmesso fino al quarto secolo, questo è il credo che il popolo di Dio ha preservato nel periodo buio del Medioevo, e questo è il credo che la vera chiesa di Dio sosterrà ed abbraccerà al ritorno di Cristo.

"Come errori fondamentali, potremmo classificare insieme a questo il sabato contraffatto altri errori che i Protestanti hanno preso dalla Chiesa Cattolica, come l'aspersione battesimale, la Trinità, la consapevolezza dei morti e la vita eterna in miseria. La massa che ha sostenuto questi errori fondamentali, l'ha fatto senza dubbio per ignoranza; ma può essere che la Chiesa di Cristo porterà con sé questi errori fino al giorno in cui sopraggiungerà il giudizio? Noi pensiamo di no" (di James White, "Review and Herald", 12 Settembre 1854).

Abbandoniamo dunque l'errore fondamentale della Trinità, che può essere fatto risalire a non più tardi del quarto secolo se non consideriamo le religioni pagane. La mia preghiera è che possiate prendere una posizione con i pochi ma fedeli che respingono questa dottrina non scritturale; non perché vogliamo contrastare la Chiesa Cattolica a proposito, ma perché questa dottrina ha delle conseguenze negative sull'espiazione, sulla riconciliazione e su molti altri aspetti della nostra fede cristiana.



"Il mio popolo infatti ha commesso due
mali: ha abbandonato me, la sorgente
d'acqua viva, e si è scavato delle
cisterne, delle cisterne screpolate, che
    non tengono l'acqua" (Geremia 2: 13)


La formazione della dottrina della trinità scritto da Lynnford Beachy, e pubblicato da Smyrns Gospel Ministries.

Per ulteriori informazioni: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.


Torna all'inizio

Leggi tutto...

LA FORMULAZIONE DELLA DOTTRINA DELLA TRINITÀ - Pagina 1


LA  FORMULAZIONE DELLA DOTTRINA
DELLA TRINITÀ

di Lynnford Beachy
Dal libro "The Two Republics" ("Le due repubbliche"),
scritto da A.T. Jones e pubblicato nel 1891
(Pagina 1)

(Ci è stato concesso il privilegio di pubblicare questo opuscolo di 30 pagine. Un ulteriore ausilio didattico per tutte quelle persone oneste intellettualmente e che possiedono intelligenza, che permetterà loro di adorare l'Onnipotente Dio JHWH e onorare suo figlio Gesù Cristo)


La form. della trinitaLa dottrina della Trinità non è stata sempre una parte dell'insegnamento cristiano. Essa non è stata formalmente affermata, infatti, fino al quarto secolo. È molto interessante apprendere la storia di questa dottrina, e questo libriccino intende proprio mostrare il modo in cui la dottrina ha cominciato ad essere discussa, gli eventi che hanno portato ad un concilio a suo riguardo e la maniera in cui essa è stata alla fine accettata.

Gran parte della storia che state per leggere è presa da un libro intitolato "The Two Republics" ("Le due repubbliche"), scritto da A.T. Jones e pubblicato nel 1891 dalla "Review" e dalla "Herald Publishing Company", Battle Creek, nel Michigan. Se non altrimenti indicato, tutte le citazioni in questo scritto sono prese appunto da questo libro. Il numero delle pagine sarà indicativo per i riferimenti e tutte le cose scritte da me saranno riportate in un altro carattere di scrittura, mentre le citazioni sono riportate in corsivo.

Per prima cosa, esaminiamo in che modo è iniziata la controversia. Questa controversia è spesso indicata come "La controversia Ariana". Riscontriamo questa storia quando andiamo a leggere di un evento accaduto nella città di Alessandria all'inizio del quarto secolo.

"Un certo Alessandro era vescovo di Alessandria. Ario era un ministro responsabile di una chiesa locale nella stessa città. Alessandro cercò di spiegare "l'unità della Sacra Trinità". Ario dissentì dai punti di vista stabiliti da Alessandro. Una specie di sinodo dei ministri della città fu convocato, e si discusse la questione. Entrambe le parti declamarono la vittoria, e la controversia si propagò. A quel punto Alessandro convocò un Concilio di cento vescovi, la maggioranza dei quali sosteneva il punto di vista di Alessandro. Subito dopo il Concilio ad Ario fu comandato di abbandonare le sue opinioni e di adottare quelle di Alessandro. Ario rifiutò ed Alessandro lo scomunicò, insieme a tutti quelli che erano del suo stesso parere, tra i quali c'era un considerevole numero di vescovi ed uomini religiosi, oltre a tante persone del popolo" (pg. 332).

Come potete vedere, non si trattò di una piccola controversia.

Qual'era il motivo controversia?

"La questione disputata era, dunque, se il Figlio di Dio è della stessa sostanza, o soltanto di una sostanza simile a quella del Padre. La controversia fu portata avanti in Greco, e siccome espressa in Greco, l'intera disputa era imperniata attorno ad una singola lettera. La parola che esprimeva il credo di Alessandro è Homoousion, mentre quella che esprimeva il credo di Ario è Homoiousion. Una delle parole possiede 2 'i', mentre l'altra ne ha una sola; ma il motivo per cui la parola dovrebbe o non dovrebbe avere l'altra 'i' addizionale, nessuna delle due parti ha mai potuto determinare esattamente. Lo stesso Atanasio, che successe ad Alessandro nel vescovato di Alessandria, e lo trascese in ogni altra qualità, l'ha candidamente confessato che ogni volta che forzava la propria comprensione a meditare sulla divinità del Logos, i suoi laboriosi e inefficaci sforzi andavano a vuoto; più ci pensava,meno capiva; più scriveva in proposito, meno si ritrovava capace di esprimere i suoi pensieri' - di Gibbon 'Decline and Fall' ( 'Declino a caduta), cap. V par. i." (pg. 334).

È molto interessante notare che il propagatore principale dei punti di vista di Alessandro non riusciva neppure a comprendere le cose che avrebbe dovuto trasmettere in modo che gli altri le accettassero. È da meravigliarsi che così tante persone fossero riluttanti ad accettare queste nuove vedute a proposito di Dio?

Esaminiamo un attimo quali erano le idee di Alessandro.

"Alessandro dichiarò: 'Il Figlio è immutabile e non può cambiare, onnipotente, completo e perfetto, come il Padre, diverso da Lui soltanto in un aspetto, nel fatto che Egli non è 'unigenito'. Egli è l'esatta immagine di Suo Padre. Ogni cosa si trova nell'immagine che esiste nel suo archetipo (originale); ed è questo che il nostro Signore ha insegnato quando ha detto: - Mio Padre è maggiore di Me - Di conseguenza noi crediamo che il Figlio è proceduto dal Padre; poiché Egli è la riflessione della gloria del Padre, e la rappresentazione della Sua sostanza, ma nessuno sia guidato da ciò alla supposizione che il Figlio non è unigenito, come è creduto da alcuni che sono mancanti di capacità intellettive, poiché affermare che Egli non è unigenito, che è sempre esistito, e che esisteva prima dei tempi, non è lo stesso che dire che non è unigenito" (pg. 333).

Secondo Alessandro, l'unica differenza fra il Padre e il Figlio sta nel fatto che il Figlio è unigenito. Nello spiegare in che modo il Figlio era unigenito, Alessandro cita Gesù che ha detto che è proceduto dal Padre. Eppure nella sua affermazione finale Alessandro asserisce, a proposito del Figlio, che 'Egli è sempre stato'. In qualche modo egli ha avuto difficoltà nel riconciliare l'idea che il Figlio era unigenito con la nuova idea che Egli è sempre esistito. Esamineremo questa nuova idea più avanti in questo scritto.

Vediamo adesso quello che insegnava Ario.

"Ario diceva: 'Noi diciamo e crediamo, ed abbiamo insegnato, e lo insegniamo ancora, che il Figlio non è - non unigenito - in nessun modo, neppure in parte, e che Egli non trae la Sua sostanza da qualche altra materia, ma che per Sua stessa volontà e desiderio è sussistito prima del tempo, e prima di ogni epoca, come Dio perfetto, l'unigenito ed immutabile, e che non esisteva prima di essere generato, o creato, o proposto, o stabilito; perché non è non-unigenito. Siamo perseguitati perché diciamo che il Figlio ha avuto un inizio, ma che Dio era senza un inizio. È questa la vera causa della nostra persecuzione, e similmente, perché diciamo che Egli è nato dal nulla. Questo lo diciamo perché non è né una parte di Dio, né fatto da una materia già pre-esistente" (pg. 333).

È interessante notare che Ario ha usato la parola "creato" in riferimento al Figlio di Dio, ma come potete vedere dall'affermazione che precede, comprendeva che Cristo era l'unigenito di Suo Padre e, dunque, aveva avuto un inizio. Ario, quindi, credeva che Cristo era "l'unigenito Figlio di Dio".

La propagazione della controversia

"Ario scrisse un libro intitolato 'Thalia', - Canti di Gioia - una collezione di canti in cui egli presentava le sue idee. Questo espediente andò bene, poiché nell'entusiasmo delle parti, i suoi canti dottrinali erano cantati e intonati dovunque. Alessandro, similmente, da parte sua, mandò delle lettere circolari ai vescovi principali tutt'intorno. La controversia si propagò in ogni luogo, e man mano che si propagava metteva radici più profonde" (pg. 332).

"Navigatori, mugnai, e viaggiatori cantavano le dottrine disputate mentre lavoravano o viaggiavano. Ogni angolo, ogni valle della città (fu detto in seguito a proposito di Costantinopoli, ma deve essere stato ancora più vero per Alessandria) erano pieni di queste discussioni - strade, mercati, negozianti, cambia-valute, vivandieri. Se chiedete ad un uomo: 'Quante monete?', l'uomo risponde dogmatizzando sull'essere generato o non-generato, unigenito o non-unigenito. Chiedete il prezzo del pane e vi sarà risposto: 'Il Figlio è subordinato al Padre'. Chiedete se il bagno è pronto e vi sarà detto: 'il Figlio è sorto dal nulla' - di Stanley 'History of the Eastern Church' ('Storia della Chiesa orientale') - lezione III, paragrafo 10.

"Il sogno dorato di Costantino di una Cristianità unificata era ancora una volta tristemente disturbato" (pg 337).

Nel tentativo di riunire assieme le due parti, Costantino scrisse una lunga lettera ad Ario e ad Alessandro esprimendo il proprio desiderio di avere un regno unito. Tale lettera, comunque, ebbe un effetto opposto, perché spinse ciascuna parte ad essere più impegnata che mai ad acquistare l'approvazione dell'imperatore. La contesa si approfondì invece che dissolversi.

Il Concilio di Nicea

Nel 325 d.C., volendo cercare di risolvere la questione, Costantino indisse un Concilio generale, in una città chiamata Nicea, perciò il Concilio fu denominato appunto "di Nicea". Furono presenti 318 vescovi, senza contare una quantità innumerevole di diaconi, ministri, proseliti ed altri partecipi.

"Poi fu presa in considerazione la grande questione che aveva causato l'organizzazione del Concilio. C'erano tre parti nel Concilio - quelli che parteggiavano per Alessandro, quelli che parteggiavano per Ario e quelli che si schieravano da nessuna delle due parti o che, sperando di poter essere dei mediatori, stavano in mezzo. Ario, non essendo un vescovo, non poteva occupare un seggio ufficiale nel Concilio, ma era intervenuto per comando direttamente espresso di Costantino, e 'fu chiamato con frequenza ad intervenire per esprimere le sue opinioni: Atanasio, che era più responsabile della presente condizione della disputa, di quanto non lo fosse lo stesso Alessandro, pur essendo solo un diacono, venne insieme al suo vescovo Alessandro. Allo stesso modo, anche lui, pur non avendo diritto ad una posizione ufficiale nel Concilio, non ebbe una piccola parte nella discussione e nel produrre il risultato finale.

"Presto si scoprì che la fazione di Alessandro ed Atanasio poteva contare sulla maggioranza del Concilio; e determinarono di usare questo potere nella formulazione di una tale affermazione di dottrina che avrebbe soddisfatto loro in primo luogo, e se la cosa fosse stata impossibile da accettare onestamente dalla fazione di Aria, ne sarebbero stati ancora più contenti.

"Nella discussione furono letti alcuni dei canti che Ario aveva scritto. Non appena la fazione di Alessandro li sentì, alzarono le mani in segno di orrore, poi si coprirono le orecchie e chiusero gli occhi, come per evitare di essere contaminati dalla temibile eresia" (pg. 347).

Notiamo che questa stessa risposta è stata usata da un gruppo di persone nella Bibbia. Stefano aveva appena fatto un lungo discorso sulla storia dei Giudei, quando esclamò che erano colpevoli di aver ucciso il Figlio di Dio:

"Ma essi, mandando alte grida, si turarono gli orecchi e tutti insieme si avventarono sopra di lui; e, cacciato lo fuori dalla città, lo lapidarono. E i testimoni deposero le loro vesti ai piedi di un giovane, chiamato Saulo" (Atti 7:57,58).

"Subito dopo vi fu la stesura di un credo, firmata da diciotto vescovi della fazione di Ario, ma non poté esistere abbastanza a lungo per permettere a chiunque di averne una copia. I loro opponenti si ribellarono in una sommossa selvaggia, fecero a pezzi il documento ed espulsero Ario dall'assemblea.

Un credo introdotto da Eusebio

"In seguito, Eusebio di Cesarea, panegirista di Costantino, volendo riunire le due fazioni, pensò di riuscire a farlo presentando un credo che era stato in vasta misura usato prima che sorgesse questa disputa. Affermò che questa confessione di fede era una di quella che aveva appreso da bambino dal vescovo di Cesarea, accettata al suo battesimo ed insegnata in tutta la sua carriera, sia nel suo servizio da anziano che da vescovo. Come ulteriore argomentazione, ed una che avrebbe voluto fosse di gran peso nel Concilio, dichiarò che 'era stata approvata dall'imperatore, beneamato dal cielo, che l'aveva vista anticipatamente'. Diceva quanto segue:

"Io credo in un unico Dio, Padre Onnipotente, creatore di tutte le cose, visibili ed invisibili, edin un unico Signore Gesù Cristo, la Parola di Dio, Dio di Dio, Luce della Luce, Vita della Vita, l'Unigenito, il Primogenito di ogni creatura, generato dal Padre prima di tutti i mondi, per opera del Quale tutte le cose sono state create; Che per la nostra salvezza è stato fatto carne ed ha vissuto in mezzo agli uomini, ed ha sofferto, ed è risuscitato il terzo giorno, ed è asceso al padre, e ritornerà in gloria per giudicare i vivi ed i morti. E crediamo in un solo Spirito Santo. Credendo che ciascuno di loro è ed è esistito, il Padre, solo il Padre; e il Figlio, solo il Figlio; e lo Spirito Santo, solo lo Spirito Santo; come ha detto anche il nostro Signore, mandando i Suoi discepoli a predicare: 'Andate ad insegnare a tutte le nazioni, battezzando le nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo', a proposito delle quali cose noi presentiamo conferma e accordo di pensiero, e diciamo che da molto tempo si è già creduto questo, e che siamo pronti a rimanere fermi in tale fede fino alla morte, considerando anatema ogni eresia senza Dio. Affermiamo che abbiamo considerato queste cose con tutto il cuore e con tutta l'anima, sin dal momento in cui abbiamo avuto consapevolezza di noi stessi, e che adesso pensiamo e diciamo lo stesso in verità, attestiamo nel nome dell'Iddio Onnipotente e del nostro Signore Gesù Cristo, capaci di provare anche per dimostrazione e di persuadervi che anche in passato abbiamo creduto e predicato le stesse cose'" (pgg. 347,348).

Eusebio di Cesarea, l'uomo che ha presentato questo credo, ha scritto un libro intitolato "Eusebius' Ecclesiastical History' ("La storia ecclesiastica di Eusebio"). In questo libro egli definisce i suoi credo, che sono i credo appresi sin da bambino e insegnati in tutto la sua carriera ecclesiastica. Egli afferma:

"Poiché come nessuno ha conosciuto il Padre, eccetto il Figlio, così nessuno, d'altra parte, può conoscere il Figlio completamente, se non solo il Padre, dal quale Egli è stato generato. Poiché chi se non solo il Padre ha compreso completamente quella Luce che esisteva prima che il mondo fosse - secondo la sapienza intellettuale e sostanziale, e quella Parola Vivente che era in principio col Padre, prima di ogni creazione e produzione visibile o invisibile, il primo e l'unico generato da Dio, il principe e leader dell'esercito spirituale ed immortale dei cieli, l'angelo del consiglio possente, l'agente dell'applicazione pratica della segreta volontà di Dio, il creatore di tutte le cose insieme al Padre, la seconda causa dell'universo accanto al Padre, l'unico e vero Figlio del Padre, e il Signore e Dio e Re di tutte le cose create, che ha ricevuto potenza, e dominio con la stessa divinità, e potere ed onore dal Padre... Dove introduce il Padre e Creatore come Governatore di tutto, comandando con il Suo cenno sovrano, ma con la Sua Parola Divina accanto a Lui, la stessa cosa che è proclamata a noi, come ministri ai comandi di Suo Padre... Lo Stesso Figlio, comunque, in nessun modo indifferente all'adorazione del Padre, ha il compito di insegnare a tutti la conoscenza del Padre... Di Lui, Mosè parla ovviamente come secondo dopo il Padre... incaricato della posizione di secondo nella sovranità e nel governo su ogni cosa, 'il capitano dell'esercito del Signore,..." ("Eusebius' Ecclesiastical History", pgg 15-17).

È chiaro che Eusebio di Cesarea aveva compreso che Cristo era generato (nato) dal Padre prima di tutte le cose. Nel suo libro cita anche Proverbi 8:22-30 per provare il suo punto di vista.

Dietro il libro appena menzionato, si trovano varie lettere scritte poco dopo il Concilio di Nicea. Voglio condividere con voi delle parti di alcune di loro. Ecco una porzione di una lettera di Eusebio a Nicomedia: (Notate, attenzione, che si tratta di Cesarea).

"Non abbiamo mai sentito, mio Signore, di due esseri non generati, né di uno diviso in due; neppure abbiamo mai appreso o creduto che potesse soffrire dei dolori fisici, ma che c'è un solo non-generato e un altro che proviene veramente da Lui... Noi crediamo non solo che la Sua origine non può essere spiegata a parole, ma che non può essere compresa... " (Lettera scritta da Eusebio di Nicomedia - da "A Historical View of the Council of Nice" - "Una visione storica del Concilio di Nicea", di Isaac Boyle, pg. 41).

La strana idea che sia il Padre che il Figlio fossero non-generati (senza inizio) era nuova per la gente di quel tempo; avevano sempre compreso che c'è un non-generato (senza inizio) e, con Lui, un altro generato (con un inizio). Era questa la comprensione comune della maggioranza delle persone del periodo del Concilio di Nicea e di quello anteriore ad esso.

Andiamo avanti con gli eventi del Concilio di Nicea. Eusebio di Cesarea aveva appena presentato il credo che era stato largamente usato prima della controversia.

La fazione di Ario accetta il credo

"Non appena questa (l'affermazione dei credo di Eusebio) fu letta nel Concilio, tutta la fazione di Ario indicò la propria disponibilità a sottoscriverla. Mentre, invece, non andò bene per la fazione di Alessandro ed Atanasio; era proprio la cosa che non volevano, poiché 'erano determinati a trovare una forma di parole che nessun Ariano avrebbe potuto accettare" (pg. 348).

Per favore, notate che gli Ariani erano in armonia con gli insegnamenti dei Cristiani prima del Concilio di Nicea come era presentato nel credo di Eusebio. Eppure questo non andò bene alla fazione di Alessandro.

"Si misero attentamente alla ricerca per trovare qualche punto o qualche parola che potesse dare loro uno spunto per rigettarlo. È da notare che questo credo non dice alcunché a proposito della sostanza del Figlio di Dio, mentre era proprio questa la questione che aveva inizialmente motivato la formazione del Concilio. Eusebio, vescovo di Nicomedia, era il capo degli Ariani che avevano un seggio nel Concilio. A questo punto, una lettera fu portata avanti, scritta formalmente da lui, in cui aveva affermato che 'asserire che il Figlio è non-creato, sarebbe come dire che era - di una stessa sostanza - Homoousion - col Padre, e dire questo era un'affermazione evidentemente assurda'.

"Tale indicazione dette alla fazione di Alessandro ed Atanasio l'opportunità che speravano; offrì la parola da parte della fazione opposta sulla quale avevano sempre insistito, ed uno dei capi di quella fazione aveva dichiarato che l'uso della parola in quel contesto era evidentemente assurdo. Se essi, dunque, avessero insistito sull'uso di quella stessa parola, ciò avrebbe causato l'esclusione della fazione ariana. 'La lettera produsse un entusiasmo violento. Ecco il test che stavano cercando; la lettera fu stracciata a pezzi come indicazione della loro indignazione, e la frase che egli si era impegnato a respingere divenne frase che essi si impegnarono ad adottare' - di Stanley 'History of the Eastern Church' ('Storia della chiesa orientale), lezione III paragrafo 22 (pg. 349).

La fazione di Alessandro cerca di aggiunge al credo

"Poiché Costantino aveva approvato il credo già letto da Eusebio, la questione della fazione di Alessandro adesso era se l'avrebbe approvato con l'aggiunta di questa parola, e le speranze di entrambe le parti risiedevano tremanti nella decisione dell'imperatore. Hosius ed i suoi associati, avendo l'ultima consultazione con lui, lo convinsero a passare all'altra fazione. Nell'incontro che seguì dell'assemblea, presentò di nuovo il credo di Eusebio, lo approvò, e chiese a tutti di adottarlo. Vedendo, comunque, che la maggioranza non avrebbe accettato il credo di Eusebio così com'era, Costantino decise di 'guadagnare l'assenso della parte ortodossa, cioè quella più potente, dell'assemblea', inserendo la parola disputata. 'Sperava che con questo inserimento potessero essere conquistati e che, sotto la pressione della paura e del favore, gli altri non fossero allontanati. Fece il possibile per assicurare questo risultato e si professò il padrone ed anche l'interprete della nuova frase' di Stanley 'History of the Eastern Church', lezione III, paragrafo 28.

"Costantino ordinò l'aggiunta della parola disputata. La fazione di Alessandro ed Atanasio, adesso assicurati dell'autorità dell'imperatore, richiesero l'aggiunta di altre frasi con lo stesso scopo, così che quando il credo ebbe la sua stesura completa finale, leggeva come segue:

"Noi crediamo in un solo Dio, il Padre Onnipotente, Creatore di tutte le cose sia visibili che invisibili.

"E in un solo Signore Gesù Cristo, il Figlio di Dio, generato dal Padre, unigenito, cioè, della sostanza del Padre, Dio di Dio, Luce di Luce, vero Dio di vero Dio, generato, non creato, di una sostanza col Padre, dal quale tutte le cose sono state create, sia nei cieli che sulla terra; che per noi uomini e per la nostra salvezza, è sceso ed è stato fatto carne, è stato fatto uomo, ha sofferto ed è risorto il terzo giorno, è salito al cielo e verrà di nuovo per giudicare i vivi e i morti.

"E nello Spirito Santo.

"Ma quelli che dicono: 'C'era un momento in cui non esisteva' e 'Prima di essere generato non esisteva, e che è venuto in esistenza a partire da ciò che non era', oppure chi professa che il Figlio di Dio è di una persona o 'sostanza' diversa, o che è creato, mutevole o variabile, sono resi anatema dalla Chiesa Cattolica'.
"Da qui è nato l'originario Credo di Nicene" (pgg. 349,350).

Ulteriori alterazioni apportate al Credo

Questo Credo è stato cambiato dalla sua forma originaria. Per favore notate i cambiamenti fatti. Ecco una copia del Credo di Nicea come si legge oggi:

"Noi crediamo in un solo Dio, il Padre, l'Onnipotente, creatore del cielo e della terra, e di tutto ciò che è visibile e invisibile. Crediamo in un Signore, Gesù Cristo, l'Unico Figlio di Dio, eternamente generato dal Padre (nell'originale si leggeva: il Figlio di Dio, generato dal Padre, unigenito), Dio da Dio, Luce da Luce, vero Dio da vero Dio, generato, non creato, di una sola essenza col Padre (nell'originale si leggeva: cioè, della sostanza del Padre). Tramite Lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza Egli è sceso dal cielo per la potenza dello Spirito Santo Egli è nato dalla Vergine Maria (aggiunto), ed è diventato uomo. Per amor nostro è stato crocifisso sotto Ponzio Pilato; ha sofferto ed è stato sepolto" ("The Ordinary of the Mass" - "l'ordinario della messa").

I Cattolici definiscono il termine "eternamente generato" nel seguente modo:

"Il credo cristiano è che il Cristo della storia è il Figlio di Dio, eternamente generato da un'azione senza fine del Padre... " ("Tell Us About God... Who is Re? - "Parlateci di Dio... Chi è?" - pg. 30, di "Knights of Columbus" "Cavalieri di Colombo").

Questo è quello che la Chiesa Cattolica insegna oggi; dicono che l'affermazione "eternamente generato" sta ad indicare che Cristo è stato generato dal Padre con un'azione senza fine; affermano che Cristo è stato nel processo di essere generato da sempre nel passato, lo è ancora oggi e lo sarà per sempre in futuro. Sembra che adottano quest'idea nel tentativo di riconciliare questo nuovo insegnamento di Cristo sempre esistito con le chiare affermazioni della Bibbia che Cristo è stato generato da Suo Padre.

Notate questa interessante citazione presa da una lettera scritta da Ario.

"Egli ci ha persino espulsi dalla città come atei, perché non siamo d'accordo con le dichiarazioni che seguono, pubblicamente affermate da lui: 'Dio è eterno, il Figlio è eterno. Il Padre e il Figlio sono co-esistenti. Il Figlio, non-generato, coesiste con Dio, ed è sempre generato: senza essere generato. Egli è generato: [Nota: Sembra ci sia stata una certa confusione di idee nella mente del vescovo, se le sue parole sono state riportate correttamente da Aria. È probabile che questo brano sia inteso per esprimere quella che è la - generazione eterna - del Figlio, una frase, comunque, che di per sé potrebbe non essere considerata incredibilmente distinta (chiara)}; né Dio precede il Figlio nel pensiero, neppure di un singolo minuto. Sempre Dio, sempre il Figlio. Il Figlio esiste da Dio in Persona'. Poiché Eusebio, tuo fratello, vescovo di Cesarea, e Theodotus e Paulinus, Athanasius, Gregorius ed Aetius, e tutti i vescovi d'Oriente affermano che Dio, che è senza inizio, è esistito prima del Figlio, sono stati condannati ... " (Lettera di Ario ad Eusebio, Vescovo di Nicomedia; presa da "A Historical View of the Council of Nice with a Translation of Documents" - "Una veduta storica del Concilio di Nicea con una traduzione dei documenti" - di Isaac Boyle, pgg. 39,40)

Come potete vedere, la nuova idea che Cristo è esistito quanto il Padre non era generalmente accettata prima del Concilio di Nicea, né dopo il Concilio tutti i Cristiani l'hanno accettata.

Vogliamo anche notare un altro cambiamento che è stato fatto al Credo di Nicea da quando è stato inizialmente scritto.

La definizione: "di una sola essenza col Padre" è stata aggiunta nel nuovo credo, descrivendo il loro corrente credo che il Padre e il Figlio erano lo stesso Essere.

Sant'Agostino scrisse:
"Il Figlio è una Persona, e il Padre è un'altra; essi non costituiscono, comunque, due Esseri, ma il Padre è lo stesso Essere del Figlio, cioè l'unico vero Dio" (Tratt. 36 in Joann).

Quando il Credo di Nicea è stato originariamente firmato dai partecipanti al Concilio, alcuni erano specificamente interessati alla definizione "della sostanza del Padre". Erano preoccupati che qualcuno potesse fraintendere questo e intenderlo come indicazione che il Padre e il Figlio erano lo stesso Essere. Per favore notate la seguente citazione presa da una lettera scritta da Eusebio di Cesarea.

"Quando questo documento fu dettato dai prelati, non si permise che le loro espressioni 'della sostanza del Padre' e 'consustanziale col Padre', passassero senza essere esaminate. Per cui, quindi, sorsero varie domande, e furono offerte varie risposte, ed il senso di questi termini fu attentamente considerato. Ammisero che le parole "della sostanza" stavano a significare che il Figlio era del Padre, ma non come parte del Padre (lo stesso Essere). Abbiamo pensato bene assentire a questa spiegazione, come indicante la dottrina giusta, che il Figlio era il Padre; ma non, comunque, una parte del Padre. Abbiamo perciò deciso di essere d'accordo con questa opinione; neppure abbiamo respinto la parola 'consustanziale', avendo in vista di promuovere la pace e di evitare con impegno l'allontanamento dal credo giusto. Per lo stesso motivo, abbiamo anche approvato le parole 'generato, non creato', dal momento che la parola 'creare', hanno detto, era comune alle altre creature fatte dal Figlio ed alle quali Egli non era per niente simile, e che, quindi, Egli non è stato creato come quelli che sono stati da Lui creati, ma è di una sostanza molto più eccellente di qualunque altro essere creato. Gli oracoli divini ci informano che Egli era del Padre, in senso di generazione, che non può essere concepito né espresso da alcuna intelligenza creata...

"Ma con l'espressione 'consustanziale col Padre' nient'altro è inteso se non che il Figlio di Dio non ha similitudini con gli esseri creati, ma somiglia in tutte le cose soltanto al Padre, dal Quale è stato generato, e che Egli non è di alcun'altra sostanza o essenza di quella del Padre. La definizione così spiegata pensiamo possa essere da noi giustamente accettata, ...

"Infine abbiamo abbracciato, senza ulteriori contese, quelle espressioni che si sono scoperte essere ineccepibili, quando, in seguito ad una pura analisi del senso delle parole, apparve che era completamente in accordo con quello inteso da noi, nell'esposizione della fede che abbiamo inizialmente abbracciato" (preso dalla stessa lettera scritta da Eusebio Pamphilus di Cesarea alla Chiesa di Cesarea in "A Historical View of the Council of Nice with a Translation of Documents" - "Una veduta storica del Concilio di Nicea con una traduzione di documenti", pgg. 44-46 di Isaac Boyle).

È molto chiaro che Eusebio di Cesarea non credeva che Cristo fosse in alcun modo un essere creato, ma che fosse stato generato da Suo Padre, quindi fatto di una natura molto più alta di qualunque altro essere creato. E anche interessante notare che Eusebio di Cesarea stava scrivendo a degli ariani, difendendo il fatto di aver firmato il Credo. Questo punto di vista non sembrava essere contrario al credo degli ariani. Inoltre, il suo credo che Cristo fosse generato piuttosto che creato, era accettato dalla parte degli atanasiani sufficientemente e necessariamente per permettergli di continuare nella sua posizione di vescovo.

Eusebio scrisse che gli sembrava, insieme agli altri associati, che i termini "della sostanza del Padre" e "consustanziale col Padre" erano completamente in accordo con ciò che Eusebio aveva inizialmente indicato come affermazione di credo, credo che gli ari ani sarebbero stati d'accordo a sottoscrivere.

I termini disputati furono aggiunti al Credo e, secondo la definizione di tali termini, anche alcuni di quelli della persuasione ariana potevano andare bene col Credo. Con i termini aggiunti al Credo, però, tutto ciò che ci volle fu una revisione delle definizioni dei termini, in seguito, per giungere agli insegnamenti che la Chiesa Cattolica sostiene e trasmette oggi.

L'accettazione del nuovo Credo

Ritorniamo alla descrizione del Concilio trovata in "The Two Republics" ("Le Due Repubbliche"). L'originale Credo di Nicene venne letto dinanzi all'assemblea.

"Così fu prodotto quello che è l'originale Credo di Nicene. L'influenza di Costantino ne convinse molti nel Concilio, ma diciassette vescovi si rifiutarono di sottoscriverlo. A quel punto l'imperatore comandò che tutti firmassero se non volevano essere cacciati via, e questo convinse tutti eccetto cinque di loro. Eusebio di Cesarea, il panegirista e uno dei consulenti di Costantino, impiegò un giorno intero per 'deliberare', Per farlo si consultò con l'imperatore, che gli spiegò il termine 'Homoousion' in modo da poter essere compreso come 'Homoiousion', 'Dichiarò che la parola, secondo la sua comprensione, non indicava tanto un'unità materiale delle Persone della Divinità, come Eusebio temeva se ne potesse dedurre' - di Stanley 'History of the Eastern Church', lezione III, par. 34. In questo senso, dunque, Eusebio adottò il testo e decise di sottoscrivere il Credo" (pg. 350).

A proposito della differenza fra i due termini che causarono la controversia: "homoiosian" (di sostanza simile) ed homoousian (della stessa sostanza), Benjamin G. Wilkinson scrisse quanto segue:

"Nondimeno, quelli che volevano vedere le cose in senso di 'homoiosian' o 'similitudine', invece che in senso di 'homoousian' o 'identicità', furono subito indicati dal vescovato come eretici ed Ariani. Eppure quando l'imperatore Costantino, nella piena assemblea del Concilio di Nicea, chiese ad Hosius, il vescovo che presiedeva, qual era la differenza fra i due termini, Hosius rispose che erano simili. A questo punto, ad eccezione di pochi, tutti i vescovi scoppiarono a ridere e lo tacciarono scherzosamente di eresia" (Benjamin G. Wilkinson, "Truth Triumphant" - ''Verità trionfante", pg. 92).

La disputa aveva a che fare con la definizione di termini che neppure si trovavano nella Bibbia. La differenza delle parole era talmente minima che era persino difficile da determinare; finanche il leader-sostenitore del punto di vista aria no era disposto a sottoscrivere il corpo centrale del nuovo Credo.

"Eusebio di Nicomedia e Theognis di Nicea hanno sottoscritto il corpo del credo, ma hanno rifiutato di sottoscrivere la maledizione pronunciata contro le dottrine ariane. La sentenza di allontanamento fu pronunciata; allora si arresero e sottoscrissero, eppure furono rimossi dal loro vescovato, ed al loro posto furono inseriti dei Cattolici.. Due degli altri vescovi, comunque - Theonas di Marmarica, in Libia, e Secundus di Ptolemais, si rifiutarono assolutamente dall'inizio alla fine di firmare il Credo, e furono allontanati. Per quanto concerne Ario, sembra essere partito da Nicea poco dopo essere stato espulso dal Concilio. Fu pronunciata la sentenza di allontanamento contro di lui come per gli altri, ma dal momento che era il responsabile principale nell'esposizione delle dottrine condannate, Costantino pubblicò il seguente editto contro di lui:

"Costantino Vittore Massimo Augusto, ai vescovi ed alle genti: Dal momento che Ario ha imitato delle persone malvagie ed empie, è giusto che debba subire la stessa ignominia. Perciò come Porfirio, il nemico della pietà, per aver composto dei trattati licenziosi contro la religione, ha trovato una ricompensa appropriata, cioè da quel momento è stato bandito con un'infamia che lo ha coperto di meritata reiezione, essendo stati i suoi scritti empi distrutti, così adesso sembra appropriato che sia Ario che quelli che sostengono le sue stesse tesi sia definiti 'Porfiri', che debbano prendere il loro appellativo da quelli la cui condotta hanno imitato. Ed oltre a ciò, se si dovesse scoprire qualche trattato composto da Ario, che sia consegnato alle fiamme, così che non solo la sua dottrina depravata sia soppressa, ma che anche nessuna memoria di lui possa in alcun modo rimanere. Questo dunque stabilisco, che se alcuno sarà trovato a nascondere un libro scritto da Ario, e non lo porterà subito allo scoperto e non lo brucerà, la pena per quest'offesa sarà la morte; subito dopo aver provato la sua colpa, il criminale dovrà subire la pena capitale. Che Dio vi possa preservare da questo" (pgg. 350, 351).

Un tentativo di coprire i fatti storici

"Il suo libro (di Ario), 'Thalia', fu immediatamente bruciato, e l'esempio fu così generalmente seguito, che l'opera divenne rara da trovare' - di Stanley 'History of the Eastern Church' - 'Storia della Chiesa orientale' - lezione IV, par. 39. Il decreto che allontanava Ario fu talmente modificato poco tempo dopo da diventare una semplice proibizione di ritornare ad Alessandria" (pg. 351).

La Chiesa Cattolica usò tutto il suo potere per distruggere qualsiasi registrazione e documento a proposito di quello che Ario credeva; gli unici che abbiamo a disposizione sono quelli che o sono sfuggiti di mano al potere cattolico o quelli che essi stessi hanno deciso di mantenere, nella loro forma originale o da loro alterata.

"Un'accusa non vera fu messa in circolazione, che tutti quelli che si definivano Ariani credevano che Cristo fosse un essere creato. [Nota: E' da dubitare che molti credessero che Cristo fosse un essere creato. Generalmente coloro che si opposero al Papato e che furono allontanati come Ariani confessavano sia la divinità di Cristo sia il fatto che era generato, non creato, dal Padre. Si rifecero ad altre deduzioni e speculazioni estreme circa la Divinità]. (Benjamin G. Wilkinson, "Truth Trimphant", pg. 92).

"Che gli insegnamenti di Ario siano stati quelli che usualmente ci vengono indicati o che non lo siano, chi può dirlo? Phillipus Limborch ha messo in dubbio che lo stesso Ario abbia mai ritenuto che Cristo fosse creato invece che un Essere generato [Nota: Limborch, "The History of the lnquisition" - "La storia dell'Inquisizione", pg. 95]. (Benjamin G. Wilkinson, "Truth Triumphant" - ''Verità trionfante", pg. 142).

È interessante notare che la storia della controversia ariana è stata nascosta così bene che è difficile determinare neppure che cosa credevano esattamente gli Ariani. Eppure sembra difficile che tutte le accuse mosse contro Ario e quelli con le stesse persuasioni siano accurate; è diventata regola generale bandire come Ariani tutti coloro che non erano pronti a sottoscrivere la dottrina della Trinità. Dal momento che si pensa comunemente che gli Ariani credono che Cristo è un essere creato, e quindi non divino, è stata continua accusa che se si nega la dottrina della Trinità, si crede che Cristo è un essere creato, e quindi si nega la Sua divinità. Tale accusa, se applicata a coloro che non sono stati d'accordo con gli insegnamenti su quest'argomento accettati della Chiesa Cattolica, è stata raramente accurata.


Segue pagina 2

Leggi tutto...