2013 - LA FINE DEL MONDO O LA RINASCITA - Miti, predizioni e profezie sul 2012 e sul mondo al suo inizio
RETROCOPERTINA
Nel calendario mayia, l'era presente, che abbraccia un arco temporale di oltre 5000 anni, terminerà bruscamente il 21 dicembre del 2012, data che secondo molti preannuncerebbe un immane trasformazione globale.
A detta di altri, invece, segnerebbe la fine o, meglio, l'inizio della fine del mondo. Altri ancora associano a un significativo progresso nel campo dell'umana consapevolezza, ossia agli albori della tanto agognata New Age, la nuova era del mondo...
Questo volume ben documentato esamina, a partire dalle credenze dei maya, i miti popolari, le profezie e le predizioni concernenti il 2012 riguardo all'accelerazione del tempo e al risveglio globale della coscienza. Si occupa inoltre anche di oracoli assai meno conosciuti, oltre che delle sfide che la scienza dovrà affrontare negli anni a venire.
Ecco alcune delle domande alle quali si propone di rispondere:
• Il caos che precederà la fine del mondo sarà annunciato da una serie di segni: macchie solari, eruzioni vulcaniche che, uragani, collisione di asteroidi o altro?
• Il progresso tecnologico ci metterà in condizione di produrre esseri umani bionici, computer pensanti e forse di vincere la morte
• I potentati economici e politici si sposteranno dall'Occidente alla cosiddetta Eurasia, sullo sfondo di nuove guerre per il controllo delle risorse e sotto la minaccia del riscaldamento globale del pianeta?
• Ci attende quell'apocalisse che molti temono o piuttosto una rinascita del genere umano?
PREFAZIONE
È singolare che abbiano chiesto a qualcuno che non crede nelle profezie del 2012 di scrivere la prefazione di un libro sui possibili mutamenti che si dovrebbero verificare intorno al 23 dicembre di quell' anno. Mi aspetto fiducioso che il 24 dicembre 2012 sia più o meno uguale al 23. Mi aspetto anche che un gran numero di persone preveda la fine del mondo in quella notte, e che un numero ancora più grande preveda profondi cambiamenti nell'umana coscienza: eventualità che non si realizzeranno.
Ciò premesso, va comunque detto che esistono dei motivi per cui così tanta gente sta cominciando a interessarsi alla data che segna la fine del calendario maya a Lungo Computo. Per i maya questa era, in senso letterale, la fine della realtà come essi la conoscevano. Dopo tale data ci sarebbe stata un'altra concezione dell'universo. Gli studiosi di questo popolo ci dicono che i maya non sapevano dell' esistenza delle galassie, per non parlare della teoria secondo la quale il nostro sistema solare potrebbe passare attraverso il punto centrale del piano della nostra galassia proprio nel 2012.
Tuttavia è evidente che, facendo uso dei loro sistemi di calcolo e precorrendo decisamente i tempi, essi furono in grado di determinare correttamente i solstizi. Questa non è cosa da poco, e sta a indicare che le loro nozioni in fatto di astronomia erano già estremamente sofisticate. La nostra erudizione profondamente eurocentrica si basa sul presupposto che noi siamo in tutto e per tutto una cultura superiore (per quanto riguarda la scienza, la conoscenza della natura e il discernimento), oltre a essere molto meno superstiziosi delle civiltà che ci hanno preceduto.
Che sia vero oppure no, questo contribuisce purtroppo a ridurre la nostra capacità di accettare appieno le implicazioni di antiche forme di pensiero, oltre che di raccogliere e utilizzare il sapere che ne deriva. Perciò è decisamente possibile che lo studioso nativo americano [osé Arguelles, la cui geniale decodificazione del calendario maya ha portato al nostro attuale interesse per il 2012, abbia ragione nell' affermare che questo popolo sapesse dell' esistenza di sistemi come le galassie, e che fosse consapevole della posizione della Terra.
L'idea che quella civiltà potesse conoscere le galassie non è inverosimile. Il fatto è che la galassia più vicina alla Via Lattea, Andromeda, può essere vista (da una persona dotata di un'acuta capacità visiva) come un disco con minuscole stelle ai margini. So questo in modo aneddotico, perché conosco un astronomo dilettante che possiede una vista altrettanto acuta: riesce persino a scorgere le lune di Giove a occhio nudo.
Tenendo conto dell' atmosfera molto più tersa e delle notti più buie dei tempi dei maya, è facile capire perché la loro conoscenza del cielo fosse incredibilmente avanzata, malgrado la mancanza di telescopi. Essi attribuivano molta importanza al firmamento e lo osservavano con estrema diligenza, conservando le loro annotazioni per le generazioni a venire.
Tra le cose che essi e altri compresero, probabilmente fin dai primordi dell' antichità, figura l'importanza della precessione degli equinozi, il lento moto retrogrado del Polo Nord terrestre lungo un'immaginaria circonferenza nel cielo, dovuto al fatto che il nostro pianeta ha un asse di rotazione leggermente inclinato sul piano del-
l'eclittica.
Il motivo per cui posso affermare con certezza una cosa del genere è che lo Zodiaco, vecchio di 2.000 anni, registra questa precessione. Che esso sia molto più antico viene dimostrato da scritti babilonesi e sumeri, oltre che da incisioni dell'Età della Pietra, secondo le quali la costellazione del Toro era conosciuta più di 10.000 anni fa.
I maya certamente sapevano della precessione, e qualcosa di estremamente insolito riguardo allo Zodiaco pare suggerire che alcuni popoli dell'antichità lo vedessero e lo utilizzassero come una sorta di calibro per misurare il grande schema dell' esistenza umana e, in alcuni casi, simboleggiare la loro conoscenza del posto che occupavano in quello schema.
Gli ultimi tre segni dello Zodiaco attraverso i quali è passato il Polo Nord sono, in ordine crescente, il Toro, l'Ariete e i Pesci. Stiamo ora per entrare nel quarto segno, quello dell' Acquario. Per quanto sorprendente possa sembrare, esiste la prova che le nostre prime civiltà occidentali erano ben consapevoli della loro posizione nello Zodiaco. Nell' arco di tempo compreso tra i 4.000 e i 6.000 anni fa, durante l'Età del Toro, il mondo mediterraneo era dominato dal culto di questo animale, come testimoniano le forme artistiche lasciateci dai cretesi e dai micenei. Gran parte dei dettagli giunti fino a noi della famosa Tauromachia raffigurata sulle pareti del palazzo di Cnosso, nell'isola di Creta, trova ancora oggi analogie nei combattimenti con i tori, uno sport tuttora popolare in Spagna.
L'età successiva, quella dell' Ariete, ebbe inizio circa 4.000 anni fa e venne rappresentata allegoricamente nel Vecchio Testamento, dove l'ariete è citato molto più spesso di ogni altro animale: ben 72 volte.
L'Età dei Pesci cominciò agli albori dell' era cristiana, e non deve sorprendere troppo il fatto che Cristo stesso venisse chiamato pescatore di uomini; inoltre egli raccolse intorno a sé i pescatori per diffondere il suo vangelo di cambiamento, e diventò famoso nella poesia e nella mitologia come il Re Pescatore. il più antico simbolo cristiano era rappresentato da un pesce, che viene ancora comunemente usato ai giorni nostri.
Tutto ciò sta certamente a indicare che gli antichi riconoscevano la loro posizione nello Zodiaco, e che forse comprendevano a un livello più profondo i famosi insegnamenti del mitico padre dell' alchimia, Ermete Trismegisto: «Come sopra, così sotto». Si dà il caso - e forse non accidentalmente - che il 2012 cada nel periodo di transizione dall'Età dei Pesci a quella dell' Acquario.
Naturalmente, le nozioni che inducevano gli antichi a costruire il loro mondo attorno al significato interiore dei segni dello Zodiaco in cui si trovavano sono andate perse. Tuttavia, sta diventando evi- dente che la più vasta realtà in cui viviamo non ci ha seguito nell'ignoranza e nell' arroganza del non sapere, e che saremo - e siamo - interessati dalla più ampia implicazione del movimento tra i vari segni, che ci piaccia o no.
I pesci cui fa riferimento il segno dello Zodiaco sono creature acquatiche, che da questo elemento ricevono tutto quanto è necessario alla loro vita: dallo spazio in cui crescere, al cibo e persino all'aria da respirare. L'acquario invece riversa l'acqua all'esterno, lasciando i pesci all' asciutto, dove non avranno alcuna possibilità di sopravvivere. L'acqua della vita non li sosterrà più. A questo punto dovranno cambiare o morire.
Ed ecco che, improvvisamente, ci troviamo davanti al motivo per cui questo libro è così importante. Anche noi, mentre l'Età dei Pesci si conclude e inizia quella dell' Acquario, siamo giunti a un punto cruciale nella storia della nostra evoluzione. La Terra non può più sostenerci. Dobbiamo cambiare le nostre abitudini di vita o morire.
Questo libro è focalizzato sui modi in cui realizzare tale cambiamento, in mancanza del quale saremmo certamente destinati a morire, o comunque a constatare con sgomento che la Terra - la nostra acqua - non è più in grado di sostentarci. Questo non è un evento destinato a verificarsi in un punto lontano, lungo l'immenso corridoio del tempo. È qualcosa che incombe su di noi proprio adesso. Qualcosa che sta già accadendo. E io prevedo un cambiamento entro il 2012: ciascun abitante di questo pianeta saprà con certezza che l'acqua si sta metaforicamente «riversando fuori»; in altre parole, l'ambiente che ci ha fedelmente sostenuto in tutti questi anni sta cedendo.
Nel mese di gennaio 2008, mentre questo libro era in preparazìone, il Dipartimento dell' Agricoltura americano ha annunciato un'ulteriore restrizione nelle forniture di frumento, e i prezzi, in continua salita da un anno a questa parte, molto probabilmente raddoppieranno prima della fine del 2009. Essi non torneranno mai più ai livelli attuali, ed entro il 2012 (se non prima) molti abitanti delle zone più ricche del pianeta non avranno abbastanza di che nutrirsi.
Il nostro clima è in subbuglio, e ci sono prove che la causa sia dovuta a un subitaneo e inatteso aumento dei gas serra rilasciati nell'atmosfera terrestre. Senza contare poi che lo scioglimento spettacolare e senza precedenti dello strato dei ghiacci della Groenlandia e della calotta del Polo Nord sta facendo affluire grandi quantità di acqua nell' Atlantico settentrionale, rendendo inevitabile il blocco della Corrente del golfo. Gli effetti del suo indebolimento si sono già visti «nell' anno senza estate» che le Isole Britanniche hanno vissuto nel 2007, e nell'inverno straordinariamente crudo verificatosi a livello mondiale tra il 2007 e il 2008.
Inoltre la NASA ha annunciato che il prossimo periodo di maggiore attività solare, con un picco previsto tra il 2011 e il 2012, figurerà probabilmente tra i più potenti mai registrati, il che significa che i suoi effetti si faranno sentire sul nostro pianeta e anche sul nostro clima.
Economicamente parlando, l'umanità si trova con una vera e propria spada di Damocle sospesa sopra la testa, mentre i cambiamenti ambientali vanificano consolidati sistemi commerciali, soprattutto per quanto riguarda le risorse alimentari, e ci sono segni sempre più evidenti che i giacimenti petroliferi del Kuwait e dell'Arabia Saudita hanno raggiunto il loro massimo di produzione, proprio nel momento in cui l'India e la Cina si stanno facendo avanti con massicce richieste di combustibile.
Senza poi contare che l'instabilità di alcuni paesi in possesso di armi nucleari rende più concreta la minaccia che tali armi possano finire nelle mani dei terroristi ed essere usate per creare un sorprendente capovolgimento nell' asse delle potenze mondiali.
Di certo, mentre l'Età dei Pesci cede il posto a quella dell'Acquario, il mondo si trova in uno stato di profondo sconvolgimento e grande cambiamento, in sintonia con il significato del movimento tra i due segni. I maya hanno quindi collocato la fine di un'era nel periodo giusto. Non solo il loro calendario, ma anche tutto quanto ci sta intorno sembra direi che l'epoca in cui viviamo sta davvero giungendo alla conclusione.
Intanto, la negazione di quanto sta accadendo - ossia la situazione in cui ci troviamo adesso - darà origine a una condizione di confusione, quindi di sbalordimento e di terrore, e infine di accettazione per ciò che non può essere cambiato. Proprio ora, ci stiamo ancora sforzando di credere che se modificassimo qualche particolare del nostro stile di vita, come per esempio preoccupandoci maggiormente dell' ambiente, saremmo in grado di salvarci. Ma la situazione è già fuori controllo. Ancora nel 2007, gli scienziati dichiaravano fiduciosi che al Polo Nord non si sarebbero verificate estati senza ghiacci prima del 2050. Oggi invece sembra inevitabile che questo succederà tra soli pochi anni e che, in effetti, la nostra prima estate senza ghiacci potrebbe addirittura presentarsi nel 2012.
Secondo il National Snow e Ice Data Center, nel 2007 si è registrata un'incredibile diminuzione della superficie dei ghiacci marini al nord. Uno strato di ghiaccio delle dimensioni della Florida si è sciolto in appena pochi giorni. Le conseguenze prodotte da quest' enorme quantità di acqua che affluisce nell' Atlantico del Nord sono le stesse di quando il lago Agassiz vi si riversò circa 8.000 anni fa. Il gigantesco flusso di acqua bloccò la Corrente del Golfo. Il risultato fu un brusco calo di lODC nelle temperature medie degli anni successivi. Ci vollero cento anni prima che la Corrente del Golfo riprendesse il suo regolare andamento.
Un tale abbassamento di temperatura - fenomeno che sembra già in corso - ridurrebbe drasticamente le stagioni dei raccolti nei paesi attualmente considerati i maggiori produttori di grano a livello mondiale: Stati Uniti, Canada e Ucraina.
Perciò, la speranza del movimento New Age che qualche sorta di magico cambiamento colpisca l'umanità il 23 dicembre 2012 potrebbe avere fondamento oppure no. Ma l'idea che il mondo finirà letteralmente quel giorno pare improbabile. Tuttavia, non possiamo negare che stiamo davvero vivendo un periodo di sconvolgimenti profondi che porteranno a trasformazioni radicali nella vita dell'uomo e nella società. Su questo non c'è dubbio. Il dado è già stato tratto.
E se le cose stanno così, allora anche questo potrebbe essere vero: da qualche parte nel lontano passato, oltre le nebbie della storia, qualcuno potrebbe davvero aver creato una vasta tabella graduata che viene misurata in modi diversi dal calendario maya a Lungo Computo e dallo Zodiaco, ma che giunge alle stesse conclusioni.
Questo periodo sarà un tempo di grandi cambiamenti.
Quali che fossero gli artefici di quell' opera, il loro sapere e le loro capacità sono sepolti nelle profondità della dimenticanza, ma ciò che hanno realizzato vive ancora. Guardate nelle loro trascrizioni e lo vedrete. Così tanti secoli addietro, qualcuno spinse la propria conoscenza talmente a fondo nella natura dell' esperienza e nello scorrere del tempo da essere in grado di stabilire una data a distanza di migliaia di anni nel futuro, creando un calendario che avrebbe predetto gli eventi. E sembra proprio che questo qualcuno ci sia riuscito.
WHITLEY STRIEBER
autore di Warday, Communion: la nuova minaccia che viene dal clima, La tempesta globale (da cui è stato tratto il film L'alba del giorno dopo), 2012: The War for Souls, e di molte altre opere.
INTRODUZIONE: IL GIORNO DOPO
Questa non è una prova generale per 1'apocalisse. Questa non è una simulazione. Questa è la realtà. Non è un esperimento. Questa è l'ultima possibilità che ci viene data prima che le cose si mettano talmente male che non ci sarà più alcuna possibilità di rimediare.
TERENCE McKENNA
Le cose cambiano spontaneamente in peggio, se non le si cambia in meglio di proposito.
FRANCESCO BACONE
Non è finita finché non è finita.
YOGIBERRA
L'anno 2012: tutti ne parlano. Alcuni ne hanno paura, immaginandosi che sia l'inizio della fine. Altri lo attendono con gioiosa aspettativa, convinti che agisca da catalizzatore per un periodo di trasformazione che introdurrà un nuovo modo di essere ... un mondo del tutto nuovo. L'alba di una nuova era.
Altri si chiedono se succederà davvero qualcosa (ricordate Y2K, il millennium bug?), o se tutto questo «enigma del 2012» altro non sia che un'invenzione di alcune menti fantasiose, desiderose di avere qualcosa per cui vivere, a cui guardare o persino ... di cui avere paura.
Mentre i metafisici e i cultori della New Age discutono animatamente sull'allineamento delle forze cosmiche; gli storici riflettono sul significato che si nasconde dietro al calendario maya a Lungo Computo e sul perché esso finisca proprio in concomitanza con quella data; i biologi, gli scienziati e i genetisti si meravigliano di fronte al ritmo sempre più incalzante delle informazioni e conquiste tecnologiche e si domandano come tutto questo potrebbe salvarci da noi stessi (o distruggerci completamente), il mondo continua a girare, dirigendosi verso un futuro che molti considerano buio quanto la notte eterna. Altri credono invece che questo porterà il ritorno della luce. In entrambi i casi, c'è qualcosa nell'aria, qualcosa di cui occorre parlare, discutere e dibattere ... e a cui essere anche preparati individualmente e collettivamente.
Il presente libro prenderà in esame tutti questi miti, queste credenze e profezie, e descriverà tutte le forze che ora - oggi - sono in gioco e in grado di cambiare e plasmare il futuro, così come i molti paradigmi che aspettano solo di resistere, o di cadere, a mano a mano che ci avviciniamo «all'anno di cui tutti parlano». Esso esporrà anche le previsioni di alcuni tra i più importanti scienziati, filosofi e pensatori del nostro tempo riguardo a ciò che i prossimi anni potrebbero avere in serbo per l'umanità: sconvolgimenti terrestri, disastri naturali, minacce dal mare e dal cielo, conflitti politici, questioni legate alla sopravvivenza, e un pianeta che grida per richiamare la nostra attenzione mentre viene prosciugato indiscriminatamente delle sue risorse. Tutto questo svolgerà un ruolo nel modo in cui tale mistero si paleserà, culminando magari in una presa di coscienza da parte di ciascuno di noi, uomo, donna o bambino, che al momento abitiamo questa terra.
I venti del cambiamento stanno soffiando. Su questo siamo d'accordo. Ma se tali venti ci annienteranno o ci trascineranno verso un nuovo domani, solo il tempo sarà in grado di dirlo con certezza.
E mentre la maggior parte di noi si chiede cosa succederà in quell' anno, nel 2012, questo libro cercherà di compiere un audace e coraggioso passo avanti, chiedendosi come sarà il 2013.
Ci sarà l'Apocalisse che molti temono... o una rinascita del mondo e una trasformazione dell'umanità?
INDICE
Ringraziamenti
Prefazione
Introduzione: il giorno dopo
PARTE I - PROFEZIE E PREDIZIONI
1. Storie di accelerazione
2. La fine del mondo
3. La nascita di una nuova alba
4. Chi c'è dietro il sipario?
PARTE II - LA RIVALSA DI GAIA
5. Gaia si ribella
6. Le esplosioni di oggi
7. Giochi di potere
PARTE III - L'ASCESA: L'IMMINENTE EVOLUZIONE-RIVOLUZIONE
8. I miracoli della medicina
9. Salti quantici
10. Gli artefici del cambiamento
CONCLUSIONE - FINE DEL MONDO O NUOVO ORDINE MONDIALE? PREPARANDOCI AL BIG ONE
Visioni del 2013: saggi e opinioni
Bibliografia