LE ORIGINI DELLA VITA

LE ORIGINI DELLA VITA


RETROCOPERTINA

L'origine della vita rimane ancora oggi un problema irrisolto per la scienza: l'universo teorico del neodarwinismo, con i dogmi e le spiegazioni totalizzanti tipiche di questa teoria sembrano ormai poco credibili di fronte alle nuove acquisizioni della teologia, delle scienze naturali, della chimica. In questo volume vengono presentati tutti i dati che possono contribuire a fornire una comprensione più completa è ampia delle fasi che hanno dato luogo alla comparsa della vita la terra era il suo sviluppo.
Ordine, armonia, leggi regolative, forma, complessità, gerarchia dei livelli costituiscono i fili conduttori di questo itinerario lungo i sentieri meno noti della ricerca, con l'intento di rompere certi schemi precostituiti, di instillare il tarlo del dubbio, di mettere in forse le divinità laiche e scientiste del nostro tempo.

INTRODUZIONE

L'obiettivo del presente lavoro consiste nel fornire un insieme ragionato di dati e di informazioni ottenuti, negli ultimi decenni, dalla ricerca scientifica più qualificata nel campo degli studi sull'origine, la differenziazione e la complessità dei viventi. Il tema è di estrema attualità in quanto il discorso sull' evoluzione si sviluppa di continuo e si rende sempre più interessante in quanto alcune vecchie idee sembrano ormai assai poco credibili di fronte alle nuove acquisizioni della biologia, delle scienze naturali, della chimica. Facendo riferimento a "vecchie idee" si intende l'impalcatura concettuale, o, in altri termini, l'universo teorico, del neodarwinismo, con i dogmi e le spiegazioni totalizzanti tipiche di questa teoria: proprio ai suoi fondamenti vengono dedicate le prime pagine del presente lavoro. Infatti senza capire la struttura di base e le idee-forza del neodarwinismo non si riesce a cogliere l'entità della "rivoluzione" che è in atto in questi ultimi anni nel campo degli studi sul divenire della natura. In altre parole, il neo- darwinismo riesce sempre più a fatica a spiegare una serie molto ampia di dati che si trovano in obiettivo contrasto con i suoi principi. La parte più corposa del presente lavoro è poi dedicata ai settori dai quali di recente sono emerse le acquisizioni scientifiche più rilevanti e obiettivamente "eterodosse" rispetto ai dogmi neodarwiniani. Si spazia dalla paleontologia alla biologia molecolare, dall' etologia alla zoologia e alla anatomia comparata, evitando per quanto possibile ogni specialismo che potrebbe disorientare o scoraggiare il lettore (al fine di facilitare la comprensione di certi argomenti o termini si è comunque scelto di inserire in appendice un glossario esplicativo).
Quindi nelle pagine che seguono, dopo aver esposto i principi-base del neodarwinismo, vengono presentati tutti i dati che possono contribuire a fornire una comprensione più completa e ampia delle fasi che hanno dato luogo alla comparsa della vita sulla terra e al suo sviluppo nelle differenti forme che conosciamo direttamente o attraverso la documentazione paleontologica. Il lettore può trovare informazioni estremamente aggiornate sulle prime testimonianze fossili e sulla velocità dell' evoluzione, sugli eventi catastrofici che hanno punteggiato la storia del nostro pianeta, sull'attendibilità dei modelli sperimentali con i quali si è cercato di riprodurre in laboratorio la comparsa della vita sulla terra partendo da elementi chimici semplici. Inoltre è stato dato ampio spazio all' analisi dei dati offerti dagli studi sulle differenze o analogie biochimiche, genetiche, morfologiche e comportamentali fra le varie specie di esseri viventi. Il quadro che ne emerge delinea una natura in cui la vita non sembra nata "per caso", come un evento probabile, facile, ma come un fatto eccezionale, quasi "voluto" contro ogni difficoltà ambientale. Inoltre risulta evidente che i vari livelli di complessità del mondo vivente si sono manifestati attraverso una serie di "salti" qualitativi, mediante processi non-lineari, discontinui, ordinati, razionali.
Metaforicamente si potrebbe affermare che lo sviluppo prima della vita in sé e, poi, delle sue multiformi manifestazioni somiglia a una corsa a ostacoli dove a ogni ostacolo il saltatore si trasforma radicalmente, e di colpo, in un essere molto diverso da ciò che era in precedenza. Il mito darwinista di una evoluzione basata su procedure puramente meccaniche, casuali, lineari, di semplice "derivazione" da un organismo all' altro, si scontra con i dati della ricerca scientifica contemporanea in varie discipline. Ordine, armonia, leggi regolative, forma, complessità, gerarchia di livelli, costituiscono i fili conduttori di questo itinerario lungo i sentieri meno noti della ricerca, assai poco frequentati dalla scienza "gridata", una scienza che si appaga pigramente di tutto ciò che non disturba né mette in discussione il quadro "ufficiale". Invece questo studio ha proprio l'intento di rompere certi schemi precostituiti, di instillare il tarlo del dubbio, di mettere in forse le divinità laiche e scientiste del nostro tempo, secondo le quali il manifestarsi nel tempo dei molteplici livelli di complessità del mondo vivente è riducibile, in ultima analisi, ad alcuni componenti di base, semplici, di carattere fisico-chimico. Contro questo riduzionismo grossolano e cieco, di stampo materialista, è doveroso prendere posizione, così come va demistificata la sua versione apparentemente più "raffinata" secondo cui la materia si auto-organizza secondo processi spontanei ad essa inerenti. Infatti si tratta solo di un banale escamotage linguistico che non spiega nulla, in quanto la materia (anche intesa come "materia-energia") in sé manca del principio della "forma". Questo può essere inteso anche come immanente alla sfera fisica, ma se ne distingue sotto il profilo qualitativo, essenziale: come esempio si può pensare a leggi morfologiche.di tipo geometrico o matematico che rimandano a un ordine generale non-materiale.
Il pubblico per il quale il presente testo è stato pensato, in modo particolare, è costituito dagli studenti che frequentano gli istituti superiori o hanno iniziato i corsi universitari in discipline scientifiche. Ma anche i loro docenti avranno modo di attingere diverse informazioni e considerazioni utili. Inoltre, più in generale, tutti coloro che seguono l'attuale dibattito delle idee in ambito scientifico possono trovarvi spunti di interesse, di stimolo alla riflessione critica su una serie di luoghi comuni del neodarwinismo (la Selezione Naturale, l' evoluzione del più adatto, ecc.) che sono entrati nel linguaggio di ogni giorno, nella mentalità di tutti noi, anche al di fuori dell'ambito specialistico. La scuola e l'università, proprio perché formano i giovani e, quindi, i modi di pensare della società, costituiscono un ambiente di estrema importanza, su cui lavorare. Lo scandaloso conservatorismo dei testi "scientifici" a uso didattico è ben noto a chi li ha esaminati con attenzione: essi ignorano, vuoi per convenienza "ideologica" o per inerzia, le nuove acquisizioni della ricerca specie quando mettono in discussione vecchie idee passivamente acquisite e presentate ancora oggi come "verità" agli studenti. Tale conservatorismo, di fatto chiuso al dibattito delle idee e all'innovazione nel campo dei grandi modelli esplicativi della realtà naturale, va denunciato e abbandonato, in un'ottica volta a configurare un tipo di istruzione lontano dal dogmatismo e dall 'unilateralità. I docenti non devono avere paura di ciò che mette in discussione idee e certezze ritenute fideisticamente valide "per sempre". Le teorie scientifiche non possono rivestire una valenza di fede, per cui diventa quasi peccato di eresia contestarle. Invece di supportare in modo conformista certe concezioni del mondo e della natura, la scuola e l'università devono abituare i giovani a pensare, a riflettere criticamente sulle nozioni imparate, a confrontarle con le nuove acquisizioni senza prevenzioni e retropensieri, spesso inconsci, indotti da una certa cultura faziosa.
Quindi il ruolo di "messa in discussione", che questo lavoro vorrebbe svolgere, può avere una certa efficacia se sia gli studenti, sia i loro docenti (in particolare!) si liberano da preconcetti e luoghi comuni duri a morire e affrontano la lettura di queste pagine con mente aperta, ma non per questo priva di attitudine critica (nulla infatti è dogma nel campo delle conoscenze umane). Gli studenti delle scuole superiori e quelli chi iniziano i corsi universitari di biologia o scienze naturali affrontano a livelli non più generici il tema dell'evoluzione, inevitabilmente legato al significato globale della vita, con riferimenti, quindi, anche alle discipline filosofiche. È il momento fondamentale nel quale la maggioranza dei giovani sta compiendo la formazione di una propria concezione del mondo, molto legata pure a quanto si apprende in ambito scolastico e universitario. Per tale motivo una conoscenza aperta e pluralista diventa essenziale specie in questa fase cruciale di transizione che porta alla maturazione della personalità.

Giovanni Monastra


INDICE

Introduzione
I FATTI E LA TEORIA DI DARWIN

Debolezza teorica e ideologia materialista del neodarwinismo
Prime testimonianze fossili e velocità dell'evoluzione
Modelli sperimentali di abiogenesi
Irriducibile complessità primordiale e discontinuità tra i viventi
I dati della biologia molecolare
Il mondo della forma
Matematica, struttura e programma
Le incredibili analogie della natura
Ordine, armonia e razionalità
Una natura non darwiniana
Appendice: l'origine dell'uomo


GLOSSARIO
Bibliografia minima

Ultima modifica il: Feb 28, 2018
condividi questo post