ARARAT SULLE TRACCE DELL'ARCA DI NOÈ - Uomini alla ricerca della più straordinaria scoperta della storia umana

ARARAT SULLE TRACCE DELL'ARCA DI NOÈ - Uomini alla ricerca della più straordinaria scoperta della storia umana


PREMESSA

Tito tiso antoniaSi legge d'un fiato, come una favola bella e intrigante, questo libro che racconta le vicende di un gruppo di avventurosi sognatori alla ricerca di un mito.
Pazientemente e testardamente, essi cercano di rendere plausibile e tangibile una delle tradizioni fondanti della cultura occidentale, vogliono cioè verificare e "toccare con mano" la storia del diluvio universale, e della salvezza del genere umano ottenuta grazie alla costruzione della famosa arca di legno, dove si rifugiò Noè il patriarca con la sua famiglia, e salirono a coppie tutti gli animali del mondo.
Questi coraggiosi sono gli esploratori dell' Ararat. L'arca sarebbe approdata, dopo i lunghissimi giorni in cui navigava a caso, sballottata dalle acque che avevano ricoperto il mondo, sulla cima di questo mitico massiccio vulcanico, che è la montagna sacra degli armeni, la cima più alta di quel Caucaso dove molti studiosi pongono anche la località originaria del giardino dell'Eden.
Ma molti ostacoli si sono frapposti alloro cammino, e questo libro li racconta, con tutto l'ardente entusiasmo che deriva dalla forza di una testimonianza diretta, perché Tito De Luca, Roberto Tiso e i loro compagni hanno davvero più e più volte affrontato la grande montagna ed esplorato - in paziente ricerca - i suoi crepacci, i suoi ghiacciai, i suoi pianori, nella speranza di svelarne i segreti; e poi hanno stretto amicizie con i pastori curdi che conducono sulla montagna una vita durissima e ancora ricordano gli armeni scomparsi, travolti dalla catastrofe del 1915, e hanno setacciato il terreno - ma anche le biblioteche - alla ricerca di esili tracce.
Negli anni, hanno ricostruito meticolosamente questo antichissimo puzzle, e ora ce lo raccontano con disarmante semplicità. Il testo di Tito De Luca appare così al lettore non solo come il fresco resoconto di un viaggio appassionato alla ricerca dell'arca e delle prove materiali e storiche della narrazione contenuta nella Bibbia, ma anche come un sofferto itinerario iniziatico alla ricerca della verità e della voce di Dio che parla attraverso la solitudine e gli alti silenzi della montagna: sicché il faticoso percorso diventa un inno alla divinità che li abita, col cuore pieno di stupore e di riconoscenza.

Da sinistra: Tiso, Antonia Arslan e Tito De Luca.

PREFAZIONE

Come dimostrare all'intera umanità che gli eventi descritti dalla Bibbia sono realmen­te accaduti? Come dimostrare che Dio esi­ste veramente, un Dio che ci vuole veramente bene più di quanto possiamo immaginare, mandando Suo Figlio sulla terra per informar­ci, riscattarci, invitando ci alla vera Vita? Sta scrit­to che il "nostro Salvatore, Dio, vuole che ogni sorta di uomini siano salvati e vengano all'ac­curata conoscenza della verità." (1 Timoteo 2:3) Bene, con queste cose in mente, cominciai a pensare come potevo dimostrare tutto questo in modo concreto, diciamo scientifico. Purtroppo la Bibbia nel sapere collettivo, è considerata un libro obsoleto, leggendario, solo come una serie di racconti storici.
Invece no, non è asso­lutamente così, poiché più la ricerca avanza, più ci si rende conto che la Bibbia è veritiera in ogni sua parte. Posso comprendere Darwin, se cominciò a metterla in discussione ai suoi tempi con quanto gli veniva insegnato, quanto vede­va e sapeva. Ma oggi con tutte le informazio­ni acquisite grazie alla scienza stessa, è nostro dovere rimettere in discussione molte cose. Il più grande evento descritto dalla Bibbia, sen­z'altro è il Diluvio di Noè. Anche gli scienziati riconoscono che in un momento ben preci­so della storia vi è stato un cataclisma. Ma quan­do e come? Mi chiesi: ma se il Diluvio è real­mente esistito, ciò significa che i resti dell' arca di Noè si dovrebbero ritrovare sul monte indi­cato dalla Bibbia cioè: l'Ararat.
Mi dissi: mostrare al mondo una prova concre­ta come questa, eliminerebbe una buona parte di ateismo, agnosticismo o quantomeno scetti­cismo. Darebbe una svolta a molte nostre con­vinzioni scientifiche e la Bibbia prenderebbe maggior credibilità.
Perciò mi diedi da fare ed ebbi modo di co­noscere l'ing. Angelo Palego, un instancabile predicatore e ricercatore. Condivisi con lui molti studi, mi approfondii sull'argomento "Arca ­Diluvio", e partecipai a varie spedizioni. Ange­lo scrisse due libri e fece ben 18 spedizioni sul­1'Ararat. Essendo io di Padova, mi diede modo di conoscere un suo amico e collaboratore, Tito De Luca di Belluno, un abile alpinista e buon conoscitore della montagna sotto i suoi vari aspetti, ma soprattutto un cristiano con una buona conoscenza biblica. Con Tito trovai un compagno, o meglio un fratello che oltre a por­tare avanti assieme un argomento spirituale, insegnò a me semplice escursionista, molte tec­niche alpinistiche. Con l'imponente montagna del Grande Ararat alta 5165 metri sono indi­spensabili entrambi i requisiti: spiritualità e alpi­nismo.
Pertanto con Tito, assieme al sostanziale aiuto di Angelo e altri collaboratori, avemmo modo di continuare molti studi gia fatti e di sviluppar­ne degli altri, scoprendo particolari molto importanti. Determinanti sono state le spedizio­ni che facemmo assieme sull' Ararat per capire meglio la morfologia della montagna e del ghiacciaio e avallare molte nostre tesi. Speriamo che con questo nostro modesto lavoro, di aiutare molte persone ad avvicinarsi alla Verità biblica, ma soprattutto invitare gli uomini di scienza a prendere in esame tutto ciò che gli viene presentato in questo libro. Que­sto naturalmente è un libro che si aggiunge a molti altri, per quanto concerne avvistamenti, testimonianze e prove sull' Arca e il Diluvio. Con una differenza, che noi stiamo presentando non solo racconti, ma prove concrete documentate e fotografate, le stesse che presentò il dotto Fer­nand Navarra prima di noi. Qui si tratta di travi di legno a oltre 4000 metri, di un legno che la sua provenienza è a centinaia di chilometri dal­l'Ararat! La geologia, la paleontologia, l'archeo­logia ecc, hanno il dovere di esaminare quanto gli è stato e gli stiamo presentando.
A differenza della superstizione la scienza è un tipo di sapere ottenuto tramite l'osservazione attenta delle cose e degli eventi. Per spiegare i fenomeni gli scien­ziati cercano connessioni logiche tra fatti osservati, e spesso queste connessioni portano a regole generali di causa ed effetto. Una caratteristica più importante della scienza, è che le sue conclusioni sono basate sull' evi­denza.
Ecco quanto sopra, è come si definisce la scien­za. Bene, noi con un metodo prettamente gali­leiano portiamo sul banco di lavoro delle travi di legno assieme a prove dimostrabili che un grande evento è accaduto non milioni, bensì poche migliaia di anni fa. Venga preso in esame con "osservazione attenta" perché le "nostre conclusioni sono basate sull'evidenza".


Vedi video spedizione di Claudio Scranz del 2 Dicembre 2002

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INDICE

17 Gli Armeni: antichi abitanti dell'Ararat
20 Le ricerche del francese Navarra
2I La spedizione dello Zar Nicola II del 1916
24 Gli avvistamenti dei pastori armeni
29 L'esplosione di Ahora del 1840
3I L'avvistamento di un militare americano
32 Altri avvistamenti dei resti dell'Arca
35 Le analisi del legno
39 L'avvistamento di Behling
43 Angelo Palego
46 I pericoli dell' Ararat
52 La nuova trave
55 Studi e calcoli sulla provenienza delle travi
64 Il Plateau dell'Heyelani è un cratere?
66 Avvistamenti in corrispondenza a terremoti
70 Esperienze personali
83 Studio dell' ebraico antico sull' Ararat
87 Prove dimostranti un diluvio planetario
99 Poesie
105 Ringraziamenti

Ultima modifica il: Feb 28, 2018
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