ARTICOLI DI TUTTO IL NEGOZIO

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ARTICOLI DI TUTTO IL NEGOZIO (249)

OMOSESSUALITÀ - Alla ricerca disperata di amore

RETROCOPERTINA

Petra Grimberg e Simon Th. Dijkstra hanno vissuto in prima persona l'omosessualità. Dopo un lungo cammino, sono riusciti a comprendere ed affrontare il loro passato e quindi anche il problema dei loro sentimenti omosessuali.
Due storie sincere raccontate dai protagonisti.

Che cosa dice la Bibbia sull'omosessualità?
Thomas Schirrmacher si confronta con i passi dell'Antico e del Nuovo Testamento che trattano questo argomento e dà alcune delucidazioni sulla situazione attuale.

"L'omosessualità è più un problema di identità che di sessualità”. Sono parole del psicoterapeuta Joseph Nicolosi, che da dodici anni si occupa prevalentemente di uomini omosessuali. Egli spiega con grande chiarezza le cause dell' omosessualità e il cammino verso un cambiamento autentico.

Manfred Schiiller propone un' analisi chiara e fondata del problema dell'omosessualità. Con rara sensibilità, egli mostra di capire le sofferenze e i gravi disagi affrontati dalle persone omosessuali e le incoraggia, con sano realismo, ad intraprendere i passi necessari ad una liberazione.

Gesù Cristo può e vuole cambiare ogni persona, così da metterla in grado di vivere secondo la Sua volontà: è il messaggio incoraggiante di questo libro.

INDICE

Una storia di solitudine
- Un'identità fragile
- Sono omosessuale!
- Alla ricerca
- Un percorso per uscire dall'omosessualità

Sogno d'amore
- L'omosessualitè è congenita
- Il mondo emotivo dell'omosessuale
- Dipendenza
- Paura e disperazione
- In un vicolo cieco
- Liberazione
- Solo un'illusione
- Cambiamento
- Sei un uomo

Che cosa dice la Bibbia sull'omosessualità
- L'omosessualità nell'Antico Testamento
- L'omosessualità nel Nuovo Testamento
- Alcuni aspetti dell'omosessualità e i loro effetti
- Omosessualità e salute
- Omosessualità e AIDS
- La frequenza dell'omosessualità
- Omosessualità e fedeltà
- Omosessualità e violenza
- Omosessualità e pedofilia
- L'omosessualità nel passato e al giorno d'oggi

Identità e sessualità
- Ricerca delle cause e risultati della terapia negli omosessuali di sesso maschile
- Lo sviluppo dell'omosessualità
- Il bambino fra i 2 e i 4 anni
- La “distanza interiore”
- Il padre e la madre
- Il bambino fra i 5 e 12 anni
- l'età della pubertà e dell'adolescenza (13-19 anni)
- L'adulto
- La terapia
- Terapia ad intervento attivo o psicanalisi classica?
- Sulla via della guarigione
- Modello di interpretazione sbagliato
- Aiutare e comprendere
- Amicizie con persone dello stesso sesso
- Riconciliazione con il padre
- Che cos'è la guarigione?
- Le chiese cristiane

Omosessualià: informare, capire, aiutare
- Omosessuali si nasce
- Cause dell'omosessualità
- L'omosessualità è programmata?
- La seduzione
- Predisposizione all'omosessualità
- Disturbo nevrotico
- La doppia personalità
- L'ambiente familiare
- Che cos'è l'omosessualità
- L'omosessualità e normale?
- I gravi disagi delle persone omosessuali
- Si può guarire?
- Passi verso il cambiamento
- Si può evitare l'omosessualità

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OMEOPATIA - Guida medica ai rimedi omeopatici per la cura delle più comuni malattie

RETROCOPERTINA

Il presupposto fondamentale dell’omeopatia, medicina naturale che cura il paziente attraverso la somministrazione di dosi infinitesimali di principi attivi rendendoli atossici, stabilisce che il simile si cura con il simile, vale a dire che la malattia va curata con lo stesso elemento che il un individuo sano scatena la malattia.
In questo manuale, Tommaso de Chirio descrive, in base al repertorio di Kent, tutte le patologie più comuni che affligono l’uomo moderno e i rimedi omeopatici più efficaci tanto per i disturbi fisici quanto per quelli psichici.
In un momento come quello attuale in cui l'omeopatia non suscita più diffidenza, l'autore avvicina a questa medicina quelle persone che non intendono “inquinare” ulteriormente l'organismo con i farmaci tra­dizionali e vogliono salvaguardare la propria salute.


INTRODUZIONE

Questo manuale, rivolto ad un pubblico ampio ed eterogeneo sui temi dell'Omeopatia, vuole essere un ulteriore contributo al chiarimento di che cosa è esattamente questa Medicina e di cosa ci si può aspettare da un trattamento omeopatico. Inoltre, intende fornire alcuni suggerimenti su come impostare un rapporto ottimale tra medico omeopatico e paziente. Questa stupenda branca della Medicina, lungi dall'essere definita alternativa, può infatti convivere in ottima sintonia con la Medicina cosiddetta tradizionale, dato che questa, nonostante i successi e la elevata tecnologia in costante evoluzione, manifesta un progressivo allontanamento dall'Uomo, fisicamente, socialmente, psicologicamente, culturalmente ed umanisticamente inteso; la prima, infatti, nel rispetto di questi valori, conserva il rapporto originale uomo-uomo nella Natura, così come impostato sin dai tempi di Ippocrate.
Possiamo quindi definire l'Omeopatia:
- Medicina Totale dell'Uomo perché prende in considerazione l'individuo analiticamente nell'insieme dei sintomi particolari di malattia che definiscono la sua personalità nel binomio psiche-soma.
- Medicina Naturale perché utilizza Rimedi farrnacologìcì non sintetici, ma estratti dai tre regni della Natura, in quantità e dosaggi tali da non produrre effetti secondari indesiderati. Forse è proprio questo il movente dell'attuale rilancio in grande stile dell'Omeopatia; la gente comune, oggi più matura e più critica, dopo aver notato che i benefici della Medicina Tradizionale sono spesso transitori ed incompleti, si è indirizzata alla ricerca di metodi terapeutici più naturali, meno tossici e più semplici. quali l'omeopatia, l'agopuntura cinese e l'Erboristeria Naturale.
- Medicina Sperimentale e Sperimentata perché, dopo la geniale intuizione del Dr. Samuel Friederich Christian Hahnemann (Meissen 1755 - Parigi, 1843), che ne pose le basi teoriche e dottrinali, è stata avvalorata da numerose prove sperimentali nell'uomo sano e dalla pratica clinica. Da quasi duecento anni il metodo omeopatico è rimasto invariato e ciò conferma la validità dei suoi principi fondamentali.
- Medicina Preventiva perché agisce attraverso due meccanismi: da un lato il trattamento tempestivo con il Rimedio Simillimum (corrispondente in toto ai sintomi fisici e mentali del paziente) è in grado di indurre un incremento di resistenza dell'organismo di fronte ad eventuali malattie (terapia di fondo); dall'altro, nel momento in cui l'intervento è finalizzato solo alla cura di disturbi acuti ed improvvisi, ma non gravi, oppure delle emergenze che mettono in serio pericolo la vita (rispettivamente si parla di terapia sintomatica e di terapia palliativa), il trattamento omeopatico è in ogni caso dotato di duratura efficacia terapeutica, in quanto rinforzale capacità naturali difensive dell'organismo senza provocare effetti collaterali. La persona così trattata tenderà ad ammalarsi sempre meno frequentemente e comunque in modo sempre più lieve e transitorio, richiederà sempre meno farmaci ed assistenza e quindi costerà sempre meno in termini economici e di impegno sociale alla collettività.
- Medicina Eugenetica perché chi si cura da tempo in modo omeopatico avrà talmente rafforzato il proprio organismo in armonia con i ritmi biologici che, senza le negative interferenze farmacologiche tipiche delle medicine sintetiche, tenderà a fare figli più sani e più resistenti alle malattie e costituzionalmente più in sintonia con l'equilibrio na-
turale della vita. Dice Hahnemann nell'Organon: "Grazie a questo trattamento prenatale (SULPHUR), il bimbo nasce normalmente molto più sano e robusto, il che può stupire tutti".
Vorrei dire due parole sulle motivazioni che mi hanno spinto a scrivere questo libro.
Spesso c'è confusione, se non addirittura ignoranza, su quanto questa Medicina possa offrire e sulle aspettative riposte. Se alcuni Manuali spiegano le teorie di base e i procedimenti diagnostici e curativi con brevi schemi, chiari e sintetici, di terapia pratica, altri, di difficile lettura per- ché sono scritti con una terminologia da iniziati, hanno una diffusione limitata quasi esclusivamente alla classe medica. Alcuni inoltre descrivono in tono troppo trionfalistico i successi dell'Omeopatia, tanto da insinuare il dubbio in chi legge se quanto scritto corrisponda sempre a verità. Altri, invece, impostati con un intento decisamente denigratorio, evidenziano solo tenaci pregiudizi e conoscenze incomplete sulle teorie di base e sui risultati ottenuti dall'Omeopatia.
A parte questi casi limite, da non prendere in seria considerazione per una serena e obiettiva informazione, la divulgazione a mezzo stampa dell'Omeopatia, pur con tutta la volontà di completezza ed obiettività degli Autori competenti in materia, presenta ancora delle lacune.
Buona parte del pubblico, da tempo documentata sull'Omeopatia, sa come funzionano i Rimedi e che cosa fare prima, durante e dopo una cura omeopatica. Tuttavia, in questa serie di nozioni mancano alcuni elementi fondamentali: non si conoscono abbastanza il ruolo e la formazione del medico omeopatico, e il metodo diagnostico-terapeutico da lui
utilizzato; non ci si interroga a fondo sulle reali aspettative e sulle possibilità offerte da questa Medicina e non si è sufficientemente informati sull'approccio tecnico basato sull'anamnesi omeopatica, trait d'union tra medico e paziente indispensabile per la prescrizione del Rimedio.
Il presente libro, pertanto, vuole colmare tutte queste lacune; innanzitutto analizzando la figura del paziente nei suoi atteggiamenti più frequenti, quindi descrivendo la figura del medico omeopatico, con i concetti essenziali dell'Omeopatia, gli indirizzi terapeutici delle varie Scuole, le varie strategie terapeutiche e gli effetti dei Rimedi nella pratica corrente, infine esaminando in dettaglio l'anamnesi omeopatica, finalizzata all'inquadramento dei sintomi ed alla prescrizione del Rimedio. A tal fine, ho seguito lo schema del Repertorio di Kent, che è il manuale-raccolta dei sintomi sperimentati nell'uomo sano e riscontrati nella pratica clinica, testo cui generalmente fanno riferimento i medici omeopatici tradizionali nella loro professione. Le malattie ed i sintomi più frequenti e noti, inquadrati con le loro rispettive modalità e sfumature che ne caratterizzano il valore personale, sono così descritte insieme ai Rimedi che vengono più frequentemente somministrati per curarli, con osservazioni e suggerimenti terapeutici.
Questo risvolto pratico è indispensabile perché una semplice, minuziosa descrizione dei sintomi desunti dall'anamnesi ed inquadrati nelle Rubriche del Repertorio può apparire monotona e pesante; tuttavia, ciò non deve essere interpretato come un invito a curarsi da soli, in quanto il testo è finalizzato alla sola conoscenza del metodo diagnostico In definitiva, si potrebbe considerare questo lavoro come un tentativo di conciliazione tra la divulgazione delle nozioni teoriche e pratiche essenziali della Medicina Omeopatica e la conoscenza di quell'interessante, affascinante ed indispensabile strumento di base che è il Repertorio di Kent.
In breve, una sintesi diversa, più duttile e moderna, del Repertorio stesso, indirizzata a quel pubblico che ne ignora l'importanza, se non addirittura l'esistenza. Ciò vuol essere anche un riconoscimento alla monumentale ed incompresa fatica di ]. T. Kent, che in epoca precomputerizzata ha messo a disposizione del medico omeopatico un codice di raccolta, coordinamento e valutazione di molte malattie e dei Rimedi corrispondenti, codice a tutt'oggi, in epoca di computer, valido e insostituibile.
Mi auguro che gli argomenti esposti nel presente libro siano stimolo ad una conoscenza nuova, più dinamica e viva, dell'Omeopatia, e che la curiosità e il piacere di sfogliare le pagine dello stesso strumento di lavoro, il Repertorio di Kent, possa rendere anche più facile il lavoro di coppia medico/paziente, migliorandone i risultati.
l'Autore

INDICE

INTRODUZIONE

PARTE PRIMA: IL RAPPORTO MEDICO-PAZIENTE
il Paziente: errori ed equivoci
il Medico Omeopatico: figura, ruolo e metodi

l'Anamnesi: punto di contatto Medico/Paziente

PARTE SECONDA: LE MALATTIE NEL REPERTORIO DI KENT
Premessa
Note pratiche
Rubriche secondo il Repertorio di Kent:
sintomi mentali
vertigine
testa
occhio e visione
orecchio e udito
naso e olfatto
faccia
bocca
denti
gola e collo
stomaco
addome
retto e feci
vescica e urina
reni e ureteri
prostata - uretra
genitali maschili
genitali femminili
laringe, trachea e voce
tosse ed espettorato
respirazione
torace
schiena e dorso
arti
sonno e sogni
sudore, brividi, febbre
pelle
generalità
Conclusioni

PARTE TERZA: LA TERAPIA
Inquadramento dei sintomi e strategie terapeutiche
Gli effetti della prima somministrazione e la successiva prescrizione

PARTE QUARTA: LA MATERIA MEDICA OMEOPATICA
Esempio di Materia Medica Pura: Ambra Grisea
Commento
Esempio di Materia Medica Sintetica: ai giardini pubblici
Commento

PARTE QUINTA: E per finire ... ,

Bibliografia consultata
Bibliografia consigliata
Indice dei termini ed argomenti trattati
Indice delle malattie descritte

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NUOVE EVIDENZE CHE RICHIEDONO UN VERDETTO

Josh McDowellL'Autore - Josh McDowell (nato il 17 Agosto 1939) è un cristiano apologista, evangelista, e scrittore. È all'interno dell'enturage Evangelica tradizione protestante, ed è autore o co-autore di circa 115 libri. Il suo libro più noto "Prove che richiedono un verdetto", che si è classificato 13° in Christianity Today lista della maggior parte dei libri evangelici influenti pubblicati dopo la seconda guerra mondiale. Come praticante di apologetica cristiana, gli scritti di McDowell si sono concentrati su come affrontare le sfide alla fede, domande poste dai non cristiani, dubbi di fede, e le religioni non cristiane. McDowell tende a presentare argomenti positivi per raccomandare la fede in Gesù Cristo, sottolineando prove storiche e legali per stabilire l'autenticità dei testi biblici e la divinità di Cristo.


RETROCOPERTINA

La Bibbia è affidabile dal punto di vista storico?

Ci sono prove credibili che Gesù sia Dio?

Il cristianesimo resisterà agli attacchi dei critici del ventunesimo secolo?

I cristiani devono affrontare oggi delle sfide sempre maggiori per dimostrare che la loro fede è sia importante che credibile.

In "Nuove Evidenze: che richiedono un verdetto!" Josh McDowell unisce i due precedenti best-seller in un unico volume, conservando la loro difesa classica della fede ma  rispondendo alle nuove domande che la cultura di oggi ci pone.

Il libro ci offre:

- Una nuova ricerca documentata dalle evidenze archeologiche degli ultimi vent'anni.

- Altri capitoli che mettono in luce la ricerca del Gesù storico ed espongono le principali debolezze del "Jesus Seminar".

- Una sezione interamente nuova che affronta temi come la natura della verità, le risposte al postmodernismo, allo scetticismo, all'agnosticismo, al misticismo, la certezza della visione cristiana del mondo e la conoscibilità della verità.

- Un'organizzazione efficiente per un'agevole consultazione.

- Un formato attraente con un'impaginazione che agevola il lettore, con tabelle, schemi, diagrammi e supplementi.

"Nuove Evidenze: che richiedono un verdetto!" ti fornirà una difesa efficace per questo decennio ed oltre.

Josh McDowell è un oratore di fama mondiale, uno scrittore ed un rappresentante itinerante di Campus Crusade for Christ.

Ha studiato al Wheaton College e al Talbot Theological Seminmy; ha scritto più di quarantacinque libri, compreso il classico  A Ready Delense; è comparso in numerosi film, video e serie televisive. Josh e sua moglie Dottie hanno quattro figli.


PREFAZIONE

Il cristianesimo è credibile?

C'è un fondamento intellettuale per la fede in Gesù Cristo come Figlio di Dio?
Gli studiosi nel corso dei secoli, così come gli studenti e le persone adulte, possono rispondere a questa domanda con un altisonante "Sì!". È proprio di questo che tratta NUOVE Evidenze che richiedono un verdetto di Josh McDowell.

Josh ha lavorato come rappresentante itinerante di Campus Crusade dal 1964. Più di sette milioni di studenti e professori in più di settecento campi in ottantaquattro diversi paesi sono stati illuminati, incoraggiati, aiutati e sfidati dal suo insegnamento ispirato da Dio e dalla sua testimonianza. La sua esperienza nel parlare ad incontri fra studenti, a piccoli e grandi eventi, a lezioni tenute in aule e centinaia di sedute di consulenza e di dibattiti, insieme ad una laurea cum laude ottenuta presso il Talbot Theological Seminary e alla sua continua ricerca sulle evidenze storiche della fede cristiana, gli danno credito per parlare e scrivere con autorevolezza sulla credibilità del cristianesimo.

Una volta, un avvocato chiese a Gesù:

«Maestro, qual è, nella legge, il gran comandamento?' Gesù gli disse: 'Ama il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente. Questo è il grande e il primo comandamento'» (Matteo 22:37, 38).

Dio ci ha creato con la capacità di pensare, di acquisire conoscenza e di discernere la verità.

Dio vuole che usiamo le nostre menti.

L'apostolo Pietro ammonisce: «ma glorificate il Cristo come Signore nei vostri cuori. Siate sempre pronti a render conto della speranza che è in voi a tutti quelli che vi chiedono spiegazioni» (1 Pietro 3:15).

Per questo motivo, il ministero di Campus Crusade per Cristo pone l'enfasi sull'addestramento dei cristiani a sperimentare e condividere la vita abbondante ed emozionante offerta a tutti quelli che mettono la propria fede in Gesù Cristo. Il Leadership Training Institutes (Istituti per l'addestramento dei leaders), il Lay Institutes for Evangelism (Istituto laico per l' evangelizzazione), l'Institutes of Biblical Studies (l'Istituto per gli studi biblici), e altri programmi di addestramento hanno preparato centinaia di migliaia di persone a fornire motivazioni valide, convincenti, storiche e documentate della loro fede in Gesù Cristo.

Durante i quarantacinque anni della mia testimonianza della Buona Notizia del Salvatore, all'interno del mondo accademico, ho incontrato pochissime persone che hanno sinceramente considerato le evidenze e poi negato che Gesù Cristo è il Figlio di Dio e il Salvatore degli uomini. Per me la prova che conferma la deità del Signore Gesù Cristo è schiacciante e conclusiva per ogni persona che cerca in modo onesto la verità. Tuttavia, non tutti, nemmeno la maggior parte di coloro ai quali ho parlato, Lo hanno accettato come Salvatore e Signore.

Questo non perché non erano capaci di credere, semplicemente non volevano credere! Ad esempio, uno psichiatra brillante, ma confuso, venne ad Arrowhead Springs per una consulenza. Mi confessò sinceramente che nella sua vita non aveva mai preso in considerazione in modo onesto le affermazioni di Gesù per paura che ne sarebbe rimasto convinto e, di conseguenza, avrebbe dovuto cambiare la sua vita.

Altre persone celebri che si dichiaravano atee, inclusi Aldous Huxley e Bertrand Russel, hanno rifiutato di affrontare intellettualmente i fatti storici relativi alla nascita, alla vita, agli insegnamenti, ai miracoli, alla morte e alla resurrezione di Gesù di Nazareth. Quelli che lo hanno fatto, ad esempio C.S. Lewis, C.E.M. Joad e Malcolm Muggeridge, hanno trovato le evidenze così convincenti da accettare il verdetto che Gesù è davvero chi diceva di essere, il Figlio di Dio e il loro Salvatore e Signore.

Uno studio attento condotto in preghiera sul materiale contenuto in questo libro preparerà il lettore a fare una presentazione intelligente e convincente della Buona Notizia. Un'ultima parola di cautela, tuttavia: non dare per scontato che la persona comune abbia dubbi sulla deità di Gesù Cristo. La maggior parte delle persone, in molte culture, non hanno bisogno di essere convinte della Sua deità, né del loro bisogno di Lui come Salvatore; hanno, piuttosto, bisogno di riceverLo come Salvatore e seguirLo come Signore.

Quindi, sarà il cristiano stesso a trarre benefici dalla lettura di Nuove Evidenze che richiedono un verdetto. Infatti, questo libro rafforzerà la tua fede in Cristo e, allo stesso tempo, ti fornirà evidenze che ti renderanno capace di condividere la tua fede in maniera più efficace con gli altri.

«Poi disse a Tommaso: 'Porgi qua il dito e guarda le mie mani; porgi la mano e mettila nel costato; e non essere incredulo, ma credente'. Tommaso gli rispose: 'Signor mio e Dio mio!' Gesù gli disse: 'Perché mi hai visto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!'» (Giovanni 20: 27-29).

William R. Bright
Presidente e Fondatore
Campus Crusade for Christ International
Arrowhead Springs
San Bernardino, CA 92414

HA CAMBIATO LA MIA VITA

Tommaso D'Aquino scrisse: "In ogni anima c'è sete di felicità e significato."
Da adolescente ho semplificato quest'affermazione. Voglio essere felice e dare un significato alla mia vita. Volevo le risposte a tre domande basilari: chi sono? Perché sono qui? Dove andrò? Sono queste le domande più difficili della vita. Credo che il 90% delle persone di quarant'anni e più giovani non siano in grado di rispondere a queste domande. Ma io avevo sete di sapere che senso avesse la vita. Quando ero un giovane studente iniziai a cercare le risposte.

Nel posto in cui sono cresciuto sembrava che tutti fossero religiosi. Pensai di trovare le risposte diventando religioso, così iniziai a frequentare la chiesa. Mi ci dedicai al 150 %. Andavo in chiesa mattina, mezzogiorno e sera. Ma credo di aver sbagliato chiesa perché mi sentivo più vuoto quando ero lì dentro che quando ero fuori. Lunica cosa che guadagnai dalla religione furono settantacinque centesimi alla settimana: mettevo nell'offertorio quindici centesimi e prendevo un dollaro così da potermi comprare un frappè!

Fui allevato in una fattoria in Michigan, e la maggior parte dei contadini erano molto pratici. Mio padre che aveva una fattoria mi insegnò: "Se uno non lavora, taglia corto con lui."

Così tagliai corto con la religione.

Poi pensai che la cultura potesse essere la risposta alla mia ricerca di felicità e significato. Così mi iscrissi all'università. Che delusione! Sono stato forse in più università io nella mia vita di qualunque altra persona nella storia. Puoi trovare un sacco di cose in un'università, ma iscriverti lì per trovare felicità e significato nella vita è in pratica una causa persa. Sono sicuro che ero di gran lunga lo studente meno amato della facoltà della prima università che ho frequentato. Ero solito attaccare bottoni con i professori nei loro studi alla ricerca di risposte alla mie domande. Quando mi vedevano arrivare avrebbero voluto spegnere le luci, tirare giù le tapparelle e chiudere la porta a chiave così da evitare di parlare con me. Mi resi conto presto che l'università non mi avrebbe dato le risposte che stavo cercando. I membri della facoltà e i miei compagni di studio avevano gli stessi problemi, le stesse frustrazioni e le stesse domande insolute sulla vita che avevo io. Pochi anni fa vidi uno studente che camminava nel campus universitario con una scritta dietro la schiena: "Non seguitemi, sono perso!" Era così che mi sembravano tutti quelli dell'università.

La cultura non era la risposta!

Allora mi dissi che la via giusta doveva essere il prestigio. Mi sembrava giusto trovare una causa nobile, danni anima e corpo ad essa e diventare così famoso. Le persone con maggior prestigio all'interno dell'università, quelli che tenevano i cordoni della borsa, erano i capi degli studenti. Così mi candidai per diversi uffici di studenti e fui eletto. Era bello conoscere tutti all'interno del campus, prendere le decisioni importanti, e spendere il denaro dell'università come volevo. Ma ben presto quel brivido finì come tutte le cose che avevo già provato. Ogni lunedì mattina mi svegliavo con un mal di testa dovuto al modo in cui avevo passato la sera precedente. Il mio atteggiamento era: Rieccoci, altri cinque giorni noiosi davanti a me.

Tutta la mia felicità girava intorno a quelle tre sere di feste: Venerdì, Sabato e Domenica. E poi, il solito circolo di noia iniziava daccapo. Mi sentivo frustrato, a volte persino disperato. Il mio obiettivo era quello di trovare la mia identità e uno scopo nella vita. Ma qualsiasi tentativo mi lasciava vuoto e senza risposte.

In quel periodo notai un piccolo gruppo di persone all'interno del campus, otto studenti e due professori, che avevano qualcosa di diverso. Sembrava sapessero qual era la direzione della loro vita e avevano una qualità che ammiravo molto nelle persone: la convinzione. Mi piaceva molto stare insieme a persone convinte, anche se le loro convinzioni non erano anche le mie. C'è una certa dinamica nella vita delle persone che hanno convinzione e a me piace quella dinamica.

Ma c'era qualcos'altro in quel gruppo che catturò la mia attenzione: l'amore. Quegli studenti e professori non solo si volevano bene l'un l'altro, ma volevano bene e si prendevano cura delle persone fuori dal loro gruppo. Non solo parlavano dell'amore ma si impegnavano ad amare. Era qualcosa di completamente nuovo per me; e volevo averlo anch'io. Così decisi di fare amicizia con loro.

Dopo circa due settimane ero seduto attorno al tavolo dell'unione studentesca e parlavo con alcuni membri di quel gruppo. Ben presto l'argomento della conversazione divenne Dio. Mi sentivo abbastanza insicuro su questo argomento, così tirai fuori una grande arroganza per nascondere l'insicurezza. Ero stravaccato sulla sedia con l'aria di qualcuno a cui non poteva importarne di meno. "Il cristianesimo, ah!" esclamai. "Ma quella è roba per i deboli, non per gli intellettuali."

Nel profondo volevo davvero quello che avevano loro.

Ma, con il mio orgoglio e con la mia posizione all'interno dell'università, non volevo che sapessero che volevo quello che avevano loro. Così mi voltai verso una delle ragazze del gruppo e dissi: "Dimmi, cosa ha cambiato la tua vita? Perché sei tanto diversa dagli altri studenti ed insegnanti?"
Mi guardò dritto negli occhi e disse due parole che non mi sarei mai aspettato di sentire in una conversazione intelligente in un campus universitario: "Gesù Cristo."
Gesù Cristo?" scattai io. "Non mi parlare di queste sciocchezze. Sono stufo di religione, Bibbia e chiesa".
Lei subito replicò: "Signore, non ho detto religione, ho detto Gesù Cristo."
Colpito dal coraggio della ragazza e dalla sua convinzione, mi scusai per il mio atteggiamento. "Ma sono stufo e stanco della religione e della gente religiosa," aggiunsi. "Non voglio avere niente a che fare con loro. "
Allora i miei nuovi amici mi lanciarono una sfida a cui non potevo credere. Sfidarono me, uno studente di giurisprudenza ad esaminare dal punto di vista intellettuale le affermazioni che Gesù Cristo è il Figlio di Dio. Pensavo fosse uno scherzo. Quei cristiani erano proprio stupidi. Come poteva il cristianesimo, una cosa tanto inconsistente, porsi di fronte ad un'indagine intellettuale? Risi della loro sfida.
Ma essi non si arresero. Continuarono a sfidarmi giorno dopo giorno, e finalmente mi misero con le spalle al muro. Mi infastidì talmente tanto la loro insistenza che alla fine accettai la sfida, non per provare qualcosa ma per confutare ciò che essi sostenevano. Decisi di scrivere un libro che si prendesse gioco del cristianesimo. Lasciai l'università e iniziai a girare gli Stati Uniti e l'Europa per raccogliere evidenze che dimostrassero che il cristianesimo era un inganno.

Un giorno mentre ero seduto in una biblioteca a Londra, in Inghilterra, udii una voce dentro di me che mi diceva:

"Iosh, tu non hai nemmeno un bastone al quale appoggiarti."

La misi subito a tacere. Ma quasi ogni giorno iniziai a sentire quella voce interiore. Più cercavo, più sentivo quella voce. Tornai negli Stati Uniti e all'università, ma non potevo dormire la notte. Andavo a letto alle dieci e rimanevo sveglio fino alle quattro del mattino, lottando contro le evidenze schiaccianti che stavo raccogliendo che dimostravano che Gesù Cristo era il Figlio di Dio.

Mi resi conto che non ero onesto intellettualmente parlando. La mia mente mi diceva che le dichiarazioni di Cristo erano proprio vere, ma la mia volontà era spinta in un'altra direzione. Avevo messo tanta enfasi sulla ricerca della verità, ma non volevo seguirla ora che la vedevo. Iniziai a sentire la sfida personale che Cristo faceva a me in Apocalisse:

«Ecco io sto alla porta e busso: se qualcuno ascolta la mia voce e apre la porta, io entrerò da lui e cenerò con lui ed egli con me».

Ma il cristianesimo mi sembrava una negazione dell'ego, il modo più veloce per rovinarsi tutto il divertimento.
Sapevo di dover risolvere quel conflitto interiore perché mi stava portando alla pazzia. Mi ero sempre considerato una persona dalla mentalità aperta, così decisi di sottoporre le dichiarazioni di Cristo all'esame finale. Una notte nella mia casa di Union City, Michigan, alla fine del mio secondo anno di università, diventai un cristiano. Qualcuno potrebbe dire: "Come sai che sei diventato cristiano?" Ero lì! Mi trovai da solo con un amico credente e insieme pregammo quattro cose che stabilirono la mia relazione con Dio.

Per prima cosa dissi: "Signore Gesù, grazie per essere morto sulla croce per me." Mi resi conto che seppure fossi stato l'unica persona sulla faccia della terra, Cristo sarebbe comunque morto per me. Voi potreste pensare che fu l'irrefutabile evidenza intellettuale che mi portò a Cristo. No, l'evidenza fu solo il modo che Dio usò per varcare la porta della mia vita. Ciò che mi portò a Cristo fu la consapevolezza che Egli mi aveva amato talmente tanto da morire per me.

La seconda cosa che dissi in preghiera fu: "Confesso che sono un peccatore." Nessuno doveva dirmelo. Sapevo che c'erano cose nella mia vita che erano incompatibili con un Dio santo e giusto.

La Bibbia dice: «Se confessiamo i nostri peccati, Egli è fedele e giusto da perdonarci i peccati e purificarci da ogni iniquità» (1 Giovanni 1:9). Così dissi: "Signore, perdonami."
Per terza cosa dissi: "In questo momento, nel modo più totale che conosco, apro la porta della mia vita e metto la mia fiducia in Te come Salvatore e Signore. Prendi il controllo della mia vita. Cambiami dall'interno verso l'esterno. Fa di me il tipo di persona che volevi fossi quando mi hai creato."

L'ultima cosa che dissi in preghiera fu: "Grazie per essere entrato nella mia vita."

Dopo che ebbi pregato, non accadde nulla. Non ci fu nessun fulmine. Non mi spuntarono le ali di un angelo. Anzi, se proprio accadde qualcosa fu che mi sentii peggio dopo quella preghiera, quasi un malore fisico. Avevo paura di aver preso una decisione emotiva di cui mi sarei pentito razionalmente. Ma più che questo, avevo paura di cosa avrebbero pensato i miei amici quando lo avrebbero scoperto. Mi sentivo veramente come se avessi perso la testa.
Ma nei diciotto mesi seguenti la mia intera vita fu trasformata. Uno dei maggiori cambiamenti avvenne nel modo in cui guardavo le persone.

A volte trovavo mia madre nel fienile, distesa nel letame dietro le mucche. Lì mio padre l'aveva picchiata con un tubo fino a che non riusciva più ad alzarsi. Bollivo di rabbia mentre giuravo a me stesso: "Quando sarò abbastanza forte, lo ucciderò."

Durante il periodo dell'università avevo fatto i piani per i successivi venticinque anni della mia vita. Il mio obiettivo maggiore era quello di diventare il governatore del Michigan. Avevo programmato di raggiungere il mio scopo usando le persone per ascendere la scala del successo politico, vedevo le persone come strumenti. Ma dopo che ebbi creduto in Cristo, il mio modo di pensare cambiò. Invece di usare gli altri per servire me stesso, volevo essere usato per servire gli altri. Concentrarmi sugli altri, invece che su me stesso, fu un cambiamento straordinario nella mia vita. Un'altra area che cominciò a cambiare fu il mio brutto temperamento. Andavo su tutte le furie facilmente, anche se qualcuno mi guardava solamente. Ho ancora le cicatrici per aver quasi ucciso un uomo durante il mio primo anno di università. Questo temperamento era talmente radicato che non cercavo coscientemente di cambiarlo. Ma un giorno, davanti ad una crisi che normalmente mi avrebbe fatto perdere le staffe, mi resi conto che il mio brutto temperamento non c'era più. Non sono perfetto in questo, ma quel cambiamento nella mia vita è stato forte e significativo.
Forse il cambiamento più significativo avvenne nel campo dell'odio e dell'amarezza. Ero cresciuto pieno di odio, soprattutto verso un uomo che odiavo più di ogni altra persona sulla faccia della terra. Disprezzavo tutto ciò che quest'uomo rappresentava. Mi ricordo come da piccolo stavo nel mio letto la notte e tramavo come uccidere quell'uomo senza essere preso dalla polizia.

Quell'uomo era mio padre.

Durante la mia infanzia e adolescenza mio padre era l'ubriaco del paese. Raramente l'ho visto sobrio. I miei amici a scuola scherzavano su come mio padre stava disteso sul marciapiede nel centro del paese, rendendosi ridicolo davanti a tutti. I loro scherzi mi ferivano profondamente, ma non lo feci mai sapere a nessuno. Ridevo con loro. Tenevo nascosto il mio dolore. A volte trovavo mia madre nel fienile, distesa nel letame dietro le mucche. Lì mio padre l'aveva picchiata con un tubo fino a che non riusciva più ad alzarsi. Bollivo di rabbia mentre giuravo a me stesso: "Quando sarò abbastanza forte, lo ucciderò." Quando papà era ubriaco e qualcuno veniva a farei visita, lo prendevo per il collo, lo trascinavo nel fienile e lo legavo. Poi parcheggiavo il suo furgone dietro al silo e dicevo a tutti che era andato ad una riunione, così non poteva mettere in imbarazzo la nostra famiglia. Mentre gli legavo le mani e i piedi, allentavo un pò la corda intorno al collo, sperando che nel tentativo di liberarsi si sarebbe strozzato.
Due mesi prima del mio diploma, rientrai a casa dopo esser uscito con una ragazza e sentii mia madre piangere. Corsi nella sua stanza e lei si sedette sul letto.

"Figlio mio, tuo padre mi ha spezzato il cuore", disse. Mi abbracciò e mi strinse a sé. "Ho perso la voglia di vivere. Tutto ciò che voglio è vivere fino al tuo diploma, poi voglio morire."

Due mesi dopo mi diplomai e il venerdì successivo mia madre morì. Credo che morì di crepacuore. Odiavo mio padre per quello. Se non fossi andato via da casa per l'università, dopo il funerale, avrei potuto ucciderlo.
Ma dopo aver deciso di mettere la mia fiducia in Gesù come Salvatore e Signore, l'amore di Dio inondò la mia vita. Egli prese l'odio per mio padre e lo capovolse. Cinque mesi dopo essere diventato cristiano, mi ritrovai a guardare mio padre dritto negli occhi e dire:
"Papà, ti voglio bene."

Non volevo amare quell'uomo, ma lo feci. L'amore di Dio aveva cambiato il mio cuore.
Dopo essermi trasferito all'università di Wheaton, fui vittima di un grave incidente stradale causato da un uomo ubriaco. Per la convalescenza dopo l'ospedale andai a casa e mio padre venne a trovarmi. Stranamente, era sobrio quel giorno. Sembrava a disagio, camminava avanti e indietro per la stanza.

Poi esplose: "Come puoi voler bene ad un padre come me?"
Dissi: "Papà, sei mesi fa ti odiavo, ti disprezzavo. Ma ora ho messo la mia fede in Gesù Cristo, ed Egli ha cambiato la mia vita. Non posso spiegare tutto, papà. Ma Dio ha portato via l'odio che avevo nei tuoi confronti e lo ha sostituito con l'amore."

Parlammo per circa un'ora, poi lui disse: "Figlio mio, se Dio può fare nella mia vita quello che Gli ho visto fare nella tua, allora voglio dargliene l'opportunità. " Pregò: "Dio, se Tu sei davvero Dio e se Gesù è morto sulla croce per perdonarmi per quello che ho fatto alla mia famiglia, ho bisogno di Te. Se Gesù può fare nella mia vita ciò che Gli ho visto fare nella vita di mio figlio, allora voglio credere in Lui come Salvatore e Signore." Udire mio padre fare questa preghiera fu una delle gioie più grandi della mia vita. Dopo aver creduto, ci vollero dai sei ai diciotto mesi perché la mia vita iniziasse a cambiare. Ma la vita di mio padre cambiò proprio davanti ai miei occhi. Era come se qualcuno lo avesse toccato e avesse acceso una luce in lui. Toccò l'alcool solo una volta dopo quel giorno. Portò il bicchiere solo vicino alle labbra e basta, dopo quarant'anni di alcolismo! Non ne aveva più bisogno. Quattordici mesi dopo, morì a causa delle conseguenze dell'alcolismo. Ma in quel periodo di quattordici mesi, più di cento persone nella zona intorno al mio piccolo paese diedero la loro vita a Gesù Cristo in seguito al cambiamento che videro nell'ubriaco del paese, mio padre.
Puoi ridere del cristianesimo. Puoi fartene scherno e riderei sopra. Ma funziona. Se credi in Gesù, comincia a guardare i tuoi atteggiamenti e le tue azioni, Gesù Cristo lavora per cambiare le vite. Il cristianesimo non è qualcosa che devi inghiottire per forza. Tu hai la tua vita e io ho la mia. Tutto ciò che posso fare è dirti quello che io ho imparato e sperimentato, dopo di che cosa farai con Cristo è una tua decisione.

Forse la preghiera che io ho fatto ti aiuterà: "Signor Gesù, ho bisogno di Te. Grazie perché sei morto sulla croce per me. Perdonami e purificami. Proprio in questo momento mi affido a Te come Salvatore e Signore. Fa di me la persona che volevi io fossi quando mi hai creato. Nel nome di Cristo. Amen."
JOSH McDOWELL

SOMMARIO

Sommario
Prefazione
Proemio
Guida all'uso
Spiegazione del formato generale
Ringraziamenti

Egli ha cambiato la mia vita
Come la relazione con Cristo ha trasformato la vita dell'autore

Introduzione
Una fede basata sui fatti. Una fede intelligente. Idee sbagliate sul cristianesimo. Opinioni generali celate dietro tali idee.

PARTE PRIMA: IL CASO BIBBIA

1 L'unicità della Bibbia
Una persona intelligente che cerca la verità di certo leggerà e prenderà in considerazione un libro con le qualifiche storiche della Bibbia.
Qualifiche uniche che pongono la Bibbia al di sopra di ogni altro libro mai scritto.

2 Come ci è arrivata la Bibbia
I materiali utilizzati. Le divisioni della Bibbia. Perché proprio trentanove libri nel Vecchio Testamento e ventisette nel Nuovo? Egli apocrifi? Perché non altri libri?

3 Il Nuovo Testamento è affidabile storicamente?
Le analisi effettuate su tutta la letteratura antica per determinarne l'affidabilità. Come si può confermare il Vecchio Testamento? Ritrovamenti archeologici che confermano il Nuovo Testamento.

4 Il Vecchio Testamento è affidabile storicamente?
Esame bibliografico. Esame di evidenza intrinseca. Evidenze archeologiche che dimostrano la veridicità del Vecchio Testamento.

PARTE SECONDA: Il CASO GESÙ

5 Gesù, figura storica
Documentazioni storiche extrabibliche su Gesù di Nazareth.

6 Se Gesù non è Dio, allora merita un oscar
Il carattere di Cristo e le Sue dichiarazioni di essere Dio. Enfasi su fonti secolari e giudaiche.

7 Significato della deità: il trìlemma- Signore, simulatore o squilibrato?
Se ciò che il Nuovo Testamento racconta di Gesù è preciso storicamente, ci restano solo tre scelte logiche sulla Sua identità.

8 Una colonna della deità: le profezie dell' Antico Testamento adempiute nella persona di Cristo
Illustrazione delle probabilità che tutte le profezie si potessero adempiere in un solo uomo in risposta a chi afferma criticamente: "Non è che una coincidenza". Enfasi sulle fonti giudaiche che sono una risposta alle accuse: "Questo è il modo in cui la vedono i cristiani, ma i giudei?"

9 Una colonna della deità: la resurrezione. scherzo o storia?
Questa parte sulla resurrezione di Cristo, ampiamente documentata, rifiuta le teorie che vogliono screditare il miracolo della resurrezione.

10 Una colonna della deità: La grande dichiarazione
L'ipotesi "se... come" applicata a Cristo: "Se Dio si fosse fatto uomo, come sarebbe stato?"

Citazioni e riflessioni di grandi cristiani e non cristiani sulla persona, il carattere, la vita e la morte di Gesù di Nazareth, e sul Suo grande impatto sul mondo da duernila anni:

PARTE TERZA: IL CASO CRISTIANESIMO

Sezione 1°. Introduzione
Questa sezione tratta l'ispirazione della Bibbia, l'anti-soprannaturalismo e l'archeologia. Tutti e tre gli argomenti si riferiscono all'ipotesi documentari sta e alla Critica delle forme. Di conseguenza, sono trattate all'inizio piuttosto che alla fine delle due sezioni seguenti.

11 La Bibbia viene da Dio?
La prima parte prima presenta la tesi in base alla quale la Bibbia è storicamente precisa. Si discute poi la tesi sull'affidabilità della Bibbia in quanto ispirata da un Dio perfetto.

12 Il presupposto dell'antì-soprannaturalismo
Una presentazione dei presupposti sia dei documentaristi che dei critici delle forme.
Spesso le conclusioni che pretendono di essere obiettive storicamente sono condizionate da visioni del mondo soggettive.

13 L'archeologia e la critica della Bibbia
Una discussione sui contributi e sulle influenze dell'archeologia alla critica.

Sezione 2°. Ipotesi documentarista
La materia della critica letteraria applicata al Pentateuco viene esaminata mettendo in evidenza Mosé quale autore degli scritti in esame.

14 Introduzione all'ipotesi documentarista
Qual è l'ipotesi documentarista? Cosa sono i documenti "JEDP"?

15 Introduzione alla critica della Bibbia
Definizione della critica biblica e spiegazione delle diverse scuole di critica.

16 Introduzione al Pentateuco
Lo scopo e l'importanza dei primi cinque libri.

17 Lo sviluppo dell'ipotesi documentarista
Una descrizione delle varie teorie documentariste e delle loro revisioni moderne.

18 Le regole fondamentali
L'ambientazione orientale antica fornisce vari principi da applicare all'Antico Testamento.

19 I presupposti dei documentaristi
Un'analisi dei quattro presupposti documentaristi basilari:
(1) La priorità dell'analisi delle fonti rispetto all'archeologia;
(2) una visione naturalista della storia e della religione
di Israele;
(3) la teoria in base alla quale non esisteva la scrittura ai tempi di Mosè; e
(4) la visione mitologica della narrativa dei patriarchi.

20 Le conseguenze della critica radicale superiore
Una discussione sui risultati della visione della storia di Israele come non storica, fraudolenta e naturalistica.

21 L'evidenze della paternità mosaica
Le testimonianze intrinseche ed estrinseche della paternità mosaica del Pentateuco.

22 Il fenomeno dei nomi di Dio
I vari usi dei nomi di Dio (Elohim, Yahweh, ed altri) messi in prospettiva.

23 La ripetizione presunta di resoconti e contraddizioni
Si dice che certe storie nel Pentateuco siano ripetute, e che altre abbiano dettagli contraddittori

24 Incongruenze

La scrittura in terza persona e il racconto della morte di Mosè sono elementi incongruenti col fatto che Mosè è l'autore del Pentateuco.

25 La diversità intrinseca
Una discussione sulla diversità di contenuto, di stile e di lingua.

26 Conclusioni sull'ipotesi documentarista

Sezione III. La critica biblica e il Nuovo Testamento
Esame dei principi basilari della critica formale. Risposte pratiche ai presupposti basilari e alle conclusioni. La ricerca moderna del Gesù storico.

27 Introduzione alla Critica delle forme del Nuovo Testamento
Discussione sulla critica delle forme, il suo scopo e i suoi sostenitori.

28 Lo scetticismo storico
a Esame dell'attendibilità dei racconti sul Gesù storico.

29 Gesù otto il fuoco
Un esame delle ricerche storiche su Gesù e il traguardo del Jesus Seminar.

30 Conclusioni sulla critica delle forme
Uno sguardo al contributo e al limite dell'approccio della critica delle forme.

31 Teologia moderna e critica della Bibbia di C.S.Lewis

PARTE QUARTA: VERITÀ O CONSEGUENZE         
        
Nota personale dell'autore         
  32 La natura della verità         
  33 La conoscibilità della verità         
  34 Risposte al postmodernismo        
  35  Risposte allo scetticismo         
  36 Risposte all'agnosticismo         
  37 Risposte al misticismo         
  38 Certezze e convinzioni         
  39 Un'apologia dei miracoli         
  40 La storia è conoscibile?   
    

Bibliografia  
      

Note biografiche di autori scelti   
     

Indice degli autori
        

Indice argomenti  
       

Le quattro leggi spirituali
        

Puoi conoscere Dio in modo personale e sperimentare la vita cristiana esuberante.  

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NOSTRA FIGLIA DESIREE - Una storia di vita e di fede


NOSTRA FIGLIA DESIREE
Una storia di vita e di fede

Fra le brutte storie di questi ultimi anni certamente l'uccisione di Desirèe, 14enne di Leno in provincia di Brescia, è tra le più terribili. Era il 28 settembre del 2002 quando tre minorenni e un adulto tesero una trappola a Desirèe Piovanelli per poi ucciderla. Maurizio Piovanelli, il papà di Desirèe, caparbiamente non ha abbandonato il suo paese pur avendo per vicino di casa quel Giovanni Erra, l'adulto del gruppo, e, in case abbastanza prossime, i familiari degli altri tre assassini. A Maurizio Piovanelli manca disperatamente Desirèe come se sua figlia sia appena uscita di casa e il rito barbarico stia per compiersi. Ho avuto occasione di intervistare almeno tre volte il papà di Desirèe e ogni volta ho cercato di convincerlo ad abbandonare il suo paese cercando di disciplinare perciò le sensazioni, le memorie, le rabbie. E' un uomo cortese, Maurizio Piovanelli, e mi ha sorriso.
Ho capito che non c'era niente da fare: la partita l'avrebbe giocata fino in fondo, costi quel che costi. L'altra angustia riguarda le sentenze ondivaghe emesse negli ultimi mesi. Lui si aspetta che da un momento all'altro uno degli assassini di sua figlia venga rimesso in libertà e lui debba vivere il doppio schiaffo: quello della contiguità con i familiari di chi ha generato i mostri e forse anche i "mostri" stessi.
Roberto Fiorentini, che ha curato "Nostra figlia Desirèe", annota, in poche pagine, cose di grande interesse che agevolano il percorso nelle tipologie dei protagonisti. Nel libro si legge molto spesso di sconfinamenti, di sette sataniche e quant'altro. In questo caso la tragedia di Desirèe si andrebbe ad aggiungere ad altre analoghe. In una domanda a Maurizio Piovanelli si legge:
"Maurizio, altri magistrati, nei primi giorni dopo il delitto, hanno spiegato che i tre ragazzi erano sotto "anestesia etica". Una frase agghiacciante perchè uuol dire persone prive di morale che agiscono per impulsi terzi che non sono quelli determinati dalla nostra volontà". E forse è vero se si pensa che alla lettura della sentenza gli imputati hanno riso.
Negli occhi di Maurizio Piovanelli, un uomo mite, disperato, ma non rassegnato, si è aggiunto un ulteriore velo di tristezza. Da quando l'ho conosciuto devo ammettere di provare per lui una forte solidarietà. Malgrado la sua ostinazione nel rimanere a Leno, come gli ho detto a voce, gli ripeto per scritto di trovare il modo di andarsene da quella scenografia del dolore che lo accompagna da anni.

Maurizio Costanzo

INTRODUZIONE

Il 28 agosto del 2002, Desirèe Piovanelli, quattordicenne studentessa di Leno, viene uccisa nella cascina Ermengarda; a pochi metri da casa. Nel giro di pochi giorni, i carabinieri, guidati dai procuratori Emilio Quaranta, Giancarlo Tarquini e Silvia Bonardi, scoprono gli autori dell' atroce delitto. Sono tre compagni minorenni di Desy: Nicola Bertocchi, Nicola Vavassori e Mattia Franco. Con loro un adulto: Giovanni Erra; vicino di casa della famiglia Piovanelli. Il cadavere della ragazza, scoperto dopo sei giorni dalla scomparsa, viene trovato martoriato nelle stanze della cascina diroccata. Ragazzi e adulto sono ritenuti i responsabili del terribile omicidio e sono stati condannati nei diversi gradi di giudizio.
Tutta l'Italia rimase sbigottita dalla ferocia dimostrata dai quattro nell'uccidere una ragazzina inerme che non avrebbe ceduto ai loro corteggiamenti morbosi. A due anni e mezzo dai quei fatti e al termine della vicenda giudizi aria, restano ancora dei dubbi, delle perplessità, dei coni d'ombra sul perché Desirèe Piovanelli abbia dovuto subire quelle atrocità e su chi ne ha abbia decretato un' esecuzione così assurda.
"Nostra figlia Desirèe" Una storia di vita e di fede vuole ricordare la figura di Desy, il suo spessore morale e la drammaticità della vicenda di cui è stata vittima. Cerca, però, di capire se la verità giudiziaria corrisponda a quella reale. Indaga nei risvolti drammatici di quei momenti frenetici delle prime indagini. Fa luce su quanto accaduto nelle aule giudiziarie durante gli interrogatori e nel corso dei diversi processi tutti svoltisi a porte chiuse. Spiega per quali motivi, Giovanni Erra, viene prima condannato all'ergastolo e poi, in secondo grado, i giudici della Corte d'Appello di Brescia lo puniscono con venti anni di reclusione. Oltre agli aspetti tecnici e giudizi ari c'è anche il risvolto umano.
I sentimenti, le impressioni e gli stati d'animo di chi, in diverse posizioni, ha vissuto quegli istanti così forti: la morte di una figlia, l'interrogatorio di un omicida ragazzino, la confessione convulsa di un trentenne che ha acconsentito e dato il via a una carneficina; una vera e propria mattanza. Ma la storia di Desy, non è da collocare solamente nell' ambito della cronaca giudizi aria o del racconto emotivo.
E' stata e lo è ancora una storia di fede. Quella fede incrollabile che i suoi genitori, Maurizio e Maria Grazia, hanno dimostrato fin dai primi momenti. Quell' attaccamento a Dio, attraverso la Congregazione Cristiana dei Testimoni di Geova, che gli ha permesso, nonostante il dolore rimanga per sempre, di superare la disperazione. Di sperare, comunque, in un futuro in cui Desy riapparirà con il suo sorriso. Di credere che una giustizia divina esiste e che l'istinto umano della vendetta deve essere consegnato solo e solamente alla Divinità. Una fede che non obbliga a perdonare i carnefici, ma che dà la certezza di un castigo che supera gli stretti confini del codice penale per collocarsi in una dimensione che trascende le vicende umane.
Per fare questo ci sono i protagonisti. Parlano i genitori di Desy: mamma Maria Grazia e papà Maurizio. Gli avvocati che li hanno assistiti in tutti i processi: Cesare Gualazzini ed Enrico Forghieri. I giudici della Corte d'Assise d'Appello di Brescia, sezione minorenni, Augusto Bitonte, Marina Dughi, Carmelo Sigillo, Angelo Bosio e Raffaella Picaro che hanno pronunciato la sentenza di secondo grado nei confronti di Nicola Bertocchi, Nicola Vavassori e Mattia Franco.
Mamma e papà Piovanelli raccontano la loro Desy. Quella ragazzina bresciana che sognava una laurea in Medicina e poi una professione da chirurgo per aiutare gli altri. Che srudiava la Bibbia per prepararsi e aderire alla Congregazione dei Testimoni di Geova. Gli avvocati spiegano perché questo è un delitto che è rimasto senza un movente; un perché reale e non quello raccontato, forse ad arte, dai quattro imputati.
Poi i giudici. Loro non si intervistano: loro scrivono le motivazioni delle sentenze per spiegare quello che devono dire. Ampi stralci di quella sentenza del 20 ottobre del 2003 costituiscono la terza, ed ultima parte, di questo libro. In quelle pagine c'è quello che lo stato, la giustizia è riuscita a dimostrare sulla morte della piccola Desy. Una pronuncia che si chiude con le condanne: 18 anni per Nicola Bertocchi, 15 anni e 4 mesi per Nicola Vavassori e 10 anni per Mattia Franco. Si è scelto di riprodurla fotograficamente per dare al lettore la possibilità di ricostruire i fatti dalla "viva" voce dei magistrati.
Questo libro non vuole essere la tappa finale di una storia truce e drammatica. Vuole essere, invece, un nuovo stimolo per capire cosa sia accaduto, veramente, quel 28 di settembre nella cascina Ermengarda di Leno. E' un tributo di verità che si deve, prima di tutto, a Desirèe.

Ringrazio di cuore il fotografo e collega Raffaele Rastelli per la preziosa collaborazione nell'opera di riproduzione della sentenza dei giudici.

INDICE

Prefazione
Introduzione

Parte Prima
I Desirèe: la sua vita
II Quel maledetto 28 settembre
III Faccia a faccia con gli assassini
IV L'uscita dal tunnel del dolore
V Desirèe rimane un simbolo

Parte Seconda
VI E' stato detto tutto sulla morte di Desy?
VII Quando Giovanni Erra confessò
VIII I processi ai quattro del branco
IX E' possibile un recupero?

Parte Terza
Avvertenza
La sentenza contro Mattia Franco, Nicola Vavassori e Nicola Bertocchi

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NESSUNA MALATTIA

RETROCOPERTINA

Nelle pagine di questo libro un medico credente rende testimonianza alla validità dei consigli biblici per il benessere del corpo umano. Inoltre, indica come, nella Parola di Dio, vengano date all'uomo delle ricette medicalmente e scientificamente valide per prevenire le malattie e vivere sani e felici. Tra queste pagine troverete la sfida, la motivazione e l'informazione necessarie per mettere in pratica tali consigli ed avere una vita più sana.

INTRODUZIONE

Le pillole non vi offrono la pace! E' un male, perché la scienza medica riconosce che emozioni come la paura, il dolore, !'invidia, il risentimento e l'odio sono responsabili della grande maggioranza delle nostre malattie. Le valutazioni approssimative variano da un sessanta al cento per cento quasi, dei casi.
La tensione emotiva può provocare l'alta pressione sanguigna, il gozzo, emicranie, l'artrite, l'apoplessia, disturbi cardiaci, ulcere gastrointestinali ed altre gravi malattie troppo numerose per poferle menzionare tutte. Nella nostra posizione di medici possiamo prescrivere il rimedio per i sintomi di queste malattie, ma non possiamo far molto per le cause che ne sono alla base - l'agitazione emotiva. Peccato che le pillole non possano dar la pace!
Occorre qualcosa di più di una pillola per le tensioni provocatrici di malattie di un uomo che ha perduto i risparmi della moglie, per la lagrimevole anima femminile che è stata piantata in asso, per il giovane padre che ha un cancro inoperabile, per la donna che ha un marito che fa il cascamorto con altre donne, per la diciottenne turbata per la voglia che ha sul volto, e per il rimuginatore che resta sveglio la notte pensando alle maniera migliore per render la pariglia al suo prossimo.
Questo libro trova la sua ragion d'essere nelle migliaia di sospiri per tutti quelli che hanno lasciato il mio gabinetto medico senza ricevere un aiuto adeguato. Non v'era tempo per far molto di più che prescrivere qualche pillola per i malanni di cui si lamentavano, ma sapevo che c'era qualcosa di meglio delle pillole che avrebbero potuto prendere per il resto della loro vita.
In questo libro ho scritto la ricetta che avrei dato a quei pazienti se ne avessi avuto il tempo.
Mi affretto ad aggiungere che questo consiglio non costituisce opera mia originale. Nel guidare gli Israeliti fuori dall'Egitto colpito dalle piaghe, Iddio promise che se avessero obbedito alle Sue leggi non avrebbe loro mandato addosso alcuna delle malattie che aveva mandato addosso agli Egiziani. Iddio garantì una libertà dalla malattia che la moderna medicina non può offrire.
L'impegno divino costituiva forse una vuota promessa? Gli Israeliti vennero liberati miracolosamente da queste malattie? Le stesse regole servirebbero a salvarci oggi?
Sono certo che il lettore sarà curioso di scoprire se le regole della Bibbia sono in grado di salvarlo da certe malattie infettive, da molti cancri letali e da una lunga lista di malattie psicosomatiche che aumentano malgrado tutti gli sforzi della medicina moderna.
Ho dei debiti di gratitudine verso molte persone. Per prima cosa devo molto ai miei pazienti.
I numerosi casi veri sono presentati sotto il velo di nomi fittizi e mutandone le circostanze e sono spesso mescolati a storie di altri pazienti.
Questo libro non avrebbe mai visto la luce senza l'aiuto comprensivo del dottor Gustav Prinsell e del dottor Myron Stern che si sono egregiamente occupati della mia clientela per quasi nove mesi. Un'altra sorta di dottore, in lettere questa volta, il dottor Hazlett, mi ha incoraggiato ed aiutato nei primi mesi, quando avrei tanto facilmente rinunziato.
Sono grato anche alla signorina Sophie Davis che ha eliminato tutti gli errori di grammatica e badato a tutte le virgole e altre cose del genere.
Alla signora Muriel Babbitt il merito di dare e ridare forma presentabile alla piccola creatura sotto l'aspetto di fogli chiaramente dattiloscritti per l'editore.
Mia figlia Linda e suo marito, il dottor Myron Stern, mi hanno dato varie stimolanti « iniezioni di vitamina» di cui sono ora riconoscente. A mia moglie Jean la mia più profonda riconoscenza per il costante sostegno ed incoraggiamento.
Al di sopra di ogni cosa ringrazio il mio Signore per la guida misericordiosa e per l'aiuto manifestatimi in molti modi.

INDICE

Prefazione

I - Capelli grigi e olio di serpente
II - Orgoglio e pregiudizio contro le prove
III - La scienza in ritardo di quattromila anni
IV -“Guastatore di cinque milioni di cervelli”
V - Trombosi delle coronarie e cancro a pacchetti
VI - II conto da pagare al Diavolo
VII - I nemici della felicità sessuale
VIII - I superlativi nel campo del sesso
IX - Mente sconvolta e corpo malato
X - Non è quel che mangiate... ma quel che vi divora
XI - L'alto prezzo della vendetta
XII - Questione di uova
XIII - Amare o perire
XIV - Gatti e coccodrilli
XV - Avete l'età delle vostre arterie
XVI - Davide ed il gigante - inquietudine
XVII - Artrite per la paura di un puma
XVIII - Ridurre alle sue proporzioni normali il più gran timore dell'uomo
XIX - Si vede più lontano attraverso una lacrima che attraverso un telescopio
XX - Fango o stelle?
XXI - Il problema medico numero uno degli Stati Uniti
XXII - Lumache e schizofrenia
XXIII - La lezione di John Rockfeller
XXIV - Non cercate di arrivare sulla luna
XXV - Nel mio essere ci sono due anime
XXVI - La liberazione da una terribile situazione

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NÈ POVERTÀ NÈ RICHEZZA - Una teologia biblica dei beni materiali

RETROCOPERTINA

Mi come oggi lo scenario socio-economico mondiale sembra essere al centro dei dibattici e studi, eppure la personale attitudine nei confronti dei beni materiali continua a essere una delle questioni più difficili da affroontare. Secondo le statistiche il 2% della popolazione adulta del mondo possiede oltre la metà di tutta la ricchezza mondiale; siamo testimoni della fragilità e dell'instabilità degli ecquilibri mondiali causati dall'iniquità del sistema di approvvigionamento e di distribuzione delle risorse. La percezione di trovarsi a uno snodo importante per la storia socio-economica dell'intera umanità rende, quindi, quanto mai giustificato interrogarsi su quale sia la visione biblica da tali temi e quale il richiamo per i crisriani di tuttoil mondo.
In Né povertà né ricchezza Craig Blomberg cerca di rispondere a queste domande, evitando le facili semplificazioni e fornendo piuttosto uno studio esaustivo della teologia biblica dei beni materiali. L'autore comincia ponendo le basi dell'Antico Testamento e nei principi del del periodo intertestamentario; continua esponendo ciò che il Nuovo Testamento ha da dire sull'argomento e conclude offrendo delle rivelanti implicazioni per il mondo moderno.

"È straordinariamente raro trovare un commento equilibrato e allo stesso tempo profetico su un argomento tanto delicato. Ritengo sia, fino ad oggi, il miglior libro su questo tema".

PREFAZIONE ALLA COLLANA

Nuovi studi di Teologia Biblica è una serie di monografie che affronta le questioni chiave nella disciplina della teologia biblica. I contributi alla collana si concentrano su un solo settore specifico o su un ventaglio di più di tre settori: 1. La natura e lo status della teologia biblica, comprese le sue relazioni con altre discipline (per esempio, la teologia storica, l'esegesi, la teologia sistematica, la critica storica, la teologia narrativa); 2. L'espressione e l'esposizione della forma di pensiero di un particolare scrittore biblico o di un determinato corpus di scritti; e 3. La definizione di un tema biblico in tutto o in parte del corpus biblico.
Innanzitutto, queste monografie sono tentativi creativi tesi ad aiutare i cristiani a comprendere meglio le loro Bibbie. La collana mira, nel contempo, a insegnare e a edificare, interagendo con la letteratura attuale, e ad indicare la strada verso il futuro. Nel pensiero di Dio, la mente e il cuore dovrebbero essere in perfetta sintonia e, quindi, in questa collana, cercheremo di non separare ciò che Dio ha unito. Mentre le note interagiscono con il meglio della letteratura accademica, il testo è sgombro da termini ebraici e greci non traslitterati, cercando di evitare l'uso di una terminologia eccessivamente tecnica. I saggi sono redatti nel quadro dell'evangelicalismo confessionale, ma non disdegnano di tenere presenti i possibili contributi della letteratura pertinente. Il volume del dotto Blomberg è un successo straordinario. Mediante un notevole impegno, questo libro non solo guida il lettore attraverso quasi tutti i passi biblici che concernono la povertà e la ricchezza, ma costruisce l'esegesi biblica di una teologia allo stesso tempo fedele ai testi storici e sensibile, dal punto di vista pastorale, agli immensi problemi della Chiesa odierna. Blomberg non giunge a condannare semplicisticamente la ricchezza in quanto tale: egli ha imparato da Abramo, da Giobbe e da Filemone, ma non giustifica neanche la voglia sfrenata di possedere: ha imparato da Amos, da Gesù e da Giacomo. Il risultato è un libro che, decisamente, è il migliore sull'argomento. I lettori non si sentiranno carezzati, ma nemmeno manipolati. Leggetelo e fatelo leggere anche ad altri.
D.A Carson
Trinity Evangelical Divinity School
Deerfìeld, Illinois

PREFAZIONE DELL'AUTORE

Ironia della sorte, il presente libro è scritto da un ricco per i ricchi. Questo non vuol essere un commento sulla posizione finanziaria dei lettori o dell' autore, ma soltanto la constatazione del fatto che gli studiosi di teologia e il pubblico colto, ai quali è rivolta un' opera del genere, appartengono secondo degli standard globali, a una piccola élite socio economica di persone nel mondo attuale. Essendo io stesso un appartenente a quella categoria di ricercatori, sono ben consapevole di quanto sia facile distorcere l'interpretazione dei dati biblici, in modo da rassicurarmi del fatto che, in definitiva, la mia condizione finanziaria e le mie abitudini economiche siano perfettamente in armonia con l'insegnamento biblico sui beni materiali. Per cercare di contrastare questa tendenza, ho attinto da autori di estrazione teologica, etnica e di prospettive economiche ampiamente diverse. Ho cercato di considerare profondamente quelle poche ma significative esperienze di vita, fatte di viaggi, di incontri con persone appartenenti a comunità afflitte da povertà cronica, sia nei centri urbani del Nord America sia internazionali; ho ascoltato con particolare attenzione le voci dei colleghi e degli allievi che hanno letto il manoscritto nella sua forma attuale o in quella precedente, i quali rappresentano le comunità emarginate in patria e all'estero. Una delle dinamiche più significative dell'essere poveri, ovviamente, è il senso di impotenza che spesso accompagna la ristrettezza economica. Se è vero che non posso sostenere di aver provato questo tipo d'impotenza, ho avuto esperienze in qualche modo paragonabili a causa di varie afflizioni fisiche.
Proprio mentre ero impegnato
nella ricerca per la stesura di questo libro, ho cominciato a soffrire della sindrome da tensione ripetuta,1 o più nello specifico, quella che i medici hanno definito la sindrome dello stretto toracico superiore, anche se nessuno lo ha mai diagnosticato definitivamente. Mentre ero alle prese con questa prefazione, ed ero quasi pronto per dare alle stampe il manoscritto definitivo del libro, sono stato sottoposto, per circa un anno e mezzo, a un regime di terapia riabilitativa, comprendente il nuoto, il sollevamento pesi e altri esercizi di stiramento muscolare; ora, per la prima volta, a un anno e mezzo dalla comparsa della RSI, posso scrivere al computer non più di sette o otto pagine consecutivamente, prima di dover fare una pausa. Per molti mesi, finanche lo scrivere una sola pagina mi causava un considerevole dolore. Questa inabilità ha reso l'ultimazione di questo libro molto più difficoltosa; tuttavia, grazie a un gruppo di amici e ai progressi della tecnologia, essa è diventata possibile. Inoltre, anche se la mia RSI sembra migliorare, il ginocchio destro sta diventando sempre più artritico perché, in seguito a un intervento chirurgico subito quando avevo diciannove anni per una ferita, non ha un'adeguata quantità di cartilagine. I medici dicono che, per il momento, sono troppo vecchio per un trapianto di cartilagine e troppo giovane per sostenere un intervento chirurgico di sostituzione del ginocchio, per cui devo contare su ulteriori esercizi fisici, su un sostegno per il ginocchio, su una terapia farmacologica e rinunciare a uno stile di vita sedentario. Penso che il senso d'impotenza spesso suscitato in me da entrambe queste lesioni, in realtà, assomigli a quello sperimentato da chi si trova in ristrettezze economiche.
Tuttavia, ritengo importante, fin dalle prime pagine di questo libro, ammettere francamente di non essere povero economicamente e mi rendo conto che ciò, in una certa misura, limita la mia capacità di comprensione del soggetto di questa opera. Sono molti quelli che meritano il mio sentito ringraziamento per avermi fornito il loro aiuto, nella realizzazione del presente lavoro.
Prima di tutti, esso va alla signora Jeanette Freitag, che ha trascritto le bozze di questo libro con grande rapidità e precisione. Devo anche esprimere la mia gratitudine al signor Russ Bruxvoort, che ha letto e riassunto per me numerose opere, durante un trimestre, da lui dedicato volenterosamente ad assistermi. Poi, alle signore Esther Kissel e Karen Fisher, per il loro aiuto nel dattiloscrivere la bibliografia; alla professoressa Elodie Emig per aver controllato scrupolosamente le fonti citate e per aver garantito la loro accuratezza e, infine, al mio curatore, il dottor D. A. Carson del Trinity International University, e al dottor Mark Smith della IVP, nel Regno Unito. Avendo insegnato a due corsi facoltativi basati su questo materiale, sono inoltre riconoscente agli allievi di due classi, per aver esercitato la loro positiva influenza su di me a proposito di questo argomento, inclusa mia moglie, Fran. È doveroso, da parte mia, esprimere apprezzamento anche ai responsabili del Seminario di Denver, per aver permesso di ritirarmi presso i locali del collegio durante la primavera e l'estate del 1997, consentendomi di completare la ricerca per questo progetto, e alle biblioteche del Seminario e della Tyndale House di Cambridge, in Inghilterra, per il loro amichevole aiuto e l'efficienza mostrata in numerosi dettagli del progetto. Nella speranza di risparmiarmi involontarie scorrettezze nell' analisi del materiale veterotestamentario, i miei colleghi, il dottor Daniel R. Carroll e il dottor Richard Hess hanno letto e commentato in dettaglio alcuni capitoli che affrontano l'argomento del contributo delle Scritture ebraiche al tema dei beni materiali. Tutte le citazioni della Sacra Scrittura sono tratte dalla NIV (in italiano dalla Nuova Versione Riveduta). Le citazioni dagli apocrifi sono state tratte dall' edizione di Bruce M. Metzger degli Oxford Annotated Apocriphal (Revised Standard Version; New York: Oxford, 1977). Per il materiale pseudepigrafico, mi sono avvalso dell' edizione di J ames H. Charlesworth (Old Testament Pseudepigrapha, 2 volumi [Garden City: Doubleday, 1983-85]).
Per il materiale di Qumran, ho citato l'edizione di Fiorentino Garcia Martinez ([Leiden: Brill, 1994]). Per le altre fonti antiche greche e romane, ho citato le traduzioni dalla Loeb Classical Library. Per concludere, vorrei dedicare questo libro alla memoria di mio nonno materno, William Collitz (1900-1984). Da giovane, si trasferì dalla Germania agli Stati Uniti, dove trascorse anni e anni come droghiere a Muscatine, Iowa. Come tanti cristiani laboriosi della sua epoca, ma forse con maggior successo e costanza di molti, ha applicato parecchi dei principi biblici indicati in questo libro riguardo al risparmio e al saggio investimento, allo spendere poco per sé e al dare generosamente per gli altri. Visto che la generazione degli americani che hanno vissuto il periodo della Grande Depressione si va estinguendo, possano le loro vicende e l'eredità da loro lasciata spingere le generazioni più giovani a imitare il loro esempio nell'uso saggio e misericordioso dei beni materiali.
Marzo 1998
Craig L. Blomberg

NOTA

1. Nel testo inglese RSI, ossia repetitive strain injury. È una sindrome da sovraccarico lavorativo che affligge i muscoli, i tendini e i nervi dell braccia e della parte superiore della schiena; è nota anche come disturbo degli arti superiori da lavoro [N.d. T.].

INDICE

Abbreviazioni
Prefazione alla collana
Prefazione dell'autore

Considerazioni introduttive
Alcune statistiche a campione
La reazione cristiana

1. L'Antico Testamento e le ricchezze materiali: i libri storici
Dall'Eden al Sinai
Dal Sinai a Canaan: la legge di Mosè
Nella Terra Promessa: fasi alterne di ubbidienza e disubbidienza
Riassunto e conclusioni

2. La sapienza veterotestamentaria e la letteratura profetica
Poesia e letteratura sapienziale
I profeti
Sommario e conclusioni
Osservazioni conclusive su tutto l'Antico Testamento e sulle ricchezze materiali

3. Elementi aggiuntivi sul contesto storico: il periodo intertestamentario
Sviluppi socio-politici
La produzione letteraria giudaica
Ulteriori sviluppi ideologici precedenti all'epoca neotestamentaria
Informazioni tratte dai Vangeli riferentisi alla condizione socio-economica dei loro principali personaggi
Conclusioni

4. L'insegnamento di Gesù nei Vangeli sinottici
Le parabole di Gesù
Altri insegnamenti di Gesù
Conclusioni

5. Il cristianesimo primitivo
L'Epistola di Giacomo
Il libro degli Atti

6. La vita e gli insegnamenti di Paolo
Galati
1 e 2 Tessalonicesi
1 Corinzi
2 Corinzi
Romani
Le epistole della prigionia
Le epistole pastorali
Sommario e conclusioni

7. Il resto del Nuovo Testamento
Gli evangelisti sinottici
Il resto del Nuovo Testamento
Sommario e conclusioni

8. Sommario, conclusioni e applicazioni
Sommario
Considerazioni aggiuntive
Applicazioni

Bibliografia
Indice degli autori

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MINORANZE COSCIENZA E IL DOVERE DELLA MEMORIA - Riflessioni recenti (1998-2000) DOCUMENTAZIONE STORICA

foto non disponibileIl dovere della memoria

 

L'Autore: GIURISTI E RELATORI VARI


PREMESSA

Dal 1998 al 2000 si sono tenuti in alcune città italiane incontri e convegni sui temi dell'Olocausto, dell'obiezione di coscienza al servizio militare e dell'intolleranza razziale, etnica e religiosa.
Tali argomenti hanno un filo conduttore in comune: la coscienza e l'esistenza degli individui e delle minoranze di fronte alla pressione del potere o all'oppressione delle dittature.
Questa pubblicazione si propone di non fare svanire nel nulla le testimonianze raccolte a tali convegni e si offre come contributo alla memoria di avvenimenti e di comportamenti che debbono essere ricordati, in positivo e in negativo: tutto ciò allo scopo di esaltare i valori della coscienza, come monito che induca gli esseri umani a non «viver come bruti, ma per seguir uirtute e conoscenza».

PREFAZIONE

È difficile, ma soprattutto è sgradevole, se non addirittura odioso, cercar di stabilire chi, in un immane, inumano sterminio d'innocenti, sia vittima più innocente degli altri. È in qualche modo come cercar di stabilire anche una graduatoria di giustificazioni per gli assassini, gli sterminatori.

Allo stesso modo è impossibile affermare se l'una o l'altra categoria di perseguitati, di deportati, di sterminati costituisca il simbolo della persecuzione, dello sterminio, degli sterminii.

Eppure qualcosa del genere si è certamente verificato e si verifica sotto i nostri occhi, quotidianamente. L'impossibile, assurda, odiosa discriminazione tra sterminati e, quindi, tra sterminii, negata oggi (e non è stato facile giungere a ciò) in teoria e in astratto, è praticata di fatto, con i mille espedienti della rarefazio ne della conoscenza e della memoria, fino a rendere fastidiosa e provocatoria l'evocazione di stragi e persecuzioni lontane o recenti o attuali, se non si è giunti a negarle e farle scomparire e ciò senza neppure ricorrere all' assurdità manifesta ed esibita del co-siddetto «revisionismo». Sopprimere la verità senza mai negare i fatti, ma negando, sopprimendo l'evocazione, la presenza, l'importanza, l'immanenza di essi.

Eppure, di fronte alla follia dell'umanità rappresentata da queste inumani tragedie, di fronte all'intreccio di esaltazioni, di furori, di cinismo, di indifferenza che ha reso possibili queste catastrofi, la soppressione della memoria, dell'importanza, del significato di uno solo dei momenti, delle categorie dei perseguitati e degli sterminati comporta la distorsione del significato del sacrificio di tutti, l'avvio alla soppressione della memoria di tutti, come pure già presuppone l'abbandono di una piena, totale e sincera ripulsa dell' orrore e dell' obbrobrio di queste tragedie.

Se dei testimoni di Geova, della pagina atroce ed esaltante della persecuzione da loro subita sotto il nazismo ed il fascismo si è potuto e dovuto dire che si è trattato dei «dimenticati dalla storia», credo sia lecito trame la considerazione che in ogni persecuzione, in ogni strage, in ogni genocidio c'è una componente rappresentata dall'intolleranza, dal furore scatenati contro la «testimonianza» che i perseguitati, i prescelti per la persecuzione e la soppressione, rappresentano per i loro persecutori.

I testimoni di Geova, i Bibelforscher, in effetti, tra tutti i perseguitati nei campi nazisti di sterminio e, probabilmente, tra tutti quelli che nelle varie parti del mondo hanno subito e subiscono una simile sorte, sono quelli che visibilmente, coscientemente, e quindi al massimo grado, hanno affrontato la persecuzione come testimonianza, giorno per giorno fino alla morte, rinnovando, con il rifiuto della sottomissione e dell' abiura, loro concessa e solo a loro come «via d'uscita», il loro «martirio» nel senso etimologico del termine, al punto da lasciare sbalorditi molti dei loro compagni di sventura e gli stessi aguzzini.

In fondo anche coloro che furono sterminati per la colpa di esistere rendevano, malgrado ciò, una testimonianza, perché i loro persecutori tale considerarono la loro stessa esistenza, quella del loro gruppo etnico, del loro passato. Una testimonianza di diversità per loro insopportabile.

I testimoni di Geova si posero essi stessi come testimoni di una fede e della libertà di professarla di fronte alla violenza ed alla sopraffazione estrema. E la professione del rifiuto della violenza, pagata con la vita, sembrava fatta apposta per mettere a nudo la vera essenza dei persecutori, cultori del terrore e della violenza elevati a metodo e, più che a metodo, a fondamento di un parossistico progetto di dominio universale.

Ma anche sotto altri aspetti la persecuzione dei testimoni di Geova può considerarsi rivelatrice dell'essenza meno appariscente dello sterminio, della persecuzione e dei persecutori.
È un fatto singolare che in Italia, malgrado il carattere composito e contraddittorio del fascismo e la gradualità con la quale questo spiegò la sua essenza totalitaria, i provvedimenti di polizia contro i testimoni di Geova incominciarono, si può dire, prima ancora della formale soppressione dei partiti politici e furono generalizzati prima ancora del concordato con la Santa Sede, che segnò la svolta clericale di quel regime. È pure singolare che la repressione contro questa confessione religiosa iniziò senza che se ne fosse individuata esattamente l'identità, confondendola con quella dei Pentecostali. Tipico modo di procedere dettato da una insofferenza epidermica ed approssimativa, che caratterizzò poi tanta parte della politica interna ed estera del fascismo.

In Germania, il nazismo appena arrivato al potere provvide subito all' opera di liquidazione della compagine dei Bibelforscher e dei suoi componenti, secondo un piano evidentemente concepito e preparato prima della presa di possesso dello stato.
Un piano frutto di ossessione a lungo covata.

Ma anche in Germania l'efficienza repressiva del nazismo non si scatenò avendo individuato chiaramente la «colpa» di queste sue vittime, accusate dapprima di «giudaismo», poi di fondamentalismo, al punto che è stato giustamente rilevato che i testimoni di Geova si conquistarono agli occhi dei loro persecutori e di fronte al mondo il diritto alla loro identità attraverso la persecuzione, i campi di concentramento, i patiboli, l'etichetta del triangolo viola che li segnava tra i destinati allo sterminio.

Ed anche questo dato così tragicamente tipico della vicenda dei Testimoni sotto il nazismo, può considerarsi emblematico non dello sterminio in sé ma di una lotta di libertà, di ogni lotta di libertà che, di fronte all' oppressione ed alla persecuzione, è anzitutto lotta di affermazione d'identità.

I Bibelforscher pagarono un prezzo altissimo tra quanti furono considerati nemici ideologici del nazismo e del fascismo: La totalità degli appartenenti a quella confessione in Germania e la grandissima parte in Italia subirono condanne, sorveglianza speciale, confino, deportazione, morte. Per le idee, per il credo professato, potendo tutti sfuggire ai rigori con l'abiura. In altri paesi occupati dai nazisti la loro sorte non fu diversa. Può dirsi che quell'identità, l'identità del triangolo viola, delle lacrime e del sangue sia stata pagata da tutti e da ciascuno con una testimonianza che ha reso tragicamente attuale, reale il nome di quei credenti.

Ed ora un interrogativo: perché il silenzio, perché la dimenticanza? La risposta è forse proprio nel carattere emblema tic o di sacrificio, di martirio di libertà e di fede che è proprio della vicenda dei testimoni di Geova.
Rimuovendo la loro persecuzione, il loro sterminio, molti, troppi, hanno voluto e vogliono rimuovere la loro responsabilità, la loro connivenza, il loro colpevole silenzio verso altre stragi, altre persecuzioni, altri attentati alla libertà ed anche le stragi stesse e le persecuzioni considerate «storicamente necessarie» o «spiegabili», cioè oscenamente, in fondo, «utili».

Dimenticando il sacrificio dei Bibelforscher, molti si aiutano oggi a mimetizzare, giustificare il loro «fastidio» per il proselitismo dei testimoni di Geova. Dimenticando le circolari di Bocchini, il processo al Tribunale Speciale, si vuole, in fondo, dimenticare quel ruolo di testimoni di libertà e di fede che essi si sono conquistati costituendo per lunghi anni la comunità, il gruppo, benché minuscolo, più integralmente colpito tra quelli che il regime considerò suoi nemici ed oppositori. E anche con questa rimozione si vorrebbe rendere meno aberrante e pretestuosa pure la persistente opposizione al pieno riconoscimento del diritto di libertà e di identità della congregazione di fronte alle leggi della Repubblica Italiana.

Il dovere della memoria, di una memoria non strabica né intermittente, è, in fondo, un dovere verso noi stessi, il dovere di essere capaci di vivere appieno libertà secondo giustizia e di misurare nella libertà del nostro prossimo il valore della libertà nostra.

La raccolta degli scritti, degli interventi in convegni e dibattiti, di persone di diversa appartenenza culturale, politica e religiosa che hanno affrontato questa pagina della storia ed hanno affermato la necessità di non indulgere a questa «dimenticanza», è opera doverosa, prima ancora che utile e positiva. Per l'affermazione del dovere di ricordare, di non dimenticare e rimuovere, prima ancora che per il ricordo, per l'informazione, che pure per molti potrà costituire fonte insostituibile di conoscenza e quindi di meditazione.

A questa affermazione è augurabile che segua una ricerca ed un' analisi ancora più estesa ed esauriente. Questo volume ne è garanzia e premessa.

MAURO MELLINI*

*Avvocato, è stato tra i fondatori, nel 1956, del Partito radicale. Deputato in varie legislature, ha difeso molti obiettori di coscienza sia dinanzi ai Tribunali militari che davanti alla Corte costituzionale. Autore di opere storiche e giuridiche, ha affrontato in più occasioni i temi dell'intolleranza religiosa.

INDICE

Premessa     p.     5

Mauro Mellini - Prefazione   7

TESTIMONIANZE  

Sergio Albesano - I testimoni di Geova e l'obiezione di coscienza   15

Giorgio Bouchard - I martiri dimenticati: i testimoni di Geova nel fuoco della persecuzione nazista    49

Roberto Castellani - Roberto Castellani: biografia e intervista   55

Alberto Cavaglion - «Gli aratori del vulcano». Riflessioni sul concetto di minoranza   65

Federico Cereja - Nazifascismo e minoranze religiose  71

Susanna Conti - Chi ha paura dell'agnello mite? Come e perché dimentichiamo una parte della storia  79

Giorgio Giannini - La repressione dei culti acattolici durante il fascismo   87

Pietro Ingrao - Difesa della libertà di coscienza   97

Gianni Long - Persecuzione religiosa e conquista dell'identità   105

Roberto Lorenzini - I testimoni di Geova durante il regime fascista   111

Claudio Marta - Lo stermtnio nazista degli zingari. Qualche riflessione su vecchi e nuovi razzismi  123

Domenico Maselli - Un grande bene da difendere   133

Gianfranco Monaca - Una documentazione particolarmente preziosa   137

Carlo Ottino - Dovere della memoria, libertà civili e libertà religiosa  139

Aldo Pavia - «Mai più!»   151

Aldo Pavia - Il valore della memoria   159

Bruno Segre - Obiettori: ieri e oggi   165

Paolo Soldano - «1 'triangoli viola' nei campi li abbiamo visti». Il racconto di un testimone oculare    173

David Sorani - Sentinelle della memoria     » 175

Italo Tibaldi - Il dovere della memoria     » 181
  
APPENDICE

     I. La condanna di Remigio Cuminetti per aver rifiutato di indossare la divisa militare   189

   II. I primi documenti che attestano il controllo delle autorità fasciste sull'opera dei testimoni di Geova (1924-26)   203

 III. Sentenze di condanna dei testimoni di Geova per avere distribuito stampa religiosa nel periodo della dittatura   209

  IV. Alcune circolari emesse per vietare l'introduzione in Italia di pubblicazioni dei testimoni di Geova   215

   V. Documenti relativi alla condanna al confino di alcuni testimoni di Geova   22l

  VI. Circolari emesse dal regime per reprimere i testimoni di Geova   239

 VII. Documenti che testimoniano la contrarietà dei testimoni di Geova alla guerra  255

VIII. Pagine del rapporto che fu il punto di partenza per istruire il processo davanti al Tribunale Speciale fascista   287

  IX. Condanna del Tribunale Speciale fascista di 26 testimoni di Geova a 186 anni e 10 mesi complessivi di reclusione   311

   X. La sentenza di condanna a morte di Narciso Riet   327

  XI. Alcuni documenti sulla persecuzione dei testimoni di Geova da parte del nazismo    335

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MILIONI ORA VIVENTI NON MORRANNO MAI

Rutherford

J. F. RUTHERFORD
08.11.1869 - 08.01.1942

Associazione Internazionale di Studenti Biblici


QUESTO LIBRO È DEDICATO AI POPOLI
ORA VIVENTI SULLA TERRA...
CHE BRAMANO
VITA, LIBERTÀ, E FELICITÀ

Perla di libro, contenente 477 evidenze scritturali e storiche che il mondo è finito, e che ai milioni oggi viventi sulla terra viene offerta l’opportunità di non più morire

Nota redazionale:

Alcune aspettative espresse nel 1920 circa la restaurazione d'Israele e dell'umanità non si sono realizzate al tempo e nelle modalità previste dall’autore, ma dovevano realizzarsi secondo il proposito che Dio ha rivelato in modo progressivo, come attesta Proverbi 4:18: ”Ma il sentiero dei giusti è come la fulgida luce che risplende sempre più finché il giorno è fermamente stabilito”.


PREFAZIONE

Giudice J. F. Rutherford,
Brooklyn, N.Y.

Gentile Signore:
Le pagine di prova del vostro libro intitolato “Milioni di persone ora viventi non morranno mai”, che gentilmente mi avete offerto di leggere, mi hanno dimostrato che questo è di interesse maggiore di quanto io speravo. Colgo questa precoce opportunità per esprimervi il mio sincero apprezzamento per l'opera.
Il mirabile modo di procedere nel disporre i detti del Signore Gesù e degli apostoli e degli antichi profeti, coadiuvati da abbondanti prove secolari, tendono ad indicare che in un tempo avvenire milioni di viventi non morranno mai e che noi ne siamo coinvolti; ciò ispirerà fiducia e speranza nell'intelletto di ogni onesto ricercatore, lettore della verità.
Come uno il quale ebbe lo stimato privilegio di registrare i sermoni del fu pastore Russell, in migliaia di giornali per le diverse terre, sono stato naturalmente ansioso di conoscere come voi avreste trattato le profezie sovente citate nei sermoni del fu pastore Russell. Sono veramente felice di constatare che voi trattate la maggior parte delle vostre prove dal punto di vista stabile dell'adempimento profetico.
Sono contento che voi abbiate collezionato una cotale fila di prove per convalidare le vostre asserzioni, e per indicare ai popoli come una base, l'inestimabile periodo di speranza di come potranno vivere in perpetuo. Non vi è necessità per nessuno di considerare le vostre constatazioni come delle ipotesi.
Ringraziandovi di nuovo ed augurandovi ricche ed eterne benedizioni per questa vostra opera d'amore, sottoscrivo me stesso come,
Vostro nei migliori affetti.

G. C. DRISCOLL
Santa Monica, California, 17 maggio 1920

INDICE

La storia umana divisa in tre grandi epoche
Seconda epoca o mondo ora nel tempo della fine
Tempo dei Gentili
Testimonianza del nostro Signore sui segni della fine
Fine del mondo
Testimonianza corroborativa dal Vecchio Testamento
Il doppio d'Israele
Periodo dell'esilio d'Israele della Palestina
Profezia adempiuta
Il doppio inizia la sua fine
Il favore inizia a ritornare
Sionismo, sua origine e scopo
Motivo del Sionismo
Sviluppo del Sionismo
Doppio adempimento
La dichiarazione di Balfour
Scopo del Sionismo
Gli ebrei ricostruiscono Palestina
Edificheranno case
Altre evidenze che il mondo è finito
Il Movimento Mondiale Interconfessionale
Religioso aspetto di Wall Street
Wall Street col viso pietoso
Figura “Un espediente più onorevole”
Vangelo come testimonianza
Afflizione e perplessità su scala mondiale
Desiderio dell'uomo
Demoni attivi
Influenza spiritica sugli eventi attuali
Rimedi umani
Lega delle Nazioni
Rimedi ecclesiastico per le afflizioni umane
Il rimedio divino e la promessa redenzione
La causa
Redenzione promessa
IL redentore e il prezzo del riscatto
Il prezzo del riscatto
Il Seme
Selezione dei membri del corpo
Cosa significa essere cristiano
Persecuzione religiosa del seme del Serpente
Il Regno messianico in arrivo
IL giubileo ebraico prefigura il Regno
Governatori terreni
Inizio e ricostruzione, lavoro del nuovo ordine
Perché milioni oggi viventi non morranno mai
Come vivere per sempre
Piano divino per l'umana redenzione
Promessa positiva
Ritornare giovani
Risurrezione
Opportunità del clero
Appello al clero
Grande gioia avvenire
Esito glorioso
Citazioni bibliche di conferma

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MICROBIOTA INTESTINALE - Preservare il corretto equilibrio dell'intestino

RETROCOPERTINA

Il microbiota intestinale è costituito da centinaia di specie batteriche diverse, le cui molteplici attività metaboliche influenzano lo stato di salute. Nel corso dell’evoluzione della specie umana si è instaurato un importante e delicato equilibrio di mutuo vantaggio tra l’uomo e la microflora, che rischia però di essere compromesso da improvvisi cambiamenti.

In condizione di stress psico-fisici, alimentari, ambientali, o in seguito all’assunzione di farmaci, si assiste ad uno sbilanciamento della microflora (disbiosi) che rende l’organismo suscettibile all’attacco di patogeni.

La dieta, attraverso opportuni interventi alimentari, costituisce uno dei principali fattori, di natura esogena, in grado di influenzare la composizione quali/quantitativa della microflora intestinale.

Rivolto in particolare a chi si occupa di nutrizione e di malattie del sistema immunitario, il testo di Luciano Lozio descrive lo stato dell’arte delle ricerche più attuali in questo campo, mostrando i meccanismi di funzionamento dell’intestino e come le corrette abitudini alimentari e alcuni alimenti in particolare (es. contenenti probiotici) possano svolgere un ruolo importante.

INDICE

Prefazione

Legenda

Premessa

Introduzione
La digestione
Alimentazione e nutrizione
La qualità del cibo

Capitolo 1 Anatomo-fisiologia dell'apparato digerente: struttura
Approfondimento: Anatomia-istologia
Il " cervello" intestinale
Approfondimento L'innervazione intrinseca
Approfondimento L'innervazione estrinseca
Approfondimento I neurotrasmettitori
Approfondimento Il monossido d'Azoto: NO

Capitolo 2 Esofago
Sfintere esofageo inferiore (SEI)
Patologie non gravi più frequenti
RefLusso gastro-esofageo
Disfagia
Acalasia

Capitolo 3 Stomaco
Succo gastrico
HCI (acido cloridrico)
Pepsina
Fattore intrinseco di Castle
Svuotamento gastrico
Patologie non gravi più frequenti
Ernia iatale
Gastrite

Capitolo 4 Intestino tenue
Architettura del tenue
Approfondimento La struttura del tenue
Le cellule della mucosa del tenue
Cellule enterocitarie
Cellule mucipare
Cellule del Paneth
Cellule endocrine
Cellule M.
Ruolo fisiologico dell'intestino tenue
H20 nell'intestino
Le papille gustative dell'intestino
Le difese del tenue
Le difese non immuni
Le cellule della difesa immunitaria
Approfondimento Il MALT
(Sistema immunitario associato alle mucose)
Patologie non gravi più frequenti
Ulcera duodenale
Malattia celiaca

Capitolo 5 Intestino crasso
Valvola ileo-cecale
Struttura
La motilità e la sua regolazione
Presenza di gas nel canale digerente
Putrefazione e fermentazione
Patologie non gravi più frequenti
Sindrome del colon irritabile (IBS)
Stipsi
Emorroidi

Capitolo 6 Il microbiota
Approfondimento I ILR (Toll-Like Receptor)
Approfondimento Il chaperone HSP60
Approfondimento La tolleranza e l'autoimmunità
Microbiota ed eubiosi orale
Microbiota ed eubiosi esofagea
Microbiota ed eubiosi gastrica
Microbiota ed eubiosi del tenue
Approfondimento I bifidobatteri
Approfondimento I prebiotici e loro catabolismo
Teoria del disincrostamento:
Microbiota ed eubiosi del colon

Capitolo 7 Intolleranze alimentari
Cause esterne
Cause interne
Il metabolismo
La permeabilità intestinale
Le giunzioni serrate
La disbiosi: cosa causa?

Capitolo 8 L'infiammazione

Capitolo 9 L'immunità
Approfondimento Le funzioni delle chaperonine

Capitolo 10 Conclusioni
Cibo e infiammazione
Intestino e intolleranze:
Intestino e immunità

Indice analitico

Bibliografia

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